Grace Bumbry

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Grace Bumbry

Messaggioda MatMarazzi » mar 14 set 2010, 18:22

Nei recenti dibattiti a proposito delle grandi declamatrici sull'onda della Viardot, si è parlato molto della Bumbry, a cui non avevamo ancora dedicato l'onore di un thread. Rimedio subito! :)

Luca ha scritto:1) sulla Bumbry soprano: ha cantato tutto quello che di più arduo c'è nella produzione del drammatico: Norma, Gioconda, Medea, Lady, Abigaille, Turandot e pur anco Salome (ignoro - ma non mi pare - se abbia fatto Elektra). E come se ne vantava, ma la sua personalità era esplosiva!


No, non ha cantato Elektra, ma comunque hai ragione; tutti i pesi massimi del repertorio sopranile rispondono all'appello, e non solo! Anche Tosca, Leonora della Forza, Chimène del Profeta (con l'inserimento di un re sopracuto).
A conti fatti nel suo repertorio sono più i ruoli da soprano che quelli da mezzo.
Anche la sua vocalità (cosa di cui si è spesso lamentata nelle sue interviste) era soprattutto sopranile: ricordo un'intervista del 1974 (in occasione della celebre Tosca alla Scala) in cui era letteralmente furibonda, perché i loggionisti si erano scandalizzati del fatto che un "mezzo" osasse cimentarsi con l'eroina pucciniana.
In quell'occasione ironizzò pesantemente sull'ignoranza del pubblico milanese ("qui alla Scala ho già cantato Poppea e Jenufa, ruoli sopranili. Ma nessuno se n'è accorto: forse perché non sono di Verdi e Puccini"); soprattutto però si lamentava del fatto che l'etichetta di mezzosoprano non corrispondesse più alla sua voce, e anzi che la maggior parte dei ruoli mezzosopranili che si ostinavano ad affidarle fossero troppo bassi per lei, le stancassero la voce: Azucena in particolare. "Ma possibile - si chiedeva - che un'etichetta debba decidere della carriera di qualcuno, più che la sua stessa voce? Quanti soprani drammatici ci sono che dispongano - come me - del mi bemolle sopracuto? Eppure loro cantano Tosca abitualmente, senza che nessuno si scandalizzi".

La Bumbry aveva perfettamente ragione: lo dimostra proprio questo rigoglioso finale della Salome.
La cantante lancia si naturali più solidi di molti soprani, in compenso quando deve scendere al gravissimo sol bemolle (minuto 3.30) emette un ansimo che nemmeno si sente.
Ok, è una nota gravissima, ma tutte le Salome l'hanno sempre eseguita...
Persino la Silja la faceva con più facilità.



Comunque questo brano dimostra il dominio da parte della Bumbry delle tessiture sopranili (purché, ovvio, siano di scrittura declamatoria).
Un altro esempio di come la Bumbry-soprano funzionasse egregiamente (sempre che la scrittura non fosse vocalistica) è la sua "In questa Reggia", ruolo in cui molti di noi l'ascoltarono addirittura all'Arena di Verona... un buon ventennio dopo questa registrazione.
E' una folgore! Peccato solo che il primo si naturale (quel grido) le scappi un po' di mano - come all'8 % delle Turandot - ma i successivi (mai nessun m'avrà) sono note che più sopranili non si può. Idem per il portentoso do della frase finale.



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Re: Grace Bumbry

Messaggioda Triboulet » mar 14 set 2010, 19:10

Tucidide ha scritto:Eh, ma siam sempre lì... La Bumbry sarà stata anche estesa in alto, ma sempre mezzosoprano era. :)
E la Lady è pur sempre un soprano, anche se ha sedotto diversi mezzi.
Facciamo il confronto nella tessitura di mezzosoprano. Al di là dell'indubbia espressività della Meier, mi pare che la scrittura la domini assai meglio la Bumbry, che non ha nulla da invidiare alle vocaliste pure. Anzi, direi che la Bumbry risolva la scrittura molto meglio della Stignani, che qui è abbastanza andata.


Per quel che riguarda la tessitura ha già risposto Mat... e dire che io la Bumbry (senza andare a ravanare nei meandri del suo curriculum) me la ricordo quasi di più in ruoli da soprano che non da mezzo.
Il buon Marazzi ha introdotto il concetto di "declamato morbido" (oddio non so se l'ha invetato lui o esiste in gergo :D) penso proprio per giustificare un certo tipo di canto che non è spigoloso come il declamato tedesco duro e puro nè però può essere assimilato alla liquidità dei vocalisti. Alla fine Tuc ci ritroviamo, perchè tolta la Stignani attempata, la Bumbry sta anche secondo te tra la Meier (declamatrice) e la Valentini-Terrani (vocalista), ed è ovvio che nella canzone del velo quest'ultima abbia la meglio e la prima abbia la peggio, mentre la Bumbry riesce a cavarsela bene ma non quanto una Terrani. E io sono daccordo con te. (che poi per inciso proprio Eboli è un mezzo un po' particolare)

Penso che davvero queste classificazioni siano indicative, perchè ci sono molte situazioni intermedie. Io parlavo di Medea, la Gencer e la Callas secondo me portano a casa un risultato diverso sui recitativi, pur nella loro inadeguatezza da vocaliste. La Callas con la sua tecnica particolare riesce a cavarsela meglio della Gencer che a tratti pare proprio fuor d'acqua. Non oso pensare che combinava la Caballè! Eppure vocaliste erano.

Tornando alla Bumbry, pur non essendo tra le mie preferite a me piace molto la sua Gioconda (anche quì sembra avere più facilità in alto che non in basso):


Quando si ascolta il suo Suicidio ci si rende subito conto (almeno a chi come me è abituato a Callas-Tebaldi-Cerquetti-Scotto) che è molto più frammentato e molto poco legato:




Anche in Cid non mi dispiace (anche se devo dire che quella con lei e Domingo è l'unica edizione che ho :oops: ).
Addirittura nell'aria di Chimene (che a quanto mi dice Mat è ruolo da vocalista pura, anche se non mi pare esattamente sulla scia di Manon) evita dopo un luminoso acuto (si naturale??) di finire in basso, come invece fa la Callas per esempio. Forse solo per motivi di spettacolarità del finale, però insomma, un mezzo vero non dovrebbe vedere l'ora di scendere : Chessygrin :
(anche quì i legati e i portamenti sono molto diversi tra le due, e non mi si dica che la Callas nel '62 era più acuta, perchè fatica come una bestia quando sale).


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Re: Grace Bumbry

Messaggioda Tucidide » mar 14 set 2010, 20:29

Molto belli tutti gli ascolti proposti, alcuni dei quali non conoscevo.
La definizione di declamato mobido è sicuramente interessante, ma, riallacciandomi ad altro post di Matteo, nel quale parlava di sincretismi e imitazioni fra scuole, io sarei più propenso a vedere nella Bumbry non già una declamatrice morbida, ma una vocalista a suo agio nella scrittura declamata. Insomma, mi verrebbe da dire, la differenza che c'è fra un si bemolle e un la diesis senza il temperamento equabile. :D
Indizi di vocalismo puro, per me, sono la facilità nelle agilità (in zona mediosopranile, chiaro) nella Canzone del Velo, il sontuoso legato nella sezione centrale di "O don fatale", ancora più spettacolare delle martellanti frasi iniziali dell'aria, l'esecuzione legatissima di "un grido disperato risuonò": ho in mente la Nilsson e le altre wagneriane, tutte scandite e staccate: "un gri-do di-spera-to ri-suonò"; Grace le fa tutte legate, da brava vocalista. Poi, OK, sarà a suo agio nei momenti di declamato, ma pur sempre da vocalista.
Sull'estensione, è vero che in basso non è molto estesa, ma il colore è da mezzo. Nella Salome mi sembra molto evidente il colore scuro, e anche, direi, l'agio nei momenti di tessitura grave; non parlo di note singole, ma di tessitura. Anche in Gioconda, parte sopranile, nelle zone gravi del pentagramma è una delle poche che non sbracano: pochi soprani non aprono il suono per fare quelle note. Lei è a suo agio, e se il legato non è quello della Tebaldi, beh... :D intanto stiamo parlando della Tebaldi, una delle maggiori "legatrici" della storia, e poi, basta prendere una come la Callas e le differenze sono subito, almeno al mio orecchio, molto meno marcate.
Anche per Bruson, sopra al fa diesis ogni nota era una scommessa. Ramey faceva dei sol che spettinavano: eppure Bruson è un baritono, Ramey è un basso.
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Re: Grace Bumbry

Messaggioda Luca » mar 14 set 2010, 21:15

La Bumbry è una cantante che non mi dispiace. L'ho udita dal vivo in Carmen, ma in fine carriera. Faceva però ancora un bel figurone. Aveva la zampata delle leonesse ed un fascino selvaggio che ad alcuni personaggi conveniva. Perciò ha osato in forza anche del suo carattere passionale e aggressivo.
Personalmente non tutte 'le sue ciambelle sono riuscite con il buco' soprattutto quando si è cimentata in personaggi sopranili: il Suicidio di Gioconda non mi pare sia tutto questo granché, mentre mi piace 'la Reggia' di Turandot. Non so però come ha reso tutto il personaggio della principessa pucciniana. Per altri però, bisogna essere onesti, il risultato è stato positivo, ma credo più in forza della spiccata personalità che per un rendimento vocale omogeneo o comunque curato (in Gioconda ci sono vistose aperture in basso e un dosaggio dei fiati non del tutto accurato). E' vero che Azucena - come lei sosteneva - poteva metterla in difficoltà come mezzosoprano visto che il registro grave non era inconsistente ? Ma anche altri personaggi di questa corda sono assenti e avrebbero potuto riservare qualche sopresa: ad esempio Ortrud oppure Eglantine. Non so però se, dato il carattere, avrebbe accettato di rivestire un ruolo non protagonistico.
Se si volesse instaurare un parallelo molto 'sui generis': alla Bumbry è riuscito quello spiccare il salto 'oltre' che invece ad altre cantanti si è rivelato un fallimento. :roll:

Saluti, Luca.

PS.: I personaggi che ho indicato e ai quali Matteo ne ha aggiunto altri erano quelli che ritengo più ardui dell'operismo italiano. C'è da osservare che, pur cantando Abigaille e Lady, la Bumbry non ha cantato Odabella e Giselda: lì sì che sarebbe stato interessante ascoltarla. Vi pare?
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Re: Grace Bumbry

Messaggioda MatMarazzi » mar 14 set 2010, 21:49

Luca ha scritto:Per altri però, bisogna essere onesti, il risultato è stato positivo, ma credo più in forza della spiccata personalità che per un rendimento vocale omogeneo o comunque curato (in Gioconda ci sono vistose aperture in basso e un dosaggio dei fiati non del tutto accurato).


E' vero, Luca, ma soprattutto perchè noi siamo soliti associare a Gioconda un canto di tipo vocalistico (Callas, Scotto, Tebaldi, ecc...).
Però il ruolo di Gioconda ha avuto anche una tradizione declamatoria, in America come in Germania (lo hanno fatto, oltre alla Bumbry, anche la Varnay e la Rysanek).
E' a questa tradizione che si riallaccia la Bumbry: sotto quest'ottica le aperture in basso e la diversa gestione del fiato che tu le rimproveri, in realtà sono proprio inconfondibili e ineludibili caratteristiche del canto declamatorio; è quindi normale che la Bumbry (ci piaccia o meno in Gioconda) le manifestasse, essendo una declamatrice in piena regola.
Proprio la sua indiscutibile appartenenza al filone dei declamatori postbellici non le avrebbe consentito, penso, di risultare presentabile in ruoli vocalistici come Odabella e Giselda...
Molto più stuzzicanti, almeno per me, sono le tue proposte di Ortrud ed Eglantina.
La prima era già stata programmata (Zurigo, 1991). Non si sa perché, ma la Bumbry rinunciò all'ultimo, lasciando il posto alla Silja. E poi non riprese mai più il progetto: abbiamo perso una grande Ortrud (personalmente sento la mancanza anche di una sua Kundry).

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Re: Grace Bumbry - Leontyne Price

Messaggioda Riccardo » mar 14 set 2010, 21:58

Luca ha scritto: la Bumbry non ha cantato Odabella e Giselda: lì sì che sarebbe stato interessante ascoltarla. Vi pare?

Sinceramente penso invece che abbia fatto bene a tenersi alla larga da questo primo Verdi.

Ho apprezzato molti degli ascolti che avete proposto, in particolare quelli in cui la Bumbry si cimenta con parti più declamatorie. Mi avete aiutato a conoscerla meglio.

Il suo caso mi sembra analogo a quello di un'altra cantante che non ho mai molto amato, ma che a giudicare da questo Liebestod mi sembra funzionare meglio rispetto alle varie Aide e Tosche. Anche se ancor più della Bumbry ha vissuto una carriera molto orientata ai ruoli da vocalista...



Che dite?
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Re: Grace Bumbry

Messaggioda Luca » mar 14 set 2010, 22:14

E poi non riprese mai più il progetto: abbiamo perso una grande Ortrud (personalmente sento la mancanza anche di una sua Kundry).
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In effetti, in Wagner, la Bumbry - tolta la Venere del Tannhauser - non ha lasciato molto.... Ma forse, inserita in un sistema di titoli gettonati e popolari, non ci avrà pensato neppur lei.
Ma neppure ha pensato a ruoli post-puccinani (Silvana de La Fiamma, Fiora dell'Amore dei Tre Re, Loreley di Catalani e, pur anco non sarebbe stata malvagia neppure come Francesca da Rimini).
Un fenomeno analogo, ma con molti 'distinguo' è quanto, in fondo, è accaduto alla Freni che non ha mai cantato né Elsa, né Eva, né Elisabeth personaggi lirici a tutto tondo e abbordabili alle risorse vocali (interpretative non so...) della modenese che spesso ha guardato al modello Tebaldi.

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Re: Grace Bumbry

Messaggioda Triboulet » mer 15 set 2010, 1:39

Tucidide ha scritto:io sarei più propenso a vedere nella Bumbry non già una declamatrice morbida, ma una vocalista a suo agio nella scrittura declamata. Insomma, mi verrebbe da dire, la differenza che c'è fra un si bemolle e un la diesis senza il temperamento equabile.


Beh se la metti così, allora diciamo che è una declamatrice "enarmonica" : Chessygrin :

Tucidide ha scritto: Lei è a suo agio, e se il legato non è quello della Tebaldi, beh... intanto stiamo parlando della Tebaldi, una delle maggiori "legatrici" della storia, e poi, basta prendere una come la Callas e le differenze sono subito, almeno al mio orecchio, molto meno marcate.


Mmm non sono daccordo Tuc, a parte che la Callas lega eccome (forse fa qualche portamento di meno e enfatizza qualche sillaba in più nel tipico pseudo-declamato callasiano, da quì la diversa sensazione), a me la Bumbry pare proprio diversa, pure dalla Cerquetti. Ovvio che poi ho preso la Tebaldi per rendere ancora più evidente la differenza, non voglio mica nasconderlo :mrgreen:

Tucidide ha scritto:Anche per Bruson, sopra al fa diesis ogni nota era una scommessa. Ramey faceva dei sol che spettinavano: eppure Bruson è un baritono, Ramey è un basso.


Scusa se allora è il timbro che fa un registro la Cossotto è un soprano! :D intanto la Bumbry fa Gioconda e la Cossotto fa Laura...
Qua mi sa che torniamo sul discorso dei baricentri.

PS: ma Eboli non è un Falcon? cioè non è esattamente come Amneris, è un po' più acuta e un po' più vocalizzata. Secondo me non è tanto lontana da Elisabetta, che avrà pure un baricentro di scrittura più alto, ma è comunque più corta d'estensione rispetto ad Aida per esempio. O sto dicendo fesserie? agli esperti vociomani la sentenza...
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Re: Grace Bumbry

Messaggioda MatMarazzi » mer 15 set 2010, 11:40

Triboulet ha scritto:Il buon Marazzi ha introdotto il concetto di "declamato morbido" (oddio non so se l'ha invetato lui o esiste in gergo ) penso proprio per giustificare un certo tipo di canto che non è spigoloso come il declamato tedesco duro e puro nè però può essere assimilato alla liquidità dei vocalisti.


Be' Trib, :)
nel bene e nel male mi assumo in toto la responsabilità non solo di aver introdotto il concetto di "declamato morbido", ma proprio di "declamato" in generale, come lo utilizziamo in questo forum.
In ambito storico, critico e ...loggionistico questo concetto non è mai esistito, se non come possibile variante stilistica del canto tradizionale.
Continua a circolare a tutti i livelli la convinzione che la "tecnica" del canto classico sia una sola e che i vari cantanti vi si avvicinino chi più o chi meno.
Si continua a pensare che le rivoluzioni operate a Bayreuth (o nella Francia del secondo Ottocento) siano semplici alterazioni stilistiche, senza riflettere sul fatto che certi suoni sono proprio fisicamente diversi (quando la cosa non è più negabile, o si fa finta di niente o ci si nasconde dietro alla facile leggenda della "tecnica imperfetta").
Si continua a elogiare l'espressività di Fischer-Dieskau "a dispetto" delle sue aperture di suono (senza comprendere che quell'espressività discende proprio dalle aperture di suono).
Se la questione appartenesse al "gergo", non si spiegherebbero, Triboulet, i diffusissimi "orrori" di casting che, oggi come ieri, anzi oggi più che mai, vengono commessi da dirigenti teatrali e dai cantanti stessi.

Sinceramente (potrei sbagliare, ma in verità mi occupo di storia del canto classico da più di vent'anni) non credo che altrove siano stati introdotti, circostanziati e documentati questi concetti, il riconoscimento della lurivocità di tecniche storiche, e tantomeno il raggruppamento in tipi principali che io ho suggerito, associandoli a un'analisi storica della documentazione in nostro possesso.
Mi consolo del fatto che ultimamente, nel web italiano, si sente parlare con sempre più frequenza di declamato, vocalismo e colorismo nelle accezioni che ne abbiamo dato qui su Operadisc... persino in quei siti che pure vorrebbero negarne la validità.
Personalmente ne sono ultra-felice, così come sono felice di vedere la naturalezza con cui in questo forum tali categorie sono utilizzate: una volta che questi concetti saranno condivisi anche da artisti, agenti, critici e direttori artistici... molte scelte di casting saranno meno improvvisate e fallimentari, e tutto il mondo dell'opera ne trarrà giovamento.
Se tu pensi che un Kaufmann (strepitoso declamatore con suggestioni coloriste) è convinto di essere un grande vocalista (!!!), praticamente un erede di Corelli, un rivoluzionario "Lohengrin all'italiana" (come Pertile?), capisci quanta strada vada ancora percorsa...
Con queste dichiarazioni, egli si mette allo stesso livello di chi lo contesta proprio per il fatto di non essere un vocalista! :)
E quel che è peggio... con queste convinzioni rischierà clamorosi errori di repertorio (che per altro non sono mancati: vedi Des Grieux, Tito, e siamo stati a un pelo dal Romeo...)


PS: ma Eboli non è un Falcon? cioè non è esattamente come Amneris, è un po' più acuta e un po' più vocalizzata. Secondo me non è tanto lontana da Elisabetta, che avrà pure un baricentro di scrittura più alto, ma è comunque più corta d'estensione rispetto ad Aida per esempio. O sto dicendo fesserie? agli esperti vociomani la sentenza...


Dunque, Eboli fu creata dalla moglie di quel Gueymard che io e Mattioli abbiamo citato nel thread di Meyerbeer.
Oltre che creatrice di Eboli, Pauline Guéymard-Lauters fu la prima Leonore del Trovatore in francese, ma soprattutto fu la creatrice di ruoli iper-viardottiani come la Regina di Saba (Gounod) e Gertrude dell'Amleto di Thomas.
Della Viardot riprese anche Alceste e Phidès.

In quanto prima erede diretta della Viardot, ebbe le stesse caratteristiche del modello, anche quelle che - nel giro di pochi anni - sarebbero venute meno.
Anzitutto restava di estensione e tessitura molto acuta, quasi sopranile (proprio come la Viardot degli anni del profeta); in secondo luogo manteneva vistose eredità belcantistiche (idem).
Quindi è vero che è Eboli è, come estensione, sovrapponibile a Elisabetta (e anche come tessitura, se si considera che Elisabetta deve fraseggiare anche alle massime profonidità della scrittura sopranile: "un giorno sol durò", "la pace dell'avel" ecc...).
Ed è anche vero che Eboli ha passaggi più vocalistici della stessa Elisabetta.
Due elementi vanno in sostanza tenuti nel conto: primo, non si era ancora giunti, nel 1867, al declamato puro, almeno in Francia, nemmeno per i ruoli Viardot. Secondo, Verdi non aveva all'epoca alcuna idea precisa di questa rivoluzione. Il primo esempio di "attenzione al declamato" lo riscontriamo nella successiva Amneris.
Venendo alla Bumbry, direi che proprio la sua natura di "declamatrice morbida all'americana" le permette - come tu dicevi - di funzionare sia in Eboli, sia in Amneris, ma molto meglio in quest'ultima a conti fatti.

Quanto a Ric...
A me pare che la Price sia una vocalista! E di quelle di buon livello! :)
Il fatto che non ti convinca può dipendere da questioni musicali o interpretative, non necessariamente tecniche.
Non trovi?

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Re: Grace Bumbry

Messaggioda Tucidide » mer 15 set 2010, 11:59

Se ho ben capito, Matteo, le tre categorie vocali cui fai riferimento non si può nemmeno dire che siano aperte e comunicanti, ma costituiscono una specie di spettro tutto sfumato. Diciamo, una specie di spettro dei colori. Una cosa di questo tipo:
Immagine
Diciamo che, così come i colori primari sono tre, ma le sfumature sono praticamente infinite, così lo sono anche le tecniche.
Mmh... interessante. Prometto di riflettere per bene su questa cosa.
(Ho frainteso anche stavolta? :oops: ) : Chessygrin :

Una curiosità: ma davvero Kaufmann si sente un erede della tradizione italiana? :shock: Davvero pensa di essere un Lohengrin all'italiana? :shock: Davvero si considera un erede di Corelli? :shock: :shock: :shock:
Forse appartiene a quella genia di artisti che non ascolta i propri dischi... : Blink :
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Re: Grace Bumbry

Messaggioda Riccardo » mer 15 set 2010, 12:04

MatMarazzi ha scritto:Quanto a Ric...
A me pare che la Price sia una vocalista! E di quelle di buon livello! :)
Il fatto che non ti convinca può dipendere da questioni musicali o interpretative, non necessariamente tecniche.
Non trovi?

Non in modo così evidente...
Ma...sarà ver!
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Re: Grace Bumbry

Messaggioda Luca » mer 15 set 2010, 18:36

Venendo alla Bumbry, direi che proprio la sua natura di "declamatrice morbida all'americana" le permette - come tu dicevi - di funzionare sia in Eboli, sia in Amneris, ma molto meglio in quest'ultima a conti fatti.
===================================================================
Giusto, Matteo ed in effetti Amneris è più passionale e 'diretta' di Eboli che esprime la sua rabbia attraverso melismi (III atto , per es. "ed, io che trenava al suo aspetto...." etc.), cosa che Amneris non fa nei suoi scatti d'ira. Inoltre il maggior funzionamento della Bumbry come Amneris è dato dal fatto che, per molto tempo, Eboli è stata più ad appannaggio della Verrett che non della Bumbry: le esecuzioni, testimoniate in video e audio, di entrambe le soliste sono molte. Nel famoso concerto londinese delle due artiste di colore, esse eseguono il "Fu la sorte dell'armi", ma chiaramente con Verrett (Aida) e Bumbry (Amneris). Un motivo, al di là del simpatico scambio che si vede negli inserti filmati del 'retroconcerto, ci sarà anche stato!
Per contro, in un altro concerto (credo francese) la Verrett canta e balla la Canzone del velo con una somma eleganza!

Saluti, Luca.
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Re: Grace Bumbry

Messaggioda MatMarazzi » mer 15 set 2010, 20:47

Luca ha scritto:Venendo alla Bumbry, direi che proprio la sua natura di "declamatrice morbida all'americana" le permette - come tu dicevi - di funzionare sia in Eboli, sia in Amneris, ma molto meglio in quest'ultima a conti fatti.
===================================================================
Giusto, Matteo ed in effetti Amneris è più passionale e 'diretta' di Eboli che esprime la sua rabbia attraverso melismi (III atto , per es. "ed, io che trenava al suo aspetto...." etc.), cosa che Amneris non fa nei suoi scatti d'ira. Inoltre il maggior funzionamento della Bumbry come Amneris è dato dal fatto che, per molto tempo, Eboli è stata più ad appannaggio della Verrett che non della Bumbry: le esecuzioni, testimoniate in video e audio, di entrambe le soliste sono molte. Nel famoso concerto londinese delle due artiste di colore, esse eseguono il "Fu la sorte dell'armi", ma chiaramente con Verrett (Aida) e Bumbry (Amneris). Un motivo, al di là del simpatico scambio che si vede negli inserti filmati del 'retroconcerto, ci sarà anche stato!
Per contro, in un altro concerto (credo francese) la Verrett canta e balla la Canzone del velo con una somma eleganza!

Saluti, Luca.


Apriamo un trhead anche sulla Verrett? :)
Non è la mia passione, ma la par condicio lo imporrebbe...

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Re: Grace Bumbry

Messaggioda Luca » mer 15 set 2010, 21:05

No, non apriamo un bel nulla perché il thread l'ho aperto già io, anni fa, e ci sono solo 2 interventi :( : il mio e quello del capo Pietro.
Se si vuole approfittare....

Saluti, Luca.
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