da Milady » sab 13 mar 2010, 15:16
Amici carissimi,
Arrivo in gran ritardo, forse fuori tempo massimo.
Eccellente recensione.Mi è piaciuta molto.
Combacia "ad unguem" con l'idea che mi sono fatta da tempo sulla gran Diva-Divina Gheorghiou (ex- signora Alagna o quasi,ninzò, non sono gossipara),bellissima donna , buona cantante ,ma , in certi casi,- e questo lo è- routinière: bella routine , ma routine.Dubito che venda una caterva di dischi di questa sua Butterfly , "ut erat in votis" degli astuti ed avidi "producers".
La Netrebko , che occupa il primo posto della hit parade lirica , oltre ad essere bella almeno quanto la Gheorghiou, se non di più,ha un che di più carnale e comunicativo: non si mette sul piedistallo.A me piace moltissimo in generale ,e mi sembra molto più bella e più brava della Gheorghiou.
Alla TV - l' antica e benemerita Tv ,sparita dall'orbe terracqueo come i dinosauri- ricordo una incantevole ,aggraziata (e un po' smancerosa ) Anna Moffo.
Dal vivo , ad eccezione della Tebaldi, non ho avuto la fortuna di sentire grandissime cantanti in questo ruolo , che è veramente una salita di sesto grado: la protagonista deve dare vita vocale , senza bambineggiare o veristeggiare, al passaggio da una acerba adolescenza ad una dimensione tragica di donna in preda ad una crescente nevrosi, che vede svanire tutti i suoi sogni e che si tiene lontana da quella realtà che , irrompendo di prepotenza nella sua vita,la frantuma, conducendo inevitabilmente Cio-Cio-San al suicidio .
Tra le cantanti viste e ascoltate "pirzonalmente di pirzona" , la prima delle mie tante Butterfly- è stata la Tebaldi.
Infatti, il ricordo di quella serata affiora alla mia memoria con quell'alone fiabesco e incantato dei ricordi lontanissimi.
La vidi prima che entrasse nel camerino : volto sereno dai lineamenti classici,in una parola : bellissimo, carnagione bianca come un giglio,occhi chiari e luminosi, il sorriso dolce e accattivante, procedeva a passi misurati,alta e maestosa con la sua figura morbida e imponente.
Allora non erano di moda le cantanti dal vitino di vespa- anzi, tutto il contrario : ho visto certe corazzate Potemkin, assolutamente improbabili quali evanescenti creturine destinate a morire di consunzione. Di conseguenza,costumisti e registi addobbavano con molto kitsch Butterfly , mandandola in scena tutta imbustata in sbrilluccicanti kimono extralarge a fiorami ,abbelliti - si fa per dire- da un'alta e rigida cinturona stretta in vita in vita: un insieme che avrebbe trasformato in un informe fagotto perfino un esile "petit rat" . Si aggiungano pericolose scarpine a zeppa , alte assai , che trasformavano i graziosi passettini della geisha in un periclitante zompettio.
Veniva poi stesa su sul viso una robusta gittata di biacca ,ossia di cerone bianco , insieme a generosi tratti di carbone che più nero non si può,per tirare su gli occhi "all'uso giapponese" ,nonché una ricca mano di fard - allora chiamavasi "la salute"- d'un rosso pomodoro San Marzano sui pomelli ,e, tocco finale , tante aguzze bacchettine, che emergevano tipo armi improprie da una parruccona lucidissima, a più piani e terrazzi come i giardini di Babilonia,"nira nira" ,alta mezzo metro, inaccettabile persino nelle più surreali follie dei Legnanesi ( a me , tra parentesi, simpaticissimi).
Dimenticavo il rametto di fiorellini alla tempia e l'ombrellino civettuolo!
La Tebaldi non sfuggì all'orrida sorte di dover indossare dall'A alla Z tale orrido addobbo di rigore per la sfortunata geisha.
La sua recitazione era ispirata ai più noti canoni secolarmente in voga nel teatro lirico, conditi da qualche zuccherosa smanceria o da immprovvisi scatti improntati ad una gestualità caricata.
La voce era un gran ben di Dio, vellutata e potente: un portento.
L'interprete oscillava però tra il patetico e il magniloquente.
Come disse una vecchia signora accanto a me, tergendosi il ciglio : "Ah!Che bella Butterfly! Ho pianto dall'inizio alla fine". (E piansi anch'io).
Il nonno riemerse un po' immusonito dai tendaggi del loggione , dove si rintanava per giudicare solo orchestra e voci,con un giudizio lapidario : "Gran bella voce , si sa, la Renata la sa cantare , ma non ci siamo ". La nonna , come al solito, disse :"Tu non sei mai contento".Io non approfondiie: allora mi bastava ad abundantiam quella voce meravigliosa.
Della Toti dal Monte, da lui sentita non so dove , diceva :" Mahy! Fa la bambina ,ma non è mica una bambina. E poi la cinguetta e la piagnucola troppo".
Va detto , per onestà, che , salvo Lina Pagliughi,non amava i soprani leggeri, con la "vocina a trombettina" (sic).
Credo che ,a modo suo, si lamentasse della mancata evoluzione spirituale di Cio-Cio- San.
E questa arrivò trionfalmente con l'incisione della Callas.
Bisogna mettere i puntini sull' "i". Quella storica incisione , come tutte le cose veramente rivoluzionarie,non fu accolta come meritava, almeno all'inizio.
Sentii ancora una volta la sempiterna gnegnera sulla brutta voce della Callas :"non ha mai avuto una bella voce. Figuriamoci ora che è tanto dimagrita!"
Fu un vero e proprio spartiacque che segnò un "ante" ed un "post".
Poiché è uno dei dei dischi da me più amati , ascoltati e riascoltati , non aggiungo una parola di più.
Ritengo molto brava la Scotto della prima incisione con la voce smaltata della giovinezza , impreziosita da un notevole e variegato fraseggio : dote questa, messa in primo piano dall'incisione del 1978, nella quale, alle molte pecche vocali -acuti sofferti e ballerini- l'astutissima Renata sopperiva con un fraseggio scavato nel profondo, sulla scia della - per lei-inimitabile Callas.
( Mi si deve spiegare perché taluni guardano con la lente di ingrandimento certe incertezze della Callas, e si promuove all'Empireo canoro la Scotto, in nome del fraseggio . Perché la Calls non fraseggiava forse in modo magistrale?)'
Naturalmente trovo ottima anche la Freni, ci mancherebbe altro!Soprattutto nell'edizione diretta da HY. Von Karajan.
Nell'incisione diretta da Sinopoli ,infatti, le geniali intuizioni psicanalitiche di questo Direttore non risultano realizzano del tutto nel canto fermo , "sano" e,solare per natura e immacolato della Freni. Entro questa particolare prospettiva , il ruolo non trova nella Mirella nazionale l'ideale "cup of tea" per dare compiuta espressione ad una creatura dalla psichye distrutta dalla marea montante di unainvincibile nevrosi .
Ricordo infine Raina Kabaivanska, bellissima donna e straordinaria cantante-attrice. Rispetto alle incisioni in studio la voce suonava molto più rotonda e armoniosa, particolarmente negli acuti, afcili e svettanti.L'ingresso era , vocalmente ,davvero "na' cosa grande".
Sarebbe stato opportuno che la sua Butterfly, un ruolo da lei sostenuto con grandissimo successo in innumerevole recite, avesse trovato benevola udienza presso qualche grande casa discografica ,tecnologicamente agguerrita , nonché capace di mettere insieme un cast di alto rango.
Voglio infine ricordare quei mirabili teatrini di serie B,d'un tempo, veramente a prezzi popolari e caratterizzati dalla totale partecipazione emotiva da parte del pubblico , particolarmente in Butterfly: uno spettacolo nello spettacolo.
Ho fatto appena in tempo a vedere chi, come la nonna, faceva appena in tempo a chiudere il negozio.
La cena,un piatto unico, stava in un gavettone: un minestrone di verdura con poco brodo ,molto pane , parmigiano "grattato"e vari pezzetti di carne.Frutta a piacere. "Boccia" grossa per l'acqua ,"boccia " piccola per il vino, precluso alla "bambina.Per la bambina, bottiglietta in vetro con l'aranciata e ricco panino con la braciola. Se all'aperto, cono gelato o cassatina Avios. Il tutto era stipato in un borsone di paglia, che fungeva poi da cestino.
Naturalmente il pubblico- femminile per la maggior parte, era tutto dalla parte di Cio-Cio- San: spietato e incomutabile pollice verso invece per il mendace ed incostante Pinkerton.
Poiché già tutti conoscevano a menadito la triste istoria della geisha, al suo apparire :"Poerina! Come l'è bellina ! E come l'è vestita bene!". Pinkerton già alle primissime battute era tacciato di essere " un pocobono,un gazzilloro ,un gazzilloretto" ( diminutivo spregiativo: un fatuo) .
Il duetto d'amore era accompagnato da " Bischera , un lo stare a sentire, gl'omini un pensano che a una cosa! Mandalo a fare in .... Ma dagli una bella ciabattata , da ricordassene! Ma Icchè tu voi, l' è giovanina la un capisce un c.... nulla!".
Se il soprano era un donnone di stazza pesante e il tenorino un omarino piccin piccino e magrolino , oltre al canonico "La faccia du' viaggi", piovevano consigli del tipo: "Lasciala stare, grullo . Un insistere !E ti viene il mal di schiena". Se il poveretto provava a spostare l'amata farafallina bene, ferma e pesa come masso della Gonfolina: " E un ce la fa, o Madonna ,questo ci resta secco!Chiamate la Misericordia".
Quando il proscenio si apriva su Suzuki e Butterfly , c'era chi sospirava :"Ehy,avercela una donnina di servizio perbenino come quella lì!" Ma esplodeva un corale "Poerina, quel sudicione un gli ha lasciato nemmeno i' becco d'un quattrino per campare . E c'è di mezzo anche un figliolino!La un è mica rimasta incinta da sola!".Cominciavano a fioccare insulti pesanti per Pinkerton :" Porcellone! Lazzerone!Figlio di bona donna , figlio di p...", reo di avere messo incinta la geisha "in du' balletti" e piantata lì. "Comodo, eh, i ssignore!" E memorabile fu un catacombale "Omini", tout court, declamato come inappellabile condanna al braccio della morte dell'intera e abbietta genia maschile, accolto da globali consensi.
Le nozze col "ricco Yamadori " erano ardentemente auspicate :"Un fa' la bischera!Piglialo , c'ha i quattrini! Ti fa fare la bella vita a te e a' i ' ttu' bambino!Moviti! Un stare lì sull'albero a cantare!". Ma l'ala più romantica obbiettava : "Ma fatela finita , una bona volta! L'è innamorata persa, quella poeraccia! L'amore ...".
Il dialogo col console era commentato più o meno così: "O te,costì, un ti gingillare!Faglielo capire a quella poeraccia come stanno le cose! Parla chiaro !". E di Cio-Cio-San : " La un vo' senti' ragioni. Lei la pensa solo a quel figlio d'un cane (a seguire irriferibili parolacce squisitamente fiorentine : terminazione in "olo". E poi matematica sicurezza sul mestiere della di lui madre)."
"Un bel dì vedremo" lo sentii siglato da prosaici quanto realistici :" Poera illusa! Che bischera tu sei ! oh, ma l'è proprio una gran bischera!Ma icché l'aspetta?Ma vai ,mandalo a fare in .... Io te lo rimanderei diritto diritto in America a calci in ...".
Quando la situazione cominciava a precipitare ,ovunque fazzoletti e vigorose soffiate di naso e :"Poerina,poera creatura, la dee perfino andare a chiedere l'elemosina!Io ci manderei lui, quello schifoso!"
Quando Pinkerton si affacciava dubitoso,a "passi tardi e lenti", per cantare "Addio fiorito asilo" , tutta la summa del turpiloquio fiorentino gli piombava addosso: una goduria!
All'atto del suicidio, "con onor muore " ,fu folkloristicamente postillato da un "Ovvia! questi giapponesi, son peggio de' napoletani e de' siciliani!"
Quando Cio-Cio- San brandiva infine il coltellaccio (non un pugnale, bensì una lama da macelaio , bella , grossa e lucente perché doveva essere vista bene anche negli ultimi posti ) :"Noo,noo,ma icché tu fai? Sta ferma! ma che sei rimbischerita?Un fa' la bischera,... Che brutta fine! Un se la merita mica!Io ,una bella coltellata gliela darei, ma a lui!E di core"( Altre auspicate mutilazioni del farfallone americano, sono facilmente intuibili).
La protagonista ci metteva un po' a suicidarsi -"Come la patisce, poerina!"-e quando , troppo tardi, Pinkerton arrivava: "Smovi le chiappe , lazzerone!Hai visto che capolavoro t'ha'fatto? Mandatelo alle Murate!E chiudetelo bene!".E ancora :" E gli è americano, un capisce nulla ,un n'è come noi".
Un mondo bollente e partecipe scomparso più dell'Atlantide.
Allora , ho smugugnato sulle intoccabili Scotto e Freni, ho lodato la Kaibavanska: Giudici mi manderà a soggiornare a lungo nelle patrie galere.
In più mi sono lasciata andare a pittoresche riesumazioni di antiche soirées , in barba al bon ton.
Scusatemi!
Non riguardo quello che ho scritto, quindi questa volta le beccate per gli svarioni me le cucco io.
Buon pomeriggio a tutti!
da Milady
Milady