I cantanti di Mozart

[Riccardo]

L'intento iniziale era di proporre un confronto di ascolti solo su quest'aria, poi ho pensato ad Aloysia Weber musa di Mozart...poi più in generale ai cantanti mozartiani di cui, rispetto alle star di Rossini Bellini e Donizetti, si parla molto poco.

E invece gente come Nancy Storace, la suddetta Weber, la Saporiti, Adriana Ferrarese dovevano avere delle peculiarità che Mozart ha espresso nella musica diversificandone le scritture, gli affetti e gli effetti...
Pensiamo ad un personaggio come Susanna, scritto per la Storace che, dedicataria dell'aria con pianoforte "Ch'io mi scordi di te", tutto doveva essere fuor che un sopranino lezioso...

Sono ovviamente solo spunti, non sono per nulla informato a dovere sul tema, ma ho la sensazione che nelle opinioni diffuse - la mia compresa - regni un po' di confusione al riguardo. Anche a proposito di quei gioielli da concerto che però "da concerto" - nel senso più riduttivo del termine - secondo me non sono affatto. Qualcuno ha approfondito?

Nel frattempo vi sottopongo "Ah se in ciel, benigne stelle", che Mozart scrisse per la Weber nel 1788, qui interpretata da alcune cantanti del nostro tempo.
Quale vi convince di più (al di là della disomogenea qualità di ripresa delle registrazioni)?

-Pietro Metastasio

Ah se in ciel, benigne stelle,
la pietà non è smarrita,
o toglietemi la vita,
o lasciatemi il mio ben.

Voi che ardete ognor sì belle
del mio ben nel dolce aspetto,
proteggete il puro affetto
che ispirate a questo sen.

SANDRINE PIAU, live 2003


DIANA DAMRAU, live 200?


MARIELLA DEVIA, live 2006


EDITA GRUBEROVA, live 1991


NATALIE DESSAY, studio 1995

[Luca]

Le cosiddette Konzertarien di Mozart restano - come osserva Riccardo - gioielli preziosissimi per la loro bellezza e per la loro difficoltà esecutiva. Delle varie proposte attorno "Ah se in ciel benigne stelle" prediligo senz'altro la Dessay. Tra l'altro ha iniziato la carriera discografica proprio con questo disco.

Saluti, Luca.

[Riccardo]

Le cosiddette Konzertarien di Mozart restano - come osserva Riccardo - gioielli preziosissimi per la loro bellezza e per la loro difficoltà esecutiva. Delle varie proposte attorno "Ah se in ciel benigne stelle" prediligo senz'altro la Dessay. Tra l'altro ha iniziato la carriera discografica proprio con questo disco.

Saluti, Luca.

Grazie Luca innazitutto per la risposta!
Che cosa ti fa propendere per la Dessay?

Per ora mi astengo dai commenti perché vorrei prima sapere le vostre impressioni...ed eventuali altri suggerimenti. Ho cercato di circoscrivere un po' il campo alle cantanti tutt'ora in carriera, anche se ciascuna ha preso percorsi diversi negli ultimi tempi.

Ho aggiunto l'opzione sondaggio così oltre a discutere possiamo proclamare una vincitrice. Mi piacerebbe che esprimeste una preferenza sulla base dell'interpretazione di quest'aria, o comunque di questo genere vocale, al di là del fatto che la vostra beniamina in generale possa essere un'altra.

[Luca]

Nella faseiniziale della carriera, la Dessay poteva far sfoggio di una spericolatissima coloratura, mai meccanica o frettolosa (per saltare più furbescamente gli ostacoli della tessitura astrale), ma espressiva ed estremamente varia, frutto di un sapiente uso e dosaggio dei fiati. In questo, a mio avviso, oltrepassava la pur straordinaria Gruberova Il disco EMI con il quale ha debuttato è una delle incisioni migliori non solo della cantante francese, ma della discografia operistica in genere e ogni melomane DOVREBBE AVERLO: in esso abbiamo una facilità di esecuzione davvero sbalorditiva unita anche ad un lirismo di fondo che, solo in modo alterno, si presenta nella Gruberova, mentre era presente ad esempio in una Sutherland quando eseguiva Lakmé o Lucia o qualche altra eroina del suo repertorio (es. Ophèlie).
Non so se oggi la Dessay abbia ancora tale facilità puramente vocale. In lei domina maggiormente la vena interpretativa e questo, unito alle prove iniziali, ne fa una somma cantante! Forse la più grande dei nostri giorni. Queste le mie impressioni.

Salutoni, Luca.

[MatMarazzi]

Mi piacerebbe che esprimeste una preferenza sulla base dell'interpretazione di quest'aria, o comunque di questo genere vocale, al di là del fatto che la vostra beniamina in generale possa essere un'altra.

Caro Ric,
Bellissimo argomento e affascinante confronto.
Provo a dire la mia.

Intanto, c'è un problema a monte: per eseguire un brano di questa difficoltà, bisogna anzitutto... poterlo eseguire!
Se non si dispone delle note o dell'agilità veloce e sicura, perché cimentarcisi?
Escludiamo quindi la Piau e la Devia: alla Piau mancano sia gli acuti, sia la facilità virtuosistica. La Devia invece ha ancora i re i do facili, ma l'agilità è altrettanto affannosa e squinternata.

Restano in campo solo le tre che hanno tutte le carte in regola per la pagina, ossia la Damrau, la Gruberova e la Dessay.
Al terzo posto metto la Damrau, che è bravissima, ma risolve le arie di Mozart con un languore effettistico, buono a vari usi, che non rende nè interessante, né originale il suo canto. Ovviamente dal mio punto di vista....

Al secondo posto, stranamente, metto la Dessay, anche se Luca ha ragione nell'esaltarne la bravura strabiliante.
Dico "stranamente" perché mi aspettavo di prediligere lei alla Gruby (come avviene di solito) e invece mi trovo di fronte a un'esecuzione perfetta, di un virtuosismo radioso, con certi do sopracuti d'argento che fanno strabuzzare gli occhi, ma ...anche anonima nel taglio, avara di colori e di quelle debordanti intuizioni a cui la diva francese ci ha abituato.
Sembra proprio ciò che di solito la Dessay non é: una produttrice di note.
E' vero che qui era molto, molto giovane. Non era certo l'artista che è oggi. E tuttavia mi aspettavo di più.

Invece mi devo inchinare alla Gruberova qui colta nel suo quindicennio d'oro (dal 1990 al 2005), quando aveva trovato l'equilibrio perfetto fra possibilità tecniche e aspirazioni poetiche.
Vocalmente ottima (a parte le pericolose discese nel grave) la Gruby sfodera infatti una fantasia di effetti, di contrasti, di illuminazioni che mi travolge.
Il brano non è più una serie di note, ma una narrazione complessa e fantasiosa, in cui non mancano rabbia, malinconia, reattività, commozione e ...persino quell'ombra di auto-ironia e senso del gioco che è stata sempre l'arma segreta delle sue migliori interpretazioni.
A cercare bene in questa vastissima tavolozza di effetti (ad esempio "la pietà non è smarrita" o quei pianissimi scivolosi e allucinati) si può persino cogliere quasi un brivido di smarrimento ed emozione religiosa di fronte alla vastità del firmamento e di quelle forze supreme che scintillano dietro alle stelle a cui si rivolge.
Non immaginavo che da un brano così virtuoso si potesse ottenere tanto in termini espressivi.

Straordinaria!

Salutoni,
Mat

[MatMarazzi]

Luca,
ho l'impressione che tu abbia votato male.
Infatti dici di prediligere la Dessay, mentre per lei non risulta alcun voto: mentre ce ne sono ben due per la Piau.
Dico giusto?

Salutoni,
mat

[Maugham]

Luca,
ho l'impressione che tu abbia votato male.
Infatti dici di prediligere la Dessay, mentre per lei non risulta alcun voto: mentre ce ne sono ben due per la Piau.
Dico giusto?

Salutoni,
mat

Per la Piau ho votato io.
Fotofinish con la Damrau per cui, come sai, nutro una predilezione.
Però qui è troppo prima della classe per trasmettermi qualcosa di autentico.
Non trovi? Tu Ric cosa dici?
WSM

[Riccardo]

Nella fase iniziale della carriera, la Dessay poteva far sfoggio di una spericolatissima coloratura, mai meccanica o frettolosa (per saltare più furbescamente gli ostacoli della tessitura astrale), ma espressiva ed estremamente varia, frutto di un sapiente uso e dosaggio dei fiati. In questo, a mio avviso, oltrepassava la pur straordinaria Gruberova Il disco EMI con il quale ha debuttato è una delle incisioni migliori non solo della cantante francese, ma della discografia operistica in genere e ogni melomane DOVREBBE AVERLO.

Io su questo non sono molto d'accordo...e questo confronto voleva un po' velatamente metterlo in luce. Matteo ha rilevato proprio quello che penso io.
La Dessay qui è veramente un soprano leggero corretto e per bene, raffinato, perfetto nella coloratura, ma le manca tutto quel lato umano, quelle pieghe espressive che tessiture e scritture come queste impongono. Insomma tutto quel che la Gruberova tira fuori a suon di trilli, smorzature, indugi e fraseggi sempre interessanti. Matteo ha descritto tutto molto meglio di come potrei fare io...
Quel miracoloso smarrimento che trasmette la Gruberova mi sembra nel più autentico spirito mozartiano, ne fa risaltare la musica in maniera spettacolare...quel passaggio cadenzale di sbalzo, ammiccato con quel trillo pianissimo è geniale secondo me! (Intorno a 3:20).

Qui insomma la Dessay mi sembra invece veramente ancora lontana dall'aver trovato la propria identità. Già soltanto la Aspasia del Mitridate che inciderà qualche anno dopo con Christie sarà molto più interessante.
Oggi probabilmente avrebbe davvero la personalità per questo brano, ma non più le note.

Come suggeriva Matteo, ci starebbe anche un confronto di "Vorrei spiegarvi oh Dio" anche per allargare il campo delle interpreti...

[Riccardo]

Caro Maugham,
la Piau a me è molto simpatica e la trovo veramente talentuosa anche in questo caso... E' innegabile però secondo me che sia un po' sottodimensionata a queste arie gigantesche per scrittura e personalità richiesta.
La Devia ero in sala a Genova quando fece questo concerto qui registrato e garantisco che, se possibile, queste arie dal vivo risultavano ancora più noiose di come paiono risentendola...

Della Gruberova, ho detto, qui la trovo al momento insuperata.

La Damrau è più elettrizzante qui secondo me, specialmente se avete pazienza di andare oltre il primo minuto di intervista fino all'aria "No che non sei capace".

[Luca]

Infatti non ho votato, lo faccio subito.

Saluti, Luca.

[MatMarazzi]

Infatti non ho votato, lo faccio subito.
Saluti, Luca.

Sorry, mi ero sbagliato!
Salutoni,
mat

[MatMarazzi]

Accidenti, sei voti e per ora assoluta parità...
Se altri non danno il loro contributo finiremo in un impasse.

Mat

[Tucidide]

La mia classifica è
- Gruberova
- Dessay
- Piau
- Damrau
- Devia (contento, Mat? )

[pbagnoli]

Io ho votato la Piau, ma è una cantante che adoro per cui sono un po' di parte.
La trovo sempre forbita e stilisticamente inappuntabile.
La coloratura magari non è spericolata come quella di Dessay o Damrau, ma è una cosa che sopporto benissimo di fronte ad un'eleganza sopraffina come la sua.
Le altre sono bravissima, lei per me è perfetta

[MatMarazzi]

Come suggeriva Matteo, ci starebbe anche un confronto di "Vorrei spiegarvi oh Dio" anche per allargare il campo delle interpreti...

La battaglia delle "benigne stelle" è ancora in corso: la Gruberova è sempre in testa, ma tallonata dalla Dessay.
Direi di aspettare ancora una settimana, per vedere se altri hanno qualcosa da dire e poi provare col "Vorrei spiegarvi o Dio".
E' un brano anche più rivelatore (per me) della capacità espressiva delle interpreti, perché pur essendo "supersonico" è assai più lirico e spiegato: richiede meno in termini di virtuosismo "agile" e di più in termini di linearità ed emotività.
Però, nel prossimo confronto, vorrei che fosse aggiunta anche la Schaefer, che non avrà i sopracuti fuori dal mondo della Gruberova o della Dessay, ma dispone comunque di possenti frecce al proprio arco.

Salutoni,
Mat