Il Barbiere di Siviglia (Rossini)

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Il Barbiere di Siviglia (Rossini)

Messaggioda stecca » sab 24 lug 2010, 12:01

Barbiere Scala 23 luglio 2010: bene, bravi, bis


Che dire della serata Barbiere ieri in Scala con il cast di eccellenza ? Potrei cavarmela dicendo che è stata una bellissima serata di musica e Teatro, che la gente si è divertita molto ed ha applaudito in modo forsennato come è raro che negli ultimi tempi che si verifichi e che nel complesso è stato un gran bello spettacolo per una gran bella opera di un autore geniale quale Rossini, anche perché, quando di base nel cast di opera non facile come Barbiere a parte alcun eccellenze, la peggiore in campo è la …Berta, tutto può dirsi andato nel migliore dei modi possibili, ragion per cui onore al merito della Scala per avere chiuso così in bellezza.
Volendo invece scendere più nel dettaglio e con approccio meno emotivo qualche distinguo tra i vari artefici della trionfale serata potrebbe tuttavia essere fatto da chi frequenta bene o male il Teatro lirico da qualche annetto anche se ultimamente assai meno di prima.
Lo spettacolo storico di Ponnelle rimane a distanza di quaranta e passa anni ancora tra le meglio cose mai progettate anche senza Abbado e senza quell’alone di mitologia che accompagnò l’inizio della celebre rossini renaissance che avrebbe contrassegnato gli anni ottanta con il celebre festival di pesaro, ed alcune trovate (tipo il palco ruotante che segue benissimo i passi musicali nel crescendo, la ombra della lanterna sul muro durante la calunnia ed il movimento a pendolo dei cantanti al momento del concertato di fine atto primo) sono ancora sbalorditive.
Quanto alla direzione ho letto da alcune parti peste e corna che francamente non condivido, certo non siamo in presenza di una direzione memorabile e qualche mancanza soprattutto nelle scene di insieme di fine atti la si coglie, ma nel complesso non ho affatto percepito quella noia da altre parti evocata (???) e debbo dire che ho trovato eccellente la inflazionata overture di inizio e molto adeguato l’accompagnamento dei cantanti, fattore mai come in Rossini... essenziale.
Ho letto pure di vari e diversi strali rivolti alle tre voci gravi ingaggiate ed anche qui mi trovo in parziale dissenso ed in senso più indulgente.
Corbelli ha ancora fior di mestiere, certo non è Dara ma siccome Dara non canta più debbo dire che il Bartolo di ieri sera era perfettamente inserito nell’insieme ad onta di una evidente quanto prevedibile usura vocale che però in alcun momento ha disturbato.
Discorso diverso per il basso ed il protagonista Vassallo entrambi dotati di un mezzo vocale notevole ma certamente entrambi poco adusi al canto rossiniano, ma quanto al secondo mi domando onestamente quando mai si è sentito un baritono cantare il ruolo di Figaro secondo i criteri prescritti e richiesti dai vari soloni (che poi magari a Martina Franca ti piazzano un Portella….) giacchè lo stesso Nucci, che tanto deve a quel ruolo per la sua successiva carriera verdiana, non era certo impeccabile nei vari sillabati e quant'altro, e quanto al grande Gobbi, se è vero che il suo duetto con la Callas resta tutt’oggi a mio parere insuperato, quella che cantava giusto a ben sentire era solo lei (non a caso vedi Armida la più grande rossiniana di sempre e ben prima delle varie renaissance…).
Per quanto attiene allo "slavone" dal tonitruante vocione ingaggiato per Basilio, detto che ovviamente Raimondi era altra cosa (grazie…), anche qui, se non andiamo indietro alla età dell’oro, non è che abbondino i Basilii da leggenda, quindi in sostanza visto che bene o male entrambi i personaggi sono usciti fuori e che le due voci erano comunque vere e non finte o artefatte, non mi sento di gettare alcuna croce addosso a loro ed anzi dirò con somma indignazione dei più che il Figaro alla fine della fiera non mi è dispiaciuto affatto e che l'ho pure trovato bravissimo nel tenere la mezzavoce suadente nel “Donne eterni dei” rimanendo dietro mentre la Di Donato si sbizzarriva davanti, certo la entrata guarda Don bartolo stile Compar Alfio andrebbe...limata, ma, ripeto, siamo nel più che accettabile.
Ed ora arriviamo ai due divi giovani e in carriera, ovvero alla ragione per la quale io (e credo molti anche a giudicare dagli applausi in sala) abbiamo preso il biglietto, e cioè agli amorosi Florez e Di Donato che di certo non hanno deluso, anzi...
Debbo dire che, fermo restando che nessuno dei due ha una personalità vocale che ti travolge ma che tuttavia entrambi sono anche ottimi attori, ho istintivamente preferito Rosina che davvero mi è parsa bravissima dalla prima nota all’ultima come da tempo non mi capitava di trovare un cantante, al punto che ho provato anche a rileggermi le varie censure che come sempre non sono mancate e non ho proprio capito in concreto aldilà di facili slogan (è baroccara e non belcantista) cosa le si rimprovera.
Non sto a rimarcare la Berganza o la Valentini o la Horne (peraltro in Rosina mai così convincente come altrove) ma se debbo confrontare la Di Donato con altre Rosine anche del glorioso passato trovo che sia stata davvero ragguardevole ed abbia sfoggiato pure variazioni di gran pregio, di certo l'ho trovata assai superiore alla precedente Kasarova da me vista con Florez e per mio conto superiore anche alla celebrata Dupuy della edizione di Martina Franca.
Invece Florez, che è sempre bravissimo intendiamoci (e poi la parte del Conte di Almaviva pare sia vocalmente che scenicamente pensata per lui) nonchè Artista di rara eleganza stilistica, l’ho onestamente trovato un pochettino inferiore alla mia precedente esperienza di Barbiere con lui di qualche annetto fa che invece mi aveva esaltato.
Soprattutto nella grande scena finale, dove anni fa fece faville, ho trovato alcuni suoni nella zona medio-alta del passaggio un po’ troppo nasali ed a volte pure schiacciati, mentre in alcuni momenti (e in questo condivido il rilievo fatto sul blog Grisi) mi è parso un po’ a corto di fiato.
Rimane un grandissimo cantante ed uno stilista formidabile ed un rossinano doc e se a ciò si aggiunge la sua perfetta aderenza scenica al personaggio ci troviamo pur sempre davanti ad una prestazione che meritatamente blocca lo spettacolo per 5 minuti buoni di applausi al termine della grande scena come accadeva negli anni d’oro della Scala (tipo alla Gruberova dopo l’aria di Zerbinetta per intenderci o a Pavarotti dopo la grande aria di Riccardo o a Cappuccilli dopo l’aria di Macbeth etc. etc.).
Della Berta ho già detto (ma il lusso Dessì capita una volta nella vita) e quindi non resta che concludere con la bellezza e la soddisfazione di avere goduto di una gran bella serata alla scala sperando che per il futuro ce ne siano di...più.
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Re: Barbiere di Siviglia (Scala, 23 luglio 2010)

Messaggioda Maugham » sab 24 lug 2010, 20:33

stecca ha scritto:
Invece Florez, che è sempre bravissimo intendiamoci (e poi la parte del Conte di Almaviva pare sia vocalmente che scenicamente pensata per lui)


non entro nel merito di questo Barbiere che non ho visto, ma ho sempre trovato la parte di Almaviva troppo grave per Florez. (l'ho sentito tre volte nel Barbiere) Certo, è un fuoriclasse, ma dire che Almaviva vocalmente sia pensato per lui mi sembra un po'... strano. :)
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Re: Barbiere di Siviglia (Scala, 23 luglio 2010)

Messaggioda MatMarazzi » sab 24 lug 2010, 21:53

Già... anche io mi chiedo come si possa considerare "scritta su misura per Florez" una parte composta per un certo Garcia, baritenore doc, uno che cantava anche Don Giovanni e il Conte delle Nozze (e nel diapason primo-ottocentesco).

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Re: Barbiere di Siviglia (Scala, 23 luglio 2010)

Messaggioda pbagnoli » sab 24 lug 2010, 23:21

Infatti negli Anni Trenta la cavatina di Almaviva la incidevano tenoroni adusi al repertorio wagneriano, tipo Wittrisch
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Re: Barbiere di Siviglia (Scala, 23 luglio 2010)

Messaggioda Tucidide » sab 24 lug 2010, 23:42

Maugham ha scritto:non entro nel merito di questo Barbiere che non ho visto, ma ho sempre trovato la parte di Almaviva troppo grave per Florez. (l'ho sentito tre volte nel Barbiere) Certo, è un fuoriclasse, ma dire che Almaviva vocalmente sia pensato per lui mi sembra un po'... strano. :)

MatMarazzi ha scritto:Già... anche io mi chiedo come si possa considerare "scritta su misura per Florez" una parte composta per un certo Garcia, baritenore doc, uno che cantava anche Don Giovanni e il Conte delle Nozze (e nel diapason primo-ottocentesco).

pbagnoli ha scritto:Infatti negli Anni Trenta la cavatina di Almaviva la incidevano tenoroni adusi al repertorio wagneriano, tipo Wittrisch

Avete tutti e tre ragione, e le considerazioni di Mat su Garcia sono perfette.
Però però... come mai uno dei Conti d'Almaviva più convincenti degli ultimi trent'anni è stato un altro che cantava ruoli acutissimi, i David ad esempio, ma anche i Rubini, ossia Rockwell Blake? :)
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Barbiere di Siviglia (Scala, 23 luglio 2010)

Messaggioda MatMarazzi » dom 25 lug 2010, 0:08

Tucidide ha scritto:Avete tutti e tre ragione, e le considerazioni di Mat su Garcia sono perfette.
Però però... come mai uno dei Conti d'Almaviva più convincenti degli ultimi trent'anni è stato un altro che cantava ruoli acutissimi, i David ad esempio, ma anche i Rubini, ossia Rockwell Blake? :)


Non so... fra le ragioni del successo di Blake come Conte, io penso che andrebbe messa in cima alla lista quella che ...nessuno prima di lui aveva eseguito le agilità rossiniane con tanta spericolata facilità. E questo fa molto colpo...
Come per i ruoli Rubini... Blake faceva colpo, senza essere però davvero esaltante (come lo era per altri personaggi).
Se avessi dovuto giudicare il tenore americano solo dai deprimenti Puritani che gli sentii fare nel 1985, non lo avrei mai considerato un grande artista.
Per fortuna poco dopo l'ho sentito nell'Ermione.

A parte tutto, secondo me, nemmeno come Conte Almaviva Blake era così "ideale". E questo anche ammettendo che non si fosse sentito nulla di meglio fino a quel momento! :)
Anche Florez è il miglior Conte Almaviva che ci sia oggi... Lo ammetto di sicuro e lo applaudo con calore.
Dico solo che affermare che il ruolo "sembra scritto per lui" è molto discutibile!

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Re: Barbiere di Siviglia (Scala, 23 luglio 2010)

Messaggioda Maugham » dom 25 lug 2010, 13:33

MatMarazzi ha scritto:Non so... fra le ragioni del successo di Blake come Conte, io penso che andrebbe messa in cima alla lista quella che ...nessuno prima di lui aveva eseguito le agilità rossiniane con tanta spericolata facilità. E questo fa molto colpo...


hai perfettamente ragione.
Io, che ho seguito da vicino i primi anni di Balke, ricordo che il novanta per cento del suo pubblico lo seguiva e lo esaltava soprattutto per l'aspetto pirotecnico e spettacolare del suo canto. Nessuno parlava di ruoli Nozzari, David, Garcia e Rubini. Blake era semplicemente il primo tenore rossiniano che sgranava le agilità, le faceva a voce piena ed aveva dei fiati mostruosi. In pratica una Horne con i pantaloni. Non a caso una rivista americana a larga tiratura gli dedicò una copertina definendolo "Te fastest tenor in the West!" :D
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Re: Il Barbiere di Siviglia (Rossini)

Messaggioda Riccardo » mar 27 lug 2010, 12:29

Il successo di Blake dipendeva credo da quell'insolenza vocale che restituiva ad Almaviva l'autorevolezza delle scene solistiche ma anche la stravaganza che pur gli appartiene nelle scene dei travestimenti e del grottesco duello. Garcia non doveva essere un baritenore coi piedi per terra come Nozzari, ma un mezzo matto...almeno così ci dicono la biografia e le note scritte per lui!

Ma al di là di questo, Florez ha fatto come sempre bene. Anche se Brownlee potrebbe sembrare un pelo più vicino a quel che dovrebbe essere il tenore - almeno stilisticamente - giusto per Almaviva, Florez ne fa del tutto un'altra cosa e la fa meglio. Con Garcia non c'entra niente, ma è ben confenzionata e tutto sommato funziona. Almaviva diventa un tenore di grazia, ma trasformatosi con ammirevole mestiere.
Che Joyce DiDonato sia la migliore Rosina in circolazione non c'è dubbio...

Colui che merita qualche riga in più è secondo me questo strano personaggio di Bartolo...
Qualcuno qui rimpiange Dara, ma a me pare che entrambe le letture di Corbelli e De Simone non facciamo rimpiangere un bel nulla.

De Simone in particolare costruisce il personaggio attraverso una serie ininterrotta di vezzi e caratterizzazioni, facendone un autentico capolavoro di divertimento immediato. Tutto questo con una musicalità ineccepibile, il gusto per le variazioni e mezzi vocali ben superiori a quelli di Dara.

Corbelli invece si distacca del tutto, e lo fa in modo rivoluzionario. Perché coglie in Bartolo l'opportunità di farne non un semplice buffo da opera comica, ma un personaggio di statura quasi tragica, sviluppato coerentemente dalla prima all'ultima scena dell'opera.
Il Bartolo di Corbelli, a differenza di De Simone, non è una estrema manifestazione della tradizione buffa settecentesca napoletana...è invece zio di Don Pasquale e nonno di Fastaff. Un Bartolo che con Corbelli non vive di gag e comicità immediate, ma di un crescendo di inadeguatezze rispetto al contesto che gli si rivolta contro.
Nasce così una comicità quasi tragica quando lo vediamo sgomitare ignaro e a gran forza Don Alonso al momento del cambio di nome nell'aria di Caffariello, cercando una grottesca complicità nell'apprezzamento per Rosina... Corbelli a questo punto poi pronuncia il recitativo esplicativo al pubblico e non a Rosina e a Don Alonso come fa De Simone e fanno di tradizione tutti i Bartoli.
Per non parlare dell'accento imperioso con cui attacca "A un dottor della mia sorte" - a cui anche musicalmente sembra fare il verso l'attacco di "Cessa di più resistere" - fino al finale in cui, durante la scena di Almaviva, Corbelli rimane con particolare bravura accasciato sulla sedia come un morto, bastonato dalle circostanze avverse.
Fare la perizia vocale a quelle due note che dieci anni fa gli uscivano meno difficoltose (forse), vuol dire secondo me farsi distrarre da quello straordinario quid che Corbelli può offrire in questo teatro... Come vocalista a mio avviso non è mai stato eccelso nemmeno in gioventù, checché ne dicano Giudici & co.
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Re: Il Barbiere di Siviglia (Rossini)

Messaggioda dulceluna » dom 22 apr 2012, 10:00

Il Barbiere di Siviglia, Roma Aprile 2012

Prima di tutto devo fare due premesse: come molti di voi sanno non ho nozioni "tecniche" a proposito del canto, ascolto da profana la musica :oops: e in secondo luogo non conoscevo il Barbiere (per intero) fino a ieri pomeriggio. Ne conoscevo solo alcune parti, le arie più famose etc..
Quindi sono andata ieri al nostro "meschino" teatro dell'Opera a Roma titubante sulla possibilità di godere di uno spettacolo di livello e invece devo riconoscere che mi sono davvero ricreduta!
Il regista Cappuccio ha avuto l'idea a mio giudizio deliziosa di far entrare Rossini sulla scena, addormentato su un pianoforte all'inizio e poi sempre più consapevole del suo ruolo di "autore" fino alla scena finale del primo atto, in cui cadono partiture dal cielo e lui dirige tutti i protagonisti come fossero marionette.
Bella anche la scenografia, quasi surreale, e alcune trovate divertenti come la bottega di Figaro che è una lunga bicicletta con un espositore di parrucche e sedili incorporati :D
I cantanti mi sono sembrati tutti abbastanza bravi; nella recitazione un'eccellente Rosina, Marina Comparato, quanto più impertinente e "vipera" possibile che ha sostenuto le sue arie in maniera più che accettabile (suoi gli applausi finali più calorosi). Bravo anche Figaro, Vincenzo Taormina, con un ciuffo verde e giggione come (credo) dovrebbe essere. Meno bravo, IMHO, il Conte, Alessandro Luciano, un po' troppo "fiacco", diciamo che è quello che io sentivo meno!
Alla fine molto applausi e pubblico soddisfatto :)
Anche a Roma, ogni tanto, si riesce a vedere qualcosa di buono.
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Re: Il Barbiere di Siviglia (Rossini)

Messaggioda MatMarazzi » dom 22 apr 2012, 11:23

dulceluna ha scritto:Anche a Roma, ogni tanto, si riesce a vedere qualcosa di buono.


Grazie infinite Dolceluna! :)
E condividiamo la tua contentezza per questo Barbiere riuscito e delizioso.
Speriamo che questo sia il segnale di una volontà di far bene anche all'Opera di Roma!
Mi raccomando: continua a tenerci informati.

Salutoni,
Mat

PS: la Comparato piace anche a me. Eccole un omaggino...
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Re: Il Barbiere di Siviglia (Rossini)

Messaggioda dulceluna » dom 22 apr 2012, 22:30

MatMarazzi ha scritto:
dulceluna ha scritto:Anche a Roma, ogni tanto, si riesce a vedere qualcosa di buono.


Speriamo che questo sia il segnale di una volontà di far bene anche all'Opera di Roma!
Mi raccomando: continua a tenerci informati.
PS: la Comparato piace anche a me. Eccole un omaggino...


Sarà fatto! ;)
E grazie del video della Comparato, che fino a ieri non conoscevo! :)
C.
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