beckmesser ha scritto:Secondo me è impressionante come le formae mentis artistiche di Berg e Kubrick fossero simili: la stessa necessità di raccogliere le fila di tutto il passato per convogliarlo in summae che codificano, esauriscono e allo stesso tempo reinventano un linguaggio; la capacità di comprimere contenuti emotivi laceranti dietro forme di un rigore al di là del virtuosistico; la necessità di dotare ogni opera di piani lettura diversissimi.
Oltretutto Kubrik ha dimostrato (in quasi tutti i suoi film) di saper usare le forme e gli stili musicali con una fantasia espressionistica impressionante (da Mozart a Bartok ai valzer di Strauss).
Proprio come Berg utilizzava le forme classiche per ottenere quanto di meno classico si possa immaginare.
L'incontro sarebbe stato veramente da scintille, anche se ...temo un po' troppo riservato a un pubblico d'élite.
Resta poi che Lulu è un'opera di straordinaria modernità linguistica e in questo senso (forse ti scandalizzerò) molto vicina al linguaggio cinematografico contemporaneo (che Berg già conosceva e di fatto utilizzò nell'opera).
Metterla sotto forma cinematografica è paradossalmente "troppo facile"...
L'eccitante, secondo me, era quello di prendere opere "antiche", lontanissime dai ritmi e dagli strumenti del cinema, e farle "rivivere" a contatto con le facoltà immaginifiche e lingustiche del cinema.
Mi piacerebbe di più pensare alla rivisitazione cinematografica di un Verdi, un Rossini, un Weber, un Meyerbeer...
Però niente da dire: il tuo sogno oggi purtroppo irrealizzabile avrebbe segnato una tappa della storia del cinema.
Salutoni,
Mat