pbagnoli ha scritto:cerchiamo di capire perché a qualcuno piace Alvarez.
Perché è comunicativo?
Perché è simpatico?
Perché il suo timbro vocale è bello?
Perché ha un bel torace?
Oddio, direi così a occhio la prima e la terza. Sulla seconda non mi sbilancio, giacché non conosco di persona il tenore. Sulla quarta... beh, io non mi intendo di toraci maschili. Non è il mio genere!
Triboulet ha scritto:penso abbia molta presa sui nostalgici, più che di certe voci, di certi atteggiamenti del "Tenore". Forse perchè è l'unico che porta ancora, anacronisticamente, questa bandiera. Non avendo quindi confronti nel presente spicca ancor di più, ma resta epigono della peggior specie e, ribadisco, scompare dinanzi ai suddetti, tanto per voce quanto per carattere.
Detto ciò non lo trovo un disastro, è semplicemente inutile e, oggi come oggi, di cattivo gusto.
Questo per me fotografa alla perfezione il concetto. Ai vociomani non piace perché ha diverse mende tecniche; ad altri non va a genio il fatto che con una voce lirica canti ruoli anche molto "spinti" come Chénier, "liricizzando" anch'egli queste parti; invece, è molto apprezzato da chi cerca nel tenore (non solo ma anche) l'istrionismo e l'estroversione propri di una volta. Quel tipo di canto che secondo alcuni è andato progressivamente spegnendosi, sostituito da un generale raffreddamento della passione e della comunicativa. Quante volte si sente dire che il vero problema non è la tecnica, ma la comunicativa, nei cantanti d'oggi?
Alvarez è per molti l'alfiere di quel tipo di tenore che in passato accendeva i cuori, e che adesso sarebbero scomparsi, sostituiti da artisti intellettuali, più aderenti o attenti al dettato musicale ma più avari di autentica passione.
E' una posizione che non condivido assolutamente, poiché credo che, come tutte le cose, anche questo tipo di atteggiamento vocale ed interpretativo (la "testa di tenore" come dice Pietro) avesse una sua ragione d'essere cinquanta/sessant'anni fa, ma che adesso sia sorpassato ed obsoleto. Inoltre, non mi pare proprio che i cantanti più notevoli di oggi possano essere additati come attenti solo alla scrittura vocale ed allo stile, e poco all'interpretazione. Chiaro, la loro è un'interpretazione figlia dei nostri e loro tempi, che sono diversi da quelli di dieci, venti, cinquant'anni fa. Se poi sono i nostri tempi che non piacciono, allora è pressoché inevitabile che non piacciano nemmeno gli artisti che di questi tempi si fanno esegeti e portavoci.
Con questo non voglio dire che consideri Alvarez disastroso: è un tipo di tenore che a me non piace, molto più semplicemente.
Ha poi ragione Marco, quando dice che, in fin dei conti, in QUEL repertorio, non ci sono adesso come adesso alternative di rilievo (e non solo da un punto di vista meramente vocale). Pietro contrappone Jonas Kaufmann ad Alvarez in Cavaradossi. Va bene, sono d'accordo, e lo stesso dicasi per Don Josè. Ma Kaufmann canta Maurizio di Sassonia e Chénier, canta Rodolfo e Manrico?