Renata Tebaldi

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Renata Tebaldi

Messaggioda Triboulet » ven 19 feb 2010, 1:39

Visto che il thread sulla Ewing è rimasto vacante, un po' provocatoriamente (ammetto) vi invito a dire qualcosa sulla Renatona nazionale.
Tanto bistrattata da noi brutti e cattivi callasiani : Chessygrin : scherzi a parte, la Tebaldi è stata una signora cantante (lo dico per la gioia dei vociomani) ma spesso ho trovato difficoltà a collocare l'interprete in una giusta prospettiva storica. Interprete ideale nei personaggi ad una dimensione (o dovrei dire una direzione) come Leonora o Maddalena (già con Aida e Otello si rischia la banalizzazione) la trovo invece assolutamente inadatta (e non certo vocalmente) in Puccini dove, come ho già detto altrove, ricerco un altro tipo di interprete e dove la Tebaldi risulta troppo "ottocentesca" o, a limite, forzatamente veristeggiante in senso deletereo (non posso non citarlo... TRE ASSI E UN PAIO : CoolGun : :lol: ). Secondo me il contributo maggiore della Tebaldi sta proprio nella "terra di nessuno", nel limbo del pre-verismo o del post-Verdi che dir si voglia. Eccovi tre ascolti, che penso vi saranno abbastanza noti:







Ultima considerazione, la Tebaldi era una di quelle ossessionata dalla prudenza, repertorio quindi ristretto e nessun margine di rischio. Lei stessa dichiarò più volte di avere il rimpianto di non aver osato di più. In effetti, almeno in gioventù, qualcosa di stupefacente che non atteneva al suo repertorio è uscita.
Ve la immaginate la Tebaldi drammatico d'agilità?

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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda MatMarazzi » ven 19 feb 2010, 16:19

Triboulet ha scritto:Ultima considerazione, la Tebaldi era una di quelle ossessionata dalla prudenza, repertorio quindi ristretto e nessun margine di rischio. Lei stessa dichiarò più volte di avere il rimpianto di non aver osato di più. In effetti, almeno in gioventù, qualcosa di stupefacente che non atteneva al suo repertorio è uscita.
Ve la immaginate la Tebaldi drammatico d'agilità?



Eppure, Triboulet, la Tebaldi vera era proprio quella, quella dei primissimi anni di Mosé, Fernando Cortez e Giovanna d'arco.
Quella forgiata per continuare, un po' come la Stella e la Cerquetti, il modello del sopranone post-belcantista tipo Arangi-Lombardi.
Siciliani (che è stato l'ultimo direttore artistico geniale che abbiamo avuto in Italia) l'aveva capito bene.
E infatti le propose Rossini, le propose i ruoli Dorus Gras (io stesso, callassiano di ferro, avrei preferito che la stagione scaligera 54-55 l'avesse aperta lei, con Vestale). Se si fosse continuato su quella strada, si sarebbe potuto arrivare con lei a una grande interprete dei personaggi Falcon (Roberto il Diavolo, Ugonotti e persino Africaine).

Purtroppo è vero che la Callas le ha rovinato la carriera! :)
O meglio, le è servita come immagine e popolarità internazionale, ma l'ha confinata in personaggi del super-grande repertorio (specie pucciniani) per cui non era fatta, nè tecnicamente, nè psicologicamente.
Così almeno la penso io.

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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda Triboulet » ven 19 feb 2010, 19:12

MatMarazzi ha scritto:a Tebaldi vera era proprio quella, quella dei primissimi anni di Mosé, Fernando Cortez e Giovanna d'arco.
Quella forgiata per continuare, un po' come la Stella e la Cerquetti, il modello del sopranone post-belcantista tipo Arangi-Lombardi.


Sì non ho difficoltà a crederlo, tant'è la mia domanda era più "pensate se avesse seguito quella strada..."
Se poi Serafin le voleva far cantare Norma un motivo c'era, non penso fosse impazzito. Pensa che a me convince pure nella sortita di Abigaille (un po' meno nella cabaletta, ma mi sa che aveva già i suoi anni quando registrò quel disco). Devo confessare però che a Mayerbeer non avevo mai pensato, ma riflettendoci mi pare che proprio la Stella avesse l'Africana in repertorio (ora mi immagino anche gli Ugonotti Sutherland-Tebaldi-Corelli : Chessygrin : )... E se avesse fatto anche Weber...

Colpa della Callas? bah non lo so, difficile ammetterlo per me :lol:, forse se fosse rimasta alla Scala qualcosa in più l'avrebbe fatta, ma a limite avrebbe avuto il ruolo della Stella, sarebbe scappata una Battaglia di Legnano, una Miller e, perchè no, Vestale. Sarebbe poi comunque ricaduta nel tardo Verdi e nel suo Puccini-old fashion. Credo che aldilà di tutto le sue scelte sarebbero state comunque poco avventurose. Del resto la Ponselle Vestale, Ernani, l'Africana le cantò al Met... "altri tempi" mi dirai forse : Chessygrin :
Rimanendo nello stesso Verdi "popolare", è davvero un delitto che non abbia mai cantato a teatro cose come Trovatore, Ballo e soprattutto Don Carlo, ruoli in cui, negli anni d'oro, avrebbe potuto dire molto di più che in Aida o Traviata. Di chi sia la colpa francamente non lo so, ma mi rifiuto di pensare che un cantante affermato non abbia alcun potere nella scelta del suo repertorio.
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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda MatMarazzi » ven 19 feb 2010, 19:46

Triboulet ha scritto:riflettendoci mi pare che proprio la Stella avesse l'Africana in repertorio


Sì, inaugurò il San Carlo nel 62.
Ma aveva in repertorio (e più che decorosamente) Aroldo, Battaglia, Vespri.
Io se penso a cosa avrebbe tirato fuori la Tebaldi giovane dal finale di Africana o da Fils du Soleil ho i brividi.

forse se fosse rimasta alla Scala qualcosa in più l'avrebbe fatta


Nell'ultima stagione vi cantò persino l'Oneguin.
E in quegli anni (ossia prima del 54) cantava Mozart e Spontini, Handel e Gluck.
Tu dici che sarebbe caduta lo stesso nel Puccinismo Old-Fashion?
Non credo... Pensa che Butterfly e Manon le debuttò tardissimo, nella seconda metà degli anni '50. E che la Fanciulla l'ha osata solo a fine carriera.
Secondo me, lei ripiegò nel repertorio iper-tradizionale solo per distinguersi dalla Callas, che - come tu stesso hai ammesso - si stava facendo la fama di una riscopritrice di repertori desueti.
Era un modo (un po' patetico) per far passare la tesi che la Callas cantasse Bellini, Donizetti e quella roba là ...perché aveva voce troppo brutta per cantare Verdi e Puccini.

Nella sua seconda carriera, Bing implorò la Tebaldi di allargare un po' il repertorio... le propose Oneguin in inglese, la Marescialla (quella che poi finì in mano alla Schwarzkopf nel 62) e altri personaggi simili. Hadler la implorò di accettare la Francesca da Rimini (quella che poi finì in mano alla Gencer, nel 56).
Ma la Tebaldi (del dopo-rivalità) nulla... Solo personaggioni nazional-popolari.
Anzi, un anno non firmò il contratto col met, perché Bing si rifiutò di montare per lei l'Adriana. Poi Bing dovette cedere, e la Tebaldi fu bastonata dalla stampa newyorkese (con grandissima soddisfazione di Bing, ovviamente).

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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda Luca » ven 19 feb 2010, 20:27

Beh, l'argomento mi stuzzica non poco, ma dico poche cose sulle quali posso tornare ! Materiale vocale della Tebaldi: bello nel senso più edonistico del termine. Pose da interprete ben condensate dall'aggettivo "Madonna dell'opera" che le è stato appioppato vedendo i suoi devoti seguirla quinci e quivi. La voce bastava a tutto e molto zucchero, molto sentimento e, insomma, la Tebaldi ha rappresentato il mito della lirica italiana in gonnella dopo Gigli (in pantaloni). Non era versata nel canto d'agilità, né ha osato è vero, ma non è che la Stella fosse una leggerezza e la sua Norma a Rio de Janeiro del '56 non era un prodigio, anzi!
STORICAMENTE:
Guardando indietro: più che avvicinarla alla Arangi Lombardi come dice Matteo (semmai la napoletana la porrei in relazione alla Caballé) farei un parallelo con la Caniglia e certi suoi vezzi che la Tebaldi riproduceva con minore ostentazione.
Guardando avanti: il suo posto è stato preso dalla Freni che ne riprende certo stile con maggiore immediatezza ed in modo minore con la Chiara.
Ha fatto scuola come la Callas, quindi. Se la Greca ha lasciato semi preziosi sul piano cultural-musicale per la Sutherland e per quello interpretativo per la Scotto, la Tebaldi ha avuto la Freni e la Chiara come eredi.
Da osservare un altro aspetto: Callas e Tebaldi hanno avuto in comune Wagner di cui la nostra ha impersonato le eroine bianche (Elsa, Elisabetta, Eva). Con un pò di lungimiranza un Lohengrin con Tebaldi (Elsa) Callas (Ortrud) non sarebbe stato male....

Ottimo tema di conversazione: andare avanti !!!!
Saluti, Luca.
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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda Rodrigo » ven 19 feb 2010, 23:24

MatMarazzi ha scritto:Eppure, Triboulet, la Tebaldi vera era proprio quella, quella dei primissimi anni di Mosé, Fernando Cortez e Giovanna d'arco.
Quella forgiata per continuare, un po' come la Stella e la Cerquetti, il modello del sopranone post-belcantista tipo Arangi-Lombardi.
Siciliani (che è stato l'ultimo direttore artistico geniale che abbiamo avuto in Italia) l'aveva capito bene.
E infatti le propose Rossini, le propose i ruoli Dorus Gras (io stesso, callassiano di ferro, avrei preferito che la stagione scaligera 54-55 l'avesse aperta lei, con Vestale). Se si fosse continuato su quella strada, si sarebbe potuto arrivare con lei a una grande interprete dei personaggi Falcon (Roberto il Diavolo, Ugonotti e persino Africaine).

Purtroppo è vero che la Callas le ha rovinato la carriera! :)
O meglio, le è servita come immagine e popolarità internazionale, ma l'ha confinata in personaggi del super-grande repertorio (specie pucciniani) per cui non era fatta, nè tecnicamente, nè psicologicamente.
Così almeno la penso io.
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Mah, io la Tebaldi in Rossini non la vedo proprio: troppo corta (e questo sarebbe anche il meno), troppo limitato il bagaglio tecnico per affrontare le agilità (e questo è già più grave) e soprattutto non ce la vedo proprio come forma mentis nel ruolo della cantante protoromantica (e questo è decisivo). Il fatto che abbia fatto Mosé secondo me non vuol dire molto. A parte le generose sforbiciature, a parte che Anai è ruolo un po' meno esigente della redazione napoletana, secondo me vale il discorso fatto altrove per i tenori. Se si scritturavano i Filippeschi, gli Jaja, gli Albanese (e più tardi i Benelli e i Misciano) non è perché avessero l'idea della tecnica e dello stile rossiniano ma, più semplicemente, perché di meglio non c'era ed era molto che arrivassero in fondo (al prezzo che sappiamo) al cimento.
Il paragone con la Stella secondo me è calzante (non ho mai trovato chissà che distacco tra le due), la Cerquetti secondo me aveva invece tutt'altro strumento vocale.

Saluti
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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda MatMarazzi » sab 20 feb 2010, 1:33

Rodrigo ha scritto:Mah, io la Tebaldi in Rossini non la vedo proprio: troppo corta (e questo sarebbe anche il meno), troppo limitato il bagaglio tecnico per affrontare le agilità (e questo è già più grave) e soprattutto non ce la vedo proprio come forma mentis nel ruolo della cantante protoromantica (e questo è decisivo). Il fatto che abbia fatto Mosé secondo me non vuol dire molto. A parte le generose sforbiciature, a parte che Anai è ruolo un po' meno esigente della redazione napoletana


Be' Rodrigo...
se per Rossini intendi ruoli "Colbran" non mi pare che nessuno vi avesse fatto riferimento.
Ne' io, nè Siciliani, che era appunto quello che ripetutamente propose alla giovane Tebaldi i ruoli rossiniani, ma solo ed esclusivamente quelli "francesi", che in fondo sono già pienamente romantici (come i ruoli Dorus Gras di Spontini, altro autore "chéri" della giovane Tebaldi).
Oltre a Mosè, la Tebaldi ha cantato sia l'Assedio di Corinto, sia Guglielmo Tell, e proprio come Matilde si è assestata ai livelli più alti della storia interpretativa del personaggio.
Non capisco poi le tue preoccupazioni riguardo l'estensione: la giovane Tebaldi dominava egregiamente il si naturale (che addirittura smorzava) e si spingeva senza soverchie preoccupazioni sino al do. Ben pochi ruoli Rossiniani (a partire da quelli Colbran) superano questi limiti.
Relativamente al virtuosismo, io credo che la sua base virtuosistica fosse molto più solida di quel che si può credre e i suoi dischi giovanili (compresa la Cleopatra del Cesare) lo attestano.
Certo, la Callas era molto più virtuosa, ma per l'epoca era lei a rappresentare un'eccezione: ciò non toglie che, come il modello Arangi Lombardi a cui si ispirava, la Tebaldi era capace di staccare picchettati, gruppetti, trilli rispettabilissimi, per di più con un corpo vocale possente.
La sua eccezionale (e a mio gusto insuperata) Giovanna d'Arco dimostra che se non fosse per problemi di estensione (che in VErdi ci sono, assai più che in Rossini) la Tebaldi sarebbe potuta essere una proto-verdiana fantastica (Ernani, Aroldo, Foscari...).
E' lecito che la Cerquetti ti piaccia di più, è questione di gusti.
Anche io amo la Cerquetti, ma questo non toglie che la giovane Tebaldi potenzialmente disponesse di ben altre risorse.
Purtroppo di potenzialità largamente inespresse si tratta...

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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda Triboulet » sab 20 feb 2010, 4:27

MatMarazzi ha scritto:Secondo me, lei ripiegò nel repertorio iper-tradizionale solo per distinguersi dalla Callas, che - come tu stesso hai ammesso - si stava facendo la fama di una riscopritrice di repertori desueti.
Era un modo (un po' patetico) per far passare la tesi che la Callas cantasse Bellini, Donizetti e quella roba là ...perché aveva voce troppo brutta per cantare Verdi e Puccini.


A dire il vero avevo capito che il fatto stesso di essere detronizzata a Milano e di essere finita a New York l'avesse limitata, ecco perchè... tu invece dipingi una situazione ben peggiore :D non conoscevo tutti questi retroscena, sapevo della storia della Francesca, ignoravo invece che Bing le avesse offerto Oneguin e (addirittura!) la Marescialla... però c'è da dire che non era certo territorio callasiano quello, ha perso davvero grandi occasioni se è così.
Del suo Mozart conosco la Contessa, non male devo dire (anche se io preferisco sempre di più la Gencer : Queen : ), Cortez e ho ascoltato qualcosina del Giulio Cesare, dove decisamente c'è un po' di fatica. Di Gluck non so neanche che ha cantato, però mi piacciono molto le arie antiche che ha inciso a fine carriera.

Luca ha scritto:Guardando indietro: più che avvicinarla alla Arangi Lombardi come dice Matteo (semmai la napoletana la porrei in relazione alla Caballé) farei un parallelo con la Caniglia e certi suoi vezzi che la Tebaldi riproduceva con minore ostentazione.
Guardando avanti: il suo posto è stato preso dalla Freni che ne riprende certo stile con maggiore immediatezza ed in modo minore con la Chiara.
Ha fatto scuola come la Callas, quindi. Se la Greca ha lasciato semi preziosi sul piano cultural-musicale per la Sutherland e per quello interpretativo per la Scotto, la Tebaldi ha avuto la Freni e la Chiara come eredi.
Da osservare un altro aspetto: Callas e Tebaldi hanno avuto in comune Wagner di cui la nostra ha impersonato le eroine bianche (Elsa, Elisabetta, Eva). Con un pò di lungimiranza un Lohengrin con Tebaldi (Elsa) Callas (Ortrud) non sarebbe stato male....


Ma l'Arangi Lombardi non era un soprano drammatico? certo, con una buona attitudine al belcanto, ma comunque un drammatico... secondo me la primissima Tebaldi ci sta abbastanza, ancora abbastanza agile ma con una voce già potente. Poi, come dici tu Luca, finì coll'assomigliare ad una Caniglia più morigerata.
Quanto alle "eredi spirituali" io direi che la Freni sta alla Tebaldi come la Chiara sta alla Stella, anche se le "zie" avevano più l'allure da primadonna (specie la Teby). Si parlava poi di Tebaldi proto-verdiana. Beh la sua Giovanna è abbastanza emblematica, e poi sia la Stella, che la Cerquetti, che la Chiara e pure la Freni si sono cimentate, non penso le mancasse nulla, tutt'altro...si pensi poi che la Callas con la Verdi-renessance ha avuto poco a che spartire. Di tutto il Verdi pre-Rigoletto, ad esempio, cantò solo due recite di Nabucco (fatte pure controvoglia, opera comunque già popolare), oltre al Macbeth scaligero, che fu pure unico allestimento della sua carriera; un'inezia se si pensa a tutto quello che ha cantato ad esempio la Gencer pochi anni dopo (Ernani, Foscari, Battaglia, Gerusalemme, Attila e, ovviamente, tanti tanti Macbeth).
Così pure la Tebaldi poteva fare il Rossini francese e la Callas quello napoletano.
Sto cercando di immaginare una Tebaldi-Bolena, non sono sicuro di come sarebbe venuta fuori...

Callas e Tebaldi, alla fine dei conti, avevano in comune Aida e Traviata (la Callas entrò alla Scala grazie ad una sostituzione in una Aida della Tebaldi); molto naturalmente la Callas abbandonò presto Aida come la Tebaldi abbandonò Traviata. L'unico vero ruolo dove si sovrapposero fu Tosca, per il resto non si fecero mai concorrenza (la Tebaldi debuttò Gioconda quando ormai la Callas era fuori uso, la Callas sfiorò appena Giordano e fece pochissime recite di Forza). In retrospettiva sembra davvero che volessero tenersi su due territori assolutamente distinti.
A fantasticare su quel che potevano fare assieme: Turandot, Gioconda, Norma... oppure pensate un Don Giovanni!
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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda Luca » sab 20 feb 2010, 12:07

Carissimi amici,

i vostri interventi sono tutti interessantissimi. Evidenzio però tre punti:
1) Credo che al di là di quello che era la conformazione vocale ed il repertorio della Tebaldi (anche in riferimento alla Callas con gli opportuni raffronti messi molto ben in luce), penso - ma potrei anche sbagliare - che la Tebaldi si sia proiettata su eroine positive in nome anche di una propria personale predisposizione e del mito con il quale la circondavano i suoi fans. Questo le ha fatto abbandonare certi ruoli belcantistici degli inizi, citati da Matteo, per i ruoli nazional-popolare da 'buona' che conosciamo.
2) Di qui un secondo punto: per molto tempo andava in voga il discorso sulla 'voce d'angelo' (coniato su un'espressione di Toscanini), ma non era solo voce, era un pò il temperamento con il quale la Tebaldi si presentava: più casalinga (e quindi 'economa' della sua voce aurea; in una trasmissione condotta da Celletti disse che mentre la Callas era sui rotocalchi, a lei potevano affidare la rubrica della cucina e delle ricette), più dedita ai sentimenti buoni, meno chiacchierata sulle pagine dei magazines, ecc.
3) Terzo aspetto legato ai precedenti: anche i personaggi più 'volitivi' o comunque 'movimentati' (Tosca, Minnie, Wally, Gioconda e, indietro, la stessa Giovanna d'Arco) nelle interpretazioni della Tebaldi sono improntati ad una sorta di santità che si contrapponeva al demonismo callasiano.

Riflessione: Callas e Tebaldi vanno, perciò, viste con lo spettro del tempo. Oggi, è vero, possiamo dire: "poteva(no) far questo o quello e non l'hanno fatto" e lo facciamo con confronti successivi alla mano: ad esempio la Tebaldi poteva cantare, almeno in disco, Turandot visto che altre cantanti di voce più modesta per volume poi l'hanno fatto. Ma è appunto un discorso che facciamo oggi: all'epoca mai la Tebaldi avrebbe provato né Norma, né Turandot, né Abigaille perché non era nel suo spirito (la stessa Liù poi l'ha solo incisa e non l'ha mai fatta a teatro). Dirò di più: una Turandot incisa dalla Tebaldi, poniamo alla fine degli anni '50, avrebbe anticipato certe movenze che ritroviamo nella Sutherland: il tardo "In questa reggia" (del '65: anno di Don Carlo con Bergonzi) mi pare sia eloquente in merito di "quello che sarebbe potuta essere", prendendo le parole di Minnie.

Conclusione: riprendo il confronto Callas-Tebaldi: se Tosca è stato il crocevia delle due cantanti c'è da osservare che esso conveniva ad entrambe: sentimentale e drammatica, senza contare che la tessitura pur onerosa non è da Turandot o da Lady e che la Tebaldi poteva agevolmente superare senza cadere nelle improprietà ritmiche di un "Follie, follie" di Traviata e nella relativa risatazza vecchio stampo.

Parere personale poi: proprio per Tosca continuo a preferire la Renata per la spontaneità e l'immediatezza. La Callas mi pare molto (anche se pur intelligentemente) costruita e falsa. Non presenta quella novità 'esistenziale', ad esempio, di Butterfly o della Leonora della Forza del Destino, dove, per acume interpretativo, surclassa la Renata.

Saluti, Luca.
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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda MatMarazzi » sab 20 feb 2010, 14:02

Triboulet ha scritto:ignoravo invece che Bing le avesse offerto Oneguin e (addirittura!) la Marescialla... però c'è da dire che non era certo territorio callasiano quello, ha perso davvero grandi occasioni se è così.


E' vero, ha perso grandi occasioni.
Il fatto che Oneguin e Marescialla fossero al di fuori del territorio Callas temo che non la preoccupasse: non esitò a confrontarsi alla Callas in Traviata (ruolo popolare) nella famosa contro-produzione di Firenze del 1956.
il vero problema è che lei voleva diventare la rappresentante della tradizione popolare (così la Callas restava confinata ai "modernisti" e ai cultori delle rarità).

La Tebaldi non era affatto quell'angela che voleva sembrare.
Era una donna furba e calcolatrice (sia pure di poca "allure").
Dopo l'esplosione della rivalità (e il grande smacco del dicembre 53, quando nessuno si occupò della sua inaugurazione scaligera con "Wally", mentre la successiva produzione "Medea" faceva gli esauriti e raccoglieva tutto l'interesse della stampa), la Tebaldi e la sua cerchia mise in atto una serie di strategie per sfruttare la contrapposizione.
Una di queste strategie (ma non l'unica) fu quella di sbattere fuori dal proprio repertorio tutti i grandi personaggi su cui si era forgiata (quelli belcantistici, quelli Dorus-Gras, quelli Mozartiani e quelli "tardo romantici" che avrebbero condotta a essere davvero una novella Pantaleoni, pensiamo a che bella Loreley o Gioconda ci avrebbe dato negli anni '50) e concentrarsi su Puccini e l'ultimo Verdi.
Un'altra strategia è stata quella di accentuare esteriormente ma anche interpretativamente quel coté buonista di cui parla Luca, per far passare la tesi (per qualche anno vincente) che la Callas fosse cattiva e satanica, mentre lei era un angelo.

Luca ha scritto:1) Credo che al di là di quello che era la conformazione vocale ed il repertorio della Tebaldi (anche in riferimento alla Callas con gli opportuni raffronti messi molto ben in luce), penso - ma potrei anche sbagliare - che la Tebaldi si sia proiettata su eroine positive in nome anche di una propria personale predisposizione e del mito con il quale la circondavano i suoi fans. Questo le ha fatto abbandonare certi ruoli belcantistici degli inizi, citati da Matteo, per i ruoli nazional-popolare da 'buona' che conosciamo.
2) Di qui un secondo punto: per molto tempo andava in voga il discorso sulla 'voce d'angelo' (coniato su un'espressione di Toscanini), ma non era solo voce, era un pò il temperamento con il quale la Tebaldi si presentava: più casalinga (e quindi 'economa' della sua voce aurea; in una trasmissione condotta da Celletti disse che mentre la Callas era sui rotocalchi, a lei potevano affidare la rubrica della cucina e delle ricette), più dedita ai sentimenti buoni, meno chiacchierata sulle pagine dei magazines, ecc.


Tutto vero se parliamo della seconda Tebaldi. Anche se secondo me si tratta più di una raffinata strategia pubblicistica.
La Tebaldi infatti nascondeva meglio della Callas le sue "scappatelle" :)
La storia con Basile dimostra che tanto angelo non era! :)

Sempre a proposito di luca, vorrei precisare che le nostre "fantasticherie" non sono poi così campate per aria.
Oddio, non dico una Tebaldi in Turandot o nei ruoli Pasta (dove sarebbe stata davvero a corto di acuti), ma nel primo Verdi e nel resto.
In fondo se non ci fosse stata la Callas, noi oggi saremmo qui a dire che nessuno all'epoca avrebbe affidato a una Norma la parte di Lucia.
Eppure è avvenuto...

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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda Luca » sab 20 feb 2010, 14:55

Che la Tebaldi non fosse quell'angelo per cui molti l'hanno fatta passare è risaputo. Però ripeto: oggi abbiamo un giudizio 'a posteriori' con una maggiore cultura musicale, più confronti, più verità emerse, ecc. All'epoca si restava in una dimensione che definirirei 'manichea'.
Il fatto è che se la Tebaldi ha 'peccato' teatralmente parlando, lo ha fatto scegliendo la strada comoda e trascurando l'impegno vero e proprio. In tal senso, anche con altre venute dopo di lei, non è stata la sola e, in ciò, si è collocata in modo diametralmente opposto all'altra Renata, ossia la Scotto che "ha osato".

Complimenti Matteo e grazie per tuo intervento chiarificatore.
Saluti... scolastici...
Luca (che tra 1 ora fa lezione).
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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda Tucidide » sab 20 feb 2010, 16:08

Bella questa discussione! Mi ero accorto anch'io che su questo forum mancava una discussione su una delle Icone dell'opera italiana.
MatMarazzi ha scritto:Oltre a Mosè, la Tebaldi ha cantato sia l'Assedio di Corinto, sia Guglielmo Tell, e proprio come Matilde si è assestata ai livelli più alti della storia interpretativa del personaggio.

Sì, sono molto belli quei personaggi, ma io li avverto, scippandoti l'espressione, piedistallosi. :D Non è un caso, secondo me, se non siano davvero passati alla storia, diversamente ad esempio dalla Medea della Callas, che fu una rivelazione, o come...
La sua eccezionale (e a mio gusto insuperata) Giovanna d'Arco

questa sì davvero strepitosa, e a tutt'oggi portata in palmo di mano dalla critica e dai melomani cultori del disco storico. Quando sentii questa registrazione, ricordo che rimasi senza fiato! :shock: abituato com'ero alla sua statuaria Tosca, alla sua placida Desdemona.
E' senza dubbio plausibile che la Tebaldi si sia concentrata sul grande repertorio per distinguersi dalla Callas, ma se così fu, beh, ha saputo far bene i suoi conti, e non solo nel breve termine. Ancor oggi, a distanza di mezzo secolo, la sua Tosca, la sua Mimì, la sua Leonora di Vargas, la sua Desdemona e la sua Aida sono fra le più gettonate. Poi la storia è andata avanti, certo, ma intanto lei ha fatto la storia di quei ruoli.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda MatMarazzi » sab 20 feb 2010, 17:25

Tucidide ha scritto:Sì, sono molto belli quei personaggi, ma io li avverto, scippandoti l'espressione, piedistallosi. :D Non è un caso, secondo me, se non siano davvero passati alla storia, diversamente ad esempio dalla Medea della Callas, che fu una rivelazione, o come...
La sua eccezionale (e a mio gusto insuperata) Giovanna d'Arco

questa sì davvero strepitosa, e a tutt'oggi portata in palmo di mano dalla critica e dai melomani cultori del disco storico.


Non capisco molto bene questa posizione...
I ruoli Dorus-Gras della Tebaldi sono, a mio parere, molto più interessanti della sua Giovanna d'Arco, dove comunque ci si accorge che il baricentro è troppo alto e dove la Tebaldi deve comunque scendere a patti con una vocalità simile a quella di Violetta e pertanto non proprio pensata per lei.
E' notevolissima e probabilmente (come accento e autorevolezza) la migliore della discografia, ma ciò non toglie che nel Fernando Cortez e nell'Olympia, ossia nei ruoli Dorus Gras, la Tebaldi fosse esattamente nel suo terreno, forse le sue migliori produzioni.
Che vuol dire che la Callas in Medea abbia ottenuto più risultati? La Callas è la Callas (e quanto a piedistallo, anche le sue prime tronfali Medee non scherzavano). Inoltre, per le ragioni già analizzate, la Tebaldi ha presto abbandonato questa possibile strada. Se avesse continuato a cantare questi personaggi per altri dieci anni le cose sarebbero state diverse.
Che la sua Giovanna d'Arco sia più celebre fra i cultori è dovuto al fatto che il primo Verdi è (a tutt'oggi) più amato e popolare del pur titanico Spontini.
Inoltre di questi approcci Tebaldiani ci restano solo ectoplasmi sonori (a differenza della Giovanna d'Arco, incisa alla RAI) che non tutti gli appassionati sarebbero disposti a sciropparsi.

se così fu, beh, ha saputo far bene i suoi conti, e non solo nel breve termine. Ancor oggi, a distanza di mezzo secolo, la sua Tosca, la sua Mimì, la sua Leonora di Vargas, la sua Desdemona e la sua Aida sono fra le più gettonate. Poi la storia è andata avanti, certo, ma intanto lei ha fatto la storia di quei ruoli.


Scusa Tuc, ma questa mi sembra una visione troppo semplice.
NOn mi pare che la celebrità della Tebaldi quale Mimì sia davvero fuori discussione. Nè che sia così gettonata (sono decenni che i suoi dischi non vendono più, mentre quelli della Callas sono ancora da classifiche).
Anche questo thread dimostra quel po' di sufficienza, se non insofferenza che il caso "Tebaldi" oggi nel pubblico attuale: io che tento di difenderla mi trovo quasi in difficoltà! :)
E tutto ciò perchè siamo (giustamente) condizionati dalla sua seconda carriera, che ce la fa apparire come un monumento del passato, greve simbolo di un'Italietta fatta di nonne che vanno all'opera per commuoversi, con l'aggravante di acuti tirati ed espressione gnolosa.

Io affermo che se la Tebaldi avesse coltivato le sue reali potenzialità artistiche e tecniche (quelle che Siciliani aveva colto benissimo e che ci appaiono impressionanti dalle incisioni giovanili) oggi parleremmo di lei in ben altri termini.
Che poi sia divenuta (anche per ragioni extra-artistiche) ricca e popolare è vero. Se era a questo che puntava, bene!
Tante Mimì, tante Tosche... Tante interviste sul caso Callas... Tante foto con espressioni da mammona angelica....
Se l'argomento è questo, allora bene ha fatto Gigli a mollare l'America e tornare in Italia per cantare "Mamma" fungendo da ufficiale portavoce dei buoni sentimenti divulgati nel ventennio! Ha guadagnato in soldi e popolarità...
O ha fatto bene Pavarotti a evitare di perdere tempo imparando nuovi ruoli (in vent'anni, solo Don Carlos, e non ...tanto bene) quando poteva guadagnare molti più soldi e popolarità coi concertoni da stadio!
Tutto vero... Ma non mi pare stessimo parlando di questo.

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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda Tucidide » sab 20 feb 2010, 19:25

MatMarazzi ha scritto:Che la sua Giovanna d'Arco sia più celebre fra i cultori è dovuto al fatto che il primo Verdi è (a tutt'oggi) più amato e popolare del pur titanico Spontini.
Inoltre di questi approcci Tebaldiani ci restano solo ectoplasmi sonori (a differenza della Giovanna d'Arco, incisa alla RAI) che non tutti gli appassionati sarebbero disposti a sciropparsi.

La questione delle registrazioni è purtroppo vera, e costituisce un swerio problema. Ma nemmeno la Giovanna d'Arco mi risulta fosse un'opera gettonatissima a quei tempi. Il Dizionario dell'Opera di Kobbé (che ahimè non è in effetti un prodigio di completezza, ma è spesso indicativo) non riporta riprese nella prima metà del XX secolo. Anch'essa sarebbe potuta ripiombare subito nel dimenticatoio da cui era stata appena riesumata, se la Tebaldi non avesse compiuto il miracolo. Quindi, credo che non si possa negare alla Nostra il merito di aver riscoperto, ma soprattutto fatto apprezzare (è questo che conta, alla fine! :D ) quest'opera.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Renata Tebaldi

Messaggioda MatMarazzi » sab 20 feb 2010, 19:47

Tucidide ha scritto:
MatMarazzi ha scritto:Ma nemmeno la Giovanna d'Arco mi risulta fosse un'opera gettonatissima a quei tempi. Il Dizionario dell'Opera di Kobbé (che ahimè non è in effetti un prodigio di completezza, ma è spesso indicativo) non riporta riprese nella prima metà del XX secolo. Anch'essa sarebbe potuta ripiombare subito nel dimenticatoio da cui era stata appena riesumata, se la Tebaldi non avesse compiuto il miracolo. Quindi, credo che non si possa negare alla Nostra il merito di aver riscoperto, ma soprattutto fatto apprezzare (è questo che conta, alla fine! :D ) quest'opera.


Ti ricordo che il 1951 era il cinquantenario della morte di Giuseppe Verdi e che tutt'Italia si è messa all'opera per celebrarlo.
Ti ricordo altresì che la RAI si mise d'accordo con la CETRA per una quasi "opera omnia": la Giovanna d'Arco della Tebaldi rientrò in questa operazione.
Nè mi pare che il suo contributo sia stato tale da far resuscitare l'opera, considerata la scarsità di riprese anche nei decenni successivi.
Fu una splendida esecuzione, è vero, ma non mi spingerei a tributarle responsabilità storiche...
Secondo me, se l'appassionato medio conosce più quella Giovanna del Fernando Cortez è solo perché l'opera è di un compositore più amato e perché la qualità del suono è migliore. Io almeno la vedo così.

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