Maugham ha scritto:gustav ha scritto:[Per tutti questi motivi Falstaff mi ha sempre ricordato vagamente il vecchio padre birbante dei fratelli Kramazov di Dostoievskij...Anche lui non era un intrallazzatore un pò pagliaccio, ma che alla fine la sapeva più lunga di tutti?
Mi pare anche che ad un certo punto dicesse qualcosa del genere: "io faccio il buffone e voi mi deridete, ma alla fine sono io che rido di tutto, anche di voi!".
Più Falstaff di così!.
Paragone invero ardito!
prendendo ancora per buona l'interpretazione cattolico-positivista dei Karamazov si può dire semplificando che Dostoevsky miri a dimostrare l'esistenza di Dio attraverso la sua negazione.
Ebbene, Fjodor Karamazov è proprio il primo esempio che troviamo nel romanzo di questa negazione . Non solo per quello che fa (bagordi, gozzoviglie, intrighi), nè per quello che è (laido, meschino, sensuale in maniera malsana, avido, sprezzante di qualsiasi etica), bensì per la ricaduta che la sua figura ha sui figli e su tutti quelli che lo circondano. Diciamo che la sua presenza malsana e agghiacciante intride tutto il romanzo e solo avendo in mente il suo profilo possiamo capire i comportamenti di tutti. Vederlo solo come un pupazzone furbo che poi la sa più lunga di tutti mi sembra riduttivo.
Perfino a Smerdjiakov Dostojevsky concede un appiglio di giustificazione. Al vecchio Karamazov no, assolutamente.
Come si può paragonare quindi questo nero abisso dell'anima, che usa i modi da pagliaccio e le buffonate unicamente come copertura per una bassezza morale senza limiti, al nostro caro Sir John?
Che può essere tutto, ma malsano, perfido e, soprattutto, laido, non lo è mai.
Somerset
Certo certo, anzi è un paragone molto ardito...appunto per questo ho scritto che "mi ha sempre ricordato VAGAMENTE"...