le scuse di Tosca

opere, compositori, librettisti e il loro mondo

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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda Tucidide » mer 20 gen 2010, 0:57

pbagnoli ha scritto:cerchiamo di capire perché a qualcuno piace Alvarez.
Perché è comunicativo?
Perché è simpatico?
Perché il suo timbro vocale è bello?
Perché ha un bel torace?

Oddio, direi così a occhio la prima e la terza. Sulla seconda non mi sbilancio, giacché non conosco di persona il tenore. Sulla quarta... beh, io non mi intendo di toraci maschili. Non è il mio genere! :D
Triboulet ha scritto:penso abbia molta presa sui nostalgici, più che di certe voci, di certi atteggiamenti del "Tenore". Forse perchè è l'unico che porta ancora, anacronisticamente, questa bandiera. Non avendo quindi confronti nel presente spicca ancor di più, ma resta epigono della peggior specie e, ribadisco, scompare dinanzi ai suddetti, tanto per voce quanto per carattere.
Detto ciò non lo trovo un disastro, è semplicemente inutile e, oggi come oggi, di cattivo gusto.

Questo per me fotografa alla perfezione il concetto. Ai vociomani non piace perché ha diverse mende tecniche; ad altri non va a genio il fatto che con una voce lirica canti ruoli anche molto "spinti" come Chénier, "liricizzando" anch'egli queste parti; invece, è molto apprezzato da chi cerca nel tenore (non solo ma anche) l'istrionismo e l'estroversione propri di una volta. Quel tipo di canto che secondo alcuni è andato progressivamente spegnendosi, sostituito da un generale raffreddamento della passione e della comunicativa. Quante volte si sente dire che il vero problema non è la tecnica, ma la comunicativa, nei cantanti d'oggi?
Alvarez è per molti l'alfiere di quel tipo di tenore che in passato accendeva i cuori, e che adesso sarebbero scomparsi, sostituiti da artisti intellettuali, più aderenti o attenti al dettato musicale ma più avari di autentica passione.
E' una posizione che non condivido assolutamente, poiché credo che, come tutte le cose, anche questo tipo di atteggiamento vocale ed interpretativo (la "testa di tenore" come dice Pietro) avesse una sua ragione d'essere cinquanta/sessant'anni fa, ma che adesso sia sorpassato ed obsoleto. Inoltre, non mi pare proprio che i cantanti più notevoli di oggi possano essere additati come attenti solo alla scrittura vocale ed allo stile, e poco all'interpretazione. Chiaro, la loro è un'interpretazione figlia dei nostri e loro tempi, che sono diversi da quelli di dieci, venti, cinquant'anni fa. Se poi sono i nostri tempi che non piacciono, allora è pressoché inevitabile che non piacciano nemmeno gli artisti che di questi tempi si fanno esegeti e portavoci.

Con questo non voglio dire che consideri Alvarez disastroso: è un tipo di tenore che a me non piace, molto più semplicemente. :)
Ha poi ragione Marco, quando dice che, in fin dei conti, in QUEL repertorio, non ci sono adesso come adesso alternative di rilievo (e non solo da un punto di vista meramente vocale). Pietro contrappone Jonas Kaufmann ad Alvarez in Cavaradossi. Va bene, sono d'accordo, e lo stesso dicasi per Don Josè. Ma Kaufmann canta Maurizio di Sassonia e Chénier, canta Rodolfo e Manrico?
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda marco » mer 20 gen 2010, 11:55

Alvarez è intonato e cerca di dar senso a quello che canta, in una maniera magari un pò "facilona"
facciamo che io me lo tengo e vi regalo Licitra, Fraccaro, Berti e anche un pò di Armiliato, contenti :lol:

P.S. se ci fossero 10 o 15 Kaufmann, forse butterei anch'io A. nel cess..., ma di K. ce n'è solo uno (sperando che duri :wink: )
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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda marco » mer 20 gen 2010, 11:57

[quote="Tucidide] Ma Kaufmann canta Maurizio di Sassonia e Chénier, canta Rodolfo e Manrico?[/quote]
Maurizio lo canta in autunno a Berlino e Londra (con la ex Sig,ra Alagna)
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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda pbagnoli » mer 20 gen 2010, 13:56

D'accordo tutto: ognuno ha i suoi gusti e quindi va bene questo argentino un po' cicciottone, che una volta aveva anche una bella voce, che rinverdisce i fasti del tenore comunicatore, quello che prende per il mano il pubblico e gli rende familiare la materia.
Pur non avendo magari la seduttività innata di un Domingo, o la capacità di comunicare di Pavarotti, forse riesce a ricordarli da lontano (molto da lontano) entrambi, per cui il pubblico applaude ridendo allegramente.
Io rimarrei attaccato ai seguenti concetti, già espressi da coloro che mi hanno preceduto:
:arrow: anacronismo: fa un po' specie vedere che un onesto professionista - quale A. si avviava a diventare - abbia sentito il bisogno di ricalcare strade già percorse, abbondamentemente esplorate e - si sperava - esaurite. Non ce n'era bisogno, secondo me; ma è una mia idea
:arrow: paragoni: è vero, i paragoni possibili oggi come oggi sono Licitra, Fraccaro, Berti e - per certi versi - Armiliato. Ma sono quelli che si è scelto Alvarez, grazie alle scelte di campo che ha fatto! Con i mezzi che aveva a disposizione, si sarebbe potuto mettere su un piano differente e, magari, giocarsela con Kaufmann
:arrow: voce: rispetto al passato, mi sembra che non sia più così brillante. Io non ho nulla contro un tenore (o un cantante in genere) che esplora repertori anche potenzialmente inadatti alla sua vocalità. Ma lui secondo me si sta mettendo in seria difficoltà e, temo, nel giro di qualche anno si sarà sputtanato per benino
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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda Luca » gio 08 apr 2010, 21:40

Carissimi,

riprendo l'argomernto Tosca: ieri sera sono stato all'Opera ed ho ascoltato l'ennesima edizione del capolavoro pucciniano. Cantavano S. Vassileva, M. Giordani e J. Pons. Dirigeva F. M. Carminati. Scene quelle del 1900 (Hohenstein), regia di Bolognini. Mi sbrigo subito dicendo che, pur nella sostanziale convenzionalità, scene e regia sono state efficienti in quanto molto tradizionali e adatte al pubbblico del teatro capitolino. Tuttavia si torna ad un vecchio fraintendimento che mi capita spesso di vedere: il sole non sorge dietro S. Pietro, ma dalla parte opposta (grossomodo dalla direzione di S. Giovanni dei Fiorentini, ossia dal lato opposto del Tevere) e quindi illumina la faccia della basilica vaticana. Al tramonto invece il sole cala dietro la basilica (quando ci sono le SS. Messe pontificali in piazza nei pomeriggi d'estate - il 29 giugno, ad esempio, Solennità dei Patroni della città SS. Pietro e Paolo - il caldo si fa sentire perché il sole ti investe!) creando l'effetto che ieri (e non solo ieri) invece ho visto in palcoscenico.
Come livello esecutivo, per me, si era al disotto della sufficienza. Avevo udito la Vassileva come Nedda anni orsono qui a Roma e mi era piaciuta, ma Tosca è un'altra cosa: ci vuole una vocalità fluviale in certi punti. Carattere che la Vassileva non ha ed è costretta a tratti a forzare. Una 'Tosca' un pò gattina, simpatica negli accenti affettuosi al suo Mario. Inoltre nei momenti più incandescenti (Scena della tortura, morte di Scarpia e scoprimento del cadavere di Mario) la gestualità era eccessiva e, sul piano vocale, non era del tutto immune dall'imitazione delle veriste anni '30. Pons grande presenza, ma si sente che l'età avanza (fiati accorciati) e anche lui ha fatto qua e là la voce grossa, ma non educata. Il migliore in campo è stato Giordani (forse sprecato in rapporto agli altri 2 menzionati): dizione bella, accento franco, presenza gigante, ma non pesante, ma soprattutto un bel registro acuto (il "Vittoria Vittoria" e alcuni altri passaggi del I e III atto sono stati veramente notevoli) forse troppo per un personaggio, tutto sommato, semplice come Cavaradossi. A lui la palma della serata. Gatti faceva il Sagrestano indulgendo qua e là a tic vecchio stampo. Direzione 'camomillosa', non omogenea nei tempi (specie il finale, ma anche qualche passo del Te Deum). Non sempre esattissimi alcuni solisti nei loro attacchi. Dulcis in fundo: l'esecuzione 'a salve' ha avuto un prologo: prima ha sparato un fucile poi tutti! Il pubblico ha poi applaudito non appena Tosca ha fatto il volo da Castel S. Angelo. Insomma: panem et circenses..... e aggiungerei: molto campanile e populismo.

Salutoni, Luca.
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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda Luca » lun 12 apr 2010, 20:54

Carissimi amici,

torno sull'argomento Tosca per dirvi che in Youtube ci sono alcuni brani delle recite romane compresa quella alla quale ho assistito. Di quest'ultima compare il finale.... Se volete... godervi lo spettacolo specie di quest'ultima scena.... vedrete qche quanto ho descritto non è lontano dal vero...

Salutoni, Luca.
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Re: le scuse di Tosca

Messaggioda pbagnoli » mar 13 apr 2010, 8:33

Grazie Luca del come sempre prezioso, preciso e puntualissimo rendiconto!
Sei il nostro inviato speciale a Roma :D
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