VGobbi ha scritto:Luca ha scritto:quale Amina avrebbe potuto riproporre la Serra se non quella di una Dal Monte e simili?
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Perfettamente vero, caro Vittorio, quello che tu dici perché corrisponde a quanto la Serra poteva offrire con la sua vocalità, ma mi chiedo: dopo Callas-Sutherland (e mettiamo pure la Sills, preferibile alla Caballé sul piano virtuosistico ed interpretativo e non solo per me) è necessario questo ritorno indietro ? Secondo e ribadisco: con la Devia non si è per caso sulla stessa strada ?
Scusa Luca, ma cosa avrebbe dovuto fare la Serra? Impedirgli di cantare? La Devia invece secondo me, per il materiale di cui disponeva, poteva davvero dare il la' a nuove scelte interpretative, ma ha un gusto musicale vecchio, direi superato ... Mentre la Serra vocalmente rientrava nei sopranini leggeri coccode', di cui francamente era impossibile distaccarsi da quel modello.
Il punto, secondo me, è che Sonnambula è da una certa angolazione la partitura più pestifera di Bellini. Oddio con lui far tornare i conti è sempre arduo: con la scusa dei cast stellari di cui disponeva pretende sempre chissà cosa dal/la poveretto/a che deve affrontare le parti scritte per i vari Tamburini, Rubini, Pasta, Grisi.
In Sonnambula l'ambientazione agreste, la mancanza dei caratteri dello stile alto, nel senso "materiale", scenico del termine (non muore nessuno insomma e non ci sono re e regine in scena) fanno sì che è facile leggere la partitura in chiave esclusivamente idilliaco-pastorale. In se non ci sarebbe nulla di male.
Solo che Amina-pastorella è divenuta la porta spalancata - il grimadello si potrebbe malignare - per l'appropriazione del ruolo da parte soprani leggeri leggeri (e pensare che la creatrice del ruolo fu anche la prima Norma!!!), talvolta con vociuzze bianchicce.
Non si tratta solo di una comodità per venire a capo delle agilità (non sarebbe gran danno), ma di una scelta che finisce per slombare l'opera portandola verso lidi che non le competono. Con tanti saluti al dramma interiore che Romani e Bellini hanno voluto e che richiede risorse timbriche ben più ricche di quelle di un normale soprano leggero. In questo senso Amina soprano leggero è un'aberrazione ben peggiore che Adalgisa mezzo soprano!
Ecco ci si potrebbe chiedere davvero se - con tutti gli adattamenti che la tradizione ha escogitato per le partiture belliniane (Adalgisa mezzo soprano, Amina soprano leggero, la parte di Elvino con svariati trasporti ecc. ecc.)- il vero colpevole non sia Bellini (con una sublime manchevolezza di scrittura) piuttosto che i cantanti (poveretti).