Renée Fleming

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Re: Renée Fleming

Messaggioda MatMarazzi » gio 25 dic 2008, 20:14

Tucidide ha scritto:Che fai? Ti monti la testa? :D


Più di così? E' possibile?
Comunque ti ringrazio moltissimo del link, l'ho sentito e devo dire che... insomma non sono proprio d'accordo con te.
Nel monologo di Ariadne mi sembra che la sua limitata dialettica (in termini di profondità di visuale) non conduca a risultati tali da sconvolgere il mondo. E' brava, farebbe bene a cantare la parte in toto, e raccoglierebbe meritati successi.
Ma il personaggio è talmente segnato da interpreti caleidoscopie e profondissime che la Fleming rischierebbe un po' la figura della facilona.
Elena invece è l'esaltazione della faciloneria (in senso buono), del rigoglio, della sensualità, della femminilità inconsapevole e fremente. Intellettualismi in questa parte? Non ci starebbero per niente.
Questa sì sarebbe stata la parte ideale di Leontyne Price, altro che Forza del Destino, Carmen e Tosca. :evil:

Mi è bastata una nota della tua Fleming per trovarla semplicemente superba e immaginarmela rigogliosa di dolcezza e intensità, forse appena un po' rigida ( :shock: :shock: :shock: ), ebbene sì, fin troppo cauta in quegli effettoni "porci" che in questa pagina starebbero meravigliosamente. Mi pare un po' troppo spinta al centro, quasi avesse paura di sembrare lirica.
Temo che la colpa sia di Thielemann, come al solito chiassoso e spaccone.
E nonostante tutto io sento il potenziale della migliore Elena oggi immaginabile.
Il contro-do diesis? Trovi sia faticoso?
Sia pure... non l'ho mai sentito facile in vita mia (e di questo brano ho una caterva di registrazioni).

Salutoni,
Mat
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Re: Renée Fleming

Messaggioda Tucidide » gio 25 dic 2008, 20:38

MatMarazzi ha scritto:Comunque ti ringrazio moltissimo del link, l'ho sentito e devo dire che... insomma non sono proprio d'accordo con te.

Ma no! Che strano! Non succede mai! :roll: :D :D

Mi è bastata una nota della tua Fleming per trovarla semplicemente superba e immaginarmela rigogliosa di dolcezza e intensità, forse appena un po' rigida ( :shock: :shock: :shock: ), ebbene sì, fin troppo cauta in quegli effettoni "porci" che in questa pagina starebbero meravigliosamente. Mi pare un po' troppo spinta al centro, quasi avesse paura di sembrare lirica.
Temo che la colpa sia di Thielemann, come al solito chiassoso e spaccone.
E nonostante tutto io sento il potenziale della migliore Elena oggi immaginabile.
Il contro-do diesis? Trovi sia faticoso?
Sia pure... non l'ho mai sentito facile in vita mia (e di questo brano ho una caterva di registrazioni).

In effetti Thielemann la spinge... a spingere. :| E la voce non è più piena come dieci anni fa.
Non credo, ma potrei sbagliare, che Elena rientri nei progetti futuri della Fleming: è più probabile Ariadne.
Ho letto in varie interviste che la signora ha intenzione di circoscrivere le esibizioni future a ruoli che già conosce e in cui si sia trovata bene: Thais, Rusalka, Marescialla, Contessa, Arabella...
Il mio timore è che la Fleming si avvii ad essere una di quelle artiste che non sanno "invecchiare", che non "aggrediscono" il normale avanzare dell'età e della carriera (con eventuale declino vocale) indirizzandosi verso ruoli nuovi, magari impensabili qualche anno prima, ma che permetterebbero di mettere in luce i pregi e di occultare i difetti, ma preferiscono adagiarsi sul déja vu.
Non vorrei che negli anni a venire ci dovessimo beccare tanti Capricci, Cavalieri della Rosa, Rusalke, Thais eccetera, che nulla aggiungerebbero a quanto già detto dalla Fleming in questi ruoli, e lascerebbero il rammarico di qualche presa di ruolo mancata. Poi certo, se fra due o tre anni venisse in Europa a fare la duecentesima Rusalka con un decimo della voce che aveva dieci anni fa, correrei comunque a sentirla! Ma resterebbe un "cantarsi addosso", un ripetersi.
Del resto, è un difetto di molti artisti: la Callas degli anni 60, dopo il Poliuto della Scala, non seppe "rigenerarsi" e si incaponì in Tosche e Norme vocalmente calamitose che nulla aggiunsero a quello che aveva dato ai rispettivi ruoli dieci anni prima, invece di trovare qualcos'altro. La Carmen in disco fu l'unica eccezione, e guarda caso è secondo me uno dei suoi risultati artistici migliori.
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Re: Renée Fleming

Messaggioda niletomei » lun 21 dic 2009, 15:04

ho letto qua e là nelle 3 pagine che precedono queste, ma mi permetto di allegare un video dal Tubo per farle un tributo:
"chi il bel sogno di Doretta", La Rondine
IMHO, una dei ruoli che lei possiede (di cui potrebbe essere role model) e anche una delle migliori Dorette che io abbia potuto sentire finora
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Re: Renée Fleming

Messaggioda Tucidide » lun 21 dic 2009, 22:50

niletomei ha scritto:IMHO, una dei ruoli che lei possiede (di cui potrebbe essere role model) e anche una delle migliori Dorette che io abbia potuto sentire finora

Hai certamente scelto una bella chicca per omaggiare la Fleming. Quell'incisione riasalente a circa dieci anni fa è veramente un bell'ascoltare.
Purtroppo, non ha mai affrontato il ruolo nella sua interezza sul palcoscenico. Nel nuovo disco "Verismo" canta la seconda aria (bene) e il Quartetto (un po' meno bene).
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Re: Renée Fleming

Messaggioda stecca » gio 14 gen 2010, 11:04

Davvero terrificante...


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Re: Renée Fleming

Messaggioda Tucidide » gio 14 gen 2010, 11:44

stecca ha scritto:Davvero terrificante...

Youtube è una bella miniera di quelle che "barcaccianamente" si chiamano «perle nere».
Chi ama il genere, o per momentaneo gusto del macabro, oppure per sottile sadismo, ovvero per amore di conoscenza, o ancora per farsi una sghignazzata, ha di che divertirsi. Ascoltarli insegna altresì che molti cantanti, chi più chi meno, sono caduti in errori plateali come questo. Ascoltate un paio di video di YT chiamati "Operatic disasters" e strabuzzerete gli occhi per la sorpresa.
Aggiungo due dati, ossia data e luogo del "reperto" in questione: Denver, Ellie Caulkins Opera House, 10 settembre 2005. L'occasione era un gala per l'apertura della stagione.
Questo clamoroso infortunio non mancò di suscitare un certo vespaio in America, dove la Fleming gode di un largo stuolo di ammiratori e di un'altrettanto larga schiera di detrattori.
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Re: Renée Fleming

Messaggioda Luca » gio 14 gen 2010, 13:17

A me la Fleming non è mai piaciuta e non mi meraviglio di simili orrori vocali. Fa tutto: presenta, canta, intervista, ecc. Ma dove sono la serietà e lo studio, nonché una precisa delimitazione di repertorio?

Saluti, Luca.
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Re: Renée Fleming

Messaggioda Tucidide » gio 14 gen 2010, 23:20

Luca ha scritto:A me la Fleming non è mai piaciuta e non mi meraviglio di simili orrori vocali. Fa tutto: presenta, canta, intervista, ecc. Ma dove sono la serietà e lo studio, nonché una precisa delimitazione di repertorio?

Caro Luca, le critiche che muovi alla Fleming sono molto precise ed argomentate.
In primo luogo, penso che non si possa giudicare una cantante dalla riuscita occasionale di una nota. Si potrebbe anche sostenere, con questo criterio, che Pavarotti e Gedda avessero un registro acuto difficoltoso, visto che sono documentate su YT stecche rovinose rispettivamente su un do e un si naturale, note che emettevano di norma con tutta facilità.
Credo anche che la carriera di una cantante in attività dal 1986 non sia giudicabile in modo generico, ma ponendo dei distinguo. Uno spartiacque è a mio avviso rintracciabile nel 2001, quando morì la sua insegnante di canto, che l'aveva seguita fin dai primi anni di carriera. Io noto in effetti che i risultati migliori nelle sue prove siano rintracciabili nei ruoli che studiò con la Johnson. Anche la sua Contessa Madeleine di Capriccio, debuttata nel 2004, seppure sfarzosa, è meno pregnante della Marescialla, ruolo preparato nel 1995.
Sulla serietà e sullo studio, caro Luca, devo ribattere un po' a quanto affermi. :) Intanto, non vedo dove stia il problema se la Fleming, come la Graham, come la Dessay, come Domingo, come la Voigt, presenta le dirette in HD dal Met, o se fa una comparsa da David Letterman o da Martha Stewart.
Non mi pare poi che si possa accusare di scarso studio e scarsa serietà una cantante che, pur potendo cantare le sue solite cinque arie, apre la stagione della New York Philharmonic con i Poemes pour Mi di Messiaen, che studia e canta la per la prima volta Le Temps l'Horloge di Dutilleux, che accetta di tenere a battesimo un'opera come A streetcar named Desire di Previn. Sono parti vocali più o meno difficili, ma sono comunque da studiare, e se va bene, si cantano due volte e poi mai più. Una professionista poco seria, ovvero svogliata, non si impelaga in un'impresa del genere, e va liscia con "Vissi d'arte".
Una diva a buon mercato canta Tosca, fa concertoni sfarzosi con arie arcinote, e basta. La Fleming fa anche i concertoni kitsch, fa anche comparsate da divastra al Met e ai gala di Chicago e San Francisco, cantando l'aria di Rusalka fino allo sfinimento, oppure riproponendo per la seicentonovantesima volta i Vier letzte Lieder, ma al momento opportuno canta il ciclo di songs Apparition di George Crumb o fa un recital di songs su testi di Emily Dickinson.
Del resto, che la Fleming sia musicista di prim'ordine lo testimoniano tanto le "creazioni" di opere contemporanee (Rosina nei Ghosts of Versailles di Corigliano, M.me de Tourvel nelle Dangerous Liaisons di Susa, oltre al già citato Streetcar di Previn), quanto la storia della sua "esplosione".
Fino al 1993, la Fleming era una cantante di carriera internazionale, e basta. Poi, in due anni, la svolta: Armida a Pesaro e Così fan tutte discografico con Solti. Caso curioso: in entrambi i casi, la cantante americana fu una seconda scelta. Fu cooptata appunto perché aveva una notevole capacità di imparare le parti e grande professionalità nella collaborazione con i direttori. A Solti la Fleming fu raccomandata da un dirigente della Decca che, quando era direttore di un teatro americano, era ricorso a lei per tappare un buco a pochi giorni dalla recita, ed era rimasto colpito dalla sua professionalità.
Che poi adesso svacchi, di tanto in tanto, lo riconosco. :D
Da ultimo, la questione del repertorio. Dal mio punto di vista, la promiscuità di stili e generi, nonché di repertorio non è un problema, mai. Anzi, mi affascina. Capisco però le ragioni di chi non la pensi come me.

Mi scuso se il mio scritto profuma troppo d'incenso. Mi sono limitato a riportare qualche dato, oggettivo e documentabile. :wink:
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Re: Renée Fleming

Messaggioda Triboulet » ven 15 gen 2010, 3:16

Luca ha scritto:A me la Fleming non è mai piaciuta e non mi meraviglio di simili orrori vocali. Fa tutto: presenta, canta, intervista, ecc. Ma dove sono la serietà e lo studio, nonché una precisa delimitazione di repertorio?


Caro Luca, ho imparato a stimarti sinceramente data la tua notevole preparazione costruita evidentemente su numerosissimi ascolti (la tua discoteca deve essere sterminata). Ma proprio per questo non riesco a capire certe critiche. Bada bene, che non ti piaccia la Fleming è assolutamente legittimo, sono i motivi che adduci che mi perplimono. Di orrori vocali nella storia dell'opera ce n'è a iosa, anche da cantanti blasonatissimi. Come giustamente ha osservato Tuc, per chi si vuol fare due risate youtube è una miniera di strafalcioni, non vedo perchè questo debba fare la differenza. La stessa mia amata Callas, nel celebre recital amburghese peraltro teletrasmesso, toppa alla grande il do del recitativo del Macbeth, cavandosela con una smorfia, un po' di fortuna e tanto mestiere. La stessa Montse dell'amico stecca sarà vittima di più di uno scherzo della voce nella famosa e contestata Bolena scaligera. Non ci trovo niente per cui meravigliarsi o "non meravigliarsi".

Presenta, peraltro collegamenti dal Met, non certo il Grande Fratello (e anche se fosse...), e con ciò?! Siamo ancora legati allo stereotipo un po' pretenzioso-snob della diva-artista che GUAI a mescolarsi con qualcosa di "popolare"? bah... Beverly Sills ha condotto per anni dal Met e non penso che questo l'abbia resa meno seria come artista (almeno non ai miei occhi).
Lo studio... pensi che la Fleming sia inteprete approssimativa? sia tecnicamente scarsa? deduci che non studi abbastanza dal fatto che si lascia distrarre da altre attività? Io la trovo molto più accurata e stimolante di tanti grossi nomi, anche del passato, che hanno spesso puntato su istinto e qualità naturali, e penso si possano immaginare i nomi ai quali mi riferisco (alcuni dei quali famosissimi e, per il sottoscritto, spesso di un piattume allucinante). E non capisco neanche come adesso il fatto di non avere "una precisa delimitazione di repertorio" divenga un difetto. Personalmente sono alla continua ricerca di cantanti che si mettono in gioco, e più si mettono in gioco e più tranvate prendono, ma più il loro percorso artistico si fa ricco e affascinante. E che bello sentire una Tebaldi ottuagenaria che ci confessa: il mio unico rimpianto è quello di non aver osato abbastanza, per paura di rovinarmi. Capisco anche io le ragioni di chi non la pensa come me, solo che, leggendoti altrove, pensavo tu la pensassi come me! :?

Quanto al mio giudizio, non conosco tutte le opere contemporanee che ha citato Tuc, so solo che nel suo repertorio la trovo artista eccellente (Massenet, Strauss, Dvorak), trovo sia interprete mozartiana di estremo gusto e fascino, e tra i suoi "esperimenti" ritengo memorabili l'Alcina haendeliana e ancor di più Armida, di una profondità e modernità che per quel che conosco non ha eguali nella discografia. Aggiungiamoci qualcosa del romanticismo italiano (Straniera, Rosmonda)... certo non tutto le è riuscito (Verdi per esempio, o le recenti incursioni veristiche in studio), ma è sempre un'artista con qualcosa da dire, e questo mi fa venire la voglia di sentire sempre quel che ha da dire. Talvolta è eccessiva, talvolta ha cattivo gusto, talvolta qualche ruolo poteva risparmiarselo, così come qualche comparsata, ma è forse l'unica della storia? Persino la Tebaldi e la Freni hanno i loro scheletri nell'armadio, il che è mi pare anche più grave : Chessygrin :
Ripeto caro Luca, mi piacerebbe sentire che detesti la Fleming per come canta, per quel che dice o, a tuo avviso, non dice come interprete, ma considerazioni di quel genere mi sembrano riduttive e un po' preconcette.
Un conto è dire che (esempio) la Price è più brava della Fleming perchè canta meglio e/o è interprete più intelligente, un conto è dire che la Price è più brava della Fleming perchè non presenta in tv, stecca di meno e ha un repertorio più limitato... (a prescindere dal fatto che la Price è proprio una di quelle che mi annoiano :twisted: )

E mi scuso pure io se ho aggiunto incenso all'incenso... qualche purista starà morendo soffocato da questi insopportabili effluvi : Nurse : :mrgreen:
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Re: Renée Fleming

Messaggioda Tucidide » sab 18 set 2010, 17:27

Triboulet ha scritto:Aggiungo ancora un altro elemento fondamentale: anche se la Callas avesse cantato Armida nel 1958, anzi anche negli anni 90 per assurdo, non l'avrebbe mai fatta "sensuale" perchè è una carta che ha sempre evitato di giocare (evidentemente non ce l'aveva) anche nei ruoli dove la sensualità era richiesta e storicamente realizzata da cantanti coeve. Probabilmente, aldilà dei tempi, avrebbe comunque puntato su altro. Ora dico, posso essere autorizzato a dire che secondo me la Fleming coglie di più l'essenza di quel brano, lo rende a mio avviso in maniera più convincente e in questo senso "batte" la Callas? del resto ho detto la stessa identica cosa per Caro Nome, dove ho preferito la più generica Moffo (in generale non una fuoriclasse) alla stessa Callas (stavolta nel 1955, quindi più nella maturità), per gli stessi motivi di carattere interpretativo.

Capisco bene il tuo punto di vista. E' vero quello che dici in relazione alla Callas; anch'io credo che la Greca non avrebbe mai fatto un'Armida sensuale. Ma mi chiedo: l'Armida sensuale è necessaria? E soprattutto, ciò ch'era sensuale nel 1952 (o nel 1958) forse non lo sarebbe stato nel 1993, e non lo sarebbe adesso. E' difficile stabilirlo adesso. Quale fosse l'impatto della Callas alle prese con Armida nel 1952 è qualcosa di irripetibile e difficilmente ricostruibile: purtroppo la storia non è una scienza sperimentale.
Sul presente è più facile: e l'esempio della Fleming è fresco fresco. Dopo le recite pesaresi del '93 e quell'unica recita a NY del '96, non ha più cantato il ruolo, si è dedicata ad altro ed è ritornata alla maga rossiniana qualche mese fa al Met. Dopo diciassette anni da quel ROF, la voce è piuttosto in difficoltà nelle colorature, ha perso smalto nei centri ed in basso e in generale la lunga frequentazione di Strauss si fa sentire. Ma a parte questo, l'idea del personaggio non è cambiata particolarmente; c'è solo una maggiore consapevolezza del proprio stato di diva, un evidente autocompiacimento delle proprie qualità migliori ed una certa furbizia che non sempre riesce a dissimulare i difetti. Qual è stato, con tutto ciò, il gradimento del pubblico? Là, in America, dove la osannano, il pubblico è stato freddino (testimonianza di chi c'era), mentre diciassette anni prima, in Italia, nel tempio rossiniano, al cospetto dei superciliosi italiani arbitri elegantiarum del Belcanto, freschi dell'ascolto di Blake, Merritt, Horne e - perché no? - Caballé :) , la Fleming tirò giù il teatro. Che cosa significa questo? Che oramai, causa anche la grande risonanza e divulgazione che i modi vocali della Fleming hanno ottenuto grazie ai mezzi di comunicazione e ai dischi, il suo approccio "sensuale" al personaggio è passato di moda. La Fleming è sempre la Fleming, nel bene e nel male, ma oramai quello che doveva dire in Armida l'aveva già detto, a tempo e modo. Adesso ricicla sé stessa, ma la sua stessa popolarità la rende risaputa. In Strauss questo non accade.

(mi sono trasferito qui per duplice rispetto e verso la Callas e verso la Fleming) : Chef :
Ah, Trib, a proposito della Fleming, ho letto solo ora il tuo messaggio sul suo "Verismo". Dobbiamo riparlarne, promesso. : Thumbup :
Ultima modifica di Tucidide il dom 19 set 2010, 12:34, modificato 2 volte in totale.
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Re: Renée Fleming

Messaggioda Triboulet » dom 19 set 2010, 11:23

Ho compreso il tuo discorso Tuc... non ritengo necessaria la sensualità in Armida, se vogliamo... solo la ritengo a mio gusto la lettura più persuasiva. Anche nella mia recensione del disco della DiDonato portavo almeno 4 esempi di Armide celebri e tutte legittime, tra queste ovviamente c'è la Callas. Ora non credo che la Callas fosse sensuale negli anni 50-60. La Moffo lo era (le faranno fare Traviata a vagoni e pure Carmen, l'avrebbe mai osata se non avesse saputo di avere quel tipo di dote vocale?), poco più in là lo sarà la Price, quindi le sensuali c'erano già all'epoca, difficile immaginare una sensualità diversa, "alla Callas".
Ma non è neanche questo il punto. Anzi forse io stesso ho deviato troppo la discussione su questo. Non parliamo di sensualità, parliamo di attenzione al dettaglio. La Callas nel 52 la doveva ancora maturare, la Fleming del 96 sembra invece essere maggiormente più attenta. Per questo dico, il grado di "raffinatezza" della Callas nel 58 avrebbe eguagliato (o superato) quello della Fleming, avremmo avuto due interpretazioni diverse ma ugualmente approfondite. Visto che però non esiste una Armida callasiana tarda, io dico che se devo scegliere tra le registrazioni esistenti preferisco comunque la Fleming, in quel caso meno "grossolana". Che poi a questo si aggiunga l'intuizione di farne una eroina quasi erotica, e che questo mi paia non solo geniale ma a mio gusto fortemente persuasivo, è un ulteriore motivo che mi fa preferire la lettura del soprano americano.

Anche io ho sentito la recente Armida della Fleming, e come te non ci ho trovato grandi motivi di interesse, se non per il fatto che a 50 e rotti anni la Fleming riesca ancora a cantarla in maniera più che dignitosa!! ovviamente la voce non è come quella di 15 anni prima, lei cambia qualcosina, cerca l'effetto qua e la, maschera i disagi e... sì, fa la sua Armida. Non so se il suo approccio sia "passato di moda", cioè, io lo ritengo tutt'ora efficace... ma tu forse intendi che non c'è più l'effetto novità, dalla Fleming ci si aspetta che faccia una Armida così e lei la fà... forse dopo 15 anni ci si aspettava un maggiore approfondimento psicologico più che un nuovo punto di vista. Ecco mentre le Medee della Callas sovvertono negli anni il personaggio da orchessa a madre disperata, le sue Lucie sono fondamentalmente uguali, aumenta soltanto il grado di raffinatezza con cui viene espresso quel concetto... la Fleming ci provicchia, ma sembra più essere vittima dell' "effetto ultima Gencer", cioè quello di sfruttare tutti i suoi effetti da diva per dare la suggestione di una personalizzazione marcata.
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