Trittico (Puccini)

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Re: Trittico (Puccini)

Messaggioda Tucidide » ven 04 dic 2009, 15:34

MatMarazzi ha scritto:Nessuno ha commentato la mia idea di Gilfry come Michele?
E io che pensavo avrebbe destato le peggiori perplessità (acuti... mamma mia! Il finale del monologo da tremare...)
Il fatto è che questo ex pugile del colorismo americano, questo "machissimo" degli anni 90, Billy Budd per eccellenza, Don Giovanni per Flimm e Harnoncourt, ideale interprete dei Mozart di Gardiner, controfigura di Marlon Brando con Previn, idolatrato dalle ragazzine tanto all'opera quanto al Musical, oggi convertito a ruoli da "bel cinquantenne" (Capriccio di Strauss a Zurigo e soprattutto l'incredibile San Francesco di Maessiaen nel quale ha trionfato ad Amsterdam) mi pare abbia in sè proprio quella virilità sensuale e profonda che giustificherebbe - come dicevamo - l'amore di Giorgetta e la tragedia della loro incomunicabilità.
Inoltre resta (acuti a parte) un grandissimo e illuminante declamatore, dall'accento incisivo e moderno, rigurgitante di colori.
Certo... un sol e un la acuto erano già un rischio quindici anni fa...

L'ipotesi Goerne è suggestiva, degna di un grande conoscitore di voci come Maugham.
Ma se c'è una cosa che per me Michele non ha è l'intellettualismo... Introverso, sensuale, profondo, di un'umanità sconfinata, tutto vero (come Barak) ma proprio intellettualino tedesco, lettore di Musil e Kafka, tutto finezze liederistiche... be' proprio no.
Michele è un marinaio, proprio come Billy Budd, un uomo di nervi e muscoli. Un Billy Budd sopravvissuto all'impiccagione e ora ingrigito dall'età, dai vapori della senna e dalle amarezze della vita.

Nessuna perplessità: Gilfry a me è piaciuto moltissimo nello Streetcar di Previn, e in effetti lo vedrei bene come Michele, pur con le riserve sul registro alto.
Di sicuro lo vedrei meglio di Goerne, che non mi convince mai o quasi nell'opera.
Domanda: se l'intellettualismo tedesco sarebbe un impaccio per Goerne (e per me lo sarebbe eccome, a parte la vocalità), lo stesso vale per Fischer Dieskau? Lo chiedo anche perché non conosco il suo Michele.
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Re: Trittico (Puccini)

Messaggioda marco » ven 04 dic 2009, 16:47

Caro Mat, so benissimo chi è la Schafer e la carriera che sta facendo o che ha fatto, ma credo che per Puccini un minimo di peso vocale ci voglia, così anche per la Fink (non credo sia automatico che fare bene il barocco voglia dire fare bene Puccini):
a questo punto perchè no una coppia Ciofi-Mingardo :?: :D
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Re: Trittico (Puccini)

Messaggioda MatMarazzi » ven 04 dic 2009, 18:50

Tucidide ha scritto:Domanda: se l'intellettualismo tedesco sarebbe un impaccio per Goerne (e per me lo sarebbe eccome, a parte la vocalità), lo stesso vale per Fischer Dieskau? Lo chiedo anche perché non conosco il suo Michele.


Io conosco bene il Michele di Fischer Dieskau; prima ho acquistato il CD, poi mi sono procurato il video.
Non è stratosferico, proprio perché la "popolanità" non gli appartiene (scusate l'insistenza, ma io spiego nello stesso modo il fallimento nella parte di Barak). La vera fuoriclasse in quell'ocassione fu la Varady, una delle più incredibili Giorgette della discografia.
E tuttavia ci sono momenti in cui ti sconvolge: specie nel duetto con Giorgetta, ti arrivano da Fischer Dieskau queste zaffate di dolcezza, di grandezza, di intimismo liederistico, di abbandono disarmante, che ti fanno pensare davvero a notti stellate e anni lontani di amore e intesa incommensurabile.
Hai la sensazione che Michele sia ...una cosa seria, e non un Don Bartolo in versione tragica.

Venendo a Marco
credo che per Puccini un minimo di peso vocale ci voglia, così anche per la Fink (non credo sia automatico che fare bene il barocco voglia dire fare bene Puccini):
a questo punto perchè no una coppia Ciofi-Mingardo


NOn avevo messo in dubbio che tu conoscessi la Schaefer. Ho voluto descriverla un pochino e celebrarne la fama perché non è detto che tutti i nostri lettori la conoscano.
Quanto al discorso del "peso vocale" richiesto per certi ruoli... vedi, Marco, io ritengo che questo sia un problema molto meno oggettivo di quel che pensiamo noi.
A forza di sentire certi ruoli affidati a certe voci, pensiamo che voci più piccole non sarebbero nemmeno pensabili.
Ai tempi delle Ponselle e delle Cigna, pareva che per cantare Norma ci volessero voci gigantesche: poi l'hanno fatta la anche delle Lucie (la Sutherland, la Gencer, la Silss) e tutto è andato liscio.
Quando la Gencer ha cantanto il suo primo Macbeth aveva la metà della potenza delle normali Lady, eppure è andato tutto benissimo. Quando la Silja ha cantato Salome (pur essendo una Zerbinetta e Kostanze) il successo è stato tale da dover ripetere la parte centinaia di volte in tutto il mondo.
Io non credo che Suor Angelica reclami voci gigantesche, ridondanti di armonici: il tessuto orchestrale e sottile, allusivo, raffinatissimo, con atmosfere cangianti e colori spenti, soffusi. Le rare occasioni in cui la voce di Angelica deve trovare rifrazioni importanti (ad esempio "la grazia è discesa dal Cielo", come mi faceva notare Maugham) sono proprio quelli in cui la tessitura si eleva, e voci brillanti - come la Schafer - possono farsi valere.
Ti ricordo, per altro, che la Popp è stata a sua volta Angelica (anche a teatro, oltre che in disco).

Per quanto riguarda l'ipotesi-paradosso Ciofi e Mingardo, mi non mi pare così improponibile per questioni vocali.
L'una e l'altra potrebbero, secondo me, cantare l'opera senza massacrarsi.
Certo, ci priverebbero dei "suononi" a cui siamo abituati (come già la Schafer e la Fink), ma in cambio cosa ci darebbero?

Il fatto è che (volumi a parte) la Schafer può esibire un magistero tecnico ed espressivo tale da farci sentire un "senza mamma" completamente diverso, cesellato nei colori, sussurrato nella luminosità, con incanti celestiali.
A una come lei possiamo anche concedere di privarci di "qualche bel suonone" perché sappiamo che ci darà qualcosa in cambio, che dalla Ciofi (per bravina che sia) nessuno potrebbe aspettarsi, almeno in questo ruolo.

Diverso il discorso sulla Mingardo, che per me sarebbe una Principessa meravigliosa.
Certo, senza suononi, ma con qualcos'altro.
Io ricordo benissimo questa meravigliosa artista alle prese con ....QUICKLY!!!! a Ferrara con Abbado.
Nessun suonone, nessuna sottolineatura, nessuna pesantezza da caricatura di paese. Al contrario una bella ragazza, dall'espressione divertita e un po' sprezzante e dall'incredibile bravura.
E ti assicuro che ogni nota si sentiva, anche se non erano i suononi della Barbieri, della Podles o della Blythe.

Resta il fatto che nell'elaborare un cast occorre anche considerare il "fascino" più o meno divistico che un cantante esercita sul pubblico. La Fink ha qualcosa di più, in questo senso, della Mingardo. E' obbiettivamente superiore la suggestione che il suo nome esercita sul pubblico, maggiore la sua gloria anche discografica, la sua fama di raffinatissima concertista...
Sarebbe anche più centrata a livello anagrafico.
Un paio di decenni fa, avrei sognato di sentire la Valentini in questo ruolo: una Principessa mesta, aristocratica, dallo sguardo triste e azzurro, con i velluti vocali mesti e aristocratici di una vera credente e di una vera principessa.
Il tutto senza nemmeno l'ombra di un "suonone"...

Salutoni,
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Re: Trittico (Puccini)

Messaggioda Maugham » sab 05 dic 2009, 11:17

Anche io sono un poco perplesso sulla triplice Netrebko.

Ti seguo sulla Netrebko. E’ vero, potrebbe vampirizzare tutto e tutti. Però la tentazione di sentire la superstar nei due ruoli (Lauretta canta si e no sette minuti) è molto forte. Sinceramente maggiore a quella che proverei nei confronti della MIA : Andry : Westbroek o della Schafer. Sono però proposte validissime, interessanti e soprattutto “nuove”. Ammetto che con la Netrebko siamo più sul filone “Trittico normale”.
la mia Westbroek ha un difetto: il do non è facile, e per Giorgetta dovrebbe esserlo

Riguardo al do non vedo nessun problema. E’ facoltativo visto che Puccini oltre a segnare le due note in questo caso aggiunge anche “oppure”.

Ma il Trittico ha bisogno di essere liberato da una certa patina semplicistica (che è proprio quella che non gli ha permesso di distinguersi veramente per troppi decenni)

Ecco, qui la penso diversamente. Secondo me è proprio la mancanza di quella patina semplicistica (come la chiami tu), di quella spinta verso la lacrima facile (eccetto Angelica, si capisce), di quella poetica dei buoni sentimenti a tenere fuori dal grande giro il pannello pucciniano. Come Fanciulla. (Guardacaso proprio i due titoli Met). Trittico e Fanciulla fanno parte, se mi si passa l’espressione, del Puccini “difficile”, quello che gli appassionati generalisti non conoscono o conoscono poco. Non a caso è il grande assente dalle programmazioni areniane. E non a caso è stato molto frequentato in area tedesca o anglosassone. Il pubblico l'ha messo ai margini, sempre secondo me, non perchè troppo sentimentale, ma perchè troppo poco.
Inoltre si tratta di opere senza tenore, senza duetti, con poche scene madri.
A questo si aggiunga la mostruosa difficoltà di allestimento (con Il trittico un teatro si svena). Un tempo era impensabile allestirlo in provincia. Cosa invece possibile per Boheme e Butt.
ci vogliono artisti che sappiano andare al di là della superficie e cercare fili sommersi a cui attaccarsi.

E' verissimo. Però quello che tu chiami superficie per me, in Angelica soprattutto, è sostanza. Quello che interessava Puccini era il ritratto straziante di una madre che sopravvive al figlio. Ovviamente la ribellione di Angelica (qui la pensiamo alla stessa maniera anche se vediamo diversamente il tipo di ribellione), il suo rapporto con la Principessa, il pregresso dell'opera sono importanti; ma tutti strumentali alla definizione di quel preciso momento scenico. Che è senza dubbio lacrimoso e sentimentale. Ma c'è. E funziona.
L'ultima volta che ho visto Suor Angelica a teatro tre quarti della platea tirava su col naso. Me compreso. :oops:
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Re: Trittico (Puccini)

Messaggioda MatMarazzi » sab 05 dic 2009, 13:55

Maugham ha scritto:
la mia Westbroek ha un difetto: il do non è facile, e per Giorgetta dovrebbe esserlo

Riguardo al do non vedo nessun problema. E’ facoltativo visto che Puccini oltre a segnare le due note in questo caso aggiunge anche “oppure”.

Questa non la sapevo!
Certo, la cosa potrebbe aiutare le Westrbroek (ma vuoi scommettere che lo vorrebbe fare lo stesso? magari è convinta di averlo facilissimo).

Secondo me è proprio la mancanza di quella patina semplicistica (come la chiami tu), di quella spinta verso la lacrima facile (eccetto Angelica, si capisce), di quella poetica dei buoni sentimenti a tenere fuori dal grande giro il pannello pucciniano. Come Fanciulla. (Guardacaso proprio i due titoli Met). Trittico e Fanciulla fanno parte, se mi si passa l’espressione, del Puccini “difficile”, quello che gli appassionati generalisti non conoscono o conoscono poco. Non a caso è il grande assente dalle programmazioni areniane. E non a caso è stato molto frequentato in area tedesca o anglosassone. Il pubblico l'ha messo ai margini, sempre secondo me, non perchè troppo sentimentale, ma perchè troppo poco.


Quello che dici (specie la distinzione del "Puccini americano") è interessantissimo e del tutto condivisibile.
Ma non è in contrasto con quello che - in modo un po' arruffato - avevo cercato di dire io, anzi lo supporta.
Parlando di patina semplicistica e sentimentale non mi riferivo al Trittico in sè, ma alla via che gli interpreti (i tradizionali pucciniani abituati a Bohème e Butterfly) hanno troppo a lungo seguito. Hanno interpretato il Trittico (tranne qualche raro caso, specie in area tedesca) come se fosse una normale opera pucciniana, sottolineando le melodie, gli abbandoni, i buoni sentimenti... e il risultato non ha convinto nessuno.
Per questo che proponevo - per quest'opera - una tipo di lettura oggi più complessa, e un intento meno "melodrammatico".
In fondo non è un'idea mia: se vedi i trittici proposti negli ultimi vent'anni (tolti la Scala e il Met) concorderai che sono spesso stati affrontati da direttori e registi considerati "intellettuali" e non specialisti di Boheme e Butterfly.

Inoltre si tratta di opere senza tenore, senza duetti, con poche scene madri.
A questo si aggiunga la mostruosa difficoltà di allestimento (con Il trittico un teatro si svena). Un tempo era impensabile allestirlo in provincia. Cosa invece possibile per Boheme e Butt.


Tutto questo è verissimo.

E' verissimo. Però quello che tu chiami superficie per me, in Angelica soprattutto, è sostanza. Quello che interessava Puccini era il ritratto straziante di una madre che sopravvive al figlio. Ovviamente la ribellione di Angelica (qui la pensiamo alla stessa maniera anche se vediamo diversamente il tipo di ribellione), il suo rapporto con la Principessa, il pregresso dell'opera sono importanti; ma tutti strumentali alla definizione di quel preciso momento scenico. Che è senza dubbio lacrimoso e sentimentale. Ma c'è. E funziona.
L'ultima volta che ho visto Suor Angelica a teatro tre quarti della platea tirava su col naso. Me compreso. :oops:


E guai se così non fosse! :)
Però io non so se piangerei davvero con la Netrebko... Dentro di me continuerei a vedere la super-star ipermediatizzata, che vive a Parigi e va alle feste chic (fotografatissima) insieme al maritino Erwin Schrott! :) E credo che ogni persona del pubblico farebbe lo stesso...
Quello del "divismo" non è un difetto, ma un "valore aggiunto", da sfruttare però nelle opere giuste.
Come ho già detto mille volte, per un'Anna Bolena (una ragazza semplice e bella, che si vendette allo "star-system" già molti secoli fa) il divismo della Netrebko è un valore aggiunto. Per Manon pure... E tanti altri ruoli.
Ma in Angelica mi darebbe un po' fastidio.

Comunque, senti... Poiché le vostre rimostranze sono tutte ragionevoli, vi propongo di fingere che siamo a Madrid e a Barcellona.
Per chi non lo sapesse, in quei due teatri vige una regola affascinante.
Per ogni produzione, vengono concepiti due cast assolutamente uguali per prestigio e importanza, che si alternano una ricita a testa.
In questo modo non solo hai la sostituzione pronta se uno sta male, ma soprattutto costringi il pubblico a vedersi non una, ma due recite, in modo da confrontare i divi di un cast ai divi dell'altro.
Quindi:

TABARRO:
Michele: Michael Volle (proposto da Maugham)
Giorgetta: Anna Netrebko(idem)
Luigi:

SUOR ANGELICA
Angelica:
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Re: Trittico (Puccini)

Messaggioda Tucidide » sab 05 dic 2009, 14:18

MatMarazzi ha scritto:TABARRO:
Michele: Michael Volle (proposto da Maugham)
Giorgetta: Anna Netrebko(idem)
Luigi:

SUOR ANGELICA
Angelica:
Principessa:

GIANNI SCHICCHI
Schicchi:
Rinuccio: Ismael Jordi (proposto da Tuc)
Lauretta:
Zita: Ann Murray

Perdonate il rincoglionimento :mrgreen: ma non ho capito: dobbiamo proporre uno o due cast? Oppure riempire i "buchi"?
Ad ogni modo,

IL TABARRO
Michele: M. Volle / R. Gilfry
Giorgetta: E. M. Westbroek / la Netrebko non mi sfagiola come Giorgetta... non so perché... :roll:
Luigi: ... e Kaufmann non potrebbe andare bene?

SUOR ANGELICA
Angelica: A. Netrebko (proposta per primo da Marco)
Zia Principessa:

GIANNI SCHICCHI
Gianni: B. Terfel / P. Bordogna (via... non ci mettiamo nemmeno un italiano? :D )
Lauretta: D. Damrau / D. De Niese
Rinuccio: I. Jordi / M. Mironov
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Re: Trittico (Puccini)

Messaggioda MatMarazzi » sab 05 dic 2009, 14:35

Tucidide ha scritto:Perdonate il rincoglionimento :mrgreen: ma non ho capito: dobbiamo proporre uno o due cast? Oppure riempire i "buchi"?
Ad ogni modo,


Veramente io speravo che il cast perfettissimo da me proposto ( : Cowboy : ) non venisse toccato.
E che voi vi limitaste a proporre un cast alternativo (quindi un solo nome per personaggio).
Ma evidentemente era un po' presuntuoso da parte mia! :)

IL TABARRO
Michele: M. Volle / R. Gilfry
Giorgetta: E. M. Westbroek / la Netrebko non mi sfagiola come Giorgetta... non so perché... :roll:
Luigi: ... e Kaufmann non potrebbe andare bene?


E perchè inverti Gilfry e Volle?
Non è meglio lasciare Gilfry con la Westbroek e Volle con la Netrebko?
Secondo me se mettiamo insieme Westbroek e Volle avremo un'eccessiva "omogeneità" (entrambi cantanti di formazione declamatoria e wagneriana).
Kauffman è sprecatissimo per questi ruoli da amorazzi pucciniani. Lo ha dimostrato la sua Butterfly.
Ci costerebbe un sacco di soldi e poi ...per cosa? Per pochi minuti di autocompiacimento?
NOn so... io Kaufmann me lo terrei buono per altre cose: un bel Samson ad esempio (idea tua, se ricordi), un bel Siegmund, una Forza del Destino, un Werther, un Menelas dell'Elena in Egitto! :D

SUOR ANGELICA
Angelica: A. Netrebko (proposta per primo da Marco)


Umpf... sentite... fate come vi pare!
Prendetevi la Netrebko a bamboleggiare in senza mamma e siatene felici! : Andry :

GIANNI SCHICCHI
Gianni: B. Terfel / P. Bordogna (via... non ci mettiamo nemmeno un italiano? :D )
Lauretta: D. Damrau / D. De Niese
Rinuccio: I. Jordi / M. Mironov


Sulla De Niese : Thumbup : Ottima idea.
Sulla Damrau (che anche Maugham aveva proposto) sono meno d'accordo. Ok, sarebbe bravissima. Ma vuoi davvero spendere centinaia di migliaia di euro per sette minuti di musica? Ti pare il caso di interpellare una delle più costose e celebrate star di oggi per un simile ruolo? Ma vivaddio, va bene che stiamo giocando, ma un po' di autocontrollo! :) Già nomi come la De Niese e la Persson (che per me resta la migliore in assoluto) sono fin troppo altisonanti.
Su Mironov non so che dire... convinto tu!
Su Bordogna... : Hurted : : Hurted : : Hurted : Ok, va bene. Facciamo il solito Schicchi in stile "commedia dell'arte"!

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Re: Trittico (Puccini)

Messaggioda Tucidide » sab 05 dic 2009, 15:02

MatMarazzi ha scritto:E perchè inverti Gilfry e Volle?
Non è meglio lasciare Gilfry con la Westbroek e Volle con la Netrebko?
Secondo me se mettiamo insieme Westbroek e Volle avremo un'eccessiva "omogeneità" (entrambi cantanti di formazione declamatoria e wagneriana).

OK! : Thumbup :

NOn so... io Kaufmann me lo terrei buono per altre cose: un bel Samson ad esempio (idea tua, se ricordi), un bel Siegmund, una Forza del Destino, un Werther, un Menelas dell'Elena in Egitto! :D

:oops: Sai che non ricordavo di aver proposto Kaufmann come Samson? Comunque, mi compiaccio della mia idea. : Cowboy :
... e nell'Elena Egiziaca chi fa il ruolo eponimo? :mrgreen:

SUOR ANGELICA
Angelica: A. Netrebko (proposta per primo da Marco)


Umpf... sentite... fate come vi pare!
Prendetevi la Netrebko a bamboleggiare in senza mamma e siatene felici! : Andry :

Ah ma guarda... come sai, non impazzisco per la bella Anna, quindi se anche non le facciamo fare Angelica non piango mica. : Sig :

Sulla De Niese : Thumbup : Ottima idea.
Sulla Damrau (che anche Maugham aveva proposto) sono meno d'accordo. Ok, sarebbe bravissima. Ma vuoi davvero spendere centinaia di migliaia di euro per sette minuti di musica? Ti pare il caso di interpellare una delle più costose e celebrate star di oggi per un simile ruolo? Ma vivaddio, va bene che stiamo giocando, ma un po' di autocontrollo! :) Già nomi come la De Niese e la Persson (che per me resta la migliore in assoluto) sono fin troppo altisonanti.

Beh, hai senza dubbio ragione sui costi, ma sentiremmo un "O mio babbino caro" non gnegneroso, forse anche pepatino.
C'è in circolazione anche un soprano lettone, allieva della Freni, che ha cantato Micaela in Carmen al Met con la Borodina e Alvarez. Si chiama Maija Kovalevska e pare che se la sia cavata con onore. Potrebbe essere una buona candidata, per un ruolo del genere, e certo costerebbe meno della Damrau, e anche della De Niese. :)

Su Bordogna... : Hurted : : Hurted : : Hurted : Ok, va bene. Facciamo il solito Schicchi in stile "commedia dell'arte"!

Tutto starebbe nell'impostare una lettura che lo mettesse a suo agio. Di certo, fra lui e Terfel ci sarebbe una differenza abissale, tanto che si penserebbe di aver assistito a due opere diverese. Tieni anche conto che in Spagna Bordogna è molto amato, da quando ha fatto sganasciare il pubblico del Reàl col suo Pacuvio della Pietra del paragone con la regia di Pizzi.
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Re: Trittico (Puccini)

Messaggioda Maugham » sab 05 dic 2009, 15:11

MatMarazzi ha scritto:Kaufmann è sprecatissimo per questi ruoli da amorazzi pucciniani.


E poi è cagionevole di salute. Non si sa mai, l'umidità della Senna....
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Re: Trittico (Puccini)

Messaggioda Tucidide » sab 05 dic 2009, 15:15

Maugham ha scritto:
MatMarazzi ha scritto:Kaufmann è sprecatissimo per questi ruoli da amorazzi pucciniani.


E poi è cagionevole di salute. Non si sa mai, l'umidità della Senna....

Ah... :D Fai anche lo spiritoso... :mrgreen:
Beh, a parte tutto, speriamo si riprenda per dopodomani.
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Re: Trittico (Puccini)

Messaggioda Nicola Biondo » mar 29 dic 2009, 10:54

Tucidide ha scritto:Parlando del Trittico, conosco bene quello EMI, mentre di quello DECCA ho solo il Gianni Schicchi.
A me piace molto, dell'edizione EMI, la direzione di Pappano (grande pucciniano, secondo me, magari facilone, ma coinvolgentissimo), il Michele di Guelfi, il Luigi di Shicoff, la coppia degli innamorati dello Schicchi (anche la solitamente per me indigesta Gheorghiu), la zia Principessa della Manca di Nissa. Non impazzisco per il Gianni Schicchi di van Dam, artista che adoro ma che qui è vocalmente appesantito e con una pronuncia non proprio perfetta, né per la Giorgetta della Guleghina (vocione, OK, ma monolitica), mentre il buco nero (nerissimo!) è la Gallardo-Domâs come Angelica. Ho anche un video di lei che fa Angelica in forma di concerto con Chailly che dirige: ci mette l'anima, ma vocalmente ne combina di cotte e di crude... non ho mai capito il seppur breve successo che le ha arriso una decina d'anni fa.
Sul Gianni Schicchi DECCA, trovo la direzione di Bartoletti notevole ma meno coinvolgente di quella di Pappano, eccellenti la Freni e Alagna e bravo anche Nucci.
In complesso, credo che comunque tu scelga ti divertirai.
Alla fine ho optato per il cofanetto emi e la scelta è stata più che godibile, l'orchestra diretta da Pappano (oggi secondo me uno dei più intelligenti e sensibili trai i giovani direttori) è un miracolo di trasparenza e sfumature, qualche riserva per suor Angelica nell'interpretazione della protagonista sebbene mi sia piaciuto il suo fraseggio e la perfetta dizione in lingua italiana.
Grande Van Dam nonostante qualche parola in italiano faccia percepire che l' interprete non sia di madrelingua.
Ringrazio ancora gli amici del sito poichè i loro consigli si rivelano sempre utili per coltivare e andare avanti alla scoperta di nuove e belle incisioni in questa giungla discografica.
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Trittico Pappano-Jones

Messaggioda pbagnoli » dom 17 giu 2012, 12:08

Splendido Blu-Ray.
In home la recensione di Operadisc sulla Suor Angelica.
Come spesso capita recensendo il Trittio, abbiamo scelto di splittare il lavoro nei tre capitoli perché i risultati artistici non sono uguali e sarebbe difficile essere uniformi.
Impressioni in chi l'ha visto?...
A beneficio del GM, gli notifico che, per la prima volta, sono stato coinvolto anche emotivamente da una regia di Jones! (adesso mi ucciderà...)
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Trittico Pappano-Jones

Messaggioda VGobbi » dom 17 giu 2012, 21:42

Bagnolo, comprati anche il suo Falstaff con Purves ... il Mat non lo ritiene uno dei migliori spettacoli di Jones ... eppero' a me e' piaciuto un sacco!!!

Un consiglio. Sarebbe utile sapere anche dove ed a che prezzo hai acquistato i dvd o cd recensiti. Non credi?

Per esempio sto' Trittico dove l'hai preso?

Grazie mille!

P.s.: sicuramente sara' il mio prossimo acquisto, invogliato dall'ottima recensione.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Trittico Pappano-Jones

Messaggioda MatMarazzi » lun 18 giu 2012, 14:24

Complimentoni Pietro per la recensione!
:) Stai diventando anche tu un Jonesiano doc! :)
comunque questa Angelica è davvero molto, molto emozionante! :)
E il bluray è da acquistare assolutamente!!!

VGobbi ha scritto:Per esempio sto' Trittico dove l'hai preso?
Grazie mille!


Bella domanda...
A questo proposito ho un bell'aneddoto.

Vado a vedere il Peter Grimes a Milano con la regia di Jones.
Il teatro non è pieno (ahimé, lo sappiamo) però la radio e la stampa si sono comportate bene: intorno alla prima di Jones viene fatto un bel polverone! Articoli, interviste, ecc...
Quei pochi che sono andati a vedere l'opera (che comunque qualche migliaio erano) erano sicuramente informati e sensibilizzati sull'importanza del regista.

Bene; mi reco al Bookstore della Scala per ritirare il mio libretto di Sala, che in quanto abbonato ho diritto ad avere gratis.
Me lo danno.
Poi chiedo il programma dell'Opera precedente (Tosca) in quanto un amico si era dimenticato di acquistarlo e mi ha chiesto di procurarglielo.
Il tipo del Bookstore capisce male: pensa che la volta prima io non abbia preso il mio libretto (quello a cui avevo diritto, da abbonato) e che ora voglia rimediare.
"Mi spiace, li abbiamo finiti" mi risponde.
Allora specifico: "non è per me; io il mio l'ho già preso la volta scorsa. Ne vorrei uno a pagamento".
Allora lui mette una mano sotto il banco, ne tira fuori uno e sorridendo commenta: "ah... a pagamento tutti quelli che vuole".

Me ne sarei dovuto andare già a quel punto, ma avevo troppa voglia di acquistare il "Trittico", che usciva proprio in quei giorni.
E così gli chiedo di acquistarne una copia.
Mi risponde che non ne sa nulla.
Gli spiego che è una produzione importantissima della Opus Arte, che è la novità maggiore del momento, che la produzione è anche stata proiettata nei circuiti cinematografici e soprattutto che la produzione è dello stesso celeberrimo regista al momento impegnato alla Scala per il Peter Grimes.
Lui, serafico, mi risponde che, se qualcuno non glielo chiede, lui quelle robe non le ordina nemmeno (ed è il Bookstore della Scala!).

E poi si lamentano che non si vendono dischi d'opera in Italia!
Esce la maggiore novità del momento in ambito di video operistici; il caso vuole che proprio Jones sia in quei giorni alla Scala per una nuova produzione dibattutissima...
In qualsiasi paese del mondo, il principale negozio di classica (a maggior ragione se annesso al teatro) avrebbe organizzato una presentazione del Trittico col regista presente (era lì, ca**o!), annunciando la cosa su tutti i giornali; alla peggio avrebbe almeno allestito una vetrina con tutti i suoi video d'opera!
Niente di tutto questo: addirittura nemmeno una copia in vendita!
E questo, ripeto, non nel negozietto di Massa Fiscaglia con un mezzoscaffale di Classica, ma al Bookstore della Scala...

Ecco perché in Italia l'opera non vende.

Che posso dirti, Vit...
Ordinalo su Internet in qualche negozio inglese o tedesco.

Salutoni,
Mat
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Re: Trittico Pappano-Jones

Messaggioda pbagnoli » lun 18 giu 2012, 16:35

VGobbi ha scritto:

Un consiglio. Sarebbe utile sapere anche dove ed a che prezzo hai acquistato i dvd o cd recensiti. Non credi?

Per esempio sto' Trittico dove l'hai preso?


www.amazon.co.uk, e cioè l'Amazon inglese.
Rapidi, precisi, pagamento in euro, consegnano in pochissimi giorni.
Da prendere proprio per Angelica, anche se gli altri due spettacoli non sono male.
E Gallo - te lo anticipo - è pessimo in Tabarro, ma più che potabile in Gianni Schicchi
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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