marco ha scritto:telegrafico sulla Suor Angelica di Mat: caso vuole che abbia da poco tempo sentito live per la prima volta sia la Schafer (che conoscevo quasi niente)
Caro Marco,
La Schafer avrà pure voce piccola, ma è una delle maggiori e più celebri, importanti e divulgate artiste del nostro tempo.
Io l'ho sentita plurime volte dal vivo: in Traviata a Berlino con Baremboim, Villazon e Hampson; nella Creazione a Vienna con Muti; nel Don Giovanni a Salisburgo, ecc... E' una grande liederista, grande vocalista, in grado di passare da Purcell, alle arie supersoniche di Mozart, ai più sussussarati e cameristichi Schubert, a Verdi, Strauss, Berg.
Ha una gigantesca discografia ed è sempre presente nei cartelloni internazionali.
Quindi, Marco... potrà non esserti piaciuta, possiamo discutere sull'opportunità o meno di chiamarla in Angelica (ma quando una ha fatto Traviata e Donna Anna, non credo abbia paura di Angelica), ma farla passare per una cantantina "abbastanza corretta e niente più" è davvero limitativo.
Io ho pensato a lei non solo perché ritengo che non ci si possa affidare per la parte che a un grandissimo nome, come è appunto il suo, ma anche perché vorrei che finalmente il ruolo tornasse a voci acute (in grado di smorzare un do sopracuto), esperte di "colori" (il Senza Mamma o lo canti con da liederista o diventa una delle più sdolcinate gnole della terra) e con capacità di introspezione e ricerca drammaturgica tali da svellere la crosta di mammismo e sentimentalismo da sartine che purtroppo ricopre questa bellissima opera (e che, mi spiace, la grande Netrebko accentuerebbe, invece che ridurre).
In tutto e per tutto la Schafer corrisponde a quel che cerco.
sia la Fink (che ho apprezzato in varie registrazioni con Jacobs) nalla Theodora di Haendel, ...anche lei una vocina, sinceramente nel Puccini di Suor Angelica non le vedo neanche con il binocolo
Forse non vedi la Fink in questo ruolo (a proposito, parliamo di un'altra delle più grandi artiste del nostro tempo, dominatrice della discografia, vera poetessa del barocco e della musica da camera) perché hai nella mente le tradizionali principesse (vocaliste o declamatrici, non importa), quelle che campeggiano nella discografia e hanno da decenni trasformato la parte in una caricatura: stentoree e implacabili, dalle notone di petto, la smorfia severa e il fare impettito da streghe (o pescivendole) coi soldi.
Proprio quello che io non sono più disposto a tollerare.
Il discorso su chi è la Principessa, cosa vuole, di cosa ha paura.... è complesso.
Forse prima o poi lo affronteremo.
Certo, per come la vedo io, ci vorrebbe per lei un canto "alto", sfumato, dolente e introverso (perché di un personaggio dolente e introverso si tratta... una che passa le notti a pregare e a sentir piangere i morti), quello di una somma liederista, una raffinatissima vocalista, quale appunto la Fink è, nobile e intimo nello stesso tempo.
Tanti "misteri" e i rapporti di "forza" tra lei e Angelica diverrebbero più comprensibili.
Venendo a Tuc.
Questo Schukoff dove e quando e come l'hai sentito? Confesso che mi è del tutto ignoto
.
Dai video di YT non sono riuscito a farmi un'idea precisa: quelli qualitativamente migliori lo rappresentano alle prese con l'operetta o il musical, e mostrano un bel timbro scuro e baritonale, mentre i brani operistici wagneriani sono registrati con qualità bassa e non consentono un giudizio preciso.
Registrazioni a parte (non ci sono solo i video di Youtube) l'ho sentito dal vivo nel Siegfried del Crepuscolo, nella Carmen e nella Lady Macbeth di Mzensk.
E' un cantante molto presente nei cartelloni internazionali. Non è il mio idolo, assolutamente, ma come Luigi lo vedo perfetto.
Fu straordinario nel Sigfried a Parigi, modesto nella Carmen, molto buono nella Lady Macbeth.
E' perfettamente normale che fosse così: è un declamatore, dalla voce bella, sicura, svettante ma anche asprigna sugli acuti, eccellente nella proiezione del suono, scarso nella linea. E' vero che Luigi ha diverse istanza "vocalistiche" (fu creato da Crimi), ma è anche un ruolo in cui (la storia lo dimostra) un canto declamato e muscolare può fare il suo effetto.
Ciò che però distingue Schukoff dagli altri declamatori attuali è la sua innata ed eccezionale capacità di esprimere - insieme alla veemenza - anche una fragilità...nevrotica, un'emotività incontrollata, con scatti quasi ...effeminati.
In questo senso anche il don José aveva diverse frecce al suo arco.
Proprio per questo ho pensato a lui: secondo me Luigi non si dovrebbe ridurre teatralmente parlando a un bel maschione casualmente disponibile per Giorgetta.
Occorre puntare alla sua instabilità, alla sua sofferenza da relitto sociale, incapace di trovare riferimenti nella vita, in perenne fuga da tutto (anche lui veniva da Belleville? E si ritrova a fare lo scaricatore? E di fronte alla difficoltà vuole essere lasciato a Rouen? Abbandonare ancora tutto? E la facilità con cui si fa uccidere da un uomo più vecchio di lui di trent'anni?).
Se affidiamo Luigi a un cantante che (per quanto bel ragazzo e dal canto perentorio) sa anche esprimere instabilità e inquietudine, imboccheremo a mio parere la via giusta per costruire qualcosa; anche l'adulterio di Giorgetta avrebbe più senso. Non dico che così la donna potrebbe riversare sul giovane (più giovane di lei) il suo frustrato... "istinto materno" (che sarebbe troppo), ma almeno il suo bisogno di ammantare la colpa con la compassione.
Inoltre avrebbe più senso anche la sua fuga da Michele (trovandosi uno che è l'esatto contrario, agitato, infelice e immaturo).
Breslik è il Gennaro della Gruberova, giusto? A me in quella registrazione sembra assai mediocre. Mi è molto piaciuto invece quello che ha cantato Gennaro con la Anderson, Ismael Jordi.
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A parte che in quella Lucrezia non mi è parso così mediocre (la vera mediocrità di quell'esecuzione per altri verso pregevole è proprio la Gruberova: una Lucrezia semplicemente penosa), non trovo molto sensato valutare le potenzialità di un Rinuccio da un Gennaro.
Breslik ha proprio la voce esplicita e insolente, l'eloquenza istintiva e ingenua di molti tenori dell'est. E' perfetto per la parte anche per luminosità di timbro ed estensione. Domina bene la linea del canto italiano, inoltre è un buon attore; infine è un bel ragazzo, il ché per il ruolo non guasta, specie considerando che avrebbe al suo fianco una "bellissima" come la Persson.
Salutoni,
Mat