beckmesser ha scritto: Non sono sicuro di aver capito esattamente cosa intendi dicendo che non esiste un dato storico per l’Aida. Per parte mia intendevo questo: Aida è, ovviamente, una storia ambientata in una ben precisa epoca storica.
Vedi, secondo me sei un po' troppo veloce nel dare per scontato che l'ambientazione di Aida faccia riferimento a una ben precisa epoca storica.
Se non sbaglio Il libretto parla di Egitto ai tempi dei Faraoni
Ovvero un periodo di 2500 anni.
Sarebbe come dire "A Roma al tempo dei latini".
Nel libretto non c'è nessun personaggio storico, non dico nominato, ma nemmeno riconoscibile.
Addirittura il Faraone viene chiamato Re. Titolo che gli egiziani antichi non conoscevano.
L'unica cosa che ci può aiutare nel definire l'epoca è il fatto che si parli di Menfi come capitale.
Nella prima parte dovremmo quindi essere nell'antico regno o al massimo nei primi anni del medio regno.
Il possente Ftah -bisognerebbe scrivere Ptah- era sì il protettore di Menfi ma anche il patrono degli architetti e dei muratori. Addirittura, tanto per non essere storici
, Ghislanzoni lo assimila a Vulcano.
Comunque, Ptah, Ftà o Vulcano che sia lo si invocava per la costruzione di una piramide, non certo per ottenere protezione alla vigilia di una campagna militare.
Il Trionfo si svolge però a Tebe. E la capitale non è più a Menfi. Allora possiamo essere in un periodo più tardo. Tipo Ramsete III.
Non si sa nulla di preciso riguardo a invasioni di Etiopi.
I nemici, quelli veri, venivano dal nord. Hyksos e Hittiti.
Tutt'al più c'erano state scaramucce al Sud con i Nubiani.
Che abitavano l'attuale Sudan del Nord, dove però ci sono poche foreste vergini imbalsamate quanto piuttosto sovrabbondanza di "ardori inospiti e lande ignude".
Radamès quindi torna vincitore al massimo da una scorribanda di carattere punitivo nei confronti di popoli che non facevano poi questa gran paura.
Niente a che giustificare un Trionfo e addirittura un soglio faraonico.
Napata esiste (le sue gole si riferiscono alla cateratte del Nilo) ed è la città di Kush fondata però da Tutmosi III nel 1450 a.c.
Il che sballa ulteriormente qualunque collocazione storica.
Quindi vedi, l'Antico Egitto di Aida, storicamente, non è molto lontano dalla "Pekino ai tempi delle favole" della Turandot.
Le opere che hanno una precisa collocazione storica sono altre.
Don Carlos, Boccanegra, Giovanna D'Arco...
come ad esempio nel Trovatore EMI, dove non mi sembra che faccia molto (e per fortuna) per adattare la sua visione lirica e lunare alle caratteristiche di Bonisolli…
Infatti, non ha bisogno di alcun adattamento "lirico". La sua visione di Manrico è praticamente sempre quella sia con Corelli, Domingo e Bonisolli. L'eroe romantico per eccellenza tutto squillo e muscoli. Tutt'altro che lirico e sfumato. Le finezze, in quel Trovatore, le riserva ad altri personaggi.
Provo a girare la tua domanda… Se, per l’Aida EMI, invece di Carreras, Freni e Baltsa, Karajan si fosse ritrovato il trio L. Price, Bonisolli, Obraztova, credi che il suo approccio sarebbe stato diverso? Io penso di no: semplicemente, ne sarebbe uscita una Aida meno coerente e riuscita…
Sorprendente è che il trio che citi tu, pur potendolo avere, Karajan non l'abbia scelto.
Il punto che rende quell'Aida "innovativa" è che Karajan abbia scelto all'epoca la Freni come protagonista.
Ora lo diamo per scontato, ma all'epoca era considerata "piccolina" per un ruolo come quello.
Guarda che furono in molti a gridare allo scandalo.
Stessa cosa per Carreras. Non a caso non scelse nè Domingo nè Bonisolli.
Così come, avendo l'Obratzova sottomano, scritturò la quasi sconosciuta Baltsa per un ruolo come quello di Amneris.
Ciao
WSM