Nicolai Gedda

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Re: Huguenots

Messaggioda Teo » sab 16 mag 2009, 11:13

pbagnoli ha scritto:Per il mio gusto, l'edizione di riferimento rimane la registrazione di Vienna 1970 con Gedda, Rita Shane e Enriqueta Tarrès: lì Gedda non solo è perfetto, ma l'uso del registro misto di testa lo rende particolarmente affascinante.


Se non erro credo sia del 1971 (direzione Marzendorfer) non del 70.

A me personalmente quell'edizione non piace e Gedda al di là della perfezione e dello stile che gli si riconosce, non mi colpisce affatto, proprio sul versante interpretativo.
Saper fraseggiare e usare le mezze voci a mio modesto parere, non corrisponde per forza di cose alla risoluzione del personaggio.
Altra cosa che non capisco caro Pietro è che sovente si sostiene che una sola frase così come una sola nota non determina l'ampiezza del personaggio, concetto che penso in molti in questo forum sposino appieno, allora perchè rimarcare una cadenza che Corelli non esegue o un Fa sopracuto che comunque sia risulta sempre una sorta di "suono" fine a se stesso (non mi si vorrà dire davvero che è bello o interessante....).

Nel Raoul di Gedda non ci vedo il fuoco del Grand Operà (IMHO), mi mancano gli slanci di un Corelli o meglio ancora di un Poncet (hai mai sentito il live con la Sills? integrale tra l'altro e senza tagli della famosa cadenza che citi...), insomma, come ben saprai io non sono affatto cellettiano (e non me ne può fregar di meno) ma il termine "freddo" in questo caso non credo sia del tutto fuori luogo.

Forse sono OT ma mi piacerebbe disquisire su questo FA dei Puritani
http://www.youtube.com/watch?v=6Jf-lD8_iMs

Salutissimi

Teo
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Re: Huguenots

Messaggioda Tucidide » sab 16 mag 2009, 12:25

Teo ha scritto:Forse sono OT ma mi piacerebbe disquisire su questo FA dei Puritani
http://www.youtube.com/watch?v=6Jf-lD8_iMs


Carino questo video! :D
Più li riascolto più mi convinco che il più spettacolare sia Kunde (restando alla singola nota). Matteuzzi e Gedda, ferme restando le differenze naturali, hanno un approccio simile, su Pavarotti si è già detto.
Aggiungerei Albelo, che in prova ed alla sua prima recita bolognese ha emesso questo fa, mentre alla mia recita, come dissi già a suo tempo, si presentò afono... Solita sfiga! :cry:
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Re: Huguenots

Messaggioda vitus » sab 16 mag 2009, 19:22

Teo ha scritto:

...Altra cosa che non capisco caro Pietro è che sovente si sostiene che una sola frase così come una sola nota non determina l'ampiezza del personaggio, concetto che penso in molti in questo forum sposino appieno, allora perchè rimarcare una cadenza che Corelli non esegue o un Fa sopracuto che comunque sia risulta sempre una sorta di "suono" fine a se stesso (non mi si vorrà dire davvero che è bello o interessante....).

anch'io sposo quel concetto ma, ad onor del vero, Corelli "salta" non solo la cadenza finale del duettone ma anche un bel po' di passaggi del duetto con la Regina. Il quell'edizione Corelli soprende tantissimo ma è nel complesso (quindi non sulla singola nota) che, per me, perde nel confronto con Gedda. Il citato Poncet, invece, non omette le note ma ci arriva di forza e l'effetto a me rincresce non poco. Raoul non è Canio...
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Re: Huguenots

Messaggioda Alberich » sab 16 mag 2009, 20:17

Tucidide ha scritto:
Teo ha scritto:Forse sono OT ma mi piacerebbe disquisire su questo FA dei Puritani
http://www.youtube.com/watch?v=6Jf-lD8_iMs


Carino questo video! :D
Più li riascolto più mi convinco che il più spettacolare sia Kunde (restando alla singola nota). Matteuzzi e Gedda, ferme restando le differenze naturali, hanno un approccio simile, su Pavarotti si è già detto.
Aggiungerei Albelo, che in prova ed alla sua prima recita bolognese ha emesso questo fa, mentre alla mia recita, come dissi già a suo tempo, si presentò afono... Solita sfiga! :cry:


A me, invece, quella nota di Kunde ha sempre ricordato un meraviglioso episodio dei Simpson: quando Ned Flanders fa morire la pianta preferita di sua moglie...non so se l'hai vista :mrgreen:
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Re: Huguenots

Messaggioda pbagnoli » sab 16 mag 2009, 20:29

Teo ha scritto:
pbagnoli ha scritto:Per il mio gusto, l'edizione di riferimento rimane la registrazione di Vienna 1970 con Gedda, Rita Shane e Enriqueta Tarrès: lì Gedda non solo è perfetto, ma l'uso del registro misto di testa lo rende particolarmente affascinante.


Se non erro credo sia del 1971 (direzione Marzendorfer) non del 70.

A me personalmente quell'edizione non piace e Gedda al di là della perfezione e dello stile che gli si riconosce, non mi colpisce affatto, proprio sul versante interpretativo.
Saper fraseggiare e usare le mezze voci a mio modesto parere, non corrisponde per forza di cose alla risoluzione del personaggio.
Altra cosa che non capisco caro Pietro è che sovente si sostiene che una sola frase così come una sola nota non determina l'ampiezza del personaggio, concetto che penso in molti in questo forum sposino appieno, allora perchè rimarcare una cadenza che Corelli non esegue o un Fa sopracuto che comunque sia risulta sempre una sorta di "suono" fine a se stesso (non mi si vorrà dire davvero che è bello o interessante....).

Salutissimi

Teo

Bel video, mi è piaciuto molto e ti ringrazio di averlo segnalato.
Sui gusti non discuto, caro Teo: è ovvio che se un cantante non ti piace, non ti piace, punto.
Quanto all'appropriatezza stilistica, be', è un altro paio di maniche: se la tessitura di Arnold è stata scritta per haute-contre e io trovo un tenore che me la fa in quella maniera, che mi piaccia o meno mi trovo a che fare con una realizzazione dell'idea dell'Autore. Se poi mi dici che non ti piace, ti capisco e non discuto: sono i tuoi gusti.
Dici di Corelli: per me, come Raoul è un autentico disastro.
Tu dici: non è un re o un fa che cambiano le carte in tavola, e in astratto sono d'accordo con te, ma queste sono partiture in cui gli acuti non solo non li puoi tagliare, ma li devi eseguire in modo che rendano appieno il valore espressivo e il mondo particolare per cui sono stati creati. E come se in una partitura belcantistica togliessi le cadenze oppure, che so, se togli tutti i picchettati della seconda aria della Regina della Notte. Poi dici: sì, ma è tanto espressiva. Ho capito, va bene, non sono un vociofilo: ma un minimo ci vuole!
Se mi salti tutta la parte tenorile del duetto con Marguerite, o tutto l'Ah viens! del duettone con Valentine, non solo perdi dei momenti di una bellezza trascendentale, ma tradisci lo spirito di un ruolo che ha una sua costruzione anche storica ben precisa. Corelli, che la butta sul solito repertorio personale di lagne e portamenti, non ha nemmeno un grammo di quello che servirebbe a Raoul.
Poncet sì, lo conosco e ne convengo: ma, proprio come a te Gedda, a me Poncet non piace, per cui sì, io mi fermo a Gedda. O, al limite, a Kunde
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
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Re: Huguenots

Messaggioda Tucidide » dom 17 mag 2009, 1:08

Alberich ha scritto:A me, invece, quella nota di Kunde ha sempre ricordato un meraviglioso episodio dei Simpson: quando Ned Flanders fa morire la pianta preferita di sua moglie...non so se l'hai vista :mrgreen:

:oops: Ehm... no... non sono seguace dei Simpson.
Deduco comunque che non sia un paragone lusinghiero... :D
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Re: Un ballo in maschera Vienna 1975

Messaggioda Luca » sab 08 ago 2009, 15:36

Gedda mi è sempre sembrato esecutore intelligente, (non intellettuale), con una tecnica saldissima tale da metterlo al riparo da cadute imbarazzanti ...
===============================================================
Mah, :roll: - caro Vitus - di Gedda ho recentemente ascoltato il suo "Fuor del mar" dell'Idomeneo nella versione lunga e ricca, come si sa, di virtuosisismi: non la conoscevo e l'ho trovata deludente, nonostante che in Youtube la fanno passare per una superstar. A parte il timbro grigiastro e la poca grinta espressiva, tutto questo gran campione di vocalizzazione non mi è parso: le varie scale, scalette, trilli e simili che il testo musicale prevede mi paiono essere sorvolati con un generico (anche se abile) fiato lungo e senza un vero piglio virtuosistico (quello di Florez ad esempio o quello che, nel campo femminile, odo da artiste come Sills, Gruberova e Dessay, tralasciando la Sutherland nella sua metafisica vocalità), ma francamente, quando sento Saimir Pirgu o altri tenori eseguire, anche in tempi recenti, quella versione non metto Gedda ai primi posti. (faccio presente che nel thread sull'Idomeneo di Jacobs ho fatto i nomi di alcuni recenti artisti che si sono cimentati nel ruolo)
Ma poi Gedda lo trovo terribilmente noioso e freddo.

Saluti, Luca.
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Re: Un ballo in maschera Vienna 1975

Messaggioda Tucidide » sab 08 ago 2009, 16:41

Luca ha scritto:tutto questo gran campione di vocalizzazione non mi è parso:

Celletti scrive che il suo "Cessa di più resistere" inciso nell'edizione EMI del Barbiere di Siviglia con la Sills e Milnes è "miserando" (o analogo aggettivo).
Io conosco la ristampa in CD di quella registrazione, dove però proprio il rondò di Almaviva è omesso - presumo per far stare l'opera su due CD.
Qualcuno l'ha ascoltato?
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Re: Un ballo in maschera Vienna 1975

Messaggioda vitus » sab 08 ago 2009, 17:16

Mah, :roll: - caro Vitus - di Gedda ho recentemente ascoltato il suo "Fuor del mar" dell'Idomeneo nella versione lunga e ricca, come si sa, di virtuosisismi: non la conoscevo e l'ho trovata deludente, nonostante che in Youtube la fanno passare per una superstar. A parte il timbro grigiastro e la poca grinta espressiva, tutto questo gran campione di vocalizzazione non mi è parso: le varie scale, scalette, trilli e simili che il testo musicale prevede mi paiono essere sorvolati con un generico (anche se abile) fiato lungo e senza un vero piglio virtuosistico (quello di Florez ad esempio o quello che, nel campo femminile, odo da artiste come Sills, Gruberova e Dessay, tralasciando la Sutherland nella sua metafisica vocalità), ma francamente, quando sento Saimir Pirgu o altri tenori eseguire, anche in tempi recenti, quella versione non metto Gedda ai primi posti. (faccio presente che nel thread sull'Idomeneo di Jacobs ho fatto i nomi di alcuni recenti artisti che si sono cimentati nel ruolo)
Ma poi Gedda lo trovo terribilmente noioso e freddo.

Saluti, Luca.

Va bene. Non sarà la migliore o la più fedele esecuzione del brano. A voler fare dei paragoni con gli illustri citati però ci sarebbe da scrivere molto e con riferimento ad un repertorio assai ampio quale è stato quello di Gedda (Faust, Huguenots, Puritani, Romeo, Postillon, Flauto, etc..) . La mia intenzione era quella di reclamare a buon diritto la posizione che spetta al tenore svedese tra i grandissimi, ma vedo che a te proprio non piace...

Saluti.
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Re: Un ballo in maschera Vienna 1975

Messaggioda Luca » sab 08 ago 2009, 18:25

Celletti scrive che il suo "Cessa di più resistere" inciso nell'edizione EMI del Barbiere di Siviglia con la Sills e Milnes è "miserando" (o analogo aggettivo).
Io conosco la ristampa in CD di quella registrazione, dove però proprio il rondò di Almaviva è omesso - presumo per far stare l'opera su due CD.
Qualcuno l'ha ascoltato?
======================================================================
Caro Tucidide, circa quel Barbiere di Siviglia Celletti dice quanto riporto testualmente che Gedda, "naufraga in modo miserando nell'aria Cessa di più resistere che trasforma in un'autentica parodiadella vocalità virtuosistica di Rossinicon la consueta voce gutturale e insipida" (p. 709). Io l'ho sentita tanti anni fa e ne ho un vago ricordo, l'ho cercata in Youtube ma non c'è (giustamente abbiamo Araiza, Florez e Blake). Però ho fatto questa doppia considerazione:
1. considerando i limiti della vocalizzazione in Gedda che destano riserve non mi aspetto granché visti i risultati del Fuor del mar,
2. piuttosto che Gedda mi andrei a riascoltare quella del buon e - dati i tempi - coraggioso Valletti (anche qui tenore piuttosto caduto nel dimenticatoio, per correre dietro ad altri molto meno validi) nell'edizione integrale RCA del 1959 con la Peters e Merrill diretta da Leinsdorf.

Saluti, Luca.
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Re: Un ballo in maschera Vienna 1975

Messaggioda Tucidide » sab 08 ago 2009, 19:52

Luca ha scritto:Caro Tucidide, circa quel Barbiere di Siviglia Celletti dice quanto riporto testualmente che Gedda, "naufraga in modo miserando nell'aria Cessa di più resistere che trasforma in un'autentica parodia della vocalità virtuosistica di Rossini con la consueta voce gutturale e insipida" (p. 709).

Ah, ecco, grazie per la puntuale citazione.
Devo dire che a me Gedda, complessivamente era piaciuto come Almaviva, e nei punti di maggior virtuosismo vocale - a parte l'assente rondò - non mi pareva proprio una "parodia della vocalità rossiniana". Può darsi però che nel "Cessa di più resistere" sia davvero una frana. :roll:
piuttosto che Gedda mi andrei a riascoltare quella del buon e - dati i tempi - coraggioso Valletti (anche qui tenore piuttosto caduto nel dimenticatoio, per correre dietro ad altri molto meno validi) nell'edizione integrale RCA del 1959 con la Peters e Merrill diretta da Leinsdorf.

Valletti è un grandissimo. Purtroppo non durò moltissimo, e negli ultimi anni di carriera i limiti di estensione, suo eterno tallone d'Achille, erano divenuti davvero evidenti.
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Nicolai Gedda

Messaggioda Tucidide » mar 20 ott 2009, 20:16

Quante volte se ne è parlato? Cento? Duecento?
Eppure non si è mai aperta una discussione su questo grande tenore.

Calo subito un asso:

Qui nella versione originale francese:


In questo pezzo è strepitoso per tutto, non solo per i sovracuti stellari. Punto :D ... fermo restando che si tratta di un tenore che non sempre mi esalta, come ho più volte detto.

Che ne pensate?
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Re: Nicolai Gedda

Messaggioda pbagnoli » mer 21 ott 2009, 12:32

Non riesco ad aprire i link dalla mia postazione al lavoro. Vedrò a casa. Nel frattempo, ci racconti qualcosa tu? Di cosa si tratta?
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Re: Nicolai Gedda

Messaggioda Tucidide » mer 21 ott 2009, 12:53

I link si riferiscono all'aria de Le Postillon de Lonjumeau, "Mes amis, écoutez l'histoire".
E' un pezzo epidermico e spettacolarissimo, magari non introspettivo ma che senza dubbio mette alla prova la capacità di giocare con il ritmo e con le inflessioni, oltre che di lanciare sovracuti. Gedda è scanzonato, divertente, guascone, e nei sovracuti la voce si apre a ventaglio in modo esaltante.
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Re: Nicolai Gedda

Messaggioda pbagnoli » mer 21 ott 2009, 19:27

Era bravissimo in questo brano: l'ho ascoltato centinaia di volte!
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