pbagnoli ha scritto:Qui si potrebbe aprire un lungo discorso sulle registrazioni discografiche: servono, non servono, ne facciamo ancora, facciamo solo DVD di spettacoli rilevanti, registriamo solo ruoli storici di cantanti storici, ecc.
Per dire: registrare il "Tristan" di Domingo ha un senso e una logica. Ma registrare la Butterfly di Angela Gheorghiu ha un senso?
E' un discorso complesso: l'indubbio ridursi di incisioni discografiche in studio negli ultimi dieci anni è coinciso con l'aumento esponenziale di DVD, e non solo di spettacoli rilevanti.
Io credo che questo sia un bene, poiché il DVD (che tempo fa definii un "ibrido", ma che mi piace comunque moltissimo) restituisce almeno una parte della teatralità dello spettacolo operistico. Devo dire che, se d'ora in poi si incidesse sempre meno e si registrassero sempre più DVD, sarei contento, anche perché l'attuale situazione dà maggior risalto alla regia, all'allestimento, al gioco scenico, alle sinergie che si vengono a creare durante la realizzazione dello spettacolo teatrale.
Da questo punto di vista, capisco poco un caso come la nuova incisione DGG dei
Capuleti, che pure non ho ascoltato: perché non fare il DVD dell'allestimento londinese invece che un'incisione solo audio? Per bella che possa essere, sarebbe sicuramente stato preferibile vedere le due dive in scena. Ci credete se vi dico che è una vita che non ascolto l'incisione DECCA della
Rusalka con la Fleming? Da quando è uscito il DVD dello spettacolo parigino, guardo solo quello.
D'altro canto, però, il disco sarà sempre utile per far "incontrare" artisti che dal vivo non hanno quest'occasione, oppure per consentire ad un artista di lasciare testimonianza di un ruolo che non se la sente di portare sul palcoscenico. Il caso del
Tristan und Isolde Domingo-Stemme-Pappano è emblematico di entrambi questi aspetti. Per restare in campo
M.B., le due incisioni della Freni sono paradigmatiche di questa importanza.
Su questa
Butterfly, che se tanto mi dà tanto è simile alla
Sonnambula Bartoli Florez nella sua inutilità, va comunque detto che i presupposti di partenza non sono molto diversi: una cantante che non ha mai cantato Butterfly dal vivo, e forse mai lo farà, che incide questo ruolo convinta di poter dire qualcosa di interessante, così come un tenore anziano che non canterà mai Tristano dal vivo decide di inciderlo: sono i risultati, a quanto pare (non conosco la nuova
M.B.), ad essere diversi...
A questo proposito dovrebbe essere il direttore artistico della EMI a prevedere se il prodotto potrà essere rilevante: ma se guarda al lato economico, credo che il ritorno non gli mancherà.
Certo, in un momento come questo, dove il DVD sta prendendo piede, operazioni come questa appaiono sempre meno convincenti. Oggigiorno, per incidere un'opera in studio bisognerebbe davvero dire qualcosa di nuovo.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...