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Giuseppe Di Stefano

MessaggioInviato: lun 03 mar 2008, 19:37
da elvino
E' appena giunta la notizia della sua morte.
Che dire mi dispiace molto :cry: adesso sarà in cielo a cantare col suo amico Luciano :cry: sentite condoglianze alla famiglia Gian Luigi

Re: E' morto Giuseppe Di Stefano

MessaggioInviato: lun 03 mar 2008, 19:39
da tatiana
Addio !

Tatiana

Re: E' morto Giuseppe Di Stefano

MessaggioInviato: lun 03 mar 2008, 21:52
da VGobbi
Di Stefano e' uno dei pochi cantanti che sapeva emozionare il pubblico, senza essere impeccabili dal punto di vista della tecnica vocale. In lui ho sempre ammirato la bellezza della voce (piu' unica che rara), la dizione scolpita (ma quanti cantanti avevano un dizione cosi' nitida e senza sbavature?), un fraseggio lineare e fatto senza "seghe mentali" (lasciandosi guidare molto dal suo intuito musicale), un donarsi senza se e senza ma e cantando senza preoccupazioni o problemi di sorta (non penso proprio che fosse affetto da "crac del palcoscenico"). Personalmente ne sentiro' troppo la sua mancanza.

Re: E' morto Giuseppe Di Stefano

MessaggioInviato: mar 04 mar 2008, 13:04
da Teo
Per quanto mi riguarda, la voce più bella da tenore che abbia mai sentito
Tanti gli ascolti che tornano alla mente, in questo momento mi piace ricordarlo così http://it.youtube.com/watch?v=Bt13iDJE4nk&feature=related
Sicuramente una di quelle figure che lasciano il segno, dentro.
Grazie Pippo

Re: E' morto Giuseppe Di Stefano

MessaggioInviato: ven 07 mar 2008, 13:00
da walpurgys
Ho appreso la notizia in treno e sono rimasto sconvolto.
Ho pensato subito ad Operadisc...e poi al mio primo incontro con il tenore.
Avevo 10 anni e mio padre mi fece ascoltare "TOSCA" diretta da Karajan con Price/Di Stefano/Gobbi 1962 in vinile sul suo vecchio giradischi...e mentre affascinato sentivo quella musica e quelle voci, sfogliavo il grande libretto interno con le foto di scena e mi è subito tornata alla mente quella in cui un languidissimo Di Stefano teneva dolcemente la testa della Price vista di spalle...

Grazie per le emozioni che mi ha regalato.

Re: E' morto Giuseppe Di Stefano

MessaggioInviato: ven 07 mar 2008, 13:13
da Teo
walpurgys ha scritto: Ho pensato subito ad Operaclick....


lapsus froidiano?

Re: E' morto Giuseppe Di Stefano

MessaggioInviato: ven 07 mar 2008, 13:14
da walpurgys
:oops: correggo :lol:

Re: E' morto Giuseppe Di Stefano

MessaggioInviato: ven 07 mar 2008, 14:57
da pbagnoli
Ma no, walpurgys. Non ti fare scrupoli. Abbiamo un sacco di amici anche su quel sito, no?

Re: E' morto Giuseppe Di Stefano

MessaggioInviato: sab 08 mar 2008, 22:33
da pbagnoli
Ho inserito nella sezione backstage qualche mio pensiero sul grande tenore.
Lo troverete qui

Re: E' morto Giuseppe Di Stefano

MessaggioInviato: sab 08 mar 2008, 23:18
da dottorcajus
Ascoltai lo Chenier fiorentino che cita Pietro nel suo intervento nello stesso anno in cui ascoltai lo Chenier scaligero con Carreras. Quanta differenza fra i due, quanta sincerità nel primo quanto calcolo e quanti trucchetti nel secondo. Di Pippo oltre alla bellissima voce ho sempre amato la genuinità del suo canto che non ricorreva a trucchi ma che restava identico nel bene e nel male. Ovviamente in alcune opere i suoi "difetti" mi risultano insopportabili tanto quanto in altri titoli trovo i medesimi sovrastati dalle qualità.
Roberto

Re: E' morto Giuseppe Di Stefano

MessaggioInviato: dom 09 mar 2008, 10:53
da VGobbi
Complimenti Pietro per l'articolato editoriale dedicato a Di Stefano. Un j'accuse verso chi ama, ancora al giorno d'oggi, sottilizzare se un cantante emette le note appoggiate correttamente sul fiato oppure no. Piu' o meno la mia disamina ha sempre condiviso la tua teoria e quella di questo sito, portata avanti con spavaldo coraggio anche dal Marazzi. La differenza e' solo di gusti musicali, ma questo e' limitato alla nostra percezione che e' del tutto soggettiva e per questo motivo insindacabile.

P.s.: concordo in toto sullo pseudo Manrico di Corelli, artista che ho fatto sempre fatica ad apprezzarlo. Mio limite, sia chiaro.

Re: E' morto Giuseppe Di Stefano

MessaggioInviato: lun 10 mar 2008, 17:49
da mozart2006
Salve amici.
Di Stefano é tuttora molto amato qui in Germania:in questi giorni ne ho avuto la conferma.
Io ho scritto un ricordo di lui sul mio blog.
Per chi fosse interessato il link é

http://www.mozart2006.splinder.com

Saluti da Stoccarda

Re: E' morto Giuseppe Di Stefano

MessaggioInviato: lun 10 mar 2008, 20:46
da VGobbi
E' curioso che il Marazzo non abbia espresso nessun parere su Di Stefano? Non trovate? :twisted:

Il pioniere e il martire del canto aperto

MessaggioInviato: dom 23 mar 2008, 11:42
da MatMarazzi
VGobbi ha scritto:E' curioso che il Marazzo non abbia espresso nessun parere su Di Stefano? Non trovate? :twisted:


Scusami, non mi ero accorto di essere stato tirato in ballo.
Invece sono contento, Vit, di dire la mia sua questo grande tenore.

Io non sono, in teoria, un cultore delle interpretazioni di Di Stefano.
A me di solito non convince chi si fida dell'esteriorità e del troppo facile: musicalmente e teatralmente Di Stefano non aveva voglia di scavare e di costruire qualcosa di complesso; agiva secondo gli impulsi e le "generosità" che secondo me sono il peggior nemico di un vero artista.

Eppure, anche senza amare follemente ciò che ci resta di lui, lo considero uno dei cantanti più importanti cantanti del '900.
Paradossalmente ciò che secondo me lo rende tale è proprio quell'aspetto che da alcuni viene considerato il suo "difetto".
Spesso si legge di lui che ebbe "bellissima voce", che fu un "grande comunicatore", che era simpaticissimo e gran signore.... "peccato per la tecnica vocale totalmente sbagliata".
:)

io invece non lo ammiro né per la bellezza voce (aspetto che ahimé non mi scuote più di tanto), nè per la estroversione del suo temperamento, mentre considero "storiche" e geniali proprio quelle sonorità maledette, aperte, rivoluzionarie e rivelatrici, che hanno fatto di lui uno dei più coraggiosi, estremistici e profetici innovatori della Storia del Canto.

Grazie a gente come lui e Martha Moedl, i suoni "aperti" sono oggi potentemente parte del nostro bagaglio "operistico"; ne conosciamo tutte le potenzialità espressive e non potremmo farne a meno.
E non solo: grazie al sacrificio di questi coraggiosi pionieri (Di Stefano e la Moedl, appunto) abbiamo anche imparato a conoscere le conseguenze distruttive di questo tipo di canto e la necessità di imbrigliarlo tecnicamente, come oggi sanno fare quasi tutti coloro che lo praticano.
Fischer-Dieskau o la de Los Angeles ci hanno poi dimostrato che si può cantare "aperto" in "punta di forchetta" ed andare avanti per cinquant'anni di carriera; ma senza l'ardore suicida di un Di Stefano e di una Moedl, senza la loro incoscienza nell'avventarsi sul suono aperto, per rivelarcene tutte le striature dolorose, umane, fibrose, carnali, sensuali, oggi noi non sapremmo quante suggestioni sono raccolte in questo tipo di emissione.
In ogni rivoluzione c'è bisogno di martiri.

Gli avversari del "canto aperto" cercano di spacciare il mito di Di Stefano per una semplice questione di "simpatia" e "bel timbro", e invece secondo me, se Di Stefano dava brividi elettrizzanti al pubblico di tutto il mondo, non era "NONOSTANTE" i suoni aperti, ma proprio in virtù di essi!
Quei suoni, spesso aspri e legnosi, erano i più umani, veri e "peccaminosi" che il pubblico di tutto il mondo avesse mai sentito emettere a un tenore d'opera.
In quanto "pioniere" (e uomo semplice) Di Stefano non fece in tempo a capire che l'apertura del suono va usata con discernimento, con cautela, altrimenti ti lascia sfiatato; e soprattutto non arrivò a capire che non tutte le opere possono essere cantante con questa tecnica, che ha - tra i propri limiti - quello di compromette la linearità del fraseggio e la facilità vocalistica.
Sono queste le ragioni per cui è lecito non amare, oggi, molte cose che di Stefano ci ha lasciato: eppure la sua "rivoluzione tecnica" è stata - secondo me - fra le cose più rilevanti per la storia del canto novecentesco.

In tutti i casi è un grandissimo che ci ha lasciato.
Salutoni,
Mat

Re: Il pioniere e il martire del canto aperto

MessaggioInviato: dom 23 mar 2008, 13:23
da Maugham
MatMarazzi ha scritto:[Quei suoni, spesso aspri e legnosi, erano i più umani, veri e "peccaminosi" che il pubblico di tutto il mondo avesse mai sentito emettere a un tenore d'opera.


Senza dubbio in un certo tipo di repertorio. In altri era ed è, per me, un problema ascoltarlo.
Sotto il profilo interpretativo poi il tipo di tenore che rappresenta Di Stefano è esattamente agli antipodi di quello che io ricerco in un cantante d'opera.
Ovvero il cantante che non si adatta ai personaggi, ma, vuoi per pigrizia o per incapacità o per scarsa cultura, adatta i personaggi a se stesso.
Da cui la sua cronica incapacità a differenziare un ruolo dall'altro.
Oppure sono io, per mia natura lontanissimo dalle voci e, soprattutto, dagli interpreti cuore-in-mano, che non colgo le differenze. :roll:
Sicuramente mi sbaglio perchè Culshaw cita nelle sue memorie che Di Stefano era sì un simpatico "mascalzone" ma bastava sentirgli attaccare "O dolci mani" per capire "il perchè tutte le donne lo adorassero". :P
Senza dubbio un punto fermo nella storia del canto del dopoguerra, ma un tenore che, lo dico sinceramente, non mi spinge a riascoltarlo.
La mia opinione si riferisce ovviamente al disco perchè dal vivo l' ho sentito solo in Altoum a Caracalla. :D
Saluti
Willie