MatMarazzi ha scritto:Già, ma Hermann non fu creato da Figner?
E Figner non era in fondo un tenore di grazia?
Io ho alcune incisioni dei primi del secolo: era molto (molto....) stanco e provato, ma il repertorio che canta oggi sarebbe considerato da tenore leggero.
Sbaglio?
Ho letto alcuni scritti di Ciajkovskij a proposito della storia della Dama di Picche, raccolti da Alexandra Orlova e tradotti da Maria Rosaria Boccuni (ed. EDT Torino).
Ho trovato interessanti le ragioni per cui Ciajkovskij sceglie proprio Figner fin dall'inizio, pensando a lui come protagonista.
Lo stesso Ciajkovskij infatti, attraverso le sue stesse parole, fa comprendere che la scelta di Figner non sia tanto dovuta alla tipologia vocale dello stesso (appunto un tenore lirico leggero o di grazia), quanto più alle sue caratteristiche umane ed artistiche, tant'è che per queste convinzioni, Ciajkovskij riadatterà più volte la partitura, adeguandola alla voce dello stesso Figner.
Fin dalla prima stesura, Ciajkovskij è portato a scrivere intere pagine musicali dove il tenore è quasi sempre in scena, tant'è che lo stesso Ciajkovskij, scrive al fratello di essere preoccupato
6/18 febbraio. Che cosa posso escogitare per dare al povero Figner un ruolo non troppo pesante? Sette quadri in cui deve agire continuamente! Non dovrei eliminare proprio per questo la scena sulle sponde del fiume? Sono terrorizzato quando penso a quanto abbia già scritto per lui e a quanto mi resti ancora da scrivere. Temo che al poveretto non basteranno le forze. E non soltanto Figner, ma qualsiasi artista sarebbe terrorizzato e tremerebbe sapendo che deve stare in scena e cantare quasi costantemente!
C'è un passaggio che a mio avviso è determinante nel far comprendere quali fossero le aspettative di Ciajkovskij riposte su Figner e quali fossero le ragioni per cui lo stesso Ciajkovskij, suo malgrado, si convinse di adattare la parte orchestrale per le esigenze del tenore.
3/15 marzo. Ieri, prima di pranzo ho composto la fine vera e propria dell'opera e quando sono arrivato alla morte di Hermann e al coro finale, ho provato un tale dispiacere per Hermann che improvvisamente ho cominciato a singhiozzare forte. Questo singhiozzare è proseguito molto a lungo e si è trasformato in un piccolo attacco isterico dalle caratteristiche molto piacevoli: piangere mi era infinitamente dolce. Poi ho capito perché (perché non mi era mai capitato prima di singhiozzare in questo modo per il destino del mio eroe e per lo sforzo di capire perché avevo un tale bisogno di piangere). Ho scoperto che Hermann per me non rappresentava soltanto un pretesto per scrivere questa o quella musica, ma era anche una persona in carne e ossa, che oltretutto, mi riusciva davvero simpatica. Dato che Figner mi piace molto e dato che di continuo prestavo a Hermann le sembianze di Figner, ho partecipato con il più vivo interesse alle sue disavventure. Adesso penso che probabilmente il calore e l'emotività di quest'atteggiamento nei confronti del protagonista dell'opera si sia riflesso in modo favorevole sulla musica. In questo momento, mi pare che nel complesso «La dama di picche» sia un'opera con i fiocchi.
Al completamento dell'opera, Ciajkovskij torna il Russia e da subito consegna il suo spartito proprio allo stesso Figner per valutare le sue prime impressioni e di conseguenza trarre le proprie
Sono stato da Figner [in campagna]. È entusiasta della parte, ne parla con le lacrime agli occhi; è un buon segno! Ne sa già un pezzo; mi sono convinto di quanto sia intelligente e afferri in fretta le cose. Tutte le sue intenzioni corrispondono per intero ai miei desideri.
Questo passaggio a mio avviso è determinante.
L'entusiasmo di Figner, l'aderenza alle stesse intenzioni di Ciajkovskij, la convinzione dello stesso compositore sulle doti umane ed intellettive del tenore...pare evidente che Figner venga scelto per il suo "peso artistico" non propriamente per il tipo di vocalità dello stesso.
A sostegno di quanto sopra espresso, credo possano bastare le parole di Ciajkovskij stesso, sul quanto gli sia pesato venir incontro alle esigenze del tenore in merito a trasposizioni, tagli, riorchestrazioni e quant'altro necessario...
Una sola cosa mi affligge: pretende che gli trasporti il Brindisi di un intero tono sotto.
È stato molto, molto doloroso per me trasportare il Brindisi per Figner, ma non potevo fare diversamente. Ho già fatto alcune modifiche della tessitura grave, dopo essere stato da lui. Spero che nella scena del temporale l'orchestra non copra la voce del cantante, ad ogni modo vi ho prestato molta attenzione. Se sbaglio, durante le prove l'abbasserò fino al volume necessario.
Sono stato [a Pietroburgo] cinque giorni. Il mio viaggio è dovuto al fatto che Figner non può cantare alcuni numeri nella tonalità in cui sono stati scritti. Ho dovuto trasportarli e ciò ha richiesto una nuova orchestrazione; dato che adesso stanno copiando le parti nell'archivio musicale del teatro pietroburghese, sono stato costretto a lavorare qui.
Dopo il successo della prima rappresentazione al Teatro Mariinskij di S. Pietroburgo del 7 dicembre 1890, nella successiva ripresa di Kiev, Hermann non è più Figner ma Medvedev.
A tale proposito, ci sono due commenti in merito alla ripresa di Kiev, dello stesso Ciajkovskij, che reputo molto interessanti e che per questo vorrei riportare...
Tra gli interpreti il migliore è Medvedev. Tutti gli altri sono inferiori a quelli di Pietroburgo. Certo, anche Medvedev non è Figner, ma possiede una grande qualità: la musicalità.
Entrambe le produzioni mi hanno interamente soddisfatto e sono molto contento di tutti gli esecutori. Ma le cose più straordinarie e particolari sono Figner e l'orchestra di Pietroburgo, che hanno fatto veri miracoli.
Quello che per me è possibile dedurre dai passaggi sopracitati, è che Figner copre un ruolo centrale per questa Dama di Picche.
Per Ciajkovskij, Figner non è interessante perchè musicale, perchè tenore di grazia, perchè ha probabilemente una bella voce...Figner è per Ciajkovskij Hermann.
Come è ben noto, inizialmente Ciajkovskij rifiuta la proposta di lavorare sul racconto originale di Pushkin e solo successivamente sarà costretto (per una serie di ragioni) a pensare alla Dama di Picche facendola però riadattare secondo le proprie esigenze interpretative, al fratello Modest.
Tuttavia credo che, pur non apprezzando il testo originale di Pushkin, Ciajkovskij rimanga quasi da subito affascinato dal suo protagonista e dalla sua ossessione.
Mano a mano che l'opera comincia a realizzarsi, Hermann prende forma nella sua personalità, non nella scelta della sua connotazione vocale.
La partitura certamente richiede un tenore in grado di possedere diverse caratteristiche in termini di estensione (ci sono diversi SI naturali sparsi nello spartito), di forza declamatoria (penso che non possa aver ignorato un certo stile wagneriano ormai in auge), di lirismo penetrante (la parte è dura da sostenere), di dolcezza e tristezza infinita, di espressività (molte le smorzature e i segni musicali a tale proposito); e probabilmente Ciajkovskij sapeva (o sperava?) di poter contare su Figner anche per queste cose, ma credo che ciò che spinse maggiormente Ciajkovskij a propendere per Figner in modo così determinato, fu proprio la consapevolezza delle sue indubbie qualità artistiche ed umane, non tanto per la sua connotazione vocale.
Ciajkovskij rimane folgorato da Hermann e nella mente di Ciajkovskij la reincarnazione di Hermann è Figner.
A conferma della mia tesi, credo possano essere determinanti i passaggi in cui lo stesso Ciajkovskij, si commuove, piange per il suo eroe che ormai vede nell'immagine di Figner, e che per quest'immagine è disposto a accettare compromessi che forse in altre situazione non avrebbe accettato (trasposizioni, rifacimenti continui della partitura, riorchestrazioni, ecc...).
Penso quindi, che la tesi di Michele sia azzeccata e che davvero tra Hermann e Otello ci sia un filo d'aria...
E voi che ne pensate?
Salutissimi.
Teo