Maugham ha scritto:sto preparando l'artiglieria per rispondere alle bordate su Bergonzi che ha scritto nell'editoriale.
Ecco, bravo! Vieni un po' anche tu a difendere il tuo "tenore da comodino"!
Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham
Maugham ha scritto:sto preparando l'artiglieria per rispondere alle bordate su Bergonzi che ha scritto nell'editoriale.
Tucidide ha scritto:Maugham ha scritto:sto preparando l'artiglieria per rispondere alle bordate su Bergonzi che ha scritto nell'editoriale.
Ecco, bravo! Vieni un po' anche tu a difendere il tuo "tenore da comodino"!
Maugham ha scritto:Ora, che Bergonzi fosse intubato non mi sembra, anche se ci si deve intendere sul significato.
Che possa essere anche lontanamente paragonato a un crooner è cosa che mi lascia di stucco. Perchè di Bergonzi si può dire tutto ma non che brillasse in comunicativa e ammicco al pubblico. Il suo modo di "porgere" in Verdi -esco o non esco dalla scuola di Celletti? - era quello dell'oratoria solenne, della perorazione etica a sostegno di alti ideali. Senza dubbio si è trattato di una visione riduttiva e con certi personaggi c'entrava come il cavoli a merenda, ma indubbiamente era lontanissima dallo stile del cantate confidenziale o del fine dicitore.
Anzi, Bergonzi era proprio l'emblema del classico tenore per palati fini, adatto agli ascoltatori attenti al cesello, all'omogeneità dei registri...insomma ai melomani attenti allo spartito. Io ero accusato di snobismo quando, negli anni Settanta, lo mettevo sul piatto del giradischi.
Infine non era un tenore da acuti. Proprio no. E' stato un tenore corto, con un facilità discreta fino al sib, ma già il si naturale era forzato per non parlare del do che è sempre stata una nota appiccicata e costruita a tavolino.
Uno dei rimproveri che in molti gli rivolgevano stava proprio nella cosiddetta "mancanza di squillo".
Tucidide ha scritto:ma per prima cosa si parlava di "cantante confidenziale", definizione più italica, non solo linguisticamente ma forse anche musicalmente; in secondo luogo non mi pare che per essere definiti crooner (o cantanti confidenziali) si debba avere "comunicativa e ammicco al pubblico". Anzi, il crooner, o l'italico cantante confidenziale, è fine, sempre con la voce perfettamente a fuoco e impostata, canta "a occhi chiusi", cioè vive il canto, nelle sue infinitesimali sfumature dinamiche, come un evento quasi mistico.
.Detto questo, anche su questo punto sono d'accordo con Pietro. Bergonzi aveva eccellenti acuti. Per le opere che cantava, che quasi mai richiedevano do o si naturali, gli acuti li aveva eccome! Soprattutto, l'assenza di sforzo e l'ampiezza di quei suoni era notevole. Sentire un tenore che sale in quel modo al si bemolle di "il mondo innondi del suo splendore" nel primo atto della Forza non è proprio esperienza comune..
Maugham ha scritto:Perchè di Bergonzi si può dire tutto ma non che brillasse in comunicativa e ammicco al pubblico. Il suo modo di "porgere" in Verdi -esco o non esco dalla scuola di Celletti? - era quello dell'oratoria solenne, della perorazione etica a sostegno di alti ideali. Senza dubbio si è trattato di una visione riduttiva e con certi personaggi c'entrava come il cavoli a merenda, ma indubbiamente era lontanissima dallo stile del cantate confidenziale o del fine dicitore.
Anzi, Bergonzi era proprio l'emblema del classico tenore per palati fini, adatto agli ascoltatori attenti al cesello, all'omogeneità dei registri...insomma ai melomani attenti allo spartito. Io ero accusato di snobismo quando, negli anni Settanta, lo mettevo sul piatto del giradischi.
Infine non era un tenore da acuti. Proprio no. E' stato un tenore corto, con un facilità discreta fino al sib, ma già il si naturale era forzato per non parlare del do che è sempre stata una nota appiccicata e costruita a tavolino.
Maugham ha scritto:Il cantante confidenziale sarà tutta quella robina che dici tu, ma è soprattutto una cosa. Un cantante che ruba sul tempo, caramella la frase e sbriciola la melodia in mille rivoli. Hai presente i crooner americani, quelli che li chiamano da lounge music? Occhi chiusi? Ma se Teddy Reno (citato da Pietro) faceva anche l'occhiolino alle signore in prima fila mentre schioccava le dita per battere il tempo. Tajoli poi filava come la mozzarella.... Secondo te viveva il canto come un evento quasi mistico? E mi sono riferito ai due che citava Pietro.
Bergonzi era un rigoroso, un oratore da tempi antichi.
Anche qui. Tuc, porta pazienza. Corelli era una tenore da acuti, Pavarotti era un tenore da acuti, Roswaenge era un tenore da acuti.
Bergonzi non lo andavi a sentire per gli acuti.
Inoltre, scusa, ma quando si parla di acuti tenorili io mi riferisco dal sib in su.
Il fatto che avesse un la naturale facile, per un tenore che fa quel repertorio, è come dire che un giocatore dell'NBA è alto perchè supera il metro e novantacinque.
Tucidide ha scritto:Dice che aveva ottimi acuti. E direi che sia una cosa verissima. Nella Forza del destino di Londra del 1962 fa un si naturale strepitoso su "l'oblio, la pace chiegga il guerrier".
Alberich ha scritto:Del Monaco col passaggiodi Bergonzi e Bergonzi con gli acuti di Del Monaco, questo sì che sarebbe stato un unicum irripetibile.
DottorMalatesta ha scritto:Ieri (in tarda serata) è morto Carlo Bergonzi.
DM
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