Negli ultimi quindici anni, secondo me la risposta più convincente per i ruoli del Senesino l'ha offerta il contraltista americano David Daniels.
Eccolo nella celebre "VA tacito e nascosto" di Giulio Cesare, una dei più impressionanti personaggi "handeliani" scritti per il Senesino.
Premetto che non sono un grandissimo ammiratore di Daniels, in genere. Sì, è vero.. Canta benissimo, è appagante, ma a mio avviso tende a trascinare i personaggi con noncuranza e un compiacimento che alle volte mi stanca. Eppure nei ruoli "Senesino" di Handel mi pare inarrivabile. Ci si trova talmente a suo agio che (come la Scotto in Gioconda ) Il suo canto diventa persino più sobrio, marziale e accentato. Sarà che questi personaggi - più autoritari e solenni che veramente eroici - si adattano anche psicologicamente alla sua austerità ...un po' narcisa. Personalmente lo trovo uno dei migliori Giulio Cesari che si siano ascoltati. Voi che ne dite? Altre preferenze?
Uno dei mie grandi rimpianti è di essermi lasciato scappare il suo Giulio Cesare ad Amsterdam e a Parigi, negli anni in cui era vocalmente inarrivabile.
Come omaggio... Vi propongo un'altra versione dell'aria, non perché sia più bella, anzi... sinceramente la Connoly mi piace: è brava come cantante e deliziosa come attrice, tanto di cappello. Ma, come quasi tutti i contralti donna, mi pare faccia scarsa figura nelle parti del Senesino che in genere risultano troppo basse. Ci sarebbe voluta una Ferrier in Giulio Cesare! Gustatevi comunque la regia FANTASTICA di Mc Vicar.
A me piace molto di più Daniels, anche se - ne convengo - Sarah Connolly è davvero bravissima. Adesso ti propongo qualche altro ascolto. Questo è Jarrousky, secondo me un altro fenomeno. Mi chiedo però se non sarebbe preferibile come Tolomeo. Tu cosa dici? Ottima la direzione di Marcon, secondo me sempre più bravo:
Questo è il "vecchio" Scholl, accompagnato - tra l'altro - dallo strepitoso Rousset, con i suoi Talens Lyriques, orchestra di straordinari colori. Io preferisco Jarrousky:
Questo non l'avevo mai sentito, ma il materiale vocale mi sembra di primissimo ordine, così come la tecnica:
Non ho trovato la performance di Daniela Barcellona che mi piacque moltissimo, ma ti propongo qui in compenso Sonia Prina, a lei abbastanza assimilabile per la resa globale dei ruoli en travesti. Il colore è sempre giusto, il gusto e il mordente anche, la musicalità è notevolissima. A me piace molto:
Amo molto Lawrence Zazzo (e anche Bejun Metha), ma qui mi sembra penalizzato da una direzione d'orchestra soporifera: [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=b3wZ3RcKDWU&feature=related/youtube]
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!" (Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
Grazie Pietro, intanto grazie mille per gli ascolti, davvero interessanti.
pbagnoli ha scritto:Jarrousky, secondo me un altro fenomeno. Mi chiedo però se non sarebbe preferibile come Tolomeo.
Eh... già! Jarrousky personaggio strano, difficile darne un giudizio, almeno per me. sicuramente, come dici tu, non convince in quest'aria: la tessitura bassa, a tratti più tenorile che contraltile, dei ruoli Senesini lo fa sembrare ancora più chioccio ed effeminato di come è di solito. Il personaggio è simpatico, ne convengo, ambiguo e carismatico: e poi riuscire a diventare una super-star in veste di controtenore con le folle che fanno la fila per sentirti è una cosa che di per sè merita rispetto! Ha una musicalità sopraffina e un gusto eccellente, è molto espressivo. Ma la voce, diciamolo, è poverissima in basso (dove pure il timbro è più bello), e quando sale diventa stridentissima, fragile, strozzata. A me va benissimo come Nerone che appunto è un soprano (ruolo in cui ha avuto un trionfo a Madrid con la De Niese), ma nei ruoli del Senesino proprio non ce lo vedo. Manca di suono, di autorità, di pastosità, di solennità.
Questo è il "vecchio" Scholl, accompagnato - tra l'altro - dallo strepitoso Rousset, con i suoi Talens Lyriques, orchestra di straordinari colori. Io preferisco Jarrousky:
Anche io lo preferisco assolutamente. Peraltro Scholl è stato il primo a riflettere sulle specificità del mitico musico handeliano, cercando continuità e coerenze fra un ruolo e l'altro, al punto da dedicargli un cd. Questo lo rende molto più disinvolto e preparato di Jaroussky: e tuttavia io continuo a prediligere Daniels, perchè Scholl soffre un po' di tessiture tanto gravi e manca di quella maestosa pateticità, un po' rigida, che rende Daniels così speciale.
Questo non l'avevo mai sentito, ma il materiale vocale mi sembra di primissimo ordine, così come la tecnica:
Nemmeno io lo conoscevo e in certi punti è davvero sorprendente. Però anche lui incorre nei soliti problemi di quasi tutti i controtenori alle prese col senesino: alla fine risulta artefatto e un po' ridicolo. Mentre questi sono personaggi che dovrebbero comunicare fasto rasserenante. Pare che il senesino non fosse affatto un bravo attore (e glielo rimproverano aspramente i commentatori dell'epoca, i quali parlavano moltissimo di recitazione e poco di appoggio e canto sul fiato ). Forse è per questo che Handel, prima di litigarci a morte, gli destinava preferibilmente personaggi poco sensuali e in fondo anche poco eroici, ma solenni, imponenti e autorevoli: Admeto, Floridante, Muzio Scevola... Un controtenore, se non è Daniels, fa presto a rendersi ridicolo in questi ruoli.
Non ho trovato la performance di Daniela Barcellona che mi piacque moltissimo,
Anche a me: la vidi a Bologna.
ma ti propongo qui in compenso Sonia Prina,
La Prina la conosco abbastanza da condividere quello che scrivi, ma in questo link non sono riuscito a sentirla....
Tornando a Daniels, chi l'ha sentito dal vivo? Qualcuno è andato alla Scala per il Sogno di Britten con la regia di Carsen?
E strano che non sia intervenuto l'amico Tuc, dato che - proprio un tipico ruolo del Senesino, ossia Bertarido - Daniels ha diviso gli applausi del Met con la Singora Fleming in veste Cuzzoni!
Eccolo nel loro stupendo duetto. Tra i commenti ce n'è uno che condivido perfettamente: Daniels è la Fleming dei controtenori e la Fleming è il Daniels dei soprani.
MatMarazzi ha scritto:Eh... già! Jarrousky personaggio strano, difficile darne un giudizio, almeno per me.
Premetto che io sui controtenori... ma non solo sono una vecchia ciabatta passatista... Jaroussky non mi piace granché, nemmeno qui. Secondo me rappresenta un passo indietro rispetto ai grandi fuoriclasse, di cui Daniels è indubbiamente un esponente. Diciamo che se tutti i controtenori fossero come lui, darei ragione a chi non li sopporta. Fortunatamente, ce ne sono altri, ben diversi! Poi, certo, ha un successo strepitoso... che devo dire...? Il mondo è bello perché è vario!
Questo è il "vecchio" Scholl, accompagnato - tra l'altro - dallo strepitoso Rousset, con i suoi Talens Lyriques, orchestra di straordinari colori. Io preferisco Jarrousky:
Scholl è un grande, strepitoso come interprete e stupendo Bertarido con la stupendissima Anna Caterina Antonacci, ma secondo me resta indietro a Daniels, che ha voce forse meno dotata, ma possiede un trillo più sciolto e un'uguaglianza timbrica ed un'estensione in alto e in basso strepitose.
Questo non l'avevo mai sentito, ma il materiale vocale mi sembra di primissimo ordine, così come la tecnica:
Questo David DQ Lee ha un timbro piuttosto simile a Daniels, ma è meno ferrato tecnicamente, e gli manca la souplesse ritmica e la scioltezza di linea del suo grande omonimo.
Non ho trovato la performance di Daniela Barcellona che mi piacque moltissimo,
Anche a me: la vidi a Bologna.
Moi aussi. Fu molto brava. Devo dire però che, dopo averla vista l'altro ieri a Pesaro nel Sigismondo, semplicemente SOVRUMANA, ho ridimensionato tutte le precedenti volte in cui l'ho ammirata dal vivo.
Daniels è la Fleming dei controtenori e la Fleming è il Daniels dei soprani.
Ecco... Onestamente non mi ci ritrovo molto... Proprio ascoltando il duetto linkato, direi che si percepiscano due mondi espressivi diversissimi, come diversissimi dovevano essere la Cuzzoni e il Senesino a livello musicale ed interpretativo. Daniels è, come dici bene, un edonista: mai un suono fuori posto, tutto tirato a lucido, perfetto, uno stilista sopraffino. La Fleming si immedesima in quella che doveva essere la personalità vulcanica della Cuzzoni. Non domina perfettamente la coloratura, è a volte disordinata, si lancia in improvvisazioni talora bislacche, lancia quell'acutazzo fuori ordinanza, insomma se ne strafrega dell'omogeneità della linea, dello stile. Proprio l'opposto di Daniels! Rodelinda non è uno dei ruoli più riusciti della Fleming, ma forse in lei abbiamo uno specimen di quella che poteva essere l'impatto di quella pazza della Cuzzoni alle prese con questi ruoli. Tornando a Daniels, di tutti i "Va tacito e nascosto" postati, quello di Daniels è per conto mio il più bello.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
MatMarazzi ha scritto:Eh... già! Jarrousky personaggio strano, difficile darne un giudizio, almeno per me.
Premetto che io sui controtenori... ma non solo sono una vecchia ciabatta passatista... Jaroussky non mi piace granché, nemmeno qui. Secondo me rappresenta un passo indietro rispetto ai grandi fuoriclasse, di cui Daniels è indubbiamente un esponente. Diciamo che se tutti i controtenori fossero come lui, darei ragione a chi non li sopporta. Fortunatamente, ce ne sono altri, ben diversi! Poi, certo, ha un successo strepitoso... che devo dire...? Il mondo è bello perché è vario!
sui controtenori ero in passato assolutamente cellettiano mentre adesso dopo averne ascoltato diversi live cominciano a piacermi, in particolare Jarousski che ho ascoltato alcune volte a parigi e che ha un timbro molto dolce, chiaro (praticamente un soprano) è molto intonato, la voce non è fissa, riesce anche a modularla, non lo vedo comunque in ruoli da eroe tipo Giulio Cesare (infatti a parigi faceva Sesto) anche se la voce è piuttosto sonora, più di quella di Scholl (che quella sera faceva Cesare), Daniels purtroppo non l'ho mai sentito
marco ha scritto:non lo vedo comunque in ruoli da eroe tipo Giulio Cesare (infatti a parigi faceva Sesto)
Ecco, Sesto è tutt'altra cosa rispetto ai ruoli Senesino. Non mi sorprende che ti sia piaciuto! E tuttavia che Handel intendesse anche per Sesto una vocazione eroicizzante (o per lo meno drammatica e battagliera) lo dimostra il fatto che, l'anno dopo, tolse la parte ai contralti e la passò nientemeno che a Borosini, ossia un tenore di scatenata personalità, il creatore di Bajazet.
Personalmente trovo che l'ipotesi di Pietro (per un impiego di Jarouskij nel Cesare) resti la più brillante: Tolomeo. In questa parte Jourowskij potrebbe mettere a frutto i suoi ammicamenti di ambiguità (irresistibili, è vero), i suoi modi da enfant gaté, capriccioso, viziato e sensuale e persino il suo acuto senso dell'ironia (che in Sesto proprio non ha modo di emergere). Inoltre trarrebbe partito anche vocalmente da una linea meno virtuosa e lievemente più acuta. Sarebbe un Tolomeo super-star.