Mi son rivisto l'Otello andato in scena nel 2003 a Firenze, sotto la bacchetta di Mehta. Vi era la Frittoli, vi era Guelfi, vi era appunto Galouzine. E' il mio punto d'interesse. L'ho ascoltato per bene, visionando tutta l'opera. Attorialmente non e' un genio, ma neanche malaccio. Si potrebbe dire una sorta di Amedeo Nazzari, convenzionale. Vocalmente, e son convinto che potrei suscitare qualche perplessita' a qualche forumista, mi ha notevolmente impressionato. Ottimo il suo "Esultate", cosi' come il suo categorico "Abbasso le spade". Molto dolce e sentimentale nel duetto d'amore. Il terribile secondo atto l'ha superato da par suo, senza tentennamenti (bellissimo il suo "Ora per sempre addio"). La stanchezza l'ha avuta nel terzo atto, specie nel monologo "Dio mi potevi scagliar" con qualche presa di fiato eccessiva, anche se non son mancati allegerimenti ed intenzioni di effetto. Piu' che buona la chiusa finale del quarto atto, con vere e proprie sciabolate ogni volta saliva in alto.
Non so a voi, ma un Otello cosi' vocalmente gagliardo, era da parecchio tempo che non lo sentivo. Altro che Lantsov (chissa' che fine ha fatto) o l'ultimo Domingo, quello scaligero diretto da Muti. Ci sarebbe Rendall, ma gioca sulla difensiva, mentre mi pare che Galouzine sia molto piu' sfrontato. Che poi l'Otello di Galouzine non apra o scandagli nuove vie interpretative nell'affrontare il ruolo del "moro" e' un altro paio di maniche. Pero' bisogna dargli atto che il suo e' un Otello di tutto rispetto. W GALOUZINE!!!