Scorrendo il sito del controtenore argentino Franco Fagioli, scopro che sarà lui il divo dell'Aureliano in Palmira che aprirà il prossimo Festival di Martina Franca.
L'idea mi pare molto suggestiva; è già attraente la scelta di offrire a un controtenore la parte di Arsace, scritta per il castrato Velluti, che vi fece pessima figura; meglio ancora se il contraltista a cui la si offre è uno singolare come Fagioli, modernissimo nei suoni, scuro e sensuale, chiarissimante latino.
Ciò che mi colpisce nel tenore sono gli accenti maschi e l'ostentazione di un solidissimo registro grave, con effetti chiaramente tenorili.
Il suo limite, almeno per me, consiste in un vocalizzazione meccanica e non fluentissima; ma nel caso di Arsace non sarà un vero problema: anzi, si dice che Rossini se la prese tanto con Velluti per l'eccesso di variazioni (è noto che alla fine prese egli stesso in mano la penna per scriverne di più sobrie).
Il ruolo in effetti reclama più morbidezza, espressione e sensualità che vigore virtuosistico, proprio quello che Fagioli può offrire, a differenza di Silvia Tro Santafé (OperaRara) bravissima come sempre ma per il ruolo troppo esplicita e virulenta.
Io purtroppo non potrò andare a Martina, perché negli stessi giorni sarò a Aix a gustarmi la dessay in Violetta.
Ma se qualcuno ci andasse mi farebbe molto piacere sentire le sue impressioni.
Anche perché bisogna davvero ammettere che Alberto Triola a Martina Franca sta svolgendo un ottimo lavoro.
Intanto qualche ascolto di Fagioli.
Qui in un ruolo Annibali, demetrio della Berenice.
Qui invece in un ruolo Nicolini (Rinaldo) con la deliziosa Almirena di Cecilia Bartoli
E infine in un ruolo senesino! Il duetto "Io t'abbraccio" della Rodelinda, insieme alla Ganassi.
E qui è davvero sensazionale, roba da competere con Mehta e daniels.
Salutoni,
Matteo