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L'oratorio

MessaggioInviato: ven 29 feb 2008, 18:35
da tatiana
L'oratorio è un genere che mi ha sempre affascinato moltissimo. Vorrei discutere con voi su questo argomento. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e quali sono le vostre preferenze.

Tatiana

Re: L'oratorio

MessaggioInviato: mar 04 mar 2008, 16:38
da pbagnoli
Haendel, per quanto mi riguarda.
Sono letteralmente affascinato da tutti i suoi oratori, che mi divoro letteralmente con passione.
Non mi sono però chiarissime le "forme" dell'oratorio: qualcuno ci può illuminare?

Re: L'oratorio

MessaggioInviato: mar 04 mar 2008, 18:35
da tatiana
L'oratorio è una forma musicale drammatica con trama compiuta,narrazione,personaggi, dialogo ma senza rappresentazione scenica. E di ispirazione religiosa ma non è liturgica. Il termine si usa dal 1630. Si distingue in oratorio in volgare e oratorio in latino. L'oratorio in volgare nasce a Roma intorno al 1517 quando un gruppo di laici e religiosi cominciò a riunirsi presso l'Oratorio del Divino Amore (da qui anche il nome della forma musicale). Prima e dopo il sermone l'assemblea cantava delle laudi in volgare che ebbero una rapida evoluzione sia nel senso della drammaticità sia in quello musicale.L'oratorio in latino invece ebbe il suo centro nell'Oratorio del Crocefisso sempre a Roma dove si cantavano motteti prima e dopo il sermone. Si comincia con Carissimi. Stradella introduce nell'oratorio lo stile vocale dell'aria e gli effetti strumentali del concerto grosso.Nel sec. XVIII l'oratorio si avvicina allo stile del melodramma e della cantata. I massimi autori di oratorio di questo secolo sono infatti Bach e Haendel. Più tardi Haydn e Beethoven danno all'oratorio l'impianto sinfonico-corale. Esempi altissimi di oratorio nel sec. XIX - Mendelsohn, Schumann, Berlioz, Gounod,, Frank, Massenet. Nel sec. XX - Perosi, Stravinski, Hindemith, Schoenberg, Honneger, Britten.

Tatiana

Re: L'oratorio

MessaggioInviato: sab 27 set 2008, 10:48
da Rodrigo
Dici oratorio e non posso fare a meno di pensare a don Lorenzo Perosi, le cui composizioni sono state in un certo senso le mie preghiere d'infanzia.
Intendiamoci nelle sue partiture, soprattutto quelle oratoriali, c'è un po' di tutto (come in certo Donizetti, si parva licet): il momento ispirato, la noia, il mestiere ecc. Secondo me ci sarebbe bisogno di esecuzioni curate e di livello medio-alto per apprezzarlo e "per godere dei difetti". :D :D :D
Intendiamoci, ci sono le vecchie incisioni dell'angelicum, La Passione (con Capecchi), Il Natale (con la Freni), la Resurrezione (con Campora) e il Transitus Animae (con la Cossotto). Ma è evidente che non basta il grande nome a fare una buona esecuzione, spesso l'orchestra è modesta e l'impostazione interpretativa è vecchiotta.
Da alcuni anni c'è il festival perosiano a Tortona, ma quel che ho ascoltato non mi ha fatto chissà che impressione come qualità esecutiva...

Re: L'oratorio

MessaggioInviato: sab 27 set 2008, 23:24
da elvino
Haendel, per quanto mi riguarda.
Sono letteralmente affascinato da tutti i suoi oratori, che mi divoro letteralmente con passione.

Da quando un mio amico grande appassionato di barocco me l'ha fatto scoprire anch'io ne sono rimasto affascinato e ammaliato e anch'io come piero me li divoro.Anche se devo dire che sia Telemann di cui conosco qualche oratorio sia Haydn sono molto bravi in questo genere azi dirò di più La Creazione di Haydn è in certi punti almeno x me superiore ai pur stupendi oratori di Handel(penso al Messiah,al Saul,al Samson,al Solomon,Alla davvero stupenda Resurrezione,al Judas Maccabeus,ad Israel in Egypt,ad Alexande'r Feast )cmq in definitiva un genere sempre interessante,ed alcune volte addirittura trascinante che a me piace molto.