“Una casupola su zampe di gallina che gira su se stessa”.
Questa frase è conosciuta ad ogni bambino russo a cui leggono i genitori le favole e le fiabe. Quella casupola appartiene ad un personaggio fiabesco, o più esattamente a un essere fiabesco di genere femminile che si chiama Bàba Jagà che ha la gamba di osso. La Bàba Jagà assomiglia alla Befana. Ma vola nel mortaio con la scopa, e vive nella fitta foresta nella sua casupola su zampe di gallina. E’ molto cattiva, ma con umorismo. È perniciosa, ma a volte può essere generosa e può aiutare un bel principe. Solo Kascej L’Immortale ha potere su lei, ma lei lo tratta con riluttanza anche se ha paura di lui. Si deve aggiungere che insieme a Bàba Jagà nella casupola vivono un gatto nero e un vecchio gufo. Tutti gli altri esseri fantastici della foresta sono sottomessi a Bàba Jagà. Nelle paludi vive un altro essere o un’altra figura fiabesca. E’ Kikìmora (Кикимора). Lei è un’amica di Bàba Jagà, ma nello steso tempo fa la serva ed è sottomessa a Bàba Jagà. È difficile descrivere l'aspetto la natura di Kikìmora. È anche cattiva, ma con una dose di umorismo. Lei è molto pigra e dorme spesso nella sua palude. È tutta verde e nelle clorofiti, spettinata e assonnacchiata, gongola o piange e fa paura quelli che hanno perso la strada nel bosco. Ma in generale lei per di più dorme e solo la Bàba Jagà la sveglia. La chiamano spesso “Kikìmora di palude” («Кикимора болотная») ma questo titolo si usa spesso per dare una caratteristica a una donna cattiva. Ma io non vi consiglierei di usare quest'espressione direttamente in viso. Non è bello. Poi direte che ve l'ho insegnata io. No, non è bello, in viso …. La nosta Kikimora ha un amichetto che si chiama Lèshyj esattamente è un diavoletto del bosco. Come la sua amichetta Kikimora lui anche è pigro. Vive nei vecchi bacucchi o nella cavità di un albero secco. Lèshyj fischia e fa paura ai viandanti, li devia dalla via e li spinge nella palude dalla sua amichetta Kikìmora.
Perché io scrivo tutto questo? Per raccontarvi dei personaggi fantastici del folclore russo che spesso o sempre si incontrano nelle fiabe. Cerco di scrivere in breve scegliendo ogni parola italiana per spiegarvi meglio. Mi piacerebbe descrivere alcuni quadri dei pittori russi i quali facevano illustrazioni per le fiabe russe come Pavel Vasnetsòv o Ivan Bilìbin, ma ora vorrei limitarmi a scrivere solo della personificazione musicale di quegli esseri fiabeschi. Il fatto è che molti compositori russi si rivolgevano al tema fiabesco e fecero alcuni pezzi musicali. Prima di tutto è necessario nominare Modest Mùssorgskij il quale fece uno stupendo ciclo musicale per pianoforte “Quadri di un'esposizione” («Картинки с выставки») ispirati a una serie di quadri e disegni. È un ciclo da 14 pezzi per pianoforte, piccole miniature o quadri musicali. Uno dei quadri o dei pezzi (No.13) di Mùssorgskij si chiama “La capanna con zampe di gallina”, ed illustra proprio l’incedere della strega Bàba Jagà. Si deve dire che tutti i pezzi di Mùssorgskij non sono così facili per un pianista ed esigono una virtuosità pianistica. Si deve aggiungere anche che il compositore francese Maurice Ravel ne fece la trascrizione per orchestra. La trascrizione è molto famosa ed eseguita spessissimo dalle orchestre grandi. Ravel ha saputo cogliere perfettamente lo spirito di Mùssorgskij.
Anche un altro compositore russo amava gli esseri fiabeschi e fece qualche composizione per orchestra. È Anatolij Liàdov (1855-1914), del resto, allievo di Nikolaj Rìmskij-Kòrsakov.
Liadov compose una miniature per orchestra “Bàba Jagà”, Op.56 (1905) in cui si sente il rapido e fantasmagorico volo a cavallo di una scopa di Bàba Jagà.
L’altra sua composizione per orchestra si chiama “Kikìmora”, Op.63 (1910) in cui si può sentire tutto quello che io ho scritto sopra di Kikimora.
Naturalmente potrei continuare a scrivere degli esseri fiabeschi e le loro immagini nella musica. Si dovrebbe senz’altro descrivere Kascej L’Immortale (Кащей Бессмертный) e la sua incarnazione musicale da Rimskij-Korsakov il quale era un grande favoleggiatore nella musica russa, ma penso che sarà per la prossima volta, se i miei racconti susciteranno almeno un minimale interesse.
I miei distinti saluti
Zarevich