Le Cantate di Bach: work in progress
Inviato: sab 28 gen 2012, 20:11
Cari amici,
voi sapete quanto io ami Bach in tutte le sue forme di espressione.
Fra queste amo particolarmente, per ovvie ragioni, le opere vocali; e fra queste ultime, negli ultimi mesi sto amando sempre di più le cantate.
Opere prevalentemente di musica sacra, sono quasi tutte dei piccoli gioielli che stanno conoscendo negli ultimi anni una stagione di straordinaria giovinezza.
Niente a che vedere con la maestosità della grande Messa in si minore, o i grandi oratori: sono piccoli mondi di struggente e commovente bellezza. Meritano davvero di essere conosciuti da ogni appassionato di musica che, almeno una volta ogni tanto, abbia voglia di evadere dai soliti schemi.
Dopo i primi tentativi pionieristici di Richter che ne registrò un certo numero, c'è stato il fondamentale lavoro di Nikolaus Harnoncourt e Gustav Leonhardt che le hanno registrate tutte in un'integrale storica, capostipite e termine di confronto per tutte le interpretazioni precedenti e future.
Da lì, tutti gli altri che vi si sono cimentati o sono in corso d'opera: Rilling, l'eccentrico Koopman (con cast vocale spesso non adeguato, a cominciare dalla Shlick), il grandissimo Suzuki (un'integrale di una bellezza sconvolgente) e, più recentemente, sir John Eliot Gardiner con una serie di incisioni dal vivo edite dalla Monteverdi Production - che suppongo una sua etichetta - e realizzate con i suoi soliti complessi: gli English Baroque e il Monteverdi Choir che se la gioca solo con l'Arnold Schoenberg per il titolo di coro migliore del mondo. Aggiungiamo poi che - fra i solisti - ci sono personaggi del calibro di Paul Agnew, Malin Hartelius, Dietrich Henschel o Joanne Lunn.
Di tutto ciò parleremo con calma prossimamente.
Mi è arrivato anche un prezioso volume di Gilles Cantagrel - in francese - che analizza l'intero corpus delle cantate bachiane: ne parleremo.
Spero di riuscire, compatibilmente con i miei impegni, a tenervi aggiornati anche su questo mondo a se stante; nel frattempo mettete anche voi alla prova la vostra curiosità con qualche ascolto.
Probabilmente troverete qualche vecchio amico.
Cominciamo con Harnoncourt:
Questo è Suzuki:
Questo è un esempio di Koopman:
E questo è Gardiner:
voi sapete quanto io ami Bach in tutte le sue forme di espressione.
Fra queste amo particolarmente, per ovvie ragioni, le opere vocali; e fra queste ultime, negli ultimi mesi sto amando sempre di più le cantate.
Opere prevalentemente di musica sacra, sono quasi tutte dei piccoli gioielli che stanno conoscendo negli ultimi anni una stagione di straordinaria giovinezza.
Niente a che vedere con la maestosità della grande Messa in si minore, o i grandi oratori: sono piccoli mondi di struggente e commovente bellezza. Meritano davvero di essere conosciuti da ogni appassionato di musica che, almeno una volta ogni tanto, abbia voglia di evadere dai soliti schemi.
Dopo i primi tentativi pionieristici di Richter che ne registrò un certo numero, c'è stato il fondamentale lavoro di Nikolaus Harnoncourt e Gustav Leonhardt che le hanno registrate tutte in un'integrale storica, capostipite e termine di confronto per tutte le interpretazioni precedenti e future.
Da lì, tutti gli altri che vi si sono cimentati o sono in corso d'opera: Rilling, l'eccentrico Koopman (con cast vocale spesso non adeguato, a cominciare dalla Shlick), il grandissimo Suzuki (un'integrale di una bellezza sconvolgente) e, più recentemente, sir John Eliot Gardiner con una serie di incisioni dal vivo edite dalla Monteverdi Production - che suppongo una sua etichetta - e realizzate con i suoi soliti complessi: gli English Baroque e il Monteverdi Choir che se la gioca solo con l'Arnold Schoenberg per il titolo di coro migliore del mondo. Aggiungiamo poi che - fra i solisti - ci sono personaggi del calibro di Paul Agnew, Malin Hartelius, Dietrich Henschel o Joanne Lunn.
Di tutto ciò parleremo con calma prossimamente.
Mi è arrivato anche un prezioso volume di Gilles Cantagrel - in francese - che analizza l'intero corpus delle cantate bachiane: ne parleremo.
Spero di riuscire, compatibilmente con i miei impegni, a tenervi aggiornati anche su questo mondo a se stante; nel frattempo mettete anche voi alla prova la vostra curiosità con qualche ascolto.
Probabilmente troverete qualche vecchio amico.
Cominciamo con Harnoncourt:
Questo è Suzuki:
Questo è un esempio di Koopman:
E questo è Gardiner: