da teo.emme » dom 23 nov 2014, 17:19
Le scemenze scritte da Baricco sono le solite accuse di nazismo - addirittura irridendo chi, secondo lui, "si arrampica sugli specchi per spiegare che Orff non era nazista" (eh già...stupido costui che ha studiato, mentre Baricco parla per scienza infusa e divine illuminazioni) - le tirate sui decibel e i colpi di timpano, gli "arditi" paragoni coi cori da stadio (secondo Baricco più belli e onesti) e la perla per cui "magari Orff non era nazista, ma se uno nel '36 in Germania concepisce e realizza un progetto del genere come bisogna chiamarlo?" Oltre ad essere un pessimo scrittore è pure un ignorante e un presuntuoso.
Comunque per molti anni ad Orff - morto nell'82 - fu rivolta l'accusa di essere stato cripto nazista e compiacente al regime. E' la solita accusa che viene rivolta, dagli ignoranti come Baricco, a chi, nella tragedia della II guerra mondiale restò in Germania: anche Strauss e Furtwaengler subirono la stessa sorte. Non importa - agli idioti del "politicamente corretto" - che Orff non ebbe alcun incarico ufficiale nel Reich, che, anzi, si dimise da direttore di una prestigiosa associazione musicale di Monaco all'indomani dell'ascesa al potere di Hitler, che i suoi Carmina Burana furono aspramente criticati e raramente eseguiti, che la sua scuola musicale passò seri guai perchè nell'insegnare ai ragazzini usava il flauto dolce (strumento considerato giudaico e bolscevico)... Tutto questo non importa al Baricco di turno che "sentenzia": Orff era un nazista, punto. Altri capi d'accusa: aver fatto partecipatare alle Olimpiadi del '36 la sua scuola (ma lui non contribuì con nessuna composizione, come invece fece Strauss) e l'aver scritto nuove musiche di scena per il Sogno d'una notte di mezza estate per sostituire quelle proibite di Mendelssohn. Orff come molti altri, credeva nella superiorità dell'arte e nel dover dell'artista di preservare la bellezza e la civiltà anche nella tragedia o nei regimi totalitari: come Furtwaengler era un tedesco e amava la sua terra rifiutandosi di confondere il nazionalsocialismo con la cultura tedesca o col popolo tedesco.
La musica di Orff si fonda sul recupero del linguaggio arcaico che sta alla base della civiltà europea, nelle sue diverse anime (eredità classica, medioevo germanico, rinascimento), rifiutando sì certe contaminazioni o certi stilemi che invece altri suoi colleghi approfondirono (si pensi a Schoenberg, Berg etc..) così come l'eredità romantica e tardo romantica impersonata da Strauss (le sue opere pseudo "romantiche", Der Mond e Die Kluge, infatti, si rifanno ad un mondo fiabesco preromantico e simbolico). Proprio il recupero dell'antica polifonia e delle forme musicali arcaiche aprirà la strada a Henze, Rihm e Reimann. Certamente Orff si inserisce nel ricco mondo musicle del '900 tedesco e sicuramente il ricondursi alle tradizioni medievali germaniche, ai clerici vagantes, all'antica goliardia, al gotico e ad una religiosità epicurea, lo portano in quelle correnti novecentesche che possiamo definire come la reazione alla neue musik (intesa come ricerca di linguaggi alternativi alla tonalità o) e che fondevano tradizione e irrazionale. Anche Pfitzner può essere ricondotto alla stessa categoria (e pure la sua musica è giudicata dai soliti "sapientoni" come roba da nazisti...). Non vi è nulla di "barbarico" o di "primitivo" - come spesso si legge - nel linguaggio di Orff, nè alcuna contaminazione con la musica "bassa", si tratta, piuttosto, di un'operazione culturale ed intellettuale che intende porgere l'antico recuperandone l'attualità linguistica reinventandone lo stile secondo una complessa valutazione filosofica che riporta all'"anima" di quella musica. Certo ci si può fermare ai decibel e ai colpi di timpano o al "latinorum" d'accatto (in realtà si tratta di latino medievale, sul quale Orff fece ricerche filologiche), come fa Baricco (e molti altri), ma con un minimo di approfondimento si comprende il senso metastorico e, quasi, metafisico di quest'opera.
Comunque anche su Speer vi sarebbe molto da dire.
Matteo Mantica
"Fuor del mar ho un mare in seno"