Concordo con il senso generale dell'articolo di Pietro.
Non condivido però per nulla le sue parole quando definisce Verdi "patriottardo contadino e introverso". Sarà che il "mio" Verdi è quello di Aida, Otello e Falstaff, ma la qualifica di Pietro mi sempre molto riduttiva ed ingenerosa rispetto alla profondità di un uomo che del mondo contadino e di una certa introversione ha sempre rappresentato il lati più alti e positivi.
Per quanto riguarda Vienna, è proprio vero che il suo concerto di capodanno è in realtà qualcosa che parla dal cuore dell'Europa. In questa prospettiva il pallido concerto veneziano risulta misero ed inutile.
La Mitteleuropa musicale, rappresentata dai teatri di Vienna Monaco e Zurigo, celebra poi la fine dell'anno vecchio anche con il Pipistrello, altro monumento della tradizione che non sembra avere un diretto corrispettivo italico, ma nel quale secondo me è facile riconoscersi e rispecchiarsi.