Premetto che non ritengo affatto eretica questa discussione, anzi utilissima!
Grazie Milady.
Gli appassionati d'opera in Italia dovrebbero parlare più spesso di repertori e artisti extra-operistici! Così... tanto per rendersi conto che si può "cantare" (e splendidamente bene) anche senza applicare il Garcia!
E che la vagheggiata (e cretina) "tecnica unica per tutti i repertori" non è altro che una favoletta.
Io purtroppo di canto americano ne so pochissimo, però mi pare che Milady, a proposito di Prisley, ponesse l'accento sulla bellezza intrinseca dei suoni.
Io detesto le "classifiche" (voce più bella del '900 per me non significa nulla); però credo che obbiettivamente Presley avesse una gran bella voce: la bellezza dei suoni persuadeva anche in inesperto come me.
Che poi vi siano cantanti più scafati non lo metto in dubbio (mi avete incuriosito con Hartmann, Bennett e Ferry), sicuramente anche altrettanto privilegiati vocalmente, non lo so.
Però il dato "fisico" della piacevolezza timbrica (proprio in quanto superficiale) lo possono comprendere tutti, me compreso.
E a questo proposito...
Tucidide ha scritto:Eterna croce delle voci naturalmente dotate di qualità intrinseche, quella di essere quasi sempre considerate stupende macchine per suoni e basta. Del resto, se hai una gran voce e sai anche dare un senso a quello che canti, sei perfetto, e la perfezione non esiste, o meglio, non DEVE esistere.
Dall'altra parte della barricata, per le voci scarsamente significative, spesso ci si arrabatta per trovare chissà quali universi espressivi reconditi, per giustificarne il successo.
Eh, no! caro Tuc...
Questa colata di moralismo in difesa del "pooooovero" Sinatra e di tutti i "poooooveri" cantanti dotati di bella voce, proprio non te la lascio passare!
Con queste affermazioni tu ti metti esattamente dalla stessa parte di coloro che biasimi.
Potrei rispondere che ogni volta che uno cerca di mettere un punto interrogativo su qualche "mito" apprezzato per la bella voce, salta sempre fuori qualcuno (come te in questo caso) che replica la stessa simpatica tiritera "avendo una bella voce, bisogna per forza dargli addosso".
Sai come chiamerei questo atteggiamento? Una furbata!
Un mettere le mani avanti sul giudizio che altri possono dare dei nostri beniamini.
Ci sono abituato perchè ogni volta che mi permetto di dire che forse i fraseggi della Caballè, e in particolare la sua ritmica, erano un po' rudimentali, ogni volta che affermo che l'Isolde della Nilsson mi pare poco convincente o che la stupenda Sutherland (cantante che adoro) non mi persuade in Donizetti o in Verdi... c'è sempre qualcuno che tenta la stessa scorciatoia tentata da te!
eh... avevano voci troppo belle! Parlarne male fa "figo"!
Mi spiace per te, ma io, che pure non conosco per niente il canto americano e quindi sono consapevole di dire cose sciocche e superficiali e non ho affatto intenzione di sembrare "figo", ho comunque un'idiosincrasia vera e propria per Sinatra, soprattutto per il primo.
Non sopporto quello sbrodolarsi ad ogni nota, quell'avere un orgasmo ad ogni sussurro, quel triturare la melodia per poter tenere un fiato più a lungo o avvilupparsi in qualche frasona alla melassa; non reggo quella sua espressività zuccherosa dai confini stretti e prevedibili. Migliorò da vecchio (almeno a mio gusto) solo perché la "voice" si era così indurita da non permettergli più tutte quelle narcisistiche smargiassate.
Che vuoi che ti dica... si vede che non ne capisco abbastanza, ma per me Sinatra sta a Bing Crosby come Tagliavini sta a Gigli (e chi mi conosce sa che Gigli non gode di tutte le mie simpatie)
Ma certo! ... dirai tu! Poichè Sinatra aveva una voce stupenda, io devo trattarlo male per forza!
Sarà... ma allora come spieghi che mi basta una nota di Ella Fitzgerald (negli stessi Porter incisi anche da Sinatra) per avere la rivelazione di cosa è il canto?
Spero non sosterrai che anche la Fitzgerald avesse una voce "scarsamente significativa"?
Non sarà solo il fatto che per me (a livello ritmico, tecnico, di fraseggio, di personalità, di sconfinata fantasia interpretativa, persino di gestione dei suoni) la Fitzgeradl cantava solo un po' meglio di Sinatra, voce o non voce?
Perché parlando di Sinitra, come di Gigli o la Caballé, non ci limitiamo a parlare di note, di musica, di ritmo, di accento, di dinamica, di gusto, di espressività, senza tirare in ballo queste furbacchionate sulle "eterne croci"?
Comunque mi spiace non poter intervenire di più, data la mia ignoranza in merito.
Se proseguirete comunque vi leggerò con passione!
A proposito, perché quando nominate un cantante non ne mettete qualche esempio su rapidshare (facendo qui il link)?
Sarebbe utile per tutti...
Salutoni,
Mat