bigandalu ha scritto::shock:
che tu, pietro, possa a fare 'trionfalmente' a meno della pratt, beh, son contento.
anch'io.
comunque l'ho ascoltata. questa la differenza. prima di giudicare (nel male, come nel bene), prima di pontificare, cerco di informarmi al massimo, di documentarmi. insomma, sto sempre dalla parte di travaglio, per esser chiari.
parlo senza costruire un pregiudizio, non arroccandomi sulla 'qualità' delle differenze (tra se stessi e gli altri).
almeno così mi pare di interpretare, e son certo di sbagliarmi, per quel poco che conosco di te attraverso le tue recensioni e i tuoi interventi.
però, davvero, da una parte mi son spiegato male, dall'altra s'è fatto poco sforzo per comprendere.
va bene così.
quella rancatore (che peraltro io non amo affatto) di cui parli fu la nannetta scelta proprio dal covent garden per la riapertura ufficiale, col falstaff, dopo i restauri.
stiamo un po' attenti, prima di tranciar sciabolate.
ed io non accetto che che mi si dica cosa è giusto fare e cosa no.
Ovviamente mi scuso per aver generato un'incomprensione. Mi sono espresso male per la fretta, questa è la verità, e me ne scuso.
Con l'occasione - apro e chiudo l'inciso - mi scuso anche per aver sforbiciato alcuni interventi dei soli riferimenti ad una di quelle tematiche di cui qui abbiamo scelto di non parlare mai, perché appartengono ad una sfera troppo intima. Nel dubbio, per noi vale l'ammonimento che il Sagrestano fa a Cavaradossi durante
Recondita armonia. E, de hoc, satis.
Ho letto quello che hai scritto e ho letto la tua risposta alle mie osservazioni.
E' probabile che io abbia sbagliato nel 'pontificare' e nel 'tranciar sciabolate' senza aver ascoltato. Non posso onestamente dire che tu abbia torto.
D'altra parte, ahimè, pur volendo anch'io documentarmi al massimo, ascoltare, vedere, eccetera, sono costretto a fare scelte; e qualunque scelta aprioristica è frutto, necessariamente, di un pregiudizio.
Perché non posso vedere e sentire tutto?
Perché non ho il tempo. Sono sempre animato da curiosità, ma solo il buon Dio sa se riuscirò ad ascoltare tutto quello che compero e mi scarico da Internet.
Come scelgo, quindi?
Semplice: basandomi sulle regole che mi sono dato nel momento in cui ho aperto questo sito.
L'idea principale è quella di rifuggire siccome la peste qualunque provincialismo. Non inteso come: "Non vado alle recite di Bergamo, Mantova o Vidigulfo inferiore", bensì "Non vado a quegli spettacoli confezionati alla sperindìo, anche se sono alla Scala". Un esempio pratico di ciò è l'Aida inaugurale di un paio d'anni fa: ci andai perché un amico mi regalò il biglietto, stetti male per tre atti e me ne andai prima del quarto sentendomi offeso come spettatore. Un altro esempio è la già citata
Europa riconosciuta, spettacolo modesto e modestamente assemblato con il criterio dell'
One Man Show (Muti),con peraltro una variabile impazzita che sfuggì al direttore egotista, quella Diana Damrau che stava iniziando proprio in quel periodo la fulgida carriera internazionale che sappiamo.
Quale spettacolo vedrei, quindi, avendo a disposizione poco tempo?
Un "Puritani" dove so già che finirei per incazzarmi gà leggendo la locandina? In cui, se va bene, potrei ricavare soddisfazioni solo da un soprano che sta iniziando a muovere i primi interessanti passi? E ci vado per il gusto di sputare veleno su tutto e su tutti, come fanno alcuni (fortunatamente non qui su queste pagine)?
Oppure mi faccio 200 Km, varco il confine e vado a vedermi per quasi la stessa cifra uno spettacolo che gira su una grande Artista come Nina Stemme, in uno dei suoi ruoli migliori?
La risposta mi sembra inevitabile, Sergio. Forse non lo è per te, che sei di opinioni "travagliane"
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più aperte delle mie, ma non so che farci. Perdonami
E, ovviamente, non mi passa nemmeno lontanamente per il cervello di dirti cosa fare e cosa no!
Anche Don Alfonso mi invita ad ascoltare, prima di giudicare.
Faccio tesoro dell'ammonimento, come sempre
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(evidentemente anche Don Alfonso è uno che non legge quello che scrivo in home). Io ascolto sempre prima di esprimere un parere; tutti i dischi che sono descritti in home sono passati attraverso un ascolto attento, quasi feroce.
Se hai letto bene, io non giudico, infatti.
Programmaticamente, per il momento, mi astengo.
AI beati tempi della mia gioventù, se una ragazzina più piccola "prometteva" bene le si diceva: "CBCR", che vuol dire "Cresci Bene Che Ripasso". L'unica pregiudiziale "scherzosa"
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, che spero mi vorrai concedere, è quella che ho premesso, cioè che il maggior apprezzamento per la Pratt viene da persone che propongono (-evano) come modello di riferimento belcantistico la già citata DarinaTakova che, mi sembra, non sarebbe nemmeno lontanamente accostabile ai grandi modelli recenti o contemporanei. Sono anche gli stessi per cui la Dessay sarebbe un'idiota, per capirci. Mi sentirei quasi di imbarcarmi in paragoni culinari, ma sono a dieta per cui mi astengo.