Cenerentola: spettacolo non visto, ancora, ma ascoltato,
Inviato: ven 28 dic 2007, 20:34
un'opera da ricordare. (Anche grazie alle bellissime foto pubblicate un poco ovunque). Ringraziamo la Radio Catalana per la trasmissione in diretta del 27 dicembre. Ringrazio chi l'ha registrata in modo da poter offrire a tutti, ancora una volta una prestazione di altissima scuola da parte di Juan Diego Florez e di Joice Di Donato. Tra l'altro il 27 era anche il giorno del mio compleanno e l'ascolto della voce di JDF è un regalo tra i più graditi.
Come ai tempi d'oro di Montserrat Caballè, ogni persona, ogni critico, chiunque scriva sul tenore peruviano, dà buona prova di sè esclusivamente parlandone in termini trionfalistici. Che altro si potrebbe fare? Qui non si tratta di correre dietro alle frasi più ad effetto, neppure di trovare qualche piccolo neo, oppure solo ed esclusivamente le parole migliori per poter descrivere uno spettacolo che avrò occasione di vedere solo il 2 gennaio, in diretta, al Liceu. Un altro regalo per iniziare l'anno 2008 nel migliore dei modi. Accanto allo spettacolare Florez si esibisce un'altrettanto bravissima partner. Matura, dolce, ammiccante, perfettamente calata nel ruolo, la Di Donato è un fenomeno a parte. Regge da sola un recital, canta con una tecnica sopraffina, regala ogni sillaba con una misura dei tempi e con la bellezza di una voce che oggi non ha eguali in questi ruoli. Se accanto al fuoriclasse si pone un'altra voce benedetta da Dio, magari non così spudoratamente straordinaria, ma eccezionale, il risultato in un'opera quale Cenerentola, non può che essere garantito e lo spettacolo annoverato tra le più belle serate operistiche offerte dal Liceu, certamente nel 2007. Tra tutti coloro che partecipano a questo "foro" sono tanti coloro che conoscono la genesi dell'opera rossiniana e quindi mi pare inutile dilungarmi. Continuo, a costo di annoiare, a scrivere che Florez matura ogni volta sempre più, che sorprende per la serietà con la quale affronta il pubblico, ma soprattutto l'Autore, mai essendo la fotocopia di altre esaltanti prestazioni. Aggiunge qualcosa di suo, e qualsiasi piccolissimo difetto che poteva avere 10 anni fa, è comletamente superato: oggi è uno dei più grandi cantanti rossiniani della storia, senza ombra di dubbio. Come senza ombra di dubbio son certo che continuerà a stupire, che darà a tutti noi la soddisfazione e l'orgoglio di aver avuto la fortuna di ascoltarlo dal "vivo" e quindi di vivere la sua epoca.
Qualche piccolo appunto sulla direzione d'orchestra e sul rapporto tra la concertazione e le scene d'assieme. Indubbiamente ci sono stati momenti non felicissimi; qualche volta il maestro ha dato l'impressione di perdere per strada cantanti, musica ed orchestra. A mio parere non tutto può essere perfetto e soprattutto le serate non sono tutte eguali, anche se in questo caso specifico, ho avuto l'impressione che il problema risiedesse in una non particolare approfondita frequentazione con il repertorio rossiniano. Orfila ha cantato bene, De Simone comincia ad invecchiare, (non è più quello della Matilde di Pesaro) ed altri interpreti erano davvero solo ed esclusivamente comprimari.
Come ai tempi d'oro di Montserrat Caballè, ogni persona, ogni critico, chiunque scriva sul tenore peruviano, dà buona prova di sè esclusivamente parlandone in termini trionfalistici. Che altro si potrebbe fare? Qui non si tratta di correre dietro alle frasi più ad effetto, neppure di trovare qualche piccolo neo, oppure solo ed esclusivamente le parole migliori per poter descrivere uno spettacolo che avrò occasione di vedere solo il 2 gennaio, in diretta, al Liceu. Un altro regalo per iniziare l'anno 2008 nel migliore dei modi. Accanto allo spettacolare Florez si esibisce un'altrettanto bravissima partner. Matura, dolce, ammiccante, perfettamente calata nel ruolo, la Di Donato è un fenomeno a parte. Regge da sola un recital, canta con una tecnica sopraffina, regala ogni sillaba con una misura dei tempi e con la bellezza di una voce che oggi non ha eguali in questi ruoli. Se accanto al fuoriclasse si pone un'altra voce benedetta da Dio, magari non così spudoratamente straordinaria, ma eccezionale, il risultato in un'opera quale Cenerentola, non può che essere garantito e lo spettacolo annoverato tra le più belle serate operistiche offerte dal Liceu, certamente nel 2007. Tra tutti coloro che partecipano a questo "foro" sono tanti coloro che conoscono la genesi dell'opera rossiniana e quindi mi pare inutile dilungarmi. Continuo, a costo di annoiare, a scrivere che Florez matura ogni volta sempre più, che sorprende per la serietà con la quale affronta il pubblico, ma soprattutto l'Autore, mai essendo la fotocopia di altre esaltanti prestazioni. Aggiunge qualcosa di suo, e qualsiasi piccolissimo difetto che poteva avere 10 anni fa, è comletamente superato: oggi è uno dei più grandi cantanti rossiniani della storia, senza ombra di dubbio. Come senza ombra di dubbio son certo che continuerà a stupire, che darà a tutti noi la soddisfazione e l'orgoglio di aver avuto la fortuna di ascoltarlo dal "vivo" e quindi di vivere la sua epoca.
Qualche piccolo appunto sulla direzione d'orchestra e sul rapporto tra la concertazione e le scene d'assieme. Indubbiamente ci sono stati momenti non felicissimi; qualche volta il maestro ha dato l'impressione di perdere per strada cantanti, musica ed orchestra. A mio parere non tutto può essere perfetto e soprattutto le serate non sono tutte eguali, anche se in questo caso specifico, ho avuto l'impressione che il problema risiedesse in una non particolare approfondita frequentazione con il repertorio rossiniano. Orfila ha cantato bene, De Simone comincia ad invecchiare, (non è più quello della Matilde di Pesaro) ed altri interpreti erano davvero solo ed esclusivamente comprimari.