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Macerata, Sferisterio - 2007

MessaggioInviato: ven 10 ago 2007, 11:09
da MatMarazzi
Maria StuFarda
Torno da una Maria Stuarda a Macerata.
Serata malinconica.
Opere di questo tipo non hanno senso senza un cast di vere stelle: si reggono proprio sul potere carismatico degli interpreti, potere carismatico che Donizetti teneva in gran conto al momento di comporre.

La Pisicitelli mi pare infinitamente meglio della Devia (che ascoltai a Roma in questo ruolo) e tuttavia è una regina parrocchiale.
Potrebbe fare tante cose (vocalmente e anche interpretativamente) ma non le fa: si accontanta di cantare con gusto e proprietà, di evocare (alla lontana) una regina.
La Polverelli è a sua volta fuori parte: vocalmente è ammirevole, teatralmente è impegnata, e non di meno è generica e poco, poco regale. Pare che le sfuggano, non per colpa sua, i grandi problemi di Elisabetta.

Frizza ha senso del ritmo, gusto e amore per questo repertorio: gli manca solo l'incisività (a tratti ce ne sarebbe davvero bisogno: la preghiera è stata buttata via) e una più spiccata propensione narrativa.

Infine Pizzi: che malinconia! Pensare a quest'uomo che ha dato tanto al teatro italiano, che era scenografo allorché l'opera (a Firenze nel 1967) aveva preso il volo... ridotto da trent'anni a sciropparci questi orrendi concerti in costume, dove nulla succede, nulla emoziona, nulla convince.
A me resta simpatico, per la sua passione e la sua dedizione; lo giudico ancora (nonostante tutto) ammirevole per l'intuito scenografico - anche se le sue scenografie sono tutte uguali da troppi lustri; ma occorre essere onesti: le sue regie sono oggi assolutamente impresentabili, imbarazzanti, fuori del tempo.
Alcuni mi dicono: nonostante tutto resta il regista adatto per il pubblico semplice e ingenuo di Macerata!
Davvero? Ne siamo sicuri?
Io ho visto una platea vuota da far paura... e ho sentito applausi fiacchi e modesti.

Salutoni
Matteo

MessaggioInviato: ven 10 ago 2007, 14:07
da pbagnoli
Mi chiedo se sia giusto allestire un'opera "minore" di Donizetti (pur bellissima) come Stuarda in un politeama estivo, soprattutto se non si dispone di un cast in grado di farla volare alto. E, con tutto il rispetto per la Piscitelli e la Polverelli (non conosco la prima, ma la seconda so essere una valida professionista) in parti che hanno esaltato grandi professioniste, presentarle in un'opera come questa che non ha gambe per camminare da sola, mi sembra una follia.
Perché non un "Pagliacci" come hanno fatto a Caracalla, con Martinucci e la regia (?) di Beppe Menegatti?
Provincialismo per provincialismo, meglio percorrere sentieri che portano al riempimento degli spalti, piuttosto che fare gli intellettuali a metà

MILANO - TEATRO ALLA SCALA 2008

MessaggioInviato: sab 12 gen 2008, 16:14
da Alberich
Mi dovrò preparare perchè è un'opera che non mi è mai capitato di sentire; altrimenti temo grossi sbadigli, visto che arriverò alla Scala molto stanco, ahimè. Se non dovessi avere tempo di prepararmi bene (cosa assai probabile, maledetta tesi :evil: ), mi dite un po' di brani significativi da conoscere?
Comunque, grande attesa per risentire Meli che mi aveva fatto un'ottima impressione nel Don Giovanni nell'autunno 2006 e per la Antonacci.

MessaggioInviato: mar 15 gen 2008, 21:42
da walpurgys
Sto ascoltando la diretta su Radio 3 :shock: :shock: :shock:
La Antonacci ha un bel timbro ed un buon fraseggio...ma quando sale stride parecchio...
Meli è irriconoscibile!!! :cry: Legnosissimo, ingolfato...somiglia Reiner Goldberg :cry: :cry: :cry:
Cigni e Terranova traballano :roll:
L'unica cosa che mi piace è la direzione, che potrebbe mettere un pò più di fuoco.

CIEL!!!

MessaggioInviato: mar 15 gen 2008, 22:02
da walpurgys
La Mariella un pò oscilla, ma che meraviglia di suoni, colorature precise e fraseggio malinconico, si è imposta subito e giustamente ovazionata!!!
Brava! :D :D :D
Interessante Paola Gardina nel ruolo di Anna; una buona spalla per la Devia! :wink:

MessaggioInviato: mer 16 gen 2008, 0:18
da walpurgys
Devia fulgidissima e luminosa, creatura malinconica e decisa!
Sovracuti come saette, il "Figlia impura di Bolena" splendido (peccato per il "piè" finale un pò senza nerbo e qualche perdonabile oscillazione), timbro d'argento.
BRAVA! :D :D :D
Antonacci buona, ma mi aspettavo qualcosa in più sia dall'interpretazione (poco incisiva), sia vocalmente (gli acuti stiracchiati), ma timbro molto bello ed estremamente femminile e sufficienti colorature. :roll:
Meli...vocalmente completamente insufficiente...purtroppo...e mi spiace tantissimo... :cry: :cry: :cry:
Molto buoni gli interventi della Gardina :D :wink: e la direzione che si è scatenata al 3 atto (finalmente :D ), dimenticabili i bassi :evil: .

MessaggioInviato: mer 16 gen 2008, 15:32
da mozart2006
Ho sentito la recita alla radio.Del direttore si puó solo dire che,quando i teatri erano seri,sarebbe stato protestato durante le prove.La Devia é tecnicamente in regola ma il fraseggio non esisteva proprio e il ruolo le sta terribilmente largo. Meli,che avevo sentito nel Requiem verdiano diretto da Maazel a Venezia e trasmesso su Arte,non possiede semplicemente una tecnica di livello professionistico.Diversamente da Wagner o Verdi,in questo repertorio la cattiva esecuzione ed interpretazione distrugge i valori musicali dell´opera.Se non c´é la possibilitá di formare una compagnia adatta,é molto meglio lasciar perdere.

MessaggioInviato: gio 17 gen 2008, 16:12
da Domenico Donzelli
quoto e condivido, dopo avere sentito dal vivo la serata del 15 il pensiero di mozart 2006!!!!
aggiungo che l'aspetto più censurabile (ed infatti oggetto di accentuate contestazioni dal loggione e dal quarto ordine di palchi) è stata la direzione di Fogliani.
Contrariamente a quanto si può credere le opere di bel canto e quelle di poco successive (Bellini e Donizetti) richiedono assoluti e capaci specialisti.

MessaggioInviato: gio 17 gen 2008, 18:09
da stecca
Dai Stefano eri tu che mi ricordavi sempre cosa diceva la Horne (maestra di belcanto) ai direttori: "Lei maestro batta la solfa che al resto ci penso io...".
Del resto sappiamo tutti che opere come Stuarda se hai Muti o Abbado ed un soprano scalcagnato vegono una schifezza, se hai una Sutherland o una Caballé e me che mi improvviso direttore restano....subilimi

MessaggioInviato: gio 17 gen 2008, 20:25
da teo.emme
mozart2006 ha scritto:Ho sentito la recita alla radio.Del direttore si puó solo dire che,quando i teatri erano seri,sarebbe stato protestato durante le prove.La Devia é tecnicamente in regola ma il fraseggio non esisteva proprio e il ruolo le sta terribilmente largo.La Catenacci é arrivata proprio al capolinea e,d´altra parte,quando mai é stata qualcuno?Meli,che avevo sentito nel Requiem verdiano diretto da Maazel a Venezia e trasmesso su Arte,non possiede semplicemente una tecnica di livello professionistico.Diversamente da Wagner o Verdi,in questo repertorio la cattiva esecuzione ed interpretazione distrugge i valori musicali dell´opera.Se non c´é la possibilitá di formare una compagnia adatta,é molto meglio lasciar perdere.


Condivido in pieno.

MessaggioInviato: gio 17 gen 2008, 20:29
da Tucidide
mozart2006 ha scritto:La Catenacci

:shock: E questa chi sarebbe? :roll:

MessaggioInviato: gio 17 gen 2008, 20:31
da teo.emme
stecca ha scritto:Dai Stefano eri tu che mi ricordavi sempre cosa diceva la Horne (maestra di belcanto) ai direttori: "Lei maestro batta la solfa che al resto ci penso io...".
Del resto sappiamo tutti che opere come Stuarda se hai Muti o Abbado ed un soprano scalcagnato vegono una schifezza, se hai una Sutherland o una Caballé e me che mi improvviso direttore restano....subilimi


E' vero e non è vero. Infatti, all'epoca della Sutherland o della Caballè, è vero che spesso i direttori erano dei "battisolfa", ma avevano mestiere, cioè erano in grado di fare un passo indietro e lasciare spazio al cantante (oppure sostenerlo, facilitarlo, aiutarlo). Per far questo non occorre Abbado o Furtwangler, occorre sano e semplice mestiere, coscienza dei propri limiti e umiltà. Spesso si utilizza impropriamente il termine routinier, Fogliani non è neppure in grado di arrivare con onestà alla fine dello spettacolo, Semplicemente non è in grado di svolgere il suo mestiere (alla radio e dal vivo - andrò il 20 - era del tutto evidente). Oggi ci si improvvisa novelli Karajan (con idee "rivoluzionarie e magnifiche") e non si è neppure in grado di "battere la solfa"....

MessaggioInviato: gio 17 gen 2008, 22:01
da mozart2006
teo.emme ha scritto:
stecca ha scritto:Dai Stefano eri tu che mi ricordavi sempre cosa diceva la Horne (maestra di belcanto) ai direttori: "Lei maestro batta la solfa che al resto ci penso io...".
Del resto sappiamo tutti che opere come Stuarda se hai Muti o Abbado ed un soprano scalcagnato vegono una schifezza, se hai una Sutherland o una Caballé e me che mi improvviso direttore restano....subilimi


E' vero e non è vero. Infatti, all'epoca della Sutherland o della Caballè, è vero che spesso i direttori erano dei "battisolfa", ma avevano mestiere, cioè erano in grado di fare un passo indietro e lasciare spazio al cantante (oppure sostenerlo, facilitarlo, aiutarlo). Per far questo non occorre Abbado o Furtwangler, occorre sano e semplice mestiere, coscienza dei propri limiti e umiltà. Spesso si utilizza impropriamente il termine routinier, Fogliani non è neppure in grado di arrivare con onestà alla fine dello spettacolo, Semplicemente non è in grado di svolgere il suo mestiere (alla radio e dal vivo - andrò il 20 - era del tutto evidente). Oggi ci si improvvisa novelli Karajan (con idee "rivoluzionarie e magnifiche") e non si è neppure in grado di "battere la solfa"....


Quoto in pieno.Per non cercare la luna nel pozzo,vi faccio il nome di un giovane direttore competente in questo repertorio.Si chiama Constantinos Carydis,greco di nascita e tedesco di studi.L´anno scorso qui a Stoccarda ha diretto Norma con perfetta consapevolezza stilistica e elasticitá nell´accompagnare,presentando oltretutto la partitura integrale e con i da capo variati.Non so quanti direttori oggi sarebbero in grado di fare meglio.

MessaggioInviato: ven 18 gen 2008, 9:20
da marco
mozart2006 ha scritto:
La Catenacci...

E questa chi sarebbe?


quando uno pensa di far ridere... :roll:

Maria Stuarda (Donizetti)

MessaggioInviato: ven 18 gen 2008, 12:38
da Domenico Donzelli
allora mi spiego
l'insegnamento della grande signora Horne è intoccabile. Cassazione a sezioni unite.
Abbiamo visto in Pesaro anno fa un direttore, che oggi fa la carriera di Toscanini o de Sabata, battere, obbediente e mite, la solfa a due divine in un'opera (Bianca e Falliero) che ad oggi rimane la sua cosa migliore.
Il problema ed ecco il ricorso al termine specialista è quando il pestasolfa di turno abbia anche velleità direttoriali e creda di imporre ai cantanti le proprie scelte, senza rispetto delle esigenze del cantante. Le esigenze del cantate non sono sempre legittime e giuste, ma spesso colgono assai meglio del pensiero astratto e poco realistico in opere come la Stuarda, lo spirito dell'opera, proprio per il tipo di opera che sul cantante si regge.
A collocare nella giusta ottica tali signori bastano le registrazioni dei divini del podio (da Sabata) che alle prese con opere di Wagner hanno pesi orchestrali e tempi differenti a seconda di chi sia in scena.

quanto ai soprannomi dei cantanti non vedo perchè farsene scandalo.
Sulle locandine scaligere il santo e divino nome della Maria veniva regolarmente storpiano e corretto con "Menegona" o con "Calli", tralascio poi sul cognome coniugale una storpiatura fecale.