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Didone ed Enea a Torino

MessaggioInviato: ven 20 nov 2015, 15:40
da Sibly
Non ho alcuna competenza musicologica, io sono di quelli che vanno a "mi piace/non mi piace", perciò non aspettatevi una recensione.
In più, Didone ed Enea la conoscevo per averla sentita qualche volta per radio o su youtube, e non l'avevo mai vista a teatro, quindi qui il principio "mi piace/non mi piace" è l'unico metro di giudizio.
E l'impressione è: mi è piaciuta molto.
Scenicamente, un bell'allestimento ingegnoso, con pochi pezzi a cui è l'elemento umano a dare senso e funzione: due rocce che, unite o divise diventano porta degli inferi, bosco, reggia, scoglio; la prua di una nave, e teli a far da flutti e mare. Nella scena finale, la gonna di Didone diventa mare nel quale lei scompare. Bell'effetto, un po' guastato dalla difficoltà della cantante nello sciogliere il gancetto apposito e a far passare il braccio nel buco, ma era la prima e magari andrà meglio alle prossime recite...
Regia e scene affidate a due ex allievi di Marcel Marceau, e si vede, con ampio uso di mimi, acrobati e contorsionisti bravissimi, che finiscono per rubare la scena (meritatamente). Cosa che non si applica alle danze: pur crono-coreograficamente pertinenti e/o decisamente organiche all'opera, erano affidate a danzatrici di non sconvolgente talento. Peccato.
Insomma, uno spettacolo barocco in senso positivo, con quel pizzico di astrazione che all'opera barocca si applica benissimo, a quella ottocentesca assai meno.
Musica. Mi è piaciuta la direzione, che ho trovato fresca e comunicativa ma senza sbracare, e davvero ottimi coro e orchestra.
Gli interpreti. Da molto bravi a eccellenti, con due eccezioni.
Molto bravi il controtenore, le streghe/sirene e la seconda voce femminile (non ricordo i nomi). Eccellenti e giustamente premiati con un'ovazione del pubblico Roberta Mameli (Belinda) e Carlo Allemano nel doppio ruolo di marinaio e di Sorceress, che però qui diventa una specie di uomo-piovra un po' alla Davy Jones di Pirates of the Caribbean e rivela anche ottime doti di mimo oltre che di comic relief.
Le due eccezioni sono i protagonisti: Benedict Nelson non mi ha impressionata né nel bene né nel male, anche se verso la fine ha preso un po' vita, mentre Roberta Invernizzi, a parte qualche trascurabile magagnetta linguistica, non mi ha convinta neppure un po' né vocalmente, con agilità poco definite e voce non particolarmente omogenea, un paio di note basse degne di un camallo col raffreddore e un "Away!" parlato che faceva più Santuzza che la regina di Cartagine. Né dal punto di vista interpretativo, sul quale mi è parsa inesistente, riuscendo infine a rendere piatta e inespressiva perfino When I am Laid in Earth, cioè una delle arie più compostamente e regalmente struggenti che il genio umano abbia prodotto.
Entrambi i protagonisti, poi, nonostante non siano né anziani né corpulenti, né fossero ostacolati da costumi o calzature proibitivi, avevano scarsissima presenza scenica ed apparivano inspiegabilmente impacciati e insicuri nei movimenti loro richiesti, che non erano peraltro particolarmente complicati, tutt'al più si trattava di salire e scendere qualche gradino...
Just my two cents : Chessygrin :

Re: Didone ed Enea a Torino

MessaggioInviato: ven 20 nov 2015, 17:58
da pbagnoli
Sibly ha scritto:
Just my two cents : Chessygrin :

Tuppence : Chessygrin :

Sarei curioso di sentire/vedere questo spettacolo più che altro per la direzione di quel geniaccio di Federico Maria Sardelli, uno dei massimi studiosi mondiali di Vivaldi, nonché terribile vignettista sul Vernacoliere.
Ancora devo capire quale delle due anime sia prevalente...

Re: Didone ed Enea a Torino

MessaggioInviato: ven 20 nov 2015, 18:48
da Sibly
Il direttore da solo vale visivamente il tutto: secco, movimenti scattanti, capelli lunghi grigi e scarpentati, indossava un frac (ebbene sì, non ricordo da quanto tempo non vedo un direttore col frac : WohoW : ) svolazzante e sembrava uscito dritto dritto da un cartone animato... : Chessygrin :

Re: Didone ed Enea a Torino

MessaggioInviato: ven 20 nov 2015, 19:10
da pbagnoli
Sibly ha scritto:Il direttore da solo vale visivamente il tutto: secco, movimenti scattanti, capelli lunghi grigi e scarpentati, indossava un frac (ebbene sì, non ricordo da quanto tempo non vedo un direttore col frac : WohoW : ) svolazzante e sembrava uscito dritto dritto da un cartone animato... : Chessygrin :

Ecco qui una nostra intervista: http://www.operadisc.com/vis_tutto_backstage.php?idback=93

Re: Didone ed Enea a Torino

MessaggioInviato: ven 20 nov 2015, 22:01
da Sibly
Prima mi piaceva, adesso lo amo.
GRAZIE!!! 8)

Re: Didone ed Enea a Torino

MessaggioInviato: mer 25 nov 2015, 12:56
da Don Giuseppe
Dato che c'ero anch'io, esattamente domenica 22, provo a dire la mia....
Ma, come si usa fra persone educate, è d'uopo - nel mio primo intervento - iniziare con le presentazioni. Mi chiamo Giuseppe, ho passato da un po' i 50, vivo vicino a Torino ed il mio interesse peculiare è l'opera barocca. Infatti ho anche tenuto per due anni consecutivi un corso di introduzione all'opera barocca all'UniTre di Collegno... ed il terzo anno non ho riconfermato la mia disponibilità a causa del basso numero di allievi. :(

Ma veniamo a noi. D'accordissimo con Sibly sulla qualità dello spettacolo, davvero bello e piacevole anche se avrei desiderato qualcosa in più in termini di danza e danzatori.
Ma quella che mi ha lasciato un po' interdetto è stata la direzione del pur bravissimo Sardelli. Il geniale Toscanaccio è imbattibile se percorre sentieri vivaldiani, ma nel '600 indulge un po' nel vizietto dello staccato sempre e comunque. Ad esempio, il sublime coro finale (With drooping Wings...) mi è sembrato emotivamente inerte proprio a causa di ciò, e lo stesso dicasi per certe danze aggiunte nell'occasione, anch'esse un po' rigide nel fraseggio. Chiaramente qualcuno potrebbe giustificare Sardelli per tali scelte a cagione dell'ascendenza lulliana della musica di Purcell, ma non è la prima volta che ascolto questo vizietto in Sardelli: chi conosce il pur bellissimo DVD del Giasone di Cavalli registrato alla Vlaamse Opera ricorderà come la prima bellissima aria di Giasone (Delizie contenti) veniva resa un po' anodina dall'assenza di mobilità nel fraseggio.

D'accordo anche sulle riserve nei confronti di Roberta Invernizzi, ottima di solito in studio, ma che rivela sempre qualche piccolo problema dal vivo: mi ricordo di lei un Rinaldo handeliano a Ravenna nel 2012, dove interpretava la parte di Armda e sfigurava nel confronto con la Almirena di Maria Grazia Schiavo non soltanto nella qualità del canto, ma anche nel semplice volume di suono. In ogni caso, la parte di Didone è per me più adatta ad un mezzosoprano: mi piacerebbe un giorno ascoltarla, per rimanere tra le italiane, affidata ad Anna Bonitatibus.
Benissimo invece tutti gli altri, tranne la cantante (per me sconosciuta) Kate Fruchterman nella parte della Seconda Donna, acidula nel suono e con qualche problemino di intonazione.

Complimenti al Regio di Torino, in ogni caso, che grazie al "Progetto Opera Barocca" metterà in scena un'opera barocca all'anno. Speriamo che gli altri teatri italiani ne seguano l'esempio.

Saluti.
Giuseppe

Re: Didone ed Enea a Torino

MessaggioInviato: mer 25 nov 2015, 16:58
da pbagnoli
Don Giuseppe ha scritto:Dato che c'ero anch'io, esattamente domenica 22, provo a dire la mia....

Benvenuto, Giuseppe.
Grazie di esserci!
Già che ci siamo, chi ti soddisfa maggiormente nel dirigere quest'opera e perché?...
Grazie!
Pietro

Re: Didone ed Enea a Torino

MessaggioInviato: gio 26 nov 2015, 11:16
da Don Giuseppe
pbagnoli ha scritto:
Don Giuseppe ha scritto:Dato che c'ero anch'io, esattamente domenica 22, provo a dire la mia....

Benvenuto, Giuseppe.
Grazie di esserci!
Già che ci siamo, chi ti soddisfa maggiormente nel dirigere quest'opera e perché?...
Grazie!
Pietro


Per me la registrazione migliore rimane quella di William Christie, con Veronique Gens nel ruolo principale: eleganza, senso della misura, pochissimi strumenti e quindi tanta intimità, nonché una protagonista che sembra tagliata apposta per il ruolo di Didone. Per un certo periodo di tempo ho amato moltissimo quella di Renè Jacobs, ma invecchiando ho compreso che Purcell è uno di quei compositori la cui musica "parla da sola", senza che ne siano evidenziati chissà quali aspetti con originalità interpretative di vario genere.

Una registrazione in DVD che mi ha entusiasmato è stata quella con la coreografia di Sasha Waltz e la direzione di Attilio Cremonesi. Al di là dell'aspetto visivo, straordinario, mi è apparsa veramente notevole la direzione di Cremonesi, capace di conciliare il cuore della musica di Purcell con le esigenze coreutiche dello spettacolo.

Saluti.
Giuseppe

Re: Didone ed Enea a Torino

MessaggioInviato: gio 26 nov 2015, 15:58
da DocFlipperino
Benvenuto Giuseppe anche da parte mia.
Grazie per i tuoi primi contributi. Spero di leggerti assiduamente.

marco (flip)

Re: Didone ed Enea a Torino

MessaggioInviato: ven 27 nov 2015, 19:08
da DottorMalatesta
Don Giuseppe ha scritto:
pbagnoli ha scritto:
Don Giuseppe ha scritto:Dato che c'ero anch'io, esattamente domenica 22, provo a dire la mia....

Benvenuto, Giuseppe.
Grazie di esserci!
Già che ci siamo, chi ti soddisfa maggiormente nel dirigere quest'opera e perché?...
Grazie!
Pietro


Per un certo periodo di tempo ho amato moltissimo quella di Renè Jacobs, ma invecchiando ho compreso che Purcell è uno di quei compositori la cui musica "parla da sola", senza che ne siano evidenziati chissà quali aspetti con originalità interpretative di vario genere.


Un cordialissimo benvenuto anche da parte mia!
: Thumbup :

Posso approfittare per chiederti se conosci l´edizione audio diretta da Currentzis? Se sì, che te ne pare?

Francesco - Dottor Malatesta

Don Giuseppe ha scritto:Una registrazione in DVD che mi ha entusiasmato è stata quella con la coreografia di Sasha Waltz e la direzione di Attilio Cremonesi.


Vista dal vivo. Un grandissimo spettacolo.

Re: Didone ed Enea a Torino

MessaggioInviato: lun 30 nov 2015, 9:45
da Don Giuseppe
DottorMalatesta ha scritto:Posso approfittare per chiederti se conosci l´edizione audio diretta da Currentzis? Se sì, che te ne pare?

Francesco - Dottor Malatesta

Don Giuseppe ha scritto:Una registrazione in DVD che mi ha entusiasmato è stata quella con la coreografia di Sasha Waltz e la direzione di Attilio Cremonesi.


Vista dal vivo. Un grandissimo spettacolo.



Grazie per il cordialissimo benvenuto....
Quanto all'edizione Currenztis, devo confessare che l'ho evitata per la presenza di Simone Kermes nel ruolo eponimo. Magari è un mio pregiudizio... ma l'ho sempre trovato un po' tamarra dal punto di vista interpretativo, ed il ruolo di Didone dovrebbe (e sottolineo il condizionale dubitativo) richiedere l'esatto opposto delle sue caratteristiche. Ma forse sono io che sbaglio, e probabilmente l'eccellente Currentzis ne ha ottenuto il meglio moderandone gli eccessi.

Ma mi rifarò presto, rimanendo al Purcell di Currentzis, con un DVD che sta per uscire e che immortala uno spettacolo registrato a Madrid con la regia di quel grande genio del teatro che è Peter Sellars: http://www.prestoclassical.co.uk/r/Sony/88875049519
Si tratta di una versione scenica dell'ultima semi-opera di Purcell, The Indian Queen, che per inciso contiene pagine tra le più sublimi del Nostro, messa assieme da Peter Sellars con la collaborazione musicale dello stesso Currentzis, integrando i cira 60 minuti dell'opera originale con altri brani di Purcell e (per quanto riguarda la parte parlata) con un poema della scrittrice nicaraguense Rosario Aguilar. La parte recitata, che in origine racconta una storia d'amore e di guerra tra popoli dell'America pre-colombiana, viene in questo caso messa in scena come un racconto ambientato all'epoca della colonizzazione spagnola delle Americhe, ed è l'occasione per Peter Sellars per operare una denuncia cruda e profonda del genocidio perpetrato dagli spagnoli in tale tragica occasione... il tutto nel 2013 al Teatro Real di Madrid nel corso delle celebrazioni nazionali in onore della de-colonizzazione, con conseguenti polemiche soprattutto da parte di alcuni organi di stampa spagnoli di orientamento nazional-conservatore.
Dello spettacolo esistono solo alcuni estratti su YouTube, alcuni anche russi, dato che lo spettacolo è stato replicato a Perm... ma per farsene un'idea è opportuno visionare per intero il DVD che sta per uscire. Chissà... magari potrebbe essere la Theodora del nuovo millennio, tanto per ricordarci di un altro vertiginoso capolavoro teatrale di Peter Sellars....

Ma ne parleremo a tempo debito.

Saluti.
Giuseppe

Re: Didone ed Enea a Torino

MessaggioInviato: lun 30 nov 2015, 18:46
da DottorMalatesta
Don Giuseppe ha scritto:integrando i cira 60 minuti dell'opera originale con altri brani di Purcell e (per quanto riguarda la parte parlata) con un poema della scrittrice nicaraguense Rosario Aguilar. La parte recitata, che in origine racconta una storia d'amore e di guerra tra popoli dell'America pre-colombiana, viene in questo caso messa in scena come un racconto ambientato all'epoca della colonizzazione spagnola delle Americhe, ed è l'occasione per Peter Sellars per operare una denuncia cruda e profonda del genocidio perpetrato dagli spagnoli in tale tragica occasione... il tutto nel 2013 al Teatro Real di Madrid nel corso delle celebrazioni nazionali in onore della de-colonizzazione, con conseguenti polemiche soprattutto da parte di alcuni organi di stampa spagnoli di orientamento nazional-conservatore.


Sembra intrigante....
Sarò curioso di conoscere la valutazione di un esperto come te!
: Thumbup :

DM