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Record (e chi se ne frega)

MessaggioInviato: dom 12 lug 2015, 18:43
da mattioli
D'accordo, l'"e chi se ne frega" me lo dico da solo, fin dal titolo. Però i signori dottori moderatori in verde : Love : (uno dei quali oggi festeggia il fausto genetliaco, doppio : Love : : Love : ) mi hanno ordinato di raccontare e io eseguo. Però in breve intanto perché il tour è stato massacrante (della serie: tornare dalle vacanze più stanchi di come si è partiti) e poi perché a narrare tutti i dettagli si rischia di stufare, anzi se ne è proprio certi.
Vabbé, il record del titolo è quello del sottoscritto: 13 opere in 13 giorni. Niente di eccezionale, sono sicuro che c'è chi ha fatto di meglio (o di peggio, dipende dal punto di vista). In ogni caso alla fine, cioè oggi, ho l'impressione che il lato B sia diventato quadrato. Andiamo per ordine.

Londra, ROH, Guillaume Tell. Ne avrete letto tutti per il gran canaio che ne è nato, con i giornali inglesi (e anche quelli italiani, compreso il mio) a ricamare e rincarare sullo "scandalo" di Michieletto. Che scandalo sia, io non l'ho capito. Succede nel terzo atto, al pas des soldats, quando gli austriaci (che poi sono vestiti da soldati contemporanei tipo ultima guerra balcanica) invece di forzare la svizzerotta-bosniaca a ballare con loro, la stuprano. Scena di grande effetto, teatralmente virtuosistica, tutta sulla musica, che però ha scatenato un uragano di buuu!. Altro che le prime alla Scala: sembrava che lo spettacolo dovesse fermarsi. Perché, boh. Oltretutto nel Rigoletto di McVicar, sempre qui, c'era una scena altrettanto forte e forse di più, stupro e nudità compresi, durante la cena elegante del Duca di Mantova. Comunque ne è seguito un putiferio mediatico con stroncature, stroncature delle stroncature, scuse, polemiche, sondaggi on line sul sito del teatro, un can can divertentissimo. Spettacolo molto bello ma un po' pretestuoso di Damiano nostro, direzione di Pappano uguale a Roma, anche perché la compagnia è la stessa, ma con orchestra, alla prima, scandalosa. L'ho già scritto altrove: era meglio buare loro...

Londra, ENO: La dama di picche e Carmen. La buona notizia è che questo nuovo e molto bello allestimento della Dama di picche (o Donna, chiamatela come vi pare) dell'Alden bravo, cioè David, è coprodotto dalla Fenice, quindi si vedrà anche in Italia. Purtroppo, compagnia molto scarsa; direzione invece molto buona di Edward Gardner, che non capisco perché nessuno chiami da noi. Anche la Carmen di Bieito è quella vista e rivista in Italia: il danzatore dell'entracte fra secondo e terzo atto qui, a differenza che dalle nostre parti, le mutande le teneva, però nel secondo atto c'era la famigerata fellatio dietro la Mercedes. In ogni caso a me questa produzione di Carmen piace e la rivedo sempre con piacere. Parte musicale deboluccia, a fare José un vecchio pallino del GM, Eric Cutler.

Glyndebourne: Poliuto, Ratto, Carmen e Stupro di Lucrezia. Che meraviglia, Glyndebourne. E proprio mentre dall'Italia giungevano notizie del macello dell'Otello (che mi dicono davvero pessimo, vado a constatare di persona questa settimana), con toni e modi apocalittici da parte di chi fa sapere in anticipo che farà schifo, va a teatro per fare gazzarra, poi fa sapere che effettivamente ha fatto schifo e infatti la gente ha fischiato: un problema psichiatrico più che d'ordine. Qui invece solo calma, lusso e voluttà. Molto buono musicalmente il Poliuto: benissimo la direzione di Enrique Mazzola, coppia protagonistica (Fabiano e la Martinez) non sempre vocalmente impeccabile ma molto convincente, baritono che fa le note. Purtroppo la Mariame Clément dimostra una volta di più di essere, dal punto di vista registico, un bluff. Ma sapevamcelo. La lieta novella è che ho avvistato il Grasso Messere in persona, attovagliato al tavolo da picnic in lieta compagnia e pontificante con una flute di champagne in mano. Era in ottima forma e di ottimo umore, cosa della quale immagino sarete lieti come lo sono stato io.
Il Ratto dal serraglio è un capolavoro vero di McVicar. Ambientazione non si potrebbe più tradizionale con tutte le citazioni pittoriche giuste, luci e costumi splendidi, insomma all'aprirsi del sipario siamo in zona Pizzi. Ma le belle statuine prendono subito vita e iniziano a recitare come di rado ho visto non nel teatro musicale, ma nel teatro tout court. Il nostro uomo inizia però a citarsi: alla fine di "Vivat Bacchus, Bacchus lebe" Osmin piglia Pedrillo e lo fa volare fuori di scena lungo disteso su un tavolo, tipo film western. Però la stessa fine faceva Mime lanciato da Siegfried nel Ring mcvicariano di Strasburgo... Comunque spettacolo stre-pi-to-so. Molto bene Ticciati, Enlightenment superlativa, compagnia abbastanza buona ma tenete a mente questo nome: Tobias Kehrer. Faceva Osmino, è un vero Tiefer bass e a me ha ricordato molto, come voce e come fisico, Talvela.
La Carmen è sempre quella di McVicar, altra produzione che mi piace ma che mi aveva fatto più effetto in dvd. Al posto della von Otter c'è la d'Oustrac, che una Carmen molto fine, molto ironica, molto berganziana che quindi a me è piaciuta ma, per dire, al Divino Flipperino : Love : avrebbe fatto schifo. Il resto non conta.
Infine, il Rape. Qui lo stupro ovviamente c'è, ma nessuno fa una piega (e vorrei pure vedere). Spettacolo della Fiona Shaw concepito per il Tour, quindi semplicissimo ma sempre con la consueta eccellente recitazione di tutti, sassi compresi. Kate Royal la amerei anche se cantasse Quel mazzolin di fiori, ma come Coro femminile mi è sembrata bravissima. Idem quello maschile, Allan Clayton (già strepitoserrimo Albert Herring a Parigi). E poi diciamolo: quant'è bella quest'opera?

(1- segue)

Re: Record (e chi se ne frega)

MessaggioInviato: dom 12 lug 2015, 18:52
da pbagnoli
Tredici spettacoli in tredici giorni!

Re: Record (e chi se ne frega)

MessaggioInviato: dom 12 lug 2015, 19:23
da mattioli
Dove eravamo rimasti? Ah, sì. Allora, trenino sotto la Manica per sbucare alla Bastiglia, all'Adriana Lecouvreur della Gheorghiu. Lo spettacolo è quello di Londra, sempre McVicar (e tre!), però è chiaro che non ha rimontato nulla e infatti Alvarez fa il tenore con la solita recitazione e il solito canto anema e core. Non lo sopporto, e dire che era in forma e la voce è bella. Chi cantava meglio, diciamolo subito, era la D'Intino (ebbene sì) in grande spolvero. Fa la solita Bouillon, ma la fa benissimo. E la Draculine? Beh, chiamare una primadonna egocentrica a fare la primadonna egocentrica mi sembra un'idea eccellente. Vocalmente si arrangia buttandola sul lirico, tutto un filato e un pianissimo. Nel complesso, mi è piaciuta irritandomi (o mi ha irritato piacendomi, devo ancora decidere). Dirige stranamente bene Oren, si rivede Raul Gimenez come abate. Avendone fatto indigestione da giovine a causa della coppia Mirella-Raina, non vedevo Adriana da una vita. E me la ricordavo peggio. In ogni caso parigini in delirio ed estasi, soprattutto per l'ex madame Alagna. Il frustino con cui a un certo punto entra in scena le dona moltissimo.

Infine, Aix: Sogno di una notte di mezza estate, Ratto, Be with me now, Alcina e Iolanta-Perséphone. Il Sogno è quello di Carsen. Ha 25 anni ma li porta benissimo e lo confesso: sarà stata la quarta volta che lo vedevo, eppure nel finale con i bambini che tirano fuori il violino tascabile è spuntata come sempre la furtiva lagrimuccia. Credo che sia uno degli spettacoli più belli della storia dell'opera. Bravissimi tutti (la coppia elfica era Piau-Zazzo), ancora più bravi i ragazzini del Trinity, bella direzione di Ono.
Il Ratto era stato affidato a Kusej, quindi era perso in partenza. La solita tedescata lieve come i fagioli con le cotiche, rinfrescante come una cioccolata bollente con tripla panna e divertente come un discorso di Goebbles. Disastro. Aggiungete che solo i francesi possono essere convinti che Jérémie Rhorer sia un genio della bacchetta, che i cantanti non erano granché, che tirava il mistral e capirete come solo l'impegno a battere il record mi abbia tenuto lì fino alla fine.
Be with me now è uno spettacolino musicale fatto dai ragazzi dell'Accademia, tipo un pasticcio barocco in chiave contemporanea. Stanno provando il Flauto magico quando Tamino pianta tutti in asso perché la morosa l'ha mollato. Si mette a cercarla e intanto gli altri si cantano e si suonano dei pezzi d'opera assemblati un po' a capocchia, compresi due brani in prima assoluta. "Tristia" dell'(a me) ignoto Daan Janssens mi è sembrato assai bello. Nel complesso, una robina svelta, innocua e moderatamente piacevole.

2 - segue

Re: Record (e chi se ne frega)

MessaggioInviato: dom 12 lug 2015, 19:53
da mattioli
Gran finale. Intanto Alcina. Lo spettacolo della Katie Mitchell è fantastico. Non ve lo racconto perché a) è complicato; b) l'hanno dato o lo daranno in tivù e faranno il dvd, quindi non vi rovino la sorpresa. La Petibon ha lasciato per fortuna Morgana e fa Alcina, tutto sommato bene a parte le solite note stridule. Il problema è che a fare Morgana è stata chiamata la Prohaska che ha fatto strame della parte, specie ovviamente "Tornami a vagheggiar", trasformata in una serie di ansanti gargarismi, come avrebbe detto Qualcuno. Bravissimo invece Jaroussky. Il pubblico si beve le tre ore e mezzo senza fare un plissé e con ovazioni da stadio alla fine. Accanto a me due vegliarde. Alla Scala mi avrebbero spappolato le pudenda blaterando delle malefatte del regista e del fatto che "Tornami a vagheggiar" come la faceva la Sutherland e "Verdi prati" come la faceva la Berganza erano tutta un'altra cosa e poi perché non ci sono le piume e via con l'arteriosclerosi. Invece le due babbione francesi hanno subito cominciato una disanima della regia confrontandola con quella di Carsen di una profondità e di un'apertura di spirito che avrebbero fatto impallidire il Divino : Love : . Che dire? Ci meritiamo davvero il pubblico che abbiamo...
Infine la strana coppia Iolanta-Perséphone, che io proprio non vedo (ma forse è colpa mia, perché non amo lo Stravinski neoclassico). Che dire? Sellars è Sellars, quindi il suo spettacolo peggiore è migliore di quelli di quasi tutti gli altri. Però questa Iolanta non è al livello, per dire, della Passione secondo Matteo, benché l'attuale trip misticheggiante del Nostro l'abbia indotto a ficcarci dentro, spezzando il finale in due, l'Inno dei cherubini dello stesso Caikovski. Talvolta emozionante, mai davvero commovente e (lo scrivo? Massì) perfino con un sospetto di manierismo alla Bob Wilson. Bellissima direzione di Currentzis. L'ultima volta avevo sentito come Iolanta la Netrebko, quindi magari Ekaterina Scherbachenko mi è piaciuta meno di quanto meritasse. In Perséphone, bravissimi i ballerini cambogiani, non l'attrice Dominique Blanc. Eumolpe è Paul Groves che non ha più un acuto che sia uno.

Vabbé, spero che i dottori verdi siano contenti, o almeno clementi. Scusate la lenzuolata e la prosa un po' sconnessa. Vado a curarmi le piaghe da decubito. Ciao Bagnolo : Love : .
Buona estate.

AM

Re: Record (e chi se ne frega)

MessaggioInviato: dom 12 lug 2015, 20:21
da VGobbi
Che spasso questa recensione, dovresti scrivere di più di lenzuolate del genere.

Grazie per aver reso partecipi dei tuoi spettacoli, sempre con la solita ironia e semplicità di scrittura che ti contraddistingue.

Terrò a memoria il nome del basso che ha fatto Osmin e che ricorda da vicino Martti Talvela. Speriamo che confermi le promesse e che si sentirà parlare più spesso di lui.

Re: Record (e chi se ne frega)

MessaggioInviato: lun 13 lug 2015, 8:39
da DocFlipperino
Quest'uomo è un genio!
E basta!
Giù il cappello davanti a Sua Altezza Serenissima Alberto Mattioli!!!
Grazie

Re: Record (e chi se ne frega)

MessaggioInviato: lun 13 lug 2015, 9:31
da mattioli
Esagerati! Tutti e due!
Ciao miao bao

AM

Re: Record (e chi se ne frega)

MessaggioInviato: lun 13 lug 2015, 16:28
da dollarius@libero.it
mattioli ha scritto:Vabbé, il record del titolo è quello del sottoscritto: 13 opere in 13 giorni. Niente di eccezionale, sono sicuro che c'è chi ha fatto di meglio (o di peggio, dipende dal punto di vista).


Forse dovevo sposare Mattioli.
Troppo tardi. :cry:
Irina

Re: Record (e chi se ne frega)

MessaggioInviato: mar 14 lug 2015, 8:46
da mattioli
Irina, scampato pericolo (per te, beninteso).
Comunque grazie.

: Love :

Re: Record (e chi se ne frega)

MessaggioInviato: mar 14 lug 2015, 14:37
da DottorMalatesta
L´Alcina vista e raccontata da Alberto la potete vedere qui:

http://concert.arte.tv/fr/alcina-de-hae ... vence-live

Lo spettacolo è mooolto bello.

DM

Re: Record (e chi se ne frega)

MessaggioInviato: mar 14 lug 2015, 14:59
da pbagnoli
DottorMalatesta ha scritto:L´Alcina vista e raccontata da Alberto la potete vedere qui:

http://concert.arte.tv/fr/alcina-de-hae ... vence-live

Lo spettacolo è mooolto bello.

DM

Io l'ho scaricata dai soliti russi, in un HD spettacolare

Re: Record (e chi se ne frega)

MessaggioInviato: mar 14 lug 2015, 15:11
da mattioli
Grande capo, una copia per me, per favore?

AM

Re: Record (e chi se ne frega)

MessaggioInviato: mar 14 lug 2015, 15:59
da pbagnoli
Volentieri!
Quando? Come? Dove?

Re: Record (e chi se ne frega)

MessaggioInviato: mar 14 lug 2015, 16:10
da mattioli
"Il prezzo!" (cfr. Tosca).
Come? Su dvd.
Quando? Quando ci vediamo.
Dove? Idem.
Intanto grazie.
E scusate per l'OT e l'uso privatistico del mezzo.

AM

Re: Record (e chi se ne frega)

MessaggioInviato: mar 14 lug 2015, 16:51
da DocFlipperino
per la serie uso privato del forum,
caro Mattioli a breve potrebbe ricevere un invito!

e, dopo questo, mi autocensuro!
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