Quattro spettacoli in terra tedesca

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

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Re: Quattro spettacoli in terra tedesca. I

Messaggioda DottorMalatesta » mar 21 ott 2014, 15:02

Ciao Vittorio,
bentornato!! : Thumbup :

vittoriomascherpa ha scritto:Qualche sensibile problema vocale nel terz'atto, ma chi non ne ha, sul palcoscenico, in quel ruolo?


E non solo sul palcoscenico… :roll:

Mi togli una curiosità? Perché parli di “rondò” a proposito del Liebestod di Isolde?

Ciao!

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Re: Quattro spettacoli in terra tedesca. II

Messaggioda DocFlipperino » mar 21 ott 2014, 16:38

vittoriomascherpa ha scritto: L'impeccabilità vocale va riconosciuta pressoché al cento per cento anche ad Anja Kampe (ho notato solo una piccolissima e transitoria incrinatura sull'attacco scoperto «Vissi d'arte»). Di volta in volta nostalgica della propria adolescenza, gelosa furibonda, consumata seduttrice, sempre fondamentalmente ingenua, di femminilità prorompente e alla fine maschera disperata che svanisce nel buio come l'Isotta della sera precedente, la Tosca della Kampe ha sublimato, insieme alla bacchetta di Barenboim, una serata che sarà molto difficile dimenticare.


La meravigliosa "quasi italiana" Anja Kampe fu un'oasi di felicità in una splendida Sieglinde nel ring di bayreuth poi distrutto dalla Foster....
La attendo con viva curiosità alla Scala in Leonore
Grazie Vittorio della bella testimonianza
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Re: Quattro spettacoli in terra tedesca. I

Messaggioda DottorMalatesta » mar 21 ott 2014, 16:47

vittoriomascherpa ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto:Perché parli di “rondò” a proposito del Liebestod di Isolde?

Sia perché la struttura musicale del pezzo mi sembra, all'ascolto, quella d'un rondeau varié, sia perché la collocazione drammaturgica di esso e l'impatto strappapplausi sul pubblico richiamano al 100 % solide modalità rossiniane. Non direi si debba sottacere che Wagner sia giunto a questa funzionalissima scelta dopo avere letteralmente "mosso e cielo e terra"


Paradossale e vero!

DocFlipperino ha scritto:La meravigliosa "quasi italiana" Anja Kampe fu un'oasi di felicità in una splendida Sieglinde nel ring di bayreuth poi distrutto dalla Foster....
La attendo con viva curiosità alla Scala in Leonore


Come diciamo in veneto... speremo!

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Re: Quattro spettacoli in terra tedesca

Messaggioda Tucidide » mer 22 ott 2014, 19:43

vittoriomascherpa ha scritto:Jonny spielt auf ("Giannino s'atteggia")

In una recensione discografica di qualche lustro fa (immagino una delle incisioni cui fai riferimento anche tu, ché non credo che abbondino sul mercato), pubblicata non ricordo su quale rivista, il titolo era tradotto, invero "loffiamente", "Jonny suona per voi". Pudore, incomprensione o che altro?
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Quattro spettacoli in terra tedesca

Messaggioda DottorMalatesta » gio 23 ott 2014, 14:38

:shock: :shock: :shock:

Progetto straordinariamente folle!

:lol: :lol: :lol: :lol:

Insomma, un´esecuzione "as crazy as possible" del brano "As SLow aS Possible" in perfetto stile "as German as possible"!

:mrgreen:


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Re: Quattro spettacoli in terra tedesca. III

Messaggioda DottorMalatesta » ven 24 ott 2014, 10:52

vittoriomascherpa ha scritto:Il Freischütz è, lo si sa bene, un Singspiel. La messinscena dei Nordharzer Städtebundtheater abbrevia sensibilmente i dialoghi, sostituendoli in parte con narrazioni, a tratti giocate con effetti fonici. A me la cosa non piace, ma questa maniera s'è insinuata anche in contesti ben piú blasonati (penso a un Flauto magico lucernese diretto da Harding in forma semiscenica un mezzo decennio fa, dove il contrasto tra qualità musicale e scempio drammaturgico mi riuscí fastidiosissimo): in primo luogo, altera irrimediabilmente, come quasi ogni taglio, l'equilibrio di tempi voluto dagli Autori.


Gli esempi di “riscrittura” dei dialoghi del Singspiel sono in effetti molti (dalla Zaide di Mozart “raccontata” da Tobias Moretti al Zauberflöte nella regia della Fura…).
Operazione discutibile, sono d´accordo. By the way, alterare i dialoghi della Zauberflöte, che è opera basata su un equilibrio miracoloso ma estremamente precario, mi sembra una scelta davvero “pericolosissima” (sebbene con una lunga “tradizione”: si pensi alla continuazione del Flauto Magico abbozzata da Goethe).

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Re: Quattro spettacoli in terra tedesca

Messaggioda DocFlipperino » mar 28 ott 2014, 10:19

interessantissima, come sempre, la tua cronaca e interessantissima - quanto meno sensata e con qualcosa da dire, la regia.... e Bieito non è sempre stato così "logico....
Mi sia permessa una notazione fintamente polemica. Grandi note alla regia, un istante alla direzione.....
Per il resto desumo che l'opera non sia stata cantata da nessuno :evil:

un caro saluto
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Re: Quattro spettacoli in terra tedesca

Messaggioda DottorMalatesta » mar 28 ott 2014, 13:12

Grazie a Vittorio per la sua interessante (al solito) disamina della regia di Bieito. Attendiamo il seguito! :mrgreen:
Che Turandot fosse ben più di una innocua favoletta lo aveva mostrato già Pountney a Salisburgo una decina d´anni fa (regia splendida). Che Turandot sia sorella di Salome o Elektra è cosa evidente al mondo intero tranne che ad alcuni registi italiani…
Sai se questa Turandot di Bieito approderà al video?

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Re: Quattro spettacoli in terra tedesca

Messaggioda DottorMalatesta » mar 28 ott 2014, 14:00

vittoriomascherpa ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto:Che Turandot fosse ben più di una innocua favoletta lo aveva mostrato già Pountney a Salisburgo una decina d´anni fa (regia splendida)

Permettimi d'osservare che l'aveva già mostrato ad abundantiam la musica di Puccini e che la cosa fu probabilmente chiarissima già al primo direttore, che, guarda caso, dopo tre sere non volle piú averci a che fare.
La parte della regia di Pountney che mi sembrò migliore fu il finale (Berio). Il resto, temo che rivedendolo oggi mi parrebbe un po' datato, con quell'insistenza sopra un mondo dominato dalla tecnocrazia e quella specie di regina delle termiti in cui fu tramutata la Gabriele Schnaut. Ma devo ammettere che la spopositata larghezza del boccascena del Großes Festspielhaus mi ha quasi sempre reso un po' indigesti gli spettacoli che vi ho visto. Ovviamente, non ho la piú pallida idea di che cos'abbia poi fatto il regista delle riprese video.


Certo! Pountney aveva manifestato un aspetto radicato nella drammaturgia e nella musica.
Tra le molte Turandot in DVD quella di Poutney (con la sua ambientazione che richiama Metropolis di Lang) resta la mia preferita (anche per la direzione di Gergiev e il finale di Berio, che almeno ci risparmia la trionfalata di Alfano (Franco, non Angelino :mrgreen: ) : CoolGun : ).

By the way, ti/vi risulta che sia mai stata eseguita e/o incisa o videoregistrata una Turandot con il finale rivisto da Toscanini?

A tale proposito scusatemi ma devo proprio citare Isotta:
http://archiviostorico.corriere.it/2002 ... 7394.shtml

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Re: Quattro spettacoli in terra tedesca

Messaggioda DocFlipperino » mar 28 ott 2014, 14:06

DottorMalatesta ha scritto:Che Turandot fosse ben più di una innocua favoletta lo aveva mostrato già Pountney a Salisburgo una decina d´anni fa (regia splendida). Che Turandot sia sorella di Salome o Elektra è cosa evidente al mondo intero tranne che ad alcuni registi italiani…DM

per fortuna, da anni, il concetto è ben chiaro a molti direttori d'orchestra. personalmente ho trovato i maggiori "apparentamenti" nelle visioni di Maazel e Sinopoli.
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Re: Quattro spettacoli in terra tedesca

Messaggioda DottorMalatesta » mar 28 ott 2014, 15:43

vittoriomascherpa ha scritto: Credo persino, ma so che il mio discorso non vale nulla, che se Puccinifosse vissuto avrebbe finito per dargli un calcio: la sensazione che provo ogni volta appena Calàf apre bocca all'inizio dell'opera è, infatti, che alla fin fine ci lascerà le penne.


Quindi, se ho ben capito, sei a favore di una “lettura aperta” (chiusa sulla marcia funebre alla morte di Liú) che in realtà aperta non è se, come mi sembra, caldeggi la scelta di un finale tragico con morte di Calaf. Il problema pratico, al di là che si condivida o meno una tale scelta, è il fatto che un finale tragico di questo tipo non lo abbiamo (Alfano/Toscanini e Berio optano, sebbene ciascuno a modo suo, per un happy end). E allora? Pantomimare (perdonami il neologismo dadaista :mrgreen: ) la morte di Calaf durante o dopo la marcia funebre di Liù?

Durante tutta la rappresentazione, una gigantografia del volto del tenore titolare della produzione è proiettata sul lato sinistro della parete di scatoloni che chiudono il palcoscenico e viene progressivamente annerita. Poiché domenica 19 Calàf era cantato dal secondo tenore, in teatro questo dettaglio della regia m'era parso del tutto incomprensibile e senza significato.


E in effetti così non si fa. È poco tedesco!
:mrgreen:

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Re: Quattro spettacoli in terra tedesca

Messaggioda DocFlipperino » mar 28 ott 2014, 16:01

DottorMalatesta ha scritto:Quindi, se ho ben capito, sei a favore di una “lettura aperta” (chiusa sulla marcia funebre alla morte di Liú) che in realtà aperta non è se, come mi sembra, caldeggi la scelta di un finale tragico con morte di Calaf. Il problema pratico, al di là che si condivida o meno una tale scelta, è il fatto che un finale tragico di questo tipo non lo abbiamo (Alfano/Toscanini e Berio optano, sebbene ciascuno a modo suo, per un happy end). E allora? Pantomimare (perdonami il neologismo dadaista :mrgreen: ) la morte di Calaf durante o dopo la marcia funebre di Liù? DM


"padre augusto, conosco il nome dello straniero. il suo nome è Calaf!"

accordi dissonanti ricompare il Boia....

"popolo di pechino, la legge è questa......" e ricomincia l'opera!
in qualche modo dovremo pur finirla no?

:mrgreen:
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Re: Quattro spettacoli in terra tedesca

Messaggioda DottorMalatesta » mar 28 ott 2014, 19:00

DocFlipperino ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto:Quindi, se ho ben capito, sei a favore di una “lettura aperta” (chiusa sulla marcia funebre alla morte di Liú) che in realtà aperta non è se, come mi sembra, caldeggi la scelta di un finale tragico con morte di Calaf. Il problema pratico, al di là che si condivida o meno una tale scelta, è il fatto che un finale tragico di questo tipo non lo abbiamo (Alfano/Toscanini e Berio optano, sebbene ciascuno a modo suo, per un happy end). E allora? Pantomimare (perdonami il neologismo dadaista :mrgreen: ) la morte di Calaf durante o dopo la marcia funebre di Liù? DM


"padre augusto, conosco il nome dello straniero. il suo nome è Calaf!"

accordi dissonanti ricompare il Boia....

"popolo di pechino, la legge è questa......" e ricomincia l'opera!


Che idea... GENIALE!!!!

8) 8) 8)

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Re: Quattro spettacoli in terra tedesca

Messaggioda DottorMalatesta » mer 29 ott 2014, 11:46

vittoriomascherpa ha scritto:L'unica mia ipotesi d'un "lieto" fine per Turandot è, in mancanza d'un'adeguata esperienza di finali Berio, quella d'uno svelamento del nome a giorno fatto, seguíto da Un Altro (ruolo muto?) che arrivi un po' alla Orèst mentre Calàf e Altoum stanno leggendo il bollettino di borsa come nella regia della Dörrie, li faccia fuori stile Jack the Ripper e venga accolto da un giubilante rondò della prima donna:


Un bel finalone splatter alla Quentin Tarantino.
Mitico!!!

:mrgreen:

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