MILANO 2012
nozze senza fico alla scala
Ha fatto bene Ildebrando D’Arcangelo a dare forfeit. Me ne sono andato alla fine del secondo atto delle Nozze di Figaro per non correre il rischio di coprire di buuuu un ragazzo! Nonostante tutto non ne ho cuore e non lo riterrei nemmeno giusto. Di buuuuu sonori andrebbero invece ricoperti tutti coloro che hanno organizzato un fremente battage pubblicitario addosso e attorno ad un pulcino del podio!
Dopo una frenetica ouverture con tutte le note ammucchiate ed affastellate a fraseggio zero, è iniziata la sagra dell’inerzia teatrale, invano sostenuta da una complessivamente brava compagbnia di canto (c’è un valore: il Cherubino della Dragojevic, voce sontuosa). Ma quel che si sentiva dalla prima galleria era un pigolio musical teatrale. I recitativi appiattiti ad un grado di noia MORTALE. La scansione senza capo né coda. Il suono un ronzio di archi contornato da qualche ben noto ululato: la solita indescrivibile sortita in derapage ululante dei corni, per due volte a fila , nel coro “Giovani, ecc.”
Grande assente: IL TEATRO (in MOZART!). E’ tutto inerte, noiosissimo, invano sostituito da qualche ricercato, ma futile arabesco degli archi, che aumenta la noia.
Dello spettacolo di Strehler c’è il mobilio, ci sono i costumi. Stop. La regia va così, a caso, ognuno fa quel che sa, più o meno.
Altro grande assente: il suono. Va bene che l’acustica della Scala non sarà la migliore, e la situazione peggiora (dopo gli ultimi rifacimenti) con spettacoli molto “vuoti” – per questo palcoscenico – quali queste storiche Nozze nate in un teatrino. Ma il suono non c’è anche perché non è minimamente sostenuto dal podio.
Non sono restato e non ho “buato” perchè ho rispetto dei giovani. Ne ho ZERO, invece, di chi non li rispetta, li lancia in contesti prematuri (e non tutti sono Harding o Dudamel!! Non certo Battistoni, per il momento!), li sfrutta mediaticamente esponendoli a figuracce. Questo ragazzo è colui che oggi, alla…. esima intervista degli ultimi mesi, se la pigliacon quei vecchi del passato che proponevano le Nozze in maniera troppo malinconica…. non fosse che le sue (almeno, il primo atto di cui posso parlare) mi sono parse di una tristezza, da inerzia, mortale! Com’era la storiella, che il ragazzo Battistoni raccontava ad un noto settimanale, di Bernstein che “mandava in samba Beethoven dal podio”?. Calma, ragazzo! Ma soprattutto, meno interviste, stop e riflessione. Cresci bene che magari ripassi. Ma, così, è presto! E non farti mangiar vivo da coloro che ti hanno eletto a piccola star. Loro, sono quelli da buare! Senza fine!
marco vizzardelli