Lucia di Lammermoor (Donizetti)

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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda teo.emme » mar 18 mar 2008, 20:31

MatMarazzi ha scritto:Guarda Teo.Emme,
mi devi scusare ma non ho nessuna intenzione di investire il mio tempo in una discussione sul genio artistico, musicale, drammaturgico di un Pavarotti.

Vedi, il canto (anzi, l'insieme dell'l'interpretazione operistica che non è solo "canto") è per me qualcosa di profondamente serio, di "importante", che riguarda tutte le possibilità della voce, le sue multiformi applicazioni "segniche", le sue varie e contrapposte tradizioni storiche, in relazione alla MUSICA (visto che l'opera è anche musica, quindi ritmo, ricerca di colori e di equilibri con lo strumentale, comprensione e valorizzazione delle articolazioni armoniche, della pulsazioni nascoste); ma anche in relazione al TEATRO (visto che l'opera è anche teatro, quindi eredità letterarie, drammaturgiche, poetiche, psicologiche, per non parlare delle suggestioni visive, scenografiche, quindi mimiche, corporee, coreografiche, oggi persino cinematografiche).
Per me l'interprete d'opera è come un poeta, un poeta dei suoni, che usa la sua voce (non importa se bella o brutta, se grande o piccola, se giovane o già segnata dall'età, se afferente a un certo tipo di tecnica o ad altra) per scrivere la sua poesia: una poesia di "suoni" e di "espressioni" che sappia parlare non solo del personaggio che incarna, rendendolo vivo, ma anche del nostro mondo, di cui anche l'interprete d'opera (come tutti gli artisti) tenta di donarci una rappresentazione.

E' per questo, capisci, che non posso aderire a una discussione sull'acuto più lungo e sul timbro più "solare": perché - mi scuserai la franchezza - non la ritengo degna nè del mio poco tempo, nè di questo forum.

Troverai sicuramente qualcun'altro con cui parlare di acuti e timbri "solari".
E con cui poter condivedere le tue invettive contro i tenori britannici, che per altro - ma lo sai anche tu - non sono nemmeno originali: sono rimasticature vecchie di trent'anni, copiate e ricopiate dagli articoli di Celletti buonanima, e come tali ancora meno interessanti per me: ai dogmini appresi a scuola, io preferisco sempre le posizioni personali, autenticamente vissute, anche quando non le condivido.

Scusami sia la franchezza, sia il fatto di interrompere qui questa discussione.
e saluti.
Matteo


Scusami tu la franchezza, ma ritenere "sprecato" il tuo tempo discutendo da chi dissente con te, mi sembra gesto intollerante e presuntuoso. Stupido io a continuare con un franco scambio di opinioni. Ma sai spero sempre nelle altrui aperture.

Ps: sui tenori britannici non ho assolutamente generalizzato (ti invito a leggere meglio), e nè lo voglio fare. Io non contesto che Pavarotti possa piacere o meno, e ci manca. Dico solo che Bostridge NON può piacere, perchè CENSURATO
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda Pruun » sab 29 mar 2008, 20:33

Ohi Mat, mi son risentito il Devereux con la Sills: al di là del fatto che secondo me canta infinitamente meglio lei della smorta Natalie newyorkese ma i due urli non sono per niente paragonabili... cioè la Sills in confronto alla franzòsa è una scolaretta!! :lol: :lol:
Al di là di questo, posso permettermi di consigliarti la Lucia di Chicago 2004 con Alvarez? (Sta su OS ma se non la trovate fate un fischio e la reuplodizzo io) Secondo me li le intuizioni di fraseggio della Natalie sono supportate da una forma vocale decisamente migliore e, insomma, io la trovo più godibile! :wink:
Ciao ciao
G.
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda pbagnoli » mar 29 apr 2008, 21:20

Riapro questo 3d un po' tribolato perché sta uscendo il fondamentale disco di arie d'opera italiana di Natalie Dessay.
Io lo sto aspettando con ansia
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda teo.emme » mar 29 apr 2008, 22:33

pbagnoli ha scritto:Riapro questo 3d un po' tribolato perché sta uscendo il fondamentale disco di arie d'opera italiana di Natalie Dessay.
Io lo sto aspettando con ansia


Io assolutamente no! :D :D :twisted: :twisted: ...ma il mondo è bello perchè vario, no?

Ps: devo dire, però, che ritengo la Dessay discografica (nel senso di incisioni in studio e credo che questo lo sia, ma attendo smentite), assai migliore di quella live o in incisioni live, perchè non si lascia andare a certi eccessi di cattivo gusto e perchè mantiene più controllo nella voce (secondo me almeno), ma non voglio rimpolpare una polemica già abbondantemente trattata e, così comè, fatta di posizioni assolutamente non ricomponibili...

Il cd in questione ancora non l'ho sentito (anche se è già disponibile da diverso tempo, almeno all'estero), tuttavia - scorrendo i brani - mi sembra manchi di coerenza musicale: giustapporre Violetta, Lucia, Gilda, Maria Stuarda, Elvira e Giulietta, mi sembra sortisca un certo effetto "minestrone"... Una scelta un pò "ondivaga" che non mi convince molto (soprattutto riguardo all'attuale tipo di vocalità della odierna Dessay).
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda beckmesser » mer 30 apr 2008, 16:32

pbagnoli ha scritto:Riapro questo 3d un po' tribolato perché sta uscendo il fondamentale disco di arie d'opera italiana di Natalie Dessay.
Io lo sto aspettando con ansia


Io l'ho comprato qualche tempo fa a Parigi, e ti confermo che l'ansia è ben riposta. A partire proprio dall'aria di Violetta: per nulla funambolica e virtuosistica come (forse) ci si poteva aspettare, ma anzi raccolta, intima (quel "sola, abbandonata, in questo popoloso deserto" ecc.: sembra davvero di vederla rannicchiarsi... bellissimo). Comunque mi sembra che in effetti il disco evidenzi molto bene lo sviluppo dell'attuale Dessay: molto più interessante in Violetta e Gilda che in Elvira o Stuarda (anche se di questa sarebbe per lei più significativo l'ultimo atto, più che l'aria iniziale...).

Comunque nessuno si preoccupi: il grido prima della cabaletta di Lucia è gloriosamente presente :D , anche se, non avendo sentito il live di New York, non so dire se è altrettanto orripilante...

Saluti.
beckmesser
 
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda teo.emme » mer 30 apr 2008, 19:15

beckmesser ha scritto: Comunque nessuno si preoccupi: il grido prima della cabaletta di Lucia è gloriosamente presente :D , anche se, non avendo sentito il live di New York, non so dire se è altrettanto orripilante....


Bah....proprio vero: sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico.... Che cattivo gusto! Comunque questo mi basta a mal giudicare questo recital.

Una domanda: i da capo ci sono (e se sì:sono variati)?
teo.emme
 

Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda pbagnoli » gio 01 mag 2008, 13:41

teo.emme ha scritto:
Bah....proprio vero: sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico.... Che cattivo gusto! Comunque questo mi basta a mal giudicare questo recital.

Una domanda: i da capo ci sono (e se sì:sono variati)?

L'hai ascoltato?
A giudicare dalla domanda sui da capo, direi di no.
E se non l'hai ascoltato, mi spiegheresti di grazia come cavolo fai a giudicare?
Siamo sempre alle solite, teo, a quanto vedo: sempre pronto a pontificare e a tranciar giudizi su ciò che non conosci, qui come altrove. E poi accusi gli altri di non aver ascoltato le Donne del Lago...
Come dice Cesare Cesaroni? Che amarezza :(
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda teo.emme » gio 01 mag 2008, 20:59

pbagnoli ha scritto:
teo.emme ha scritto:
Bah....proprio vero: sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico.... Che cattivo gusto! Comunque questo mi basta a mal giudicare questo recital.

Una domanda: i da capo ci sono (e se sì:sono variati)?

L'hai ascoltato?
A giudicare dalla domanda sui da capo, direi di no.
E se non l'hai ascoltato, mi spiegheresti di grazia come cavolo fai a giudicare?
Siamo sempre alle solite, teo, a quanto vedo: sempre pronto a pontificare e a tranciar giudizi su ciò che non conosci, qui come altrove. E poi accusi gli altri di non aver ascoltato le Donne del Lago...
Come dice Cesare Cesaroni? Che amarezza :(


Evidentemente non hai letto quel che ho scritto prima.......pertanto ti invito a rileggere, evitando così brutte figure....

Siamo sempre alle solite davvero.......
teo.emme
 

Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda pbagnoli » gio 01 mag 2008, 21:16

Io non faccio brutte figure: la mia domanda era retorica, infatti.
Non l'hai ascoltato (lo dici tu), ma giudichi. Anzi: mal-giudichi. Come al solito, no?
Te l'ho già detto altre volte, teo: questa è la casa di cui sei ospite, non è il muro che puoi imbrattare con i tuoi graffiti.

Sei libero di esporre tutti i tuoi giudizi e pareri, ma non accetto chiacchiere a ruota libera su cose che non conosci all'insegna della denigrazione per partito preso, atteggiamento che su Operadisc non attaccherà MAI.
Conosci le cose e non ti piacciono? Fai bene a criticarle (con educazione) e qui avrai sempre carta bianca per poterlo fare.
Non le conosci e le denigri? Non lo fai qui. Se vuoi, lo fai da altre parti: lo spazio ce l'hai.
E smettila di provocarmi, perché la corda, a furia di tirarla, prima o poi si spezza :evil:
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda Pruun » gio 01 mag 2008, 21:27

Però perdonami pietro se mi permetto, a me pare che teo.emme fosse chiaro e, se permetti, ne sposo le opinioni: mantenere una variante discutibile come quell'urlo estemporaneo anche in un recital (dove non c'è la giustificazione della scena) sembra molto opinabile anche a me.

Poi la Dessay non mi interessa, per cui i soldi per questo disco non li spendo proprio.
Salutoni!
G. :wink:
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda teo.emme » gio 01 mag 2008, 21:57

pbagnoli ha scritto: Io non faccio brutte figure: la mia domanda era retorica, infatti.
Non l'hai ascoltato (lo dici tu), ma giudichi. Anzi: mal-giudichi. Come al solito, no?
Te l'ho già detto altre volte, teo: questa è la casa di cui sei ospite, non è il muro che puoi imbrattare con i tuoi graffiti.

Sei libero di esporre tutti i tuoi giudizi e pareri, ma non accetto chiacchiere a ruota libera su cose che non conosci all'insegna della denigrazione per partito preso, atteggiamento che su Operadisc non attaccherà MAI.
Conosci le cose e non ti piacciono? Fai bene a criticarle (con educazione) e qui avrai sempre carta bianca per poterlo fare.
Non le conosci e le denigri? Non lo fai qui. Se vuoi, lo fai da altre parti: lo spazio ce l'hai.
E smettila di provocarmi, perché la corda, a furia di tirarla, prima o poi si spezza :evil:


Veramente stai montando un caso dal nulla.........
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda beckmesser » ven 02 mag 2008, 13:03

teo.emme ha scritto:Una domanda: i da capo ci sono (e se sì:sono variati)?


Si, ci sono, e sono (strepitosamente) variati, tranne quello di Traviata, ma non credo sia questo il punto. Il dato più interessante e sorprendente di questo cd, per mio conto, è proprio il fatto che alla Dessay non pare interessare nulla delle bellurie virtuosistiche (che pure ci sono, eccome se ci sono) fini a se stesse: tutto è rigorosamente finalizzato a fini teatrali, persino in un recital. Basta un esempio: io ho sempre detestato il mi bemolle alla fine della cabaletta di Traviata. E non per il mi bemolle in sè (un sovracuto sulla dominante ci può stare, anche dal punto di vista filologico) ma per il modo in cui quasi sempre viene risolto. Non si cantano le ultime frasi, si strillacchia il do precedente (ben più difficile, per come è scritto, del miB), il direttore arriva sull'accordo di dominante, ci piazza una bella corona, il soprano si prepara, con tutto agio, appoggia il miB un'ottava sotto, poi sale al sovracuto, attaccandolo non a piena voce, per sondare meglio il terreno, poi se tutto va bene lo rinforza e lo tiene fino a bruciare l'ultima molecola di ossigeno nei polmoni e finalmente se ne va. Con tanti saluti all'effetto di crescente eccitazione cui tutto il brano tende. Niente di tutto ciò con la Dessay: canta tutto, accelerando il ritmo (che poi in verità non accelera: accentua sempre di più il ritmo in modo che sembra si acceleri), sale a un sicurissimo do e poi subito dopo al miB, attaccato subito a piena voce. Non "un sovracuto" messo lì a glorificazione del soprano, ma una nota che diventa il culmine di tutto il brano, tutto costruito con una capacità di variare colori, ritmo, di giocare coi fiati, da lasciare allibito. Per mio conto un capolavoro, come tutti gli altri brani.
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda Maurizio Dania » dom 08 giu 2008, 12:14

beckmesser allora una delle migliori Traviata della storia del disco è quella che cantò Montserrat Caballè. Rca. Cantò tutte le note scritte e nel recitativo, aria e cabaletta finale della prima parte dell'opera, oltre ai favolosi pianissimi, emette due re bemolle attaccati come solo lei sapeva fare, senza alcuna forzatura e senza mi bemolle, che in ogni caso non possedeva.
Magnifico fu il concerto di Parma, molti anni dopo, con Carreras e Pons. Non cantò il primo atto, ma un "Amami Alfredo" ed un "Addio..." da brividi.
Vi sono molte registrazioni dellìopera, interpretata alla Signora, senza urla nè grida: soprattutto senza uscire dal personaggio, pur rimanendo la Caballè.
Sulla Dessay non posso esprimermi per non suscitare altre reazioni: escludo quindi la polemica che non è mai ragionevole. Soprattutto non ha senso perchè non sposti i pareri e le idee, neppure di un millimetro.
A me lo scricciolo francese è sempre piaciuto: in scena a volte mi sembra di vedere la maschera della Piaf; ho avuto il piacere di ascoltarla dal vivo, in teatro a Barcellona ed a Vienna e mi ha sempre emozionato. La ritengo una delle maggiori vocaliste degli ultimi anni, o decenni, se si vuole dare un senso temporale alla sua epoca.
Dopo due operazioni alle corde vocali, dopo varie vicissitudini, anche personalissime, la sua grinta e la capacità di entrare nei ruoli che interpreta e canta, ha qualcosa di miracoloso. Poi, tra l'altro, canta tutto quel che è scritto, salvo qualche eccezione. ma chi ha sempre cantato tutto? Quanti tagli e quante urla si ascoltavano anche dalla Callas.
Persino nelle opere più celebrate, come la Bolena della Scala, i tagli furono notevoli e alcuni uomini di cultura e spettacolo, quali Franco Soprano, arrivarono a scrivere che, ad esempio, quella Bolena ebbe un clamoroso successo anche grazie alla prova del mezzosoprano che accompagnava la Diva.
Però chi metterebbe in discussione la grandezza della Callas, la storicità di quell'opera, la figura stessa di colei che ha inventato il ruolo di drammatico d'agilità? (Armida di Rossini, a Firenze).
Ora non paragono la Dessay alla Callas, non mi si fraintenda, però non mi sembra giusto, al di là dei gusti personali, che non si discutono, criticare con asprezza una interprete vocale che continua ad essere ovunque acclamata ed è amatissima, proprio per il modo che ha di porgere le note, per come si muove in scena, per quella classe innata nel portamento che, nel complesso, pur non essendo un fenomeno di fisicità alla Gruberova, la rende irresistibile.
Se poi ci scappa qualche urletto, che sarà mai? Forse che la grande Edita, nell'ultima opera cantata a Barcellona, il Roberto Devereux, non termina l'opera con un urlo che alla "prima" tutto era tranne che una nota cantata? eppure la sua prestazione è stata giudicata straordinaria.
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Re: Lucia di Lammermoor (Donizetti)

Messaggioda VGobbi » dom 17 ago 2008, 10:55

Non so se e' corretto riaprire questo thread. Lascio la scelta ai gestori. Quel che vi voglio parlare, e' si la "Lucia di Lammermoor" ma nell'edizione francese. Lo spettacolo, andato in onda su Sky Classica (vi consiglio, vivamente, di abbonarvi visto che l'offerta dell'opera e' raddoppiata oltre che variegata ed interessante. Infatti al martedi' rappresentano le opere straniere, al sabato invece quelle italiane), si tratta della messinscena del 2002 al teatro di Lione. Nel cast, alla direzione funzionale di Pido', vi era Ciofi, Alagna e Tezier. Intanto la Lucie presenta differenze non di poco conto, rispetto a quella italiana. Acquista importanza il "doppiogiochista" Gilbert, sostituendo l'inutile paggio Elisa. Perde valore Raimondo, dove viene tagliata la romanza dell'ultimo atto "Dalle stanze, ove Lucia", in cui annuncia l'omicidio di Arturo (che riacquista notevole rilevanza, apparendo gia' al primo atto e mostrando dubbi sulla lealta' amorosa di Lucia) in una sorta di recitativo accompagnato e con il coro da sparring-partner.

In merito all'interpretazione, onestamente ho trovato l'esecuzione davvero memorabile. La Ciofi, nei panni della protagonista, ha mostrato una vocalita' flessibile in un ruolo davvero massacrante, specie nella famosa "scena della pazzia". Il peso vocale e' piu' di un "leggero" che di un "lirico", ma e' aiutata da un viso mobilissimo ed espressivo, oltre che da una voce interessante e sempre viva. Meriterebbe un thread a parte questa artista, non poco bistrattata. In quel poco che l'ho conosciuta, mi ha sempre destato impressioni piu' che positive (ottimo il suo Meyerbeer nelle edizioni proposte dalla Dynamic). Forse esagero, ma per certi versi mi sovviene una certa parentela con la Dessay.

Alagna. Edgard fin nel midollo, aiutato dalla familiarita' con la lingua francese, fa mirabilie con la sua voce (personalmente timbricamente non mi affascina piu' di tanto) in un ruolo ampiamente alla sua portata. Incantevole nel duetto con Lucie, incisivo nell'invettiva del sestetto, struggente e poetico nella scena finale dell'opera. A mio modesto avviso, un Edgard storico.

Molto bravo pure Tezier nei panni di Enrico, mostrando la sua inflessibilita' ai patimenti di Lucie e l'avarizia per il potere.

Qualcuno l'ha visto?
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Lucia di Lammermoor (Donizetti)

Messaggioda pbagnoli » dom 17 ago 2008, 14:17

No, Vittorio: non ho visto lo spettacolo ma ho il disco (Virgin, se non ricordo male) con la Dessay - invece della Ciofi - e il resto del cast uguale.
Mi entusiasmò la Dessay, cui mancava purtroppo - colpa dell'edizione francese - la splendida "Regnava nel silenzio" del primo atto; e mi colpì negativamente la sciatteria di un Alagna ai minimi storici; Tézier così così.
Un disco comunque da avere per capire l'impatto di quest'opera in mano alla più grande fra le vocaliste contemporanee.

Detto questo, sulla Ciofi sono in gran parte d'accordo con te. E' sempre molto brava, anche se quasi mai finisce per apparire una fuoriclasse. E' una grande professionista, in grado di passare agevolmente dal repertorio barocco a quello ottocentesco, ma in questo campo essere una grande professionista non vuol dire essere un genio dell'espressione.
E' una di quelle cantanti che vorrei sempre avere in repertorio, ma da qui a farne la protagonista della sera inaugurale ce ne corre...
Comunque, se devo scegliere fra lei e tante altre più sopravvalutate di lei perché hanno la tecnica tanto rifinita e pulita e fanno le loro belle notine...Ciofi tutta la vita!
Ti abbraccio
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