MatMarazzi ha scritto:Guarda Teo.Emme,
mi devi scusare ma non ho nessuna intenzione di investire il mio tempo in una discussione sul genio artistico, musicale, drammaturgico di un Pavarotti.
Vedi, il canto (anzi, l'insieme dell'l'interpretazione operistica che non è solo "canto") è per me qualcosa di profondamente serio, di "importante", che riguarda tutte le possibilità della voce, le sue multiformi applicazioni "segniche", le sue varie e contrapposte tradizioni storiche, in relazione alla MUSICA (visto che l'opera è anche musica, quindi ritmo, ricerca di colori e di equilibri con lo strumentale, comprensione e valorizzazione delle articolazioni armoniche, della pulsazioni nascoste); ma anche in relazione al TEATRO (visto che l'opera è anche teatro, quindi eredità letterarie, drammaturgiche, poetiche, psicologiche, per non parlare delle suggestioni visive, scenografiche, quindi mimiche, corporee, coreografiche, oggi persino cinematografiche).
Per me l'interprete d'opera è come un poeta, un poeta dei suoni, che usa la sua voce (non importa se bella o brutta, se grande o piccola, se giovane o già segnata dall'età, se afferente a un certo tipo di tecnica o ad altra) per scrivere la sua poesia: una poesia di "suoni" e di "espressioni" che sappia parlare non solo del personaggio che incarna, rendendolo vivo, ma anche del nostro mondo, di cui anche l'interprete d'opera (come tutti gli artisti) tenta di donarci una rappresentazione.
E' per questo, capisci, che non posso aderire a una discussione sull'acuto più lungo e sul timbro più "solare": perché - mi scuserai la franchezza - non la ritengo degna nè del mio poco tempo, nè di questo forum.
Troverai sicuramente qualcun'altro con cui parlare di acuti e timbri "solari".
E con cui poter condivedere le tue invettive contro i tenori britannici, che per altro - ma lo sai anche tu - non sono nemmeno originali: sono rimasticature vecchie di trent'anni, copiate e ricopiate dagli articoli di Celletti buonanima, e come tali ancora meno interessanti per me: ai dogmini appresi a scuola, io preferisco sempre le posizioni personali, autenticamente vissute, anche quando non le condivido.
Scusami sia la franchezza, sia il fatto di interrompere qui questa discussione.
e saluti.
Matteo
Scusami tu la franchezza, ma ritenere "sprecato" il tuo tempo discutendo da chi dissente con te, mi sembra gesto intollerante e presuntuoso. Stupido io a continuare con un franco scambio di opinioni. Ma sai spero sempre nelle altrui aperture.
Ps: sui tenori britannici non ho assolutamente generalizzato (ti invito a leggere meglio), e nè lo voglio fare. Io non contesto che Pavarotti possa piacere o meno, e ci manca. Dico solo che Bostridge NON può piacere, perchè CENSURATO