La traviata - Teatro alla Scala 2013

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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda reysfilip » mar 10 dic 2013, 1:27

Rileggendo il thread, ho notato come alcuni abbiano detto che era una Traviata "parziale", cioè che non copriva tutte le tematiche affrontate dall'opera. Perciò riporto alcune righe da La Repubblica di oggi in cui si parla dei "delusi" di questa Traviata: Cerniakov e Beczala. Ovviamente prendo dalle parole del primo:

"Posso solo dire che ho provato a far emergere dei temi dell'opera solitamente trascurati. Oggi l'aspetto dei mali sociali, della reputazione e dei pregiudizi passa in secondo piano. Ciò che ancora ci lega alla storia di Violetta e Alfredo è che parla di noi, di un sentimento che riguarda tutti: l'amore. Ci fa paura? Lo respingiamo? Come reagiamo? Ecco: io ho provato a mettere l'accento su un frammento della vita dei tre personaggi principali di Traviata e di capire come vivono i loro sentimenti. Perché è questo ciò che ci interessa"

Ecco spiegata l'assenza di alcune tematiche. E' una posizione discutibile ma spiega alcune cose.

Riguardo a Violetta, Pietro dice che ci voleva una fuoriclasse. Guardando un po' nel panorama attuale (quindi escludendo la Dessay, ora ritirata, che ovviamente è stata rivoluzionaria in questo ruolo) chi poteva avere le carte in regola per una produzione del genere? L'unica candidabile secondo me era Marlis Petersen che però non ha lo stesso appeal di fama che ha la Damrau e aggiungerei purtroppo perché rimane un'assoluta fuoriclasse. Non a caso la Damrau è scritturata questa stagione per Traviata a Parigi, Londra e Monaco mentre la Petersen sarà Violetta solo nella ripresa dello spettacolo di Konwitschny all'An der Wien.
Detto ciò io non capisco come mai la Damrau vada così cauta nel primo atto dove potrebbe andare con tutta tranquillità. All'inizio pensavo fosse colpa della seconda gravidanza che le ha scurito molto la voce ma dopo aver sentito la Lucia dello scorso Luglio a Monaco ho capito che quello non è il problema. Prima che debuttasse Violetta al MET pensai che lì sarebbe andata liscissima e che avrebbe avuto più problemi nel terzo atto, invece è stato tutto il contrario anche ora in questa produzione scaligera. A quanto pare non è un ruolo a lei del tutto congeniale.

Saluti

Filippo
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda Raffaele » mar 10 dic 2013, 10:17

Rodrigo ha scritto:... Se la partitura (si badi, NON LE DIDASCALIE) mi cita zingarelle, e mattadori il regista deve risolvere un problema di plausibilità a mio avviso. Ossia, puo' sicuramente non mettere in scena personaggi vestiti da... , ma al contempo dovrebbe fare in modo che quello che succede sul palco risponda a quanto cantano i personaggi, pena l'incomprensibilità (o un effetto vagamente surreale).


Però secondo me la chiave di lettura (o una delle chiavi di lettura) di questa regia ,piaccia o non piaccia, stava proprio in una continua e ostentata contraddizione fra quanto avveniva in scena,specie sotto il punto di vista della gestualità, e quanto invece cantato dai personaggi o quanto ci si aspettava dalla naturale sequenza degli avvenimenti...Lo stesso Alfredo,per esempio,all'inizio della famigerata festa del secondo atto,dopo il lungo e interminabile intervallo fra prima e seconda parte, era già in scena,sin dall'inizio,per poi fare qualche passetto indietro alla fine dei cori di zingarelle e toreador e mimare l'ingresso nella sala della festa("...Si, amici...)...
Mi sembrava un continuo e sottile gioco di rimandi fra quanto voluto o inteso dal regista e quanto stabilito da partitura e libretto e dalla naturale sequenza cronologica dei fatti...
Quello che mi lascia perplesso ,piuttosto, è: gli interpreti,per quanto bravi(mi riferisco soprattutto al soprano) avranno capito o quanto meno profondamente accettato fino in fondo quello che andavano facendo?
La Damrau per esempio nella sequenza di interventi e interviste mandate in onda nel lungo intervallo raccontava del suo innamoramento/colpo di fulmine per l'opera proprio quando da piccola aveva visto la Traviata di Zeffirelli(film-opera con Stratas,ecc.)...Niente di più distante da quanto qui visto...Un pò mi viene il sospetto che forse proprio lei avrebbe preferito interpretare una bella Violetta ipertradizionalista ottocentesca tutta sospiri e languori e colpi di tosse...
Ma ancora di più Beczala che afferma che il suo era un Alfredo che nel corso dell'opera mutava e cresceva( da giovane impulsivo e incosciente all'inizio a uomo innamorato all"inferno"(parole sue) del finale...Io una cosa che proprio non ho visto in questa rappresentazione è il cambiamento progressivo dei personaggi e tanto meno quello di Alfredo che per me resta sempre uguale a se stesso dall'inizio alla fine o, se un pò cambia, lo fa in peggio( fiori e dolcetti a una Violetta disperata, impazienza e voglia di andar via quanto prima...)...Quindi, per me, alla fine il regista,ripeto piaccia o non piaccia, qualcosa avrà voluto dire, ma gli interpreti lo avranno capito o quanto meno "digerito" per davvero?...
Saluti Raffaele
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda DottorMalatesta » mar 10 dic 2013, 11:01

Rodrigo ha scritto: Sarà stupido ma è questo è stato l'unico momento in cui sono rimasto perplesso. Certo non mi scandalizzo per una regia che lascia in soffitta del folklore pseudoispanico da quattro soldi, ma resta un problema. Se la partitura (si badi, NON LE DIDASCALIE) mi cita zingarelle, e mattadori il regista deve risolvere un problema di plausibilità a mio avviso. Ossia, puo' sicuramente non mettere in scena personaggi vestiti da... , ma al contempo dovrebbe fare in modo che quello che succede sul palco risponda a quanto cantano i personaggi, pena l'incomprensibilità (o un effetto vagamente surreale).


Rodrigo, non sei certo un operomane della domenica. Per questo ti chiederei di spiegare un po´meglio quello che intendevi dire. Perché non sono sicurissimo di averlo capito.
Quanto consideri vincolante il libretto (inteso sia come testo/contenuto che come indicazioni sceniche)? Gli attribuisci la stessa importanza della musica o un´importanza inferiore (dove per importanza intendo la necessitá/opportunitá di rispettare quanto previsto nel libretto)?

By the way, forse c´entra o forse no, sapete come la penso in fatto di regia: ho fatto outing! Confesso che comunque, forse per la prima volta leggendo i sottotitoli mentre guardavo lo spettacolo di Tcherniakov ho avvertito un senso di disagio, come una vertigine (sapete quando siete sul treno e vi sembra di stare per partire, salvo poi accorgervi che a muoversi non siete voi ma è il treno acacnto al vostro?). Ecco, qualcosa di simile. L´impressione che lo spettacolo andasse in un verso e il contenuto del libretto in un altro. Non che questa Traviata fosse “estrema”. Ho visto ben altro. Però è la prima volta che mi capita di sperimentare questo disagio. Forse perché Traviata è titolo notissimo e il libretto lo conosco a menadito?

Mah…

reysfilip ha scritto:Detto ciò io non capisco come mai la Damrau vada così cauta nel primo atto dove potrebbe andare con tutta tranquillità.


Secondo me la Damrau non è più la cantante degli inizi. La voce ha acquisito corpositá, il timbro si è fatto più vellutato. Ascoltata nei Contes di Jones a Monaco la cosa era secondo me evidentissima: Olympia e Julietta (soprattutto la prima con delle tracce di vetrositá) mi sono sembrate molto meno convincenti di Antonia.

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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda flipperinodoc » mar 10 dic 2013, 12:06

DottorMalatesta ha scritto:Secondo me la Damrau non è più la cantante degli inizi. La voce ha acquisito corpositá, il timbro si è fatto più vellutato. DM


se poi magari i "custodi" si accorgessero che non è più (se mai lo è stata) un soprano coloratura

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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda DottorMalatesta » mar 10 dic 2013, 12:16

flipperinodoc ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto:Secondo me la Damrau non è più la cantante degli inizi. La voce ha acquisito corpositá, il timbro si è fatto più vellutato. DM


se poi magari i "custodi" si accorgessero che non è più (se mai lo è stata) un soprano coloratura


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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda Maugham » mar 10 dic 2013, 12:53

flipperinodoc ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto:Secondo me la Damrau non è più la cantante degli inizi. La voce ha acquisito corpositá, il timbro si è fatto più vellutato. DM


se poi magari i "custodi" si accorgessero che non è più (se mai lo è stata) un soprano coloratura

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Be', insomma, è l'erede -di fatto- della Gruberova.
I suoi inizi sono stati tutti incentrati sulla coloratura: kostanze, zerbinetta, gilda, aminta...
Anch'io a Monaco nei contes avevo notato questa voce che si era ingrossata al centro.
Aveva appena fatto un figlio. Adesso ne ha fatto un altro. I più informati dicono che al terzo figlio si è proposta di debuttare nei Pagliacci. Come Tonio.

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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda Raffaele » mar 10 dic 2013, 13:00

Maugham ha scritto:...Aveva appena fatto un figlio. Adesso ne ha fatto un altro. I più informati dicono che al terzo figlio si è proposta di debuttare nei Pagliacci. Come Tonio.
WSM


Guarda, mi stai letteralmente facendo morire dalle risate...Sei veramente incredibile...
Ciao Raffaele
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda DottorMalatesta » mar 10 dic 2013, 13:09

Per quanto riguarda l´accostamento alla Gruby, sia la Gruby che la Damrau si sono spinte "oltre" il solito repertorio da soprano coccodè: Lucia, Stuarda e Lucrezia (tra le molte eroine donizettiane la Gruby), Violetta. Insomma... mentre con la Dessay appariva al limite con Violetta, mi sembra che Violetta calzi piú "comoda" alla Damrau.

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P.S.: io invece da quando sono padre, a furia di gridare dietro a mia figlia, ho guadagnato un´ottava in alto: ora arrivo al rebemolle (altro che pira!!) :mrgreen:
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda Rodrigo » mar 10 dic 2013, 16:10

DottorMalatesta ha scritto:Rodrigo, non sei certo un operomane della domenica. Per questo ti chiederei di spiegare un po´meglio quello che intendevi dire. Perché non sono sicurissimo di averlo capito.
Quanto consideri vincolante il libretto (inteso sia come testo/contenuto che come indicazioni sceniche)? Gli attribuisci la stessa importanza della musica o un´importanza inferiore (dove per importanza intendo la necessitá/opportunitá di rispettare quanto previsto nel libretto)?


Proverò a spiegare la mia visione.
A mio avviso le didascalie, come le note sceniche più o meno derivanti dall’autore o dal librettista, costituiscono una sorta di pre-testo, ossia materiali che stanno a monte del testo vero e proprio costituito (diciamo un’ovvietà) dalla musica e dal libretto che il compositore ha messo in partitura.
Ora il regista (e analogamente lo scenografo, il costumista e il coreografo) hanno poteri assoluti sul pre-testo, ma non sul testo. D’altra parte tra la regia e il testo si deve instaurare un rapporto che, evidentemente, non ha nulla a che vedere (o almeno non necessariamente) con il pedestre rispetto delle didascalie. Non giudico “sbagliata” un’idea registica che trascuri il pre-testo, è “sbagliata una regia che prescinde dal testo. E si puo’ prescindere dal testo anche rispettando alla lettera tutte le didascalie.
Per stare alla Traviata non ho nulla in contrario sul fatto di far cantare “Sempre libera” non da Violetta sola in scena, ma come se fosse uno scambio di confidenze con Annina. E’ un’idea che prescinde dal pre-testo, ma rispetta il testo. Legittimamente, ossia senza contraddizione, dà una lettura – interessante e ben sviluppata in tutto lo spettacolo - del rapporto tra le due donne, anche se non prevista dalle didascalie. Ma non in contrasto con il dato musicale e librettistico.
Nella festa di Flora il regista decide di non mettere in scena zingarelle e mattadori. Benissimo, padrone di farlo, ma deve trovare un modo per spiegarmi plausibilmente il motivo per il quale il libretto me li evoca esplicitamente, pena una sorta di cortocircuito tra testo e regia.
Spero di non essere stato troppo fumoso.
Saluti
Rodrigo
 
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda DottorMalatesta » mar 10 dic 2013, 16:42

La questione è interessantissima!
A rigore anche le didascalie fanno parte del libretto, e quindi del testo. E poi, come considerare le “indicazioni sceniche” autentiche (non derivate dal solo libretto) come ad esempio quelle di Otello pubblicate da Ricordi e approvate da Verdi stesso? Testo o pre-testo? E come considerare i costumi e le scenografie originali? Testo o pre-testo? E se poi Verdi considerava un ripiego l´aver messo in scena una traviata retrodatata di un secolo per non turbare gli animi candidi, che valore dare alle modifiche nel pre-testo e nel testo imposte dalla censura o adottate quali meri ripieghi?
Comunque, se ho ben capito il tuo pensiero, tu nel libretto distingui tra una parte “nobile” e “intoccabile” (il testo delle arie, le battute, i dialoghi) e una parte “meno nobile” (le “didascalie”). Ora, le “didascalie” sono indicazioni che riguardano: 1. Disposizioni relative agli ambienti rappresentati in scena (es: “casa di campagna presso Parigi”) 2. Disposizioni in merito alla gestualitá dei personaggi (es: “mesce ad Alfredo”); 3. Disposizioni in merito alle emozioni dei personaggi (es: “desolato”). Quindi le “didascalie” possono essere un sacco di cose, più o meno rilevanti nella dinamica e nel quadro complessivo dell´opera.
Non tutti questi 3 elementi vengono considerati “intoccabili” allo stesso modo. Voglio dire, il rispetto delle indicazioni in merito agli ambienti da rappresentare in scena è spessissimo disatteso nelle regie. Meno disattese, ma comunque mai con una resa letterale (anche nelle regie che, almeno sulla carta si rifanno alle didascalie originali, penso ad esempio al Ring di Shenk), anche le indicazioni relative alla gestualitá dei personaggi o alle emozioni.

Analizziamo quello che chiami “testo” e “pre-testo” in questa scena di Traviata:

VIOLETTA
Usciamo dunque
S'avviano alla porta di mezzo, ma Violetta è colta da subito pallore
Ohimé!
TUTTI
Che avete?
VIOLETTA
Nulla,
Nulla.
TUTTI
Che mai v'arresta
VIOLETTA
Usciamo
Fa qualche passo, ma è obbligata a nuovamente fermarsi e sedere
Oh Dio! [e qui la musica fa una sorta di “glissando” discendente, quasi a “mimare” un calo di pressione”]
TUTTI
Ancora!
ALFREDO
Voi soffrite?

Bene, qui musica, parole (che tu chiami “testo”) e didascalie (“pre-testo”), indicano chiaramente che Violetta ha una sensazione di REALE malessere improvviso, impallidisce, ed è costretta a sedersi.
Tcherniakov tira una riga su “testo” e “pre-testo” (e passi che non fa vedere nessuno che si avvia "alla porta di mezzo") e addirittura fa vedere una Violetta che FINGE un malore pur di stare da sola con Alfredo.

Con buona pace di Pietro che in questa Traviata non vede alcun elemento di “destrutturazione”. : Chessygrin :

La questione è davvero molto intrigante e merita una discussione!!!


Ciao,
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda Rodrigo » mar 10 dic 2013, 18:13

Hai capito perfettamente la distinzione che intedevo operare parlando di testo e pre-testo. Testo è il dato musicale e, per cosi' dire, è costituito dalla partitura e dalle battute del libretto messe in musica. Ci possono certo essere delle "zone grigie" (penso ai dialoghi di un singspiel) ma il concetto di fondo è questo.
Venendo alla scena di Traviata citata Tcherniakov , come giustamente hai notato, ha agito con libertà quanto al pre-testo. Ma rispetto al testo (ossia alle parole musicate) non si è creato alcun cortocircuito. La partitura - semplifico - non ci dice se il malore di Violetta è più o meno grave o magari è simulato. E' vero il pre-testo ci dice che sono i primi sintomi della tisi ecc. ecc. ma l'avere agito in contrasto con esso non ha portato il regista a contraddire il dato testuale. Lo ha semmai dotato con coerenza di un "nuovo" pre-testo evidentente significante e non in contraddizione logica.
Saluti
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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda DottorMalatesta » mar 10 dic 2013, 20:19

Mi è stata segnalata, e vi riporto il link, la recensione del New York Times:

http://www.nytimes.com/2013/12/10/arts/ ... .html?_r=0

Ciao,

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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda DottorMalatesta » gio 12 dic 2013, 17:43

Recensione di Andrea Estero su The Classic Voice

http://www.classicvoice.com/rivista/rec ... ecensione/

Ciao,

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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda DottorMalatesta » gio 12 dic 2013, 20:28

Suggerisco caldamente questa lettura...

http://www-5.unipv.it/girardi/Carsen.pdf

Giusto per non dimenticare che Verdi non ebbe scrupoli (sono parole sue!) a fare questo "sogeto dell´epoca".

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Re: La traviata - Teatro alla Scala 2013

Messaggioda teo.emme » gio 12 dic 2013, 20:40

DottorMalatesta ha scritto:Suggerisco caldamente questa lettura...

http://www-5.unipv.it/girardi/Carsen.pdf

Giusto per non dimenticare che Verdi non ebbe scrupoli (sono parole sue!) a fare questo "sogeto dell´epoca".

DM

E quindi? Io non credo affatto che il problema della brutta (per me) regia di Cernjakov sia l'attualizzazione - pratica usata e strausata anche da registi che voi liquidate come "tradizionali", da Visconti a Strehler, da Ronconi a Ponnelle - ma la discrasia tra quel che si sente e quel che si vede, sino a sfiorare il comico involontario. Poi ognuno sia libero di menarla fin che vuole con le zucchine, gli abiti moderni, la pizza o la "destrutturazione"...ma la questione, a mio giudizio, è molto diversa.
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