Neanche la zietta ama particolarmente la Devia,pur considerandola una professionista di classe e una di cui si fida,tanto per non fare nomi anche una che se c'e' scritto che canta il 1 giugno a Roccacannuccia,poi ci canta sul serio.
Su Hampson Willy ha ragione,anche se l'articolo dell'Herald l'ho letto proprio per caso in biblioteca,cercando tutt'altro.
Il problema e' che lo considero il simbolo della decadenza. Il Romolo Augustolo dell'opera,per cosi' dire. Matt ha colto perfettamente nel segno: non ho capito proprio, e se uno cosi' vuole fare davvero Wotan-o anche Sachs- allora non voglio neppure capire.
Odoacre e' alle porte
E verra' il giorno che la Devia la rimpiangeremo,a colpi di Opolais e di un altro fiore del mio giardino,direbbe Celletti,le cui laudi ho trovato anche qui: intendo Nadja Michael, spaventosissima Tosca a Bregenz qualche anno fa.
Come qualche tempo fa,e lo dicevo in questa sede, risentendo il suo splendido "velluto" nella Maria di Rohan degli anni 70,ho rimpianto il noiosissimo ecc ecc Renato Bruson.Ecco,lui allora era magari non Traiano,ma Antonino Pio si'.Mancavano 300 anni a Romolo Augustolo (Keenlyside potrebbe essere Valentiniano III, quello di cui parla Ezio nell'Attila.Il Quasthoff che ho sentito a NY,l'oca del Campidoglio)