Luca ha scritto:La Jaho in quell'edizione non mi sembra sia un fenomeno di articolazione!
Secondo me invece sì, Luca.
E lo fa in virtù di un'arte declamatoria che - secondo me - porta in superficie le nevrosi e il male di vivere della protagonista. Mi sembra inoltre che se la cavi molto bene in tutta la grande scena finale
Luca ha scritto:Secondo aspetto: nevrosi e psicosi nel monastero (non in una clinica pediatrica!) di Suor Angelica le proiettiamo noi o le ha volute Puccini libretto e musica alla mano? Non alla zuccherosità è vero, ma attenzione a non deformare il tutto, altrimenti siamo noi a farci la 'nostra Suor Angelica' (o qualsiasi altra opera).
Dunque: a parte il fatto che Suor Angelica non perde il suo essere religiosa, perché - pur se nella corsia di un reparto pediatrico - è pur sempre una suora. E' un ordine religioso quello cui appartiene questa infermiera che è - prima di tutto - una suora: e questo mi sembra che Jones lo sottolinei molto bene.
Quanto al resto, direi che Jones - così come Pappano e la Jaho - è nel pieno diritto di raffigurare la "propria" Suor Angelica: ci troviamo cioè nel rispettabile - e qui, su questo sito, dibattutissimo - ambito della libertà esecutiva dell'interprete.
Siamo sinceri: che stravolgimenti fa, Jones?
Suor Angelica è sempre una suora? Sì!
Sono spiegate le origini della sua psicosi e nevrosi? Sì!
E' ben raffigurato il confronto con la zia Principessa? Sì!
A me sembra una regia estremamente classica, molto ben impostata, che sceglie il problema principale di Angelica - il bambino - e ne fa il centro della sua vicenda. E trovo che la scena finale di quel bimbo che le si avvicina mentre muore molto, ma molto più emozionante della solita apparizione di Maria che ho visto in altre occasioni (per esempio in uno spettacolo alla Scala Anni Ottanta, forse con la regia di Bussotti, ma non ci giurerei). Poi tu dici che l'apparizione della Vergine sia più coerente: per carità, ci mancherebbe, tuo gusto che rispetto. Per quanto mi riguarda, credo che questo sia uno degli spettacoli più emozionanti che io abbia mai visto e proprio per questa scelta assolutamente coerente: è il bambino che la salva. Poi, ovviamente, possiamo aprire un dibattito infinito sulla valenza semantica di
quel bambino, in
quel momento; per me è un colpo teatrale straordinario e assolutamente coerente.
Luca ha scritto:Se in Jones la protagonista ingoia i barbiturici, in quell'edizione tedesca si taglia i polsi con effetti abbastanza devastanti e degni di D. Argento. Ma questo è il Puccini che dipinge il monastero come "luogo di clemenza e pietà"? Oppure gli facciamo dire cose che non ha detto?
Suor Angelica ha sempre una ricetta buona fatta con i fioriA me sembra che Puccini non dipinga affatto il monastero come luogo di clemenza e pietà.
La zia Principessa lo spiega molto bene: è luogo di penitenza.
Le altre suore sono terribilmente scollate da questa presenza ingombrante che è stata messa lì per espiare una colpa ben precisa: quella di aver fatto un figlio per amore, fuori dal matrimonio. Loro isolano lei, lei si isola da loro: e, per inciso, secondo me la Jaho è bravissima a rimarcare con la propria spocchia la stessa superiorità che provava una Virginia de Leyva nei confronti delle proprie consorelle.
Quando la zia Principessa la va a trovare - correggimi se sbaglio - non mostra né pietà, né clemenza: le porta un atto da firmare senza troppe storie, le ricorda che il giovane che sposerà Viola lo farà solo perché è: "...Chi per amore condonò la colpa di cui macchiaste il nostro bianco stemma".
E quando Angelica la rimprovera: "Sorella di mia madre voi siete inesorabile", la zia ribatte con una sola parola: "Espiazione!".
Ti sembra pietà o clemenza?
Non solo.
Angelica - di fatto - si suicida.
Oleandro: veleno.
Atropo (belladonna): veleno.
Pruno lauro (o lauroceraso): questo è il più singolare di tutti, perché denota nel librettista una profonda conoscenza di botanica, visto che non è noto a tutti ma il lauroceraso è una fonte naturale di acido cianidrico, o acido prussico, veleno mortale scelto dai giallisti, dai nazisti e da qualche stato americano per uccidere l'essere umano.
Quello che Angelica si prepara è cocktail micidiale a scopo suicidario.
Quindi, Jones rispetta perfettamente il dettato di Puccini, anche più del regista tedesco da te citato che punta maggiormente allo splatter.
Che Angelica muoia per veleno autosomministratosi
è esattamente quello che ha detto Puccini!!!!!Luca ha scritto:Terzo aspetto LA SCOTTO E' LA MIGLIORE SUOR ANGELICA DEL DISCO. Non solo il "Senza mamma" lo prova, ma anche la semplice frase iniziale (mutuata da Dante Par. XXXIII) "I desideri sono i fiori dei vivi..."
Amo moltissimo la Scotto, come sai.
Ma, come Angelica, la trovo manierata e terribilmente in difficoltà nel finale