Ermione (Rossini)

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Re: Ermione (Rossini)

Messaggioda Tucidide » mar 26 ago 2008, 14:47

Molto appassionata ed appassionante la tua presentazione, Ilaria.
A proposito di Kunde, devo dire che anch'io l'ho molto ammirato nei ruoli acutissimi che cantava con facilità strepitosa negli anni 90. I suoi Puritani sono forse i più credibili degli ultimi anni, e condivido il tuo entusiasmo per il Rinaldo pesarese. Una cosa che fra l'altro mi piaceva del Kunde prima maniera era che la sua voce, pur rimanendo chiarissima, non perdeva mai "virilità": anche il fa dei Puritani è pur sempre una nota maschile. Anche per questo, credo, ha potuto cantare Rinaldo (ruolo Nozzari) già nel 93 con eccellenti risultati.
Io lo trovai stremato nella Semiramide del 2003 e nel Tancredi del 2004 a Pesaro, ma fui molto colpito dal buon risultato del suo Otello dell'anno scorso.
Quest'anno, alla recita cui ho assistito io, Kunde era in condizioni vocali non buone, ma mi ha favorevolmente impressionato il fatto che si sia calato bene nell'idea registica di Abbado, il quale peraltro, per caso o per scelta, ha azzeccato un tipo di ambientazione nel quale i difetti del tenore statunitense sono stati (seppure solo parzialmente) assorbiti.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Ermione (Rossini)

Messaggioda Riccardo » mar 26 ago 2008, 15:25

Finalmente dopo la scorpacciata rossiniana pesarese provo a tornare tra queste pagine. Devo confessare che la pigrizia è stata sconfitta anche grazie all'ondata di entusiasmo di Matteo e Maugham con cui Ilaria ed io abbiamo trascorso a Pesaro un'intensa mezz'ora di chiacchiere! :D

Naturalmente me la prendo subito con Pietro.
pbagnoli ha scritto:Rimango un po' stupito dalle strade percorse per tentare di risolvere il problema dei tenori rossiniani.
Una volta c'era Merritt: oggi tutti guardiamo a lui come ad una specie di mostro (all'epoca i cellettiani - che adesso lo venerano come una reliquia - gli sputavano addosso), ma Kunde non può essere un'alternativa, e per vari motivi, riconducibili comunque all'idea che tutt'al più può essere un più che discreto interprete dei ruoli David, non di quelli Nozzari.
L'unico oggi che mi sembra che potrebbe avvicinarsi discretamente a quella prospettiva è von Bothmer, come ha dimostrato l'Otello dell'anno scorso (Matteo l'aveva visto) e la registrazione della Donna del Lago Naxos diretta da Zedda.
Siragusa non è (ancora?...) un interprete affidabile dei ruoli David, per i quali abbiamo oggi due possibilità, entrambe fuoriclasse: Flòrez, che però sta cambiando repertorio non senza difficoltà, e Mironov, che personalmente mi entusiasma

Secondo me l'idea che Kunde fosse o - ancor peggio - sia un interprete buono per i ruoli David, solo per la natura vocale estesa in acuto è una di quelle cose che si sentono dire da tutti ma che non hanno gran fondamento concreto.
Primo perché Kunde ora ha voce ben lungi dall'essere leggera e acutissima; secondo perché anche quando rispondeva a questi canoni vocali, ha sempre prediletto i ruoli Nozzari, basti pensare che Muti nel 1992 alla Scala lo volle come secondo di Merritt in Rodrigo della Donna del Lago.
La linea vocale imperiosa ed elegante, più affine agli slanci melodici che non alla scrittura acrobatica davidiana, l'ha sempre reso tenore ideale per il ruoli di Rubini e Nozzari più che per quelli cuciti addosso a David.

Io credo che, come ha già ben detto Ilaria, Kunde sia nei fatti l'unica alternativa a Merritt nei ruoli Nozzari, con in più il valore aggiunto di un'indiscutibile apporto interpretativo in più. Laddove Merritt esibiva con sfacciataggine prodezze vocali notevoli (quanto spesso imprecise e buttate nel mucchio), Kunde ha dalla sua un'eleganza e uno stile anni luce superiori.
Certo per Pirro c'è il doppio inconveniente che da un lato sta un po' largo per le attuali abilità virtuosistiche di Kunde, dall'altro è un personaggio che nella sua kitscheria e instabilità quasi bambinesca mi pare calzasse molto bene a Merritt, quasi come un Erode della Salome in salsa rossiniana.
Per questi due motivi, forse, non si è perfettamente ripetuto il miracolo dell'Otello dello scorso anno in cui Kunde fece davvero piazza pulita di ogni rivale presente e passato.

Su Von Bothmer, dopo averlo sentito l'anno scorso come Peleo e quest'anno come Pilade, non posso dire che sia privo di buone intenzioni e di un certo stile, ma il canto è disastrato per non parlare della musicalità totalmente inesistente (in più della metà delle recite è riuscito ad andare vistosamente fuori tempo nella scena con Oreste).
Tu Pietro l'hai mai sentito dal vivo?
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Re: Ermione (Rossini)

Messaggioda Riccardo » mar 26 ago 2008, 15:41

Maugham ha scritto:
Tucidide ha scritto:Diversissimo l’altro tenore, Antonino Siragusa, che molto semplicisticamente fa di Oreste un personaggio sentimentale da commedia napoletana. Il suo fraseggio ha poco o nulla del tenore serio rossiniano, e quando si rivolge in duetto ad Ermione chiedendole di amarlo, sembra Gigi D’Alessio. Un taglio interpretativo semplicistico, che certo asseconda l’idea che Oreste sia “buono”, animato da sentimenti positivi, privo della sinistra ambiguità che Rocky Blake sapeva far emergere dai ruoli David, forse suggerita anche dal timbro chiarissimo e leggero (seppure molto sonoro), tenore da opera buffa.

Non sono d'accordo. Certo, il volume, l'impostazione, il modo di fraseggiare ti fanno pensare che Siragusa smolli tutto e parta con "Languir per una bella" :) , però ci andrei piano a stigmatizzare questo Oreste.
Nevrotico, insicuro, femmineo, perfettamente contrastato con la virile arroganza di Pirro.
Capisci benissimo che tipo d'uomo solletichi gli appetiti di Ermione e ti spieghi perchè Oreste non le serva a nulla se non a impugnare un pugnale che lei non può usare.
A differenza tua non ho visto niente di "buono" nell'Oreste di Siragusa, ma solo l'egoismo, la nevrosi, la meschinità dell'innamorato non corrisposto, a cui della Grecia non interessa niente, al punto di essere disposto a scatenare una guerra e a uccidere un infante per conquistare la donna che ama.
E poi, faccio il loggionista :shock: , i suoi sovracuti spettinavano... :D

La mia opinione sta un po' nel mezzo.
Secondo me è fuor di dubbio che la lezione di Blake nei ruoli David rimanga tutt'oggi insuperata, per stile, complessità, virtuosismo e pertinenza interpretativa.

Ciononostante Siragusa è stato molto coraggioso ad affrontare lo "spettro di Blake dietro le quinte" (prendendo in prestito una bella immagine che tirò fuori Matteo parlando lo scorso anno di Rodrigo).
Il timbro secco ma spavaldo nel volume, la limpidezza dell'emissione e la limitata paletta espressiva hanno permesso a Siragusa di creare una figura vagamente sinistra (in questo affine al suo Norfolc), arcaica nella sua forma monodimensionale.
Mancavano tutte le ombreggiature, i rubati, i colori di Blake, ma mi è piaciuto lo stesso questo Oreste stentoreo e appiattito nell'espressione come se guidato nelle mosse da un cieco ineluttabile destino. Come un eroe premoderno, arcaico appunto.

La Ganassi ha fatto un bel personaggio, mi è piaciuta, anche se la quadratura del cerchio per questo gigantesco personaggio deve essere ancora raggiunta credo (ma il discorso vale un po' per tutti i ruoli Colbran).

Non condivido le riserve nei confronti di Roberto Abbado che ho trovato splendido dalla prima all'ultima nota.

L'allestimento dell'altro Abbado mi era inizialmente quasi piaciuto viste le bassissime aspettative che avevo...in definitiva si è dimostrato certo efficiente e ben organizzato ma senza mai andare troppo oltre la didascalia.
Ultima modifica di Riccardo il mar 26 ago 2008, 16:23, modificato 1 volta in totale.
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