da beckmesser » gio 03 mag 2007, 15:09
Colgo l’occasione della discussione su questo “nuovo” Boris per entrare nel Forum. Dopo aver passato mesi e svariate emicranie a cercare di chiarirmi le idee sulla situazione editoriale dell’opera di Musorgsky, la notizia di una “nuova” versione 1871 mi aveva gettato nello sconforto. Tuttavia, ripensando un secondo alla cronologia della composizione, bisogna concludere che non esiste e non può esistere alcuna “versione 1871” e che quella rappresentata di recente a Mosca non è che la “solita” versione 1872. Provo a riassumere: nel 1869 Musorgsky compone la prima versione (quella in 4 parti) che viene rifiutata nel 1871. Nello stesso 1871 compone le nuove parti (atto polacco, foresta di Kromy, revisione della scena nel palazzo di Boris, ecc): tali nuovi parti sono tutte completate nella bozza per canto e pianoforte entro il dicembre 1871. Da gennaio 1872 Musorgsky inizia a strumentare tali nuove parti (fra l’altro, si conoscono le date esatte di completamento di tale lavoro, dato che l’autore le annotava nei manoscritti: 23 gennaio palazzo Boris, 10 aprile atto polacco, 4 agosto foresta di Kromy): chiamiamola “versione 1872”. Già da questa semplice cronologia appare ovvio che nel 1871 non esiste alcuna “versione” in qualche forma autonoma, dato che al dicembre di quell’anno sulla scrivania dell’autore non ci sono altro che la “vecchia” versione 1869 e gli abbozzi per solo canto e pianoforte delle nuove scene: nulla di rappresentabile, dunque. Fra il 1873 ed il 1874, Musorgsky cura per l’editore Bessel la stampa della riduzione per canto e pianoforte della versione 1872, apportando però (non si sa bene quanto spontaneamente e quanto su “suggerimenti” altrui) alcuni tagli (il racconto che Pimen fa dell’omicidio dello zarevich, la seconda parte dell’invettiva di Boris a Shuisky, ecc.): chiamiamola “versione 1874”. L’opera va in scena l’8 febbraio 1874, con ulteriori tagli (o meglio scempi) imposti dal direttore d’orchestra Napravnik (che pure era sostenitore di Musorgsky): non essendo tali tagli in alcun modo riconosciuti dall’autore, questa non può essere considerata come ulteriore versione. Riassumendo (e tralasciando le successive versioni Rimsky, Shostakovich, ecc.), si possono identificare tre versioni (accompagno un riferimento discografico per ogni edizione, giusto per identificarle meglio):
- versione 1869 (Gergiev 1869, cd Philips);
- versione 1872 (Abbado, cd. Sony, che però include, modificandola, la scena di S. Basilio, presa dalla versione 1869);
- versione 1874, che non è altro che quella 1872 meno le parti tagliate nello spartito Bessel (Gergiev 1872, cd. Philips).
Ora, appare evidente che quella andata in scena al Bolshoi di recente non può essere che una fra le 1872 e 1874. Ciò può essere una novità assoluta per quel teatro (in effetti, la Russia in genere è stata molto restia ad abbandonare la versione Rimsky, ed in parte lo è tuttora), ma non certo per i palcoscenici in generale, dato che entrambe quelle versioni (che poi, ripeto, sono in realtà la stessa, salvo che per i tagli nella seconda) hanno ormai una lunga tradizione in tutti i teatri europei.