Boris Godunov (Mùssorgskij)

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

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Messaggioda Zarevich » dom 29 apr 2007, 19:52

Qui si può guardare qualche foto dallo spettacolo di ieri

http://www.bolshoi.ru/ru/season/press-s ... p?from26=1
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Messaggioda pbagnoli » dom 29 apr 2007, 21:13

Zarevich ha scritto: Tu scrivi che da voi, purtroppo, non si parla di questo Boris.
Ma di che cosa da voi si parla? Chi ha ucciso Politkovskaja e dove si è recato Putin?

Certo che no, Mikhail.
Si parla anche di altro.
Il problema è che - qui come altrove - i giornalisti devono dare la prevalenza a tutta una serie di notizie che hanno - come dire? - una rilevanza internazionale.
E Putin oggettivamente interessa più di una rappresentazione di Boris.
Tu dici della Russia, ma è così anche per le altre notizie dall'Italia e dagli altri paesi del mondo: gli avvenimenti culturali non hanno mai rilevanza.
A questo possono e devono pensare altri canali: un forum su Internet, per esempio.

Ora, non sono tanto ingenuo da pensare che il mondo debba stare proprio completamente al di fuori dal contesto di un sito di opera lirica. Io stesso mi sono sentito in dovere di dedicare un editoriale all'anniversario dell'11 settembre. Ma, peraltro, è stata l'unica volta che ho scantonato alla regola che mi sono imposto: questo è un sito dedicato all'opera lirica. Non si parla di nient'altro.
E, sono d'accordo con te, parlare di politica avvelena gli animi.
Non se ne parlerà nemmeno qui.
E tutto ciò che si avvicina anche lontanamente ad argomenti politici verrà eliminato senza indugio.
Continuiamo ad occuparci di Boris: a me interessa Kazakov
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Messaggioda VGobbi » dom 29 apr 2007, 22:19

pbagnoli ha scritto:Continuiamo ad occuparci di Boris: a me interessa Kazakov

E pure a me, anche perche' a vedere dalla foto mi sembra una personalita' interessante o mi sbaglio?
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sulle versioni del boris

Messaggioda beckmesser » gio 03 mag 2007, 15:09

Colgo l’occasione della discussione su questo “nuovo” Boris per entrare nel Forum. Dopo aver passato mesi e svariate emicranie a cercare di chiarirmi le idee sulla situazione editoriale dell’opera di Musorgsky, la notizia di una “nuova” versione 1871 mi aveva gettato nello sconforto. Tuttavia, ripensando un secondo alla cronologia della composizione, bisogna concludere che non esiste e non può esistere alcuna “versione 1871” e che quella rappresentata di recente a Mosca non è che la “solita” versione 1872. Provo a riassumere: nel 1869 Musorgsky compone la prima versione (quella in 4 parti) che viene rifiutata nel 1871. Nello stesso 1871 compone le nuove parti (atto polacco, foresta di Kromy, revisione della scena nel palazzo di Boris, ecc): tali nuovi parti sono tutte completate nella bozza per canto e pianoforte entro il dicembre 1871. Da gennaio 1872 Musorgsky inizia a strumentare tali nuove parti (fra l’altro, si conoscono le date esatte di completamento di tale lavoro, dato che l’autore le annotava nei manoscritti: 23 gennaio palazzo Boris, 10 aprile atto polacco, 4 agosto foresta di Kromy): chiamiamola “versione 1872”. Già da questa semplice cronologia appare ovvio che nel 1871 non esiste alcuna “versione” in qualche forma autonoma, dato che al dicembre di quell’anno sulla scrivania dell’autore non ci sono altro che la “vecchia” versione 1869 e gli abbozzi per solo canto e pianoforte delle nuove scene: nulla di rappresentabile, dunque. Fra il 1873 ed il 1874, Musorgsky cura per l’editore Bessel la stampa della riduzione per canto e pianoforte della versione 1872, apportando però (non si sa bene quanto spontaneamente e quanto su “suggerimenti” altrui) alcuni tagli (il racconto che Pimen fa dell’omicidio dello zarevich, la seconda parte dell’invettiva di Boris a Shuisky, ecc.): chiamiamola “versione 1874”. L’opera va in scena l’8 febbraio 1874, con ulteriori tagli (o meglio scempi) imposti dal direttore d’orchestra Napravnik (che pure era sostenitore di Musorgsky): non essendo tali tagli in alcun modo riconosciuti dall’autore, questa non può essere considerata come ulteriore versione. Riassumendo (e tralasciando le successive versioni Rimsky, Shostakovich, ecc.), si possono identificare tre versioni (accompagno un riferimento discografico per ogni edizione, giusto per identificarle meglio):
- versione 1869 (Gergiev 1869, cd Philips);
- versione 1872 (Abbado, cd. Sony, che però include, modificandola, la scena di S. Basilio, presa dalla versione 1869);
- versione 1874, che non è altro che quella 1872 meno le parti tagliate nello spartito Bessel (Gergiev 1872, cd. Philips).
Ora, appare evidente che quella andata in scena al Bolshoi di recente non può essere che una fra le 1872 e 1874. Ciò può essere una novità assoluta per quel teatro (in effetti, la Russia in genere è stata molto restia ad abbandonare la versione Rimsky, ed in parte lo è tuttora), ma non certo per i palcoscenici in generale, dato che entrambe quelle versioni (che poi, ripeto, sono in realtà la stessa, salvo che per i tagli nella seconda) hanno ormai una lunga tradizione in tutti i teatri europei.
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Messaggioda pbagnoli » gio 03 mag 2007, 21:19

Be', Sixtus, ottimo lavoro di ricostruzione storica: grazie!
A proposito, grazie per essere arrivato qui fra di noi.
Quello che scrivi mi sembra ottimamente documentato.
Lascerei la parola a Mikhail, profondo conoscitore dell'opera russa, per vedere se effettivamente c'è qualcosa in più che è saltato fuori più recentemente di cui nessuno dalle nostre parti è ancora a conoscenza!
Naturalmente sarebbe buona cosa se su Operashare pubblicassero la registrazione dello spettacolo per poterla paragonare con qualcuna di quelle edizioni in mano nostra.
Ciò, ovviamente, per puro valore documentario; questa dissertazione, che trovo molto interessante, non toglie nulla alla bontà dello spettacolo come ce lo racconta Mikhail. Per nostra documentazione, sarebbe fondamentale avere una copia del video! Chissà che qualcuno non raccolga il nostro appello...
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Messaggioda Zarevich » gio 03 mag 2007, 22:36

Ha soffieggiato un bel venticello da un forum ….
Forse i russi devono andare dai pensatori europei col cappello in mano e chiedere un consiglio pregiato. Forse spiegheranno agli stupidi russi quando e cosa scrisse Mussorgskij. Il consiglio accademico gli spiegerà come occorre fare lo spettacolo e chi era Boris. :roll:
P.S. Non dimentichiamo che la Chiesa Russa Ortodossa si attiene al calendario giuliano da molti secoli. Nel 1917 i bolscevichi emanarono un decreto ufficializzando a tutti gli effetti l'adozione del calendario gregoriano, da tanti anni in vigore presso molte nazioni. La differenza di tempo tra calendario giuliano e quello gregoriano consisteva in tredici giorni.
Vuol dire che la Russia ha il calendario ufficiale (gregoriano come in tutta l’Europa), ma la Chiesa Ortodossa vive secondo il calendario giuliano. Quindi tutte le feste religiose sono spostate di tredici giorni.
Per esempio.
Il 24 dicembre 2006 (gregoriano) LA VIGILIA DI NATALE
ma secondo il calendario giuliano è il 11 dicembre 2006
25 dicembre 2006 (Il Natale) = 12 dicembre 2006
26 dicembre 2006 = 13 dicembre 2006
Quindi tutte le date sono spostate.
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Messaggioda pbagnoli » ven 04 mag 2007, 9:22

Zarevich ha scritto:
Quindi tutte le date sono spostate. [/b][/color]

Ne deriva che?...
Cioè: questo spiega lo sfalsamento delle date su cui metteva l'accento Beckmesser?
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precisazioni

Messaggioda beckmesser » ven 04 mag 2007, 10:27

Mi spiace molto se qualcuno si è offeso, ma buttarla sugli orgogli nazionalisti mi sembra un poco puerile. Io sono italiano, ma non mi sentirei affatto offeso se qualcuno mi venisse a dire che la situazione dell’editoria musicale italiana (e proprio con riferimento ai massimi autori italiani) è uno strazio: sarebbe semplicemente vero… Comunque, la questione dei diversi calendari non sposta di una virgola la questione. Quello che volevo sottolineare è che quella che noi conosciamo come “versione 1872” non è altro che il risultato di un lavoro cui l’autore attese dai primi mesi del 1871 (dopo che gli venne comunicato il rifiuto della versione 1869) alla metà inoltrata del 1872 e che di conseguenza (date le modalità di lavoro di Musorgsky, che prima abbozzava per canto e pianoforte, e poi orchestrava) non vedo come possa esistere una “versione 1871” in qualche modo rappresentabile. Ovviamente, sono prontissimo a cambiare idea, ma finché qualcuno non mi spiega in cosa tale presunta versione si distingue dalla “comune” versione 1872 (con o senza i tagli del 1874), non posso che restare fedele ai dati di fatto appurati dalla critica più autorevole. Saluti.
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Messaggioda MatMarazzi » ven 04 mag 2007, 15:50

Per quanto mi riguarda trovo l'argomento di un interesse straordinario.
Grazie a Michail che lo ha aperto e grazie a Beckmesser (a proposito, BENVENUTO!) che vi ha aggiunto le sue considerazioni.

Ora, la domanda che vi pongo (poiché siete tanto più esperti di me in questo campo), non è possibile che la versione eseguita a Mosca utilizzi solo una parte degli interventi che compongono la versione del 1872?

Ad esempio, non potrebbe mantenere una qualche scena del 1869, successivamente rivista (metti, che so, che si sia trovata una lettera del marzo 1871 in cui il nostro Modest sosteneva che una determinata scena l'avrebbe tenuta, mentre poi ha cambiato idea).
Oppure mettiamo il caso (solo per fare un altro esempio) che siano state riscontrate minuscole divergenze fra le stesure per voce e pianoforte del 1871 e quelle successivamente orchestrate. I musicologi sono sempre alla disperata ricerca di queste inezie per camparci sopra una nuova edizione critica: non sarebbe la prima volta.

Insomma vorrei arrivare in fondo alla questione: il Bolchoi ha semplicemente allestito per la prima volta il Boris del 1872 o ha, per qualche ragione, proposto qualcosa di lievemente diverso?

Michail, potresti mandarci qualche ulteriore informazione in merito, magari dal sito del Bolchoi?

Salutoni
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Messaggioda Zarevich » ven 04 mag 2007, 16:13

Signori! Io suppongo che voi non pensiate che al Bolshoj stanno seduti gli stupidi e aspettano dei consigli dagli esperti stranieri. Non mi fate paura!
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Messaggioda MatMarazzi » ven 04 mag 2007, 16:53

Zarevich ha scritto:Signori! Io suppongo che voi non pensiate che al Bolshoj stanno seduti gli stupidi e aspettano dei consigli dagli esperti stranieri. Non mi fate paura!


Michail,
stiamo solo cercando di approfondire un tema bellissimo.
E contiamo su di te per avere ulteriori informazioni.

Quanto agli "stupidi", essi sono la categoria più internazionale che esista.
Credo che ce ne siano tanti anche al Bolshoj, ma non certo di più di quelli che stanno seduti alla Scala! :)

Resta il fatto, e dovrai ammetterlo anche tu, che in Occidente abbiamo sentito le altre edizioni del Boris, oltre a quella di Rimsky (che per altro a me piace) assai prima che a Mosca. In questo ha ragione Beckmesser!
Nel constatare la realtà non c'è nulla di offensivo, nè di personale.

Pensi che io, italiano e donizettiano, mi debba sentir ferito se qualcuno mi fa osservare che le prime vere interpreti novecentesche della musica di Donizetti furono una Greca, una Turca e un'Australiana (e dopo una Americana e una Spagnola)?
Dobbiamo sentirci offesi nel constatare che oggi l'opera italiana si fa infinitamente meglio a Parigi e a Londra di quanto non si faccia da noi?
:-)

Un salutone,
Matteo
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Messaggioda beckmesser » ven 04 mag 2007, 16:59

Ringrazio Matteo per la manifestazione di interesse. In effetti, il mio intento era solo quello di chiarire (prima di tutto a me stesso) le possibilità che esista una nuova e sconosciuta versione di quello che per me resta uno dei capolavori più affascinanti del repertorio operistico. Avevo avuto anch’io l’idea di dare un’occhiata al sito del Bolshoi. Non dice nulla a spiegazione dell’asserzione che si tratterebbe di una prima esecuzione assoluta. Tuttavia riporta la trama dell’opera, da cui si capisce che sembra in effetti una strana commistione delle varie versioni: c’è l’atto polacco (vers. 1872) ma anche quello di S. Basilio (vers. 1869) e finisce con la morte di Boris, senza la foresta di Kromj. Ovviamente, senza maggiori informazioni (e certo una registrazione dello spettacolo sarebbe a questo punto interessantissima…) non si può concludere molto. Per il momento, resto dell’idea che ci siano poche possibilità che si tratti di una versione intermedia in qualche modo autentica (sottolineo: le nuove scene vers. 1872 vennero PRIMA composte tutte di seguito per canto e piano, POI orchestrate tutte di seguito, per cui non vedo come solo qualcuna di esse possa far parte di una versione intermedia). Mi sembra più probabile che si tratti di un assemblaggio fatto da qualche curatore. Fra l’altro, la soluzione di inserire la scena di S. Basilio escludendo quella di Kromj risolve in modo pragmatico (ma non credo autentico) il problema che altrimenti si avrebbe due volte il lamento dell’Innocente, problema che costrinse ad esempio Abbado a lavorare di forbici nella prima delle due scene. Se così fosse, si apre secondo me un altro interessante problema: quanto è lecito per un curatore/esecutore intervenire su un testo di cui un autore ha lasciato diverse versioni, creandosene una secondo i propri gusti? Mi viene in mente l’orrendo pasticcio (mi riferisco ovviamente alla versione, non all’esecuzione) di Pappano qualche anno fa, con il suo Don Carlos che mescolava in modo assurdo diverse versioni e stesure, e che pure veniva presentato come “versione originale in francese”…
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Messaggioda Zarevich » ven 04 mag 2007, 21:14

Sono venuto a scrivere le mie impressioni dello spettacolo visto per la TV. Ho segnalato, ho descritto la storia della nuova messinscena al Bolshoj. Ho scritto che non sono soddisfatto della versione che mi sia sembrata un po’ poco matura. Ho scritto dell’interpretatore di Boris. Ho scritto abbastanza molto. Di che si tratta? Dintorno a che cosa si gira il discorso? Se Sokurov sceglie una versione su cui sta realizzando il nuovo spettacolo è una prova eloquente. Io non so capire un muro d'incomprensione.
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Messaggioda pbagnoli » sab 05 mag 2007, 10:50

Ma santa pace, perché non possiamo sentire anche noi questa versione, in modo da paragonarla con le altre in nostro possesso e renderci conto no stessi delle differenze?
Non sarebbe la cosa migliore per capire?
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Messaggioda Zarevich » sab 05 mag 2007, 13:20

Non lo so perché voi non potete guardare e confrontare. Quando quasi tutti i paesi d’Europa prendono la trasmissione televisiva dal Bolshoj, l’Italia ignora. Penso che tu stesso conosca la risposta a questa tua domanda. IO posso avere solo un'ipotesi. Può darsi che la Scala sia capace di realizzare il suo Boris (Signore! Facci la grazia!) con i costumi turkmeni. Ora sta preparando un ordinario incubo, Lady Macbeth di Shostakovich. Temo che di nuovo vi faranno vedere un turkmen-bashy scagliero. Non lo so, ma è una cosa triste perchè sia infinita e la fine non verrà mai. Non è un problema del teatro russo.
Io ti farò la videoregistrazione del Boris che io ho registrato dal televisore.
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