Qualcuno di voi è stato a Bologna per quest'opera? Mi piacerebbe leggere qualche commento
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Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham
l'inquisitore ha scritto:Qualcuno di voi è stato a Bologna per quest'opera? Mi piacerebbe leggere qualche commento
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Tucidide ha scritto: specie in rapporto alla scenografia di Pizzi, che faceva della caverna dei Vampiri una vagina, a simboleggiare la forte componente sessuale di queste creature.
Maugham ha scritto:Tucidide ha scritto: specie in rapporto alla scenografia di Pizzi, che faceva della caverna dei Vampiri una vagina, a simboleggiare la forte componente sessuale di queste creature.
Stai scherzando, vero? Dimmi che stai scherzando.
Ti prego.
WSM
Tucidide ha scritto:Maugham ha scritto:Tucidide ha scritto: specie in rapporto alla scenografia di Pizzi, che faceva della caverna dei Vampiri una vagina, a simboleggiare la forte componente sessuale di queste creature.
Stai scherzando, vero? Dimmi che stai scherzando.
Ti prego.
WSM
E chi scherza? Nel programma di sala dice di aver voluto fare una citazione de "L'origine du monde" di Courbet.
Maugham ha scritto:Urca! Che pensata! Utilizzare una vagina per suggerire la sessualità. Autentica e originale simbologia da grande regista.
Comunque, non ho visto lo spettacolo ed è ingiusto che ironizzi.
Tucidide ha scritto:So che Marazzo e Maugham hanno assistito alla recita di venerdì: che dicono?
Pruun ha scritto:
Beh, non so di chi sia il merito della scelta di Nerone (però ultimamente a Bologna ci sono proposte interessanti, vedi il prossimo Der Vampyr che mi vede felicissimo!) però è un bene che si faccia, no?
VEdi Pruun,
se dovessimo giudicare la bravura di un dirigente artistico perchè ti rira fuori dal cappello il "titolino carino" staremmo freschi.
A far questo basta uno studentello del Dams.
NOn ci vuole una cima a stabilire di allestire un "Der VAmpyr"; bisgona però vedere come lo realizza.
Come sceglie gli artisti coinvolti sulla base della loro affinità linguistica e culturale al testo; come contribuisce alle correnti interpretative più avanzate (specie per repertori poco frequentati); come riesce a collegare le sue proposte alle contemporanee tendenze sociali, artistiche, culturali.
Proprio quello che Bologna non fa.
Ti prende il VAmpyr (e chissà poi perché questo titolo? Forse perché si spera che la gente lo scambi per un film horror) e poi ne affida la direzione a un bravo professionista come Roberto Abbado, che però di protoromanticismo germanico non ne sa mezza; ne affida la regia a uno dei più imbrarazzanti ruderi del nostro panorama; ne affida l'esecuzione (per chi ha la ...fortuno di assistere alle recite importanti) a un Osborne e a una Remigio che, al di là delle questioni di personalità, di questo repertorio non sanno un emerito ...niente.
MatMarazzi ha scritto:Il canto e la realizzazione drammatica della Remigio e di Osborn mi è parso di una genericità abbastanza deprimente, anche se più o meno efficiente. Non c'è nulla che qualifichi i loro personaggi, che li renda diversi da mille altri personaggi simili.
Nè l'una, né l'altro hanno capito che questa musica reclama le sue specificità
Tucidide ha scritto:Non so come siano stati venerdì, ma io li ho trovati molto bravi, se non altro per essere riusciti (più lei di lui, secondo me) a rendere credibili i personaggi.
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