Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Baviera

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Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Baviera

Messaggioda DottorMalatesta » ven 02 ago 2013, 11:48

Il Boris Godunov di Bieito é uno spettacolo di forte impatto teatrale. L´impostazione é realistica, di taglio quasi cinematografico (e pure con qualche nota piú simbolica, come l´abitazione di Boris che ricorda un gigantesco carro-armato o un minaccioso castello d´acciaio impenetrabile con ponti levatoi). Narrazione cruda, ambientazione contemporanea, con un estremo risalto per la violenza che corrode e contamina gli animi in un contesto di povertá economica, squallore e degrado morale.
Molti i momenti di grande intensitá. La scena iniziale, con il popolo costretto ad inneggiare ai grandi della terra innalzando dei manifesti (distribuiti loro dalla polizia) su cui campeggiano le effigi dei potenti (ci sono tutti: Putin, Berlusconi, Monti, Bush…). La scena dell´osteria con l´erotomane Misail che cerca di adescare la bambina figlia dell´ostessa. L´arrivo dell´innocente (un bravissimo Kevin Conners) tormentato da bambini nati e cresciuti in mezzo alla crudeltá, e quindi spietati a loro volta, che rovesciano in testa al povero folle un secchio pieno di escrementi, divertendosi poi a stilettarlo con un coltello e gettandogli addosso palle di sterco. L´ingresso di Boris, che cerca di scacciare le proprie allucinazioni uditive accostandosi dei sonagli alle orecchie. La scena dell´uccisione dell´innocente da parte di una bambina, costretta al gesto da Šujskij che le mette in mano la pistola insegnandole poi ad azionarla (un momento di violenza al limite della sopportazione). Ancora, la scena finale, in cui il consiglio dei boiardi é chiaramente manovrato da Šujskij, eminenza grigia che distribuisce denaro e mazzette (cosí come aveva fatto poco prima con l´anarchico Mitjucha, organizzatore di un attacco con bottiglie Molotov al castello di Boris, un chiaro tentativo di destabilizzazione del potere del neo-Zar orchestrato da Šujskij, ma presentato quasi nascesse dal basso, come una „contestazione no-global“). Pimen é rappresentato come un giornalista anziano che cede la propria documentazione (inclusi certi documenti „scottanti“ sul caso Dimitri) al giovane allievo Grigorij, che si affretta a farne copia fotografica per poi cercare di passare il confine, per poter cosí rivelare all´occidente e al mondo intero le atrocitá commesse dal premier russo.
In definitiva, uno spettacolo efficace, tecnicamente eccellente (sará anche un provocatore spesso fine a se stesso, il buon Bieito, ma non si puó davvero dire che non ci sappia fare), sebbene non particolarmente innovativo. Certo, se uno ha in mente lo spettacolo di Tarkovskj o l´orrore proposto qualche anno fa a Torino (regia di Andrei Konchalovsky), siamo su un altro (alto) livello. Ma, in definitiva, si tratta della solita storia, ambientata ai giorni d´oggi, solo molto meglio raccontata e molto piú „esplicita“ nell´evidenziare la strisciante violenza e lo straziante dolore che permeano quest´opera dalla prima nota all´ultima.
Molto buona la parte musicale, con la tesa, lucidissima direzione di Kent Nagano, alla guida degli splendidi coro e orchestra della Staatsoper. Cast nel complesso piú che soddisfacente, con un unico elemento davvero debole (il pessimo Gerhard Siegel), e due punte di assoluta eccellenza. Alexander Tsymbalyuk é un Boris (finalmente!) lontanissimo dal modello Chaliapine, fresco nella voce, giovanile, quasi trattenuto nelle esplosioni di intima, psicotica allucinazione. Il Pimen del veterano Anatoli Kotscherga é un prodigio: la voce é ampia, sicura negli acuti e nelle mezzevoci, la presenza scenica formidabile (nella scena con Grigorij se ne sta tutto il tempo in piedi, sfogliando il suo dossier, eppure é impossibile staccargli gli occhi di dosso). L´anno prossimo, sempre a Monaco, sará Boris: appuntamento da non mancare!

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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda reysfilip » ven 02 ago 2013, 12:22

Bella recensione e grazie!
Era da quando è stato presentato a febbraio/marzo che aspettavo almeno una recensione su questo spettacolo. Peccato che la Staatsoper di Monaco trasmetta gli spettacoli live ma poi non li faccia rivedere (come la Monnaie).
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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda DottorMalatesta » ven 02 ago 2013, 15:23

Ecco un minifilmato per avere un´idea dello spettacolo



Ciao,
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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda Luca » ven 02 ago 2013, 15:35

Bieito è stato sempre un regista schockante e non mi meraviglio della violenza di alcune scene nonché la gestualità dei figuranti, al centro della sua concezione registica c'è sempre la critica al potere costituito. Potrà non piacere (io non ne vado matto) però è sempre di forte impatto come - per altri versi - la Fura del Baus, anch'essi spagnoli. Da quello che però posso capire dai 3 minuti di filmato è il buon livello dell'esecuzione assolutamente anti-enfatica, nonché l'idea di avere un Boris giovanile: d'altronde morì a 54 anni.
Terzo elemento Kotscherga: ha inciso il Boris completo con Abbado (avendo Ramey come Pimen), non l'ho mai sentito dal vivo ma ne ho sentito sempre parlare bene.
Chissà se fanno un video completo.

Saluti romani...
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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda DottorMalatesta » ven 02 ago 2013, 15:38

Luca ha scritto:Terzo elemento Kotscherga: ha inciso il Boris completo con Abbado (avendo Ramey come Pimen), non l'ho mai sentito dal vivo ma ne ho sentito sempre parlare bene.


E fu un Boris strepitoso, tutto sul filo di voce, trattenuto, intimo, a tratti quasi dolcissimo. Quel Boris é IMHO una delle edizioni piú belle! Con buona pace del Boris invece molto prussian-style del pur celebratissimo Karajan (e il fatto che adotti l´edizione Rimski c´entra solo fino a un certo punto).

Ciao!
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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda reysfilip » ven 02 ago 2013, 15:48

Ho trovato anche questo:



Direi notevole! :D
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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda Luca » ven 02 ago 2013, 16:09

La parte vocale e musicale è notevole: davvero (e fortunatamente) siamo lontani dai Christoff e vari slavofoni. La voce e l'espressione di Alexander Tsymbalyuk sono notevoli e il volto ha una vaga rassomiglianza con Kaufmann. Trovo invece discutibile la scena (Feodor è un giovane, non una scolaretta!) ed inoltre la scena della morte (parlo della gestualità) è portata avanti al rallentatore.
Tsymbalyuk devo averlo sentito qui a Roma (in Simone e Dalila o in Sansone e Dalila)
Saluti, Luca.
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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda Enrico » ven 02 ago 2013, 20:07

Luca ha scritto:in Simone e Dalila o in Sansone e Dalila

:?: :?: :?:
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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda VGobbi » sab 03 ago 2013, 13:07

In attesa di vedere gli spezzoni sul tubo, volevo soffermarmi sulla prova vocale del veterano Kotcherga. Che sia rinato? Da sempre leggevo delle sue performance dotate di grandissimo magnetismo visivo, quanto di un organo vocale in declino (le parole più gentili in merito al suo canto, si limitano ad un semplice quanto diretto urlatore). Vedo che Francesco l'ha sentito in forma vocale smagliante, ed aggiungo, in un ruolo vocalista (imho) e quindi non adatto ad un grandissimo declamatore qual'e' Kotcherga. Era dopato in quella serata? Oppure sempre ha cantato così e chi per alcuni e' un urlatore, per altri rimane un cantante attore di grandissimo livello.

Comunque, ripeto, fargli cantare Pimen e' uno spreco. Personalmente gli avrei affibbiato Vaarlam, ruolo assai più corto, ma anche assai più consono alla sua vocalità frastagliata, fermo restando che il Boris resta un suo ruolo da top ten!!!
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda DottorMalatesta » sab 03 ago 2013, 13:37

Non so se fosse dopato, se avesse firmato un patto col diavolo, o altro :mrgreen: . Però ti assicuro che, vocalmente, dava dei punti persino al giovane Tsymbalyuk. La voce è davvero immensa, di quelle che "corrono" fin su in loggione. Ma ciò che più mi ha stupito è la capacità di assottigliare la voce in piani timbratissimi e la sicurezza negli acuti che erano tutto tranne che urlati. Certo, può darsi che alcune mende vocali fossero in parte riassorbite da una presenza scenica notevolisssima. Però, ti assicuro, che è stata davvero una sorpresa ascoltare il vecchio Kotscherga in forma così smagliante!
E' stato interessante ascoltarlo in una parte non immediatamente "sua", almeno sulla carta, come Pimen. Ma non parlerei di spreco, anche se capisco quello che vuoi dire. Kotscherga era stato uno splendido Varlaam nello spettacolo di Decker (regia interessante, ancorché un po' didascalica nel suo ridursi a due-tre simboloni elementari. Ma -si sa- io di regia d'opera non capisco granché :roll: ), accanto al peggiore Boris da me mai ascoltato (Salminen) e al più grandioso Shuisky della video/discografia: l'insuperato Langridge. Però Kotscherga resta, avendone ascoltato undici (tra spettacoli dal vivo, CD e DVD; tu di sicuro ne hai più di me, quindi hai una panoramica più ampia della mia), il Boris che mi porterei sull'isola deserta.

Ciao!
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Potete vedere integralmente questo Boris qui:
http://liveweb.arte.tv/de/video/BorisGo ... entNagano/

Enjoy!
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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda teo.emme » dom 04 ago 2013, 1:43

DottorMalatesta ha scritto: Certo, se uno ha in mente lo spettacolo di Tarkovskj o l´orrore proposto qualche anno fa a Torino (regia di Andrei Konchalovsky), siamo su un altro (alto) livello.

Bieito meglio di Tarkovskij????? Ma stai scherzando...vero? Spesso leggo certi maestrini dalla penna blu e rossa che "bacchettano" chiunque non la pensa come loro - in campo registico - perché non colgono il "konzept" o la raffinata destrutturazione o la geniale decontestualizzazione o altre amenità simili...accusandoli di superficialità (quando non ottuso provincialismo) perché si fermerebbero al dato più esteriore (puttane, storpi o tette al vento...per riprendere un discorso già letto). Credo che qui accada proprio il contrario: ti sei fermato ai costumi tradizionali e al mancato stravolgimento del libretto (evidentemente peccati mortali, per te) e non hai colto la regia, grandissima, di Tarkovskij (i gesti, le luci, i movimenti perfetti, la poesia della costruzione teatrale)... Non sto qui a ricordarti la carriera registica di questo Supremo Maestro, ma trovo persino offensivo vederlo paragonato a quel provocatore professionista di Bieito.
Ultima modifica di teo.emme il lun 05 ago 2013, 10:59, modificato 1 volta in totale.
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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda Enrico » dom 04 ago 2013, 12:31

teo.emme ha scritto:Spesso leggo certi maestrini dalla penna blu e rossa che "bacchettano" chiunque non la pensa come loro - in campo registico - perché non colgono il "konzept" o la raffinata destrutturazione o la geniale decontestualizzazione o altre amenità simili...accusandoli di superficialità (quando non ottuso provincialismo) perché si fermerebbero al dato più esteriore

Se vi "bacchettate" a vicenda rischiate di avere tutti torto. State buoni e continuate a discutere con calma le vostre opposte opinioni.
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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda DottorMalatesta » dom 04 ago 2013, 14:33

Enrico ha scritto:
teo.emme ha scritto:Spesso leggo certi maestrini dalla penna blu e rossa che "bacchettano" chiunque non la pensa come loro - in campo registico - perché non colgono il "konzept" o la raffinata destrutturazione o la geniale decontestualizzazione o altre amenità simili...accusandoli di superficialità (quando non ottuso provincialismo) perché si fermerebbero al dato più esteriore

Se vi "bacchettate" a vicenda rischiate di avere tutti torto. State buoni e continuate a discutere con calma le vostre opposte opinioni.


Tranquillo, Enrico, siamo tra gentiluomini!

teo.emme ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto: Certo, se uno ha in mente lo spettacolo di Tarkovskj o l´orrore proposto qualche anno fa a Torino (regia di Andrei Konchalovsky), siamo su un altro (alto) livello.

Bieito meglio di Tarkovskij????? Ma stai scherzando...vero? Spesso leggo certi maestrini dalla penna blu e rossa che "bacchettano" chiunque non la pensa come loro - in campo registico - perché non colgono il "konzept" o la raffinata destrutturazione o la geniale decontestualizzazione o altre amenità simili...accusandoli di superficialità (quando non ottuso provincialismo) perché si fermerebbero al dato più esteriore (puttane, storpi o tette al vento...per riprendere un discorso già letto). Credo che qui accada proprio il contrario: ti sei fermato ai costumi tradizionali e al mancato stravolgimento del libretto (evidentemente peccati mortali, per te) e non hai colto la regia, grandissima, di Tarkovskij (i gesti, le luci, i movimenti perfetti, la poesia della costruzione teatrale)... Non sto qui a ricordarti la carriera registica di questo Supremo Maestro, ma trovo persino offensivo vederlo paragonato a quel : ... : di Bieito.


Teo.emme, se permetti in qeusto thread mi limito a risponderti sul Boris di Tarkowskij.
Non hai certo bisogno di ricordarmi chi fosse il regista russo: qualche nozione di storia del cinema penso di averla!
Non sono certo così ingenuo da leggere e valutare uno spettacolo nato esattamente trent'anni fa (1983) in modo sincronico, ovvero come fosse nato ieri mattina. Penso di essere in grado di contestualizzare punti forti e debolezze di uno spettacolo del secolo scorso. Le mie perplessità (forti perplessità) su quella regia sono essenzialmente legate al fatto che... non è una regia di Tarkowskij, ma una sua contraffazione!
Mi spiego, come sai il regista russo aveva montato questo spettacolo per il Coven Garden (1983, appunto), come sua prima (e unica) regia d'opera. Tarkowskij morirà tre anni dopo (1986), e il "suo" Boris comincerà ad essere ripreso un po' in tutto il mondo per poi approdare dopo molti anni in Russia, dove venne filmato al Marinski (1990). Ora, cosa è rimasto, nel 1990, del Boris iniziale di Tarkowskij? Di certo l'impianto scenografico, sicuramente funzionale, considerata soprattutto l'epoca in cui naque. Di certo alcune trovate teatrali in cui la simbologia faceva con forza irruizione in una lettura realista (alla Eizenstein): la pendola, lo spettro dello Zarevic, la carta geografica-tappeto... Momenti, efficacissimi, concordo in pieno. Però qui ci si ferma. Perché tranne lo straordinario LLoyd non è rimasto NESSUNO del cast originario "forgiato" dalla direzioni d'attori di Tarkowski. E infatti il livello di recitazione è assolutamente mediocre. Così come assolutamente mediocre è il livello di recitazione del coro, fermo... a fare il coro (e questo anche volendo tralasciare barbe posticcie che neanche a Gardaland :mrgreen: ). Per cui, gesti e movimenti perfetti? Dove? Luci geniali? Dove? Sarà che è un video del 1990, ma che luci geniali ci sarebbero in questo spettacolo tecnicamente miserando e ripreso malissimo? Hai presente la scena della pendola, vero? Ora, a meno di sapere che la pendola c'è... tu la pendola, riesci a vederla? Siccome -come te- conosco bene chi era Tarkowskij mi rifiuto categoricamente di pensare che, sebbene alla sua prima e unica esperienza operistica, abbia potuto partorire (anche se 30 anni fa) uno spettacolo così tecnicamente mediocre. Parlo di tecnica, bada bene. Di realizzazione tecnica. Se continuo a riguardare con piacere ed estremo interesse questo Boris è per la straordinaria caratterizzazione datane da quel gigante di Lloyd (oltre che, non si finirà mai di ripeterlo, per l'adozione dell'orchestrazione originaria). Su tutto il resto come non deprecare l'assenza della mano originale del regista?

Spero di aver chiarito da dove originano le mie perplessità su questa regia.
E' assolutamente FALSO che consideri il mantenimento dei costumi tradizionali o la fedeltà didascalica al libretto peccati mortali. Questi diventano peccati mortali quando relizzati da registi tecnicamente mediocri. Più più volte, ad esempio, ho lodato la maestria tecnica di David McVicar. Continuo a pensare che i suoi Meistersinger siano i più belli (ma di gran lunga!) dell'intera videografia. Così come splendidi sono stati Les Troyens. Spettacoli tradizionali, tradizionalissimi, ma relizzati da un regista VERO, non da una mezza calzetta.

Ciao e grazie degli spunti di riflessione e confronto!

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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda mattioli » dom 04 ago 2013, 16:27

Bieito meglio di Tarkovskij????? Ma stai scherzando...vero? Spesso leggo certi maestrini dalla penna blu e rossa che "bacchettano" chiunque non la pensa come loro - in campo registico - perché non colgono il "konzept" o la raffinata destrutturazione o la geniale decontestualizzazione o altre amenità simili...accusandoli di superficialità (quando non ottuso provincialismo) perché si fermerebbero al dato più esteriore (puttane, storpi o tette al vento...per riprendere un discorso già letto). Credo che qui accada proprio il contrario: ti sei fermato ai costumi tradizionali e al mancato stravolgimento del libretto (evidentemente peccati mortali, per te) e non hai colto la regia, grandissima, di Tarkovskij (i gesti, le luci, i movimenti perfetti, la poesia della costruzione teatrale)... Non sto qui a ricordarti la carriera registica di questo Supremo Maestro, ma trovo persino offensivo vederlo paragonato a quel : ... : di Bieito.


Il solito ingenuo idealismo di teo.emme...
L'idea che dal Boris di Tarkovskij siano passati trent'anni pesanti come tre secoli resta evidentemente incomprensibile. Non dubito che quel Boris fosse bellissimo (non l'ho mai visto), ma era bellissimo trent'anni fa, "parlava" e interpretava e si metteva in relazione con il mondo di trent'anni fa. Oggi è bello storicamente, è forse una tappa importante nello sviluppo storico della messinscena del Boris, ma non può essere riproposto come un Boris "di oggi", perché non lo è e non può esserlo.
Ricordo quando ho visto, in anni diversi, le riprese di due mitici spettacoli di Visconti, Le nozze di Figaro e Don Carlo. Si capiva benissimo che erano stati spettacoli importanti e, A SUO TEMPO, innovativi. Oggi non dicono più assolutamente nulla. E' come se un regista cinematografico girasse un film usando le stesse tecniche (e sulle stesse tematiche) degli Anni Cinquanta. Non avrebbe senso. E' chiaro che un film con Bette Davis è bellissimo, ma è bellissimo come documentazione storica, come testimonianza di un gusto, come espressione di un'epoca, non come espressione della NOSTRA epoca. Poi possiamo dire che nessuno recita più così. Ma per forza: perché non esistono più le ragioni storiche che rendono non solo bello, ma necessario recitare così. E invece no: non ci sono più gli attori di una volta, le voci di una volta, i Tarkovskij di una volta... Poesia e non poesia, sempre. Provare a pensare, invece, mai.
E sempre prescindendo dai fatti. Ora, io posso dire che Bieito mi fa schifo (cioè, lo dice teo.emme: io penso che sia un regista tecnicamente straordinario la cui statura intellettuale e interpretativa non è talvolta pari alla bravura). Ma non posso in nessun caso dire che è un pagliaccio, salvo ammettere implicitamente di esserlo io. Perché lo dicono i fatti: perché Bieito è in carriera da più di vent'anni, perché lavora in tutto il mondo, perché è applaudito in tutto il mondo, perché perfino in Italia la sua Carmen è stata rappresentata in tre-teatri-tre (Palermo, Fenice e Torino) vincendo un premio Abbiati, magari non piacendo a qualcuno ma senza che nessuno abbia avuto l'arroganza, la volgarità e, diciamolo, l'ottusità di dire che si tratta di un pagliaccio.
E sempre, dall'alto del proprio nulla, distribuendo patenti di cialtroneria ad artisti di fama mondiale. Io, che pure mi firmo con il mio nome, non direi mai che Zeffirelli è un pagliaccio, anche perché lui, e giustamente, mi querelerebbe. Direi, anzi dico, che è un grande artista non abbastanza grande per non essere sopravvissuto (artisticamente, beninteso) al passare del tempo.
E in ogni caso, benché io non c'entri nulla con l'amministrazione del sito, inviterei i moderatori a moderare simili volgarità.
Saluti cari a tutti

AM
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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda Enrico » dom 04 ago 2013, 22:47

Sorry, la parola incriminata mi era sfuggita. Invito teo.emme a cercare un'espressione meno offensiva (ferma restando la sua piena libertà, dal suo punto di vista, di considerare meraviglioso il Boris di Tarkovskij e pessimo quello di Bieito) e nell'attesa intervengo con un cartellino di censura...

Purtroppo (e per fortuna non qui non avviene spesso) c'è a volte chi definisce "sciocchezze" le opinioni altrui, c'è chi legge "idiozie" qui o in altri siti, c'è chi dà del "cialtrone" o del "pagliaccio" o del "coglione" a un critico a un cantante a un regista a un direttore, e si corre il rischio dell'assuefazione, senza che ci rendiamo conto del fatto che simili espressioni possono risultare gravemente inopportune e offensive: dovrò diventare più cattivo e bannarvi senza pietà per una settimana o due la prossima volta che vi dimenticherete le regole della buona educazione?
Enrico B.
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