Vero a che prezzo? Vedi, Jdf avrebbe rinunciato a cantare. Ti dirò di più se il 10 avesse dovuto entrare in scena, anzichè l'11, la serata o sarebbe stata salvata da Albelo o sarebbe stata annullata. Non era nelle condizioni di cantare. In questi giorni ero in viaggio, su una delle tradotte nazionali che chiamano Eurostar, uno era anche ad Alta Velocità, rosso fiammante ed in ritardo di 10 minuti all'arrivo. Così ho avuto il tempo di ascoltare per ben due volte tutte e 4 le serate che avevo registrato; una con Albelo.Bella voce, non c'è che dire quest'ultima, calda nei centri, ricca anche di colori, con qualche problema d'intonazione, a volte, ma mi son chiesto se questo fosse il suo repertorio. Domanda con una risposta: no. Nonostante gli acuti. Perentoria affermazione, forse. Però Albelo non è neppure Merrit prima maniera. Se non cercasse d'inseguire l'impossibile, o il sogno, forse avremmo un possibile Don Carlo.
Quindi, In nuce, ma poi neppure tanto, Arturo o meglio la musica di Bellini, non anticipa Verdi? Ecco, in questa direzione potrebbe, senza tanti avvitamenti essere valutata la prova di Florez, o meglio la sua interpretazione. Oddio, se ti è parsa melensa e lenta l'"A te o cara", io ti dirò che probabilmente hai ragione, ma è stata confezionata senza una sbavatura e senza un errore.
Tutte le note cantate. E scusa se mi ripeto, in tono.
Io mi sono quasi commosso, ma poer la musica per ciò che mi trasnetteva. Non pèerchè la cantasse questo o quel tenore. Certo la dizione ha la sua importanza. Anche gli assottigiamenti ed i pianissimi. Mancava di un afflato super romantico? Ma siamo nell'epoca degli sms.Al pubblico piace.
Poi ho da confessarti che ho riascoltato, e questo prima di venerdì, i Puritani di Muti. Il finale del terzo atto non finisce più e dopo aver assistito all'edizione bolognese, cercherò di sforzarmi nel risentire sia quella di cui accennavo, sia l'altra della Decca, con Pavarotti. Non vorrei che anche la seconda mi apparisse al rallentatore, come la prima: oggi il nostro gusto non le sopporterebbe più. Belle voci, per carità, bellissime, sontuose, ma è quello l'Arturo, quella è l'Elvira che oggi lo stesso Bellini ammirerebbe? Certo non lo sappiamo: è un fatto di gusti. Con questo ripeto, non sono pazzo dallo scrivere che Florez è il miglior Arturo di sempre; egli stesso non lo crede, ma è proprio in una visione non prettamente romantica, ma appena appena post romantica o pre-verdiana che si potrebbe collocare la sua scelta interpretativa.Poi...
Apprendo da te Tucidide che il tenore si sia completamente ristabilito. Oddio, non c'è il 2 senza il 3 ed ora il 3 è stato raggiunto. A gennaio, due anni fa non cantò nel Don Pasquale a Zurigo: influenza e bronchite. Un anno fa cantò a Barcellona, la Cenerentola, ed era raffreddato. Quest'anno i Puritani con una bella tracheite; spero nel 2010 che inizi gennaio senza altri inconvenienti.
Ma come scritto prima, son cose che capitano.
Scrivi: "Quando ha voluto fare l'eroe, ed ha cercato scansione martellante o accenti aulici, è stato francamente assai poco credibile". Io chiedo, ma non perchè fosse Florez, Gedda era un eroe? Cioè lo interpretava con maggiore credibilità? Certo Di Stefano si. Ma ci metteva il carattere e il trasporto, più che l'organizzazione vocale; il sentimento; e picchiava martellate aprendo più che poteva. Credibile, ma tecnicamente rilevante? I suoi Puritani, con tutto il rispetto, passano più Per l' Elvira della Callas, (pur con qualche se e ma), e la bellezza della dizione di Arturo, che per la completezza msuicale. Certo incontrava il gusto del pubblico: avesse pure cantato l'elenco telefonico di Madrid.
Anche nel caso di Gedda, la storia discografica di quest'opera passa per la straordinaria prova della Sills, sebbene Gedda non sfiguri.
Ogi epoca ha una visione, una proposta diversa dalle altre: tu scrivi che se questo modo di concepire intellettualmente Arturo, non è ancora completato, non lo contesto. Ma convieni che sia materia per pochi. Non per questo deve essere trascurata.
Matteo dice che è il cantante che deve convincere il pubblico, trascrivo parzialmente il suo pensiero, trascinandolo verso spiagge nuove; io ne sono convinto in parte. Penso che anche il pubblico debba in qualche modo essere preparato ad accogliere la novità: intendiamoci, non studiando, non facendo nulla, ma solo vivendo quel momento. Ed in quel momento. Se vuoi mi spiegherò meglio.
Sulla carta, ed anche in disco, Pavarotti è un vero tenore romantico, interpreta, colorisce, è stupendo nell'"Ella era tremante", ma qui Jdf emette un re naturale, cantando in tono, senza un particolare afflato romantico, ma pre verdiano. Qui oggi, anche gli esperti, preferiscono, perchè cambia il modo di ascoltare, sono mutati i modelli per cui anche il romanticismo non è più conquista intellettuale, e concretamente si va più rapidi, una voce meno malinconica, meno patetica e più nobile.
Ciò non significa affatto che abbiano ragione. Comunque converrai che se non "storico", e nessuno ha la pretesa di esserlo, (ma non perchè lo scrivono antichi cellettiani), l'Arturo del peruviano è grande qualità e, o canta lui, ed è un bel sentire, o non canta nessuno. Cancellando il titolo. Non mi pare il caso. Oggi io cancellerei i Cellettiani. Gran bella base per iniziare: ma quelli intelligenti non si sono fermati lì. Dalle carrozze siam passati ai treni giapponesi.
Per quanto riguarda Albelo, son d'accordo su tutto: tranne sul fatto che anche una rinuncia può, se ben motivata, far crescere la rispettabilità Io mi chiedo solo se questi professionisti abbiano o non abbiano degli agenti e degli amici.Non è possibile (e ci metto dentro anche Filianoti).Intanto se la Direzione voleva la serata,non poteva che far cantare Albelo. Bene: chi per lui,avrebbe dovuto far annunciare che non avrebbe cantato in tono e che per gravi problemi,contingenti di salute avrebbe provato a cantare al meglio delle sue possibilità. Bologna avrebbe capito e la Direzione non sarebbe stata ingiustamente giudicata cinica.
Poi la verità vera, non la sapremo mai. (Comq Albelo scelga un repertorio, non si lanci in opere che non sono alla sua portata, tecnicamente e lasci stare i Fa sovracuti. C'è chi seppur continuamente citato, per quei sovracuti e quel Fa, a 40 anni aveva la voce totalmente compromessa).