Lulu (Berg)

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

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Re: Lulu (Berg)

Messaggioda mattioli » ven 05 giu 2015, 17:26

Cioè, fatemi capire: due dei miei maitres-à-penser su posizioni discordanti?
E io che faccio? Che dico? Che penso?
Posto che questa Lulu, ahimè, non l'ho vista e non la vedrò, come posso formarmi un'opinione?
Qual è la linea di OC? A cosa devo attenermi? Se i sommi sacerdoti litigano, il gregge è disorientato...
Numi! Stelle! Avverso ciel! Fato tremendo!

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Re: Lulu (Berg)

Messaggioda DottorMalatesta » ven 05 giu 2015, 18:14

mattioli ha scritto:Cioè, fatemi capire: due dei miei maitres-à-penser su posizioni discordanti?
E io che faccio? Che dico? Che penso?
Posto che questa Lulu, ahimè, non l'ho vista e non la vedrò, come posso formarmi un'opinione?
Qual è la linea di OC? A cosa devo attenermi? Se i sommi sacerdoti litigano, il gregge è disorientato...
Numi! Stelle! Avverso ciel! Fato tremendo!

: Nar :


Chissà perché mi sento vagamente preso per i fondelli... :mrgreen:

Ad ogni modo, Alberto, ricorda: in un mondo dominato dal caos, quando ogni certezza sembra perduta e si brancola nel buio, sempre fidarsi delle parole del Divino!
: Nar :

Chissà, magari ero un po' stanco (le notti con la piccolina sono davvero davvero tremende : Hurted : e poi Lulu non è opera semplicissima...), magari da Cerniakov mi aspettavo qualcosina di più, però ho vissuto questa Lulu in modo un po' discontinuo: mi sono annoiato per buona parte, salvo poi risvegliarmi dal torpore di fronte ad alcuni momenti davvero geniali.

In attesa del DVD, domani sera appuntamento sul sito della Staatsoper!!!

https://www.staatsoper.de/tv.html

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Re: Lulu (Berg)

Messaggioda mattioli » ven 05 giu 2015, 18:18

Chissà perché mi sento vagamente preso per i fondelli... :mrgreen:


Già, chissà?

salvo poi risvegliarmi dal torpore


Ma mi vuoi dire CHE TI SEI ABBIOCCATO? : Andry :
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Re: Lulu (Berg)

Messaggioda DocFlipperino » ven 05 giu 2015, 18:35

DottorMalatesta ha scritto:
mattioli ha scritto:Ad ogni modo, Alberto, ricorda: in un mondo dominato dal caos, quando ogni certezza sembra perduta e si brancola nel buio, sempre fidarsi delle parole del Divino!DM

Vorrai mica fidarti di un neurologo!!!! : :mrgreen:
Grazie al divino e a divinfrancesco.
State volando altissimi.
E noi umilmente vi leggiamo
-------------------------
è in arresto. sì! all'ottavo piano....
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Re: Lulu (Berg)

Messaggioda DottorMalatesta » ven 05 giu 2015, 18:35

mattioli ha scritto:
salvo poi risvegliarmi dal torpore


Ma mi vuoi dire CHE TI SEI ABBIOCCATO? : Andry :



No, macché abbiocco! All'opera non dormo MAI (al balletto invece... :roll: Vabbe! Sono un maschio insensibile e rozzo! :mrgreen: ). E comunque con la musica diretta da San Cirillo : Love : sarebbe stato impossibile prendere sonno!

DM

DocFlipperino ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto:
mattioli ha scritto:Ad ogni modo, Alberto, ricorda: in un mondo dominato dal caos, quando ogni certezza sembra perduta e si brancola nel buio, sempre fidarsi delle parole del Divino!DM

Vorrai mica fidarti di un neurologo!!!! : :mrgreen:
Grazie al divino e a divinfrancesco.
State volando altissimi.
E noi umilmente vi leggiamo


MAI fidarsi di un neurologo!

E comunque di Divino ce n'è uno tutti gli altri son nessuno!
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Re: Lulu (Berg)

Messaggioda mattioli » ven 05 giu 2015, 18:38

Mi dicono che a Monaco è stato visto WSM attraversare l'Isar camminandoci sopra.
Confermi?
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Re: Lulu (Berg)

Messaggioda DottorMalatesta » dom 07 giu 2015, 7:32

Rivisto ieri sera. Confermo le mie impressioni. Primo atto che, soprattutto ad una ulteriore visione, si conferma il più a fuoco dei tre. La regia di Tcherniakov guadagna tantissimo in video (ad una visione ravvicinata si apprezzano una serie di dettagli che a teatro, anche se in platea, rischiano di sfuggire). Rapporto Lulu-Schön ben delineato e perfettamente “leggibile” (anche nelle ricadute su altri due personaggi: Pittore e Alwa) in tutto lo spettacolo. Tuttavia continuo a pensare che nel secondo e terzo atto la regia non riesca a spiccare il volo (salvo un paio di momenti: finale II atto e conclusione dell´opera). Direzione che si conferma eccellente, al pari della Petersen, davvero molto molto brava.
Qualcun altro ha visto questa Lulu?

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Re: Lulu (Berg)

Messaggioda beckmesser » lun 08 giu 2015, 15:37

Maugham ha scritto:Eccomi.


Aggiungo un paio di chiose a quanto scritto dal divinissimo, con cui ho passato a teatro una delle più interessanti serate operistiche degli ultimi anni. Interessante proprio perché ha raggiunto lo scopo che mi spinge a continuare, nonostante tutto, ad andare a teatro: mi ha aperto gli occhi su un’opera con cui avevo avuto finora qualche difficoltà.
Lulu è opera che mi ha sempre affascinato, per così dire, “di testa”, ma sulla quale i conti non sono mai tornati del tutto. Non sono mai riuscito a capire come Berg abbia potuto escogitare un linguaggio così spiazzante ed innovativo su un testo dall’estetica così irrimediabilmente datata (datata, intendo, già al momento in cui ha scritto la prima nota). Quell’espressionismo d’accatto, quella drammaturgia dozzinale, quei personaggi stereotipati al limite della, e a volte ben oltre la, caricatura (la donna vampiro, i maschi prevaricanti, la lesbica ma non troppo…).

Cerniakov mi ha innanzitutto dimostrato dal vivo qualcosa che sospettavo da tempo: in Berg non c’è niente di tutto questo. Lulu non ha nulla, ma proprio nulla, che autorizzi il solito ritratto di donnaccia assetata di maschi: è, semplicemente, una donna che interagisce con dei maschi, in un ambiente in cui i maschi si aspettano non interazione ma adeguamento alle proprie aspettative, rappresentate dal disegno astratto che, per ciascuno di loro, rappresenta Lulu. E Lulu, come giustamente notato da Maugham, cade costantemente nella sua coazione a ripetere lo stesso errore, sperando di riuscire a cambiare l’approccio dei suoi amanti, non trovando altra via di scampo che nell’alienazione (prima scena del terz’atto) e, infine, nel crearsi una sua immagine finta dell’amante perfetto e poi morire. In questo, mi è sembrato uno spettacolo di coerenza formidabile, benissimo recitato e implacabile nel seguire la sua strada.
Ancora più straordinario di Cerniakov mi è sembrato però Petrenko: da trasecolare il suono che saliva da quell’orchestra. Le durezze dodecafoniche si scioglievano in ondate sonore che avevano la naturalezza dell’armonia bachiana, senza che ciò fosse dovuto a facile effetti sentimentali. Al contrario, i tempi erano serratissimi ed i contrasti fortissimi: basterebbe sentire come, al centro del second’atto, si alternavano ed incastravano l’aria di Schon e il lied di Lulu.

Cast in tutto omogeneo, con le punte della Petersen e di Skovus.

Per quanto mi riguarda, il futuro DVD affiancherà sul mio scaffale i CD del live di Bohm a Vienna e della registrazione di Boulez come nuova tappa nel percorso di quest’opera così straordinaria.

mattioli ha scritto:Mi dicono che a Monaco è stato visto WSM attraversare l'Isar camminandoci sopra.


No, per quanto ho visto io, usava i ponti: ma forse lo faceva solo per modestia...

Saluti,

Beck
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Re: Lulu (Berg)

Messaggioda DottorMalatesta » sab 16 gen 2016, 18:35

Il Teatro Comunale di Bolzano ha presentato Lulu di Alban Berg nella versione orchestrale di Eberhard Kloke, in un importante allestimento importato dalla Welsh National Opera.
Soddisfacente la parte musicale, nonostante la direzione orchestrale precisa ma piuttosto piatta ed incolore di Anthony Negus alla guida dell´Orchestra della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento ed un cast buono ma senza particolari elementi di eccellenza (ma va sottolineato quanto sia difficile quest´opera: un´intonazione più che perfetta e una gestione del ritmo di precisione millimetrica si devono associare ad una dizione e ad una presenza scenica notevolissimi!).
Il celebre regista inglese David Pountney ha confermato di essere un grande uomo di teatro, realizzando uno spettacolo intelligente e funzionale. La donna serpente, l´istinto animalesco del maschio, il sesso, la morte, la critica alla società, il circo, lo zoo, Eva e la mela, i riferimenti all´espressionismo di area tedesca dei primi del Novecento, i mimi, il cabaret, i capelli di Lulu corti corti come quelli di Louise Brooks, il riferimento figurativo all´opera di George Grosz e alla pittura putrescente di Francis Bacon… tutto era appropriato, tutto era “giusto”, in questa Lulu. Eppure, ad essere sinceri, lo spettacolo nel suo complesso non ha del tutto convinto. E vale la pena interrogarsi su questo. Perché Pountney, che è un regista di teatro vero, realizza una regia rispettosissima delle tematiche di fondo di Lulu e lo fa molto bene, senza tuttavia riuscire a realizzare uno spettacolo convincente? La colpa è del regista? Non è forse Lulu ad essere un´opera invecchiata, e invecchiata male? A quasi cento ani di distanza dalla sua creazione, dopo le conquiste del femminismo e dopo la rivoluzione sessuale, Lulu appare come un´opera lontana, un monolite di un´epoca remota. Un´opera distante dalla nostra sensibilità e nostra visione del mondo. Resta un documento di fondamentale importanza che attesta le ansie e i timori legati alla percezione della modernità e all´emancipazione della donna e della sessualità agli inizi del Novecento. Ma mi sembra che alcune delle tematiche estetiche ed ideologiche sulle quali Lulu si basa siano decisamente ammuffite. Non la musica, a mio parere tuttora fascinosa nella sua natura ibrida, nella continua oscillazione tra il richiamo (nostalgico? rassicurante?) ad un romanticismo esasperato (nella regia di Poutney il Domatore entra in scena abbigliato come Wotan del Siegfrid, benda sull´occhio, lancia in mano e cappellaccio in testa) e una modernità verso la quale si avverte un´ambivalenza di attrazione e repulsione. No, davvero: non è la musica ad essere invecchiata in Lulu. Ad essere invecchiata mi sembra piuttosto la concezione drammaturgica su cui l´opera si basa. Non è un caso che le regie di Lulu più convincenti degli ultimi anni abbiano in qualche modo trascurato queste tematiche focalizzandosi, ad esempio, sulla visionarietà allucinata e psichedelica del personaggio di Lulu (la regia lynchiana di Warlikowski) o sulla relazione tra Lulu e il Dr. Schön (Loy, Chéreau, in fondo anche Tcherniakov). Una relazione che è centrale nell´opera, ma che deve essere fatta risaltare con forza, facendola emergere dall´ammasso di personaggi caricaturali (più “tipi” che individui) di una vicenda a dir poco farraginosa in cui rischia di annegare. Nella regia di Pountney la relazione tra i due non emergeva, rimanendo soffocata sotto il cascame ideologico della “solita” Lulu, “opera espressionista di Alban Berg”. E forse è questo che non ha fatto decollare lo spettacolo. Spettacolo che resta comunque di straordinario interesse e che ha permesso al pubblico italiano di accostare un´opera che, al di là di come la si possa valutare nel suo complesso, resta la testimonianza preziosa di un passato lontano e una delle opere musicali più significative del Novecento.
Va dato atto alla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento di aver realizzato una Stagione Operistica che, per la qualità e il coraggio delle proposte, si staglia nettamente nel panorama musicale italiano. E questa produzione lo dimostra in maniera inconfutabile.

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Re: Lulu (Berg)

Messaggioda teo.emme » sab 16 gen 2016, 20:19

Credo che la scelta assurda della versione di Kloke metta seriamente in discussione il senso di tale operazione. Bolzano per me sarebbe stata troppo fuori mano, ma se pure l'avessero presentata a Cremona, saputa la scelta testuale, me ne sarei rimasto a casa. E Lulu è una delle mie opere preferite
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Re: Lulu (Berg)

Messaggioda DottorMalatesta » lun 18 gen 2016, 13:31

Hai ragione. La cosa assurda di questa versione è che sono stati rivisti anche i primi due atti (quelli con orchestrazione completa!). Mi domando il perché di tale operazione. Probabilmente la riorchestrazione di Kloke permette una riduzione del numero di strumenti rispetto all´organico previsto da Berg in partitura. Ma mi domando se questo giustifichi il tutto. Per inciso, la riorchestrazione mi è sembrata abbastanza fedele all´originale (anche se, nella marmellata indistinta di suoni ascoltati ieri e venerdì sera, non te lo saprei dire con certezza). Kloke aggiunge una fisarmonica, con l´effetto (a mio giudizio discutibile) di rendere ancora più evidenti i legami alla musica da Cabaret primonovecentesca (un po´ come avviene nel Wozzeck). Nel terzo atto la versione di Kloke rispetta fedelmente le linee vocali (peraltro precisate da Berg nella particella), ci mette del suo nel riorchestrare (senza poi evidentissime differenze con la versione Cerha), e taglia del tutto la scena (a mio avviso essenziale dal punto di vista drammaturgico) in cui la Geschwitz mostra il ritratto di Lulu.
In tutto questo aggiungici che, alcuni parte parlate erano sostituite da dialoghi preregistrati (ignoro se la scelta, deprecabilissima, sia dovuta a Kloke oppure a Pountney, che peraltro ha realizzato una regia interessante), con un effetto estraniante francamente gratuito.

DM

Per inciso, a proposito del vecchiume ideologico della vicenda di cui parlavo nel mio post precedente (e sul quale non so se tu sia d´accordo): anche nella regia di Poutney (e capita davvero sempre più spesso con Lulu) viene eliminato del tutto il racconto di Lulu relativo alla sua rocambolesca fuga di prigione grazie agli intrighi della Geschwitz (quello dello scambio di mutande infettate dal colera, tanto per capirsi : Blink : :mrgreen: ). Ho l´impressione che i registi d´oggi fatichino ad accettare una vicenda bislacca come questa.
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Re: Lulu (Berg)

Messaggioda teo.emme » lun 18 gen 2016, 17:18

DottorMalatesta ha scritto:Hai ragione. La cosa assurda di questa versione è che sono stati rivisti anche i primi due atti (quelli con orchestrazione completa!). Mi domando il perché di tale operazione. Probabilmente la riorchestrazione di Kloke permette una riduzione del numero di strumenti rispetto all´organico previsto da Berg in partitura. Ma mi domando se questo giustifichi il tutto. Per inciso, la riorchestrazione mi è sembrata abbastanza fedele all´originale (anche se, nella marmellata indistinta di suoni ascoltati ieri e venerdì sera, non te lo saprei dire con certezza). Kloke aggiunge una fisarmonica, con l´effetto (a mio giudizio discutibile) di rendere ancora più evidenti i legami alla musica da Cabaret primonovecentesca (un po´ come avviene nel Wozzeck). Nel terzo atto la versione di Kloke rispetta fedelmente le linee vocali (peraltro precisate da Berg nella particella), ci mette del suo nel riorchestrare (senza poi evidentissime differenze con la versione Cerha), e taglia del tutto la scena (a mio avviso essenziale dal punto di vista drammaturgico) in cui la Geschwitz mostra il ritratto di Lulu.
In tutto questo aggiungici che, alcuni parte parlate erano sostituite da dialoghi preregistrati (ignoro se la scelta, deprecabilissima, sia dovuta a Kloke oppure a Pountney, che peraltro ha realizzato una regia interessante), con un effetto estraniante francamente gratuito.

Il fatto è che la "versione" di Cerha, non è affatto una "versione", ma un mero completamento di ciò che al 90% era già indicato. Berg ha lasciato indicazioni precisissime sul completamento dell'orchestrazione: l'opera non è incompleta (come Turandot o Kovanchina) mancò solo la revisione finale e l'integrale stesura dello strumentale. Ecco perché trovo assurda l'operazione di Kloke (e ancor peggio il pasticcio fatto da Barenboim a Berlino, con l'inganno di essere pure definita "Berlin version" come se esistesse e fosse alternativa). Sarebbe come ascoltare un Parsifal nell'orchestrazione di Little Tony... Del resto questo tale Kloke pare un vero e proprio professionista nel mettere le mani in lavori altrui (anche perfettamente compiuti): ha orchestrato e riorchestrato di tutto...compresi Ring, Parsifal, Tristan, Wozzeck, Boris, Kovanchina...nonché Mahler, Brahms, Schubert, Schumann...
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Re: Lulu (Berg)

Messaggioda mattioli » lun 18 gen 2016, 18:56

L'idea di uno che ri-orchestra Wagner è raccapricciante...
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