I Puritani, Michele Mariotti, Torino

[vivelaboheme1]

Sentita e vista ieri sera la "seconda", con il primo cast, qualche nota a caldo poi magari sarò più particolareggiato.
A parte che ad ogni ascolto di questa opera, se ben data (e qui lo è!) si resta travolti dalla bellezza, la direzione di Michele Mariotti è incantevole: chiarezza, fluidità, lavoro sull'assieme e sui singoli. Ha tratto dall'orchestra una tinta splendida, lunare, opalescente. E ho colto un modo di concertare e di "far musica assieme" (con orchestra, coro e cast) che mi ha riportato, unito alla bellezza del gesto (la mano sinistra di Mariotti è "strumento" d'una eleganza ed espressività rare) e alla naturalezza del fare, priva di qualunque esibizionismo, ad un modello che ho amato e perduto l'anno scorso. Di cui, fra i viventi, Daniele Gatti porta avanti lo spirito ma con stile ed espressività differenti, Mariotti, invece, il lessico, la maniera di far musica, ovviamente con fraseggi e una morbidezza tutta sua. Ma quel modo di trattare i concertati e di concepire l'opera come logica d'assieme mi ha ridato "quel" brivido. E incantevole è Olga Peretyatko. Per il canto, per come "riempie di sé" la scena, per come usa la propria bellezza a fini espressivi: una creatura benedetta da Dio. Buono il cast nel complesso, mi ha fatto molto piacere ritrovare il miglior Nicola Ulivieri.
Dello spettacolo si era parlato in occasione delle repliche fiorentine: trovo si sia adattato meglio agli spazi del Regio. Successo entusiasta con trionfo personale decretato al direttore, durante e alla fine.

marco vizzardelli

[mattioli]

Vista, anzi ascoltata la prima.
Notevolissimissimo Mariotti.
Non ricordo dei Puritani altrettanto belli...

AM