LFDD - palau de les arts - Valencia

[marika]

dopo attenta valutazione e mutuo attivato per il pagamento del volo ....sono partita, carica di aspettative, per Valencia!!! La FDD...(non la nominerò mai direttamente)...è stata l'opera che mi ha avvicinato alla lirica ...la conosco praticamente a memoria...ma essendo tirchia...ho ascoltato e riascoltato sempre la stessa, bellissima ed emozionante edizione in mio possesso ( con la Callas e Tucker). Dunque… la regia di Livermore si è fatta "vedere"...ambientazione hitchcockiana.....auto in scena ....e ouverture accompagnato da immagini che sintetizzano la storia (secondo me distraevano dalla musica) quindi ad elevato contenuto didattico! ...primo atto, interessante e direi tutto sommato piacevole ....brava la Leonora (L. Monastirska) che ha confermato durante tutta l'opera! Non un gran vedere, ma brava. Ambientazione da bar americano anni 40 per Don Carlo e Preziosilla ….. poi la scena della battaglia (mi ha ricordato i filmati trasmessi da Istituto Luce) non male. Leonora al convento e scena della “vestizione” molto coinvolgente; la Monastirska bravissima e sicura. Fra Melitone (De Candia) mi ha un po’ deluso, vocalmente non saprei giudicarlo, lo ricordavo un personaggio ( al solo ascolto) davvero incisivo! Il padre guardiano, interpretato da un gigantesco finlandese di cui non ricordo il nome, ha fatto sentire la sua presenza scenica !!! Don Carlo vs Don Alvaro con sufficiente pathos, ma con un evidente scompenso carismatico fra i due!!! Scoperta e morte di Leonora (ti pareva che ci rimettevamo le penne), sempre brava lei, ma non mi ha emozionato ! chissà forse perché ero impegnata a fare, di nascosto, le riprese ( ) o forse perché di fatto il rapporto tra i due innamorati non si è sviluppato..nessun duetto significativo, nessuno scambio di emozioni, nessun coinvolgimento ...! Non so a me LFDD sembra un racconto "a pezzi" o meglio a blocchi, a cui manca quel filo conduttore che ti prende all'inizio dell'opera e ti porta fino alla fine come in un crescendo ...a me da l'idea di quei film all'americana "polpettoni"?? che per avere successo hanno bisogno di una regia di ampio respiro e scenografia molto curata a confermare e sostenere la storia ! la regia di Livermore, che a me era piaciuto nell'Otello e nei Vespri ( in cui forse l'introspezione psicologica dei personaggi era facilitata dal libretto) mi ha un po deluso...l'ho trovata statica e stitica (si può dire ???) ...meno male che Don Alvaro si è preso tutto il carico vocale e carismatico dell'operazione !!! un inciso!... sto scrivendo questa pseudo recensione, mentre dalla finestre giungono le note di un concerto di piazza sulle musiche di Gigi D'Alessio ...vi assicuro che non è facile...uno strazio !!!! ritornando all'innominabile...ne è valsa comunque la pena !!! ascoltare GK in Don Alvaro è stato un piacere per le orecchie ( e per me anche per gli occhi ed il cuore) ...impavido, intelligente e generoso..! scusatemi se in confronto alle vostre, la mia recensione sembra una nota integrativa al bilancio di esercizio...ma questo è il mio massimo!!! siccome non ho nessuna intenzione di farmi impressionare o intimorire continuerò a scrivere, quando ne avrò voglia!!! e vi metto pure un ascolto ...registrato da me ( ) con accanto un bulldog spagnolo a cui dava fastidio !!!

https://www.youtube.com/watch?v=ntT1ZgG9fr8

a presto!!!

the second Gregorio's groupie

[reysfilip]

Grazie marika per la recensione.
Era il debutto per Kunde in Don Alvaro? Certo quell'uomo negli ultimi mesi è stato due Otello diversi, Enea e Don Alvaro, e regge in forma vocale smagliante. Chapeau!
Ho visto che sul podio c'era Mehta; come ti è sembrato?

[dollarius@libero.it]

https://www.youtube.com/watch?v=ntT1ZgG9fr8

a presto!!!

the second Gregorio's groupie

Complimentoni cara! Hai proprio preso il volo! Sono felice per te.
Irina

[DottorMalatesta]

Grande marika!!!
di Lievermore ho visto l´orribile Ciro in Babilonia a Pesaro quache anno fa, i Vespri siciliani e il divertentissimo DVD "Viva Verdi!".
Certo che dal punto di vista registico è relativamente comune "toppare" nella FDD. Un sogno nel cassetto? Una trasposizione cinematografica con la regia di Quentin Tarantino!!!
Da quanto hai postato su youtube Kunde si conferma un grande. Peccato si sia "svegliato" relativamente tardi....
Comunque grande, grazie, brava, continua così.
Evviva Verdi, Evviva Kunde, Evviva "La potenza del fato", Evviva le donne!


Un affettuoso saluto,

DM

[mattioli]

Evviva Verdi, Evviva Kunde, Evviva "La potenza del fato", Evviva le donne!

Fa tanto caldo anche lì sui monti con Heidi e le caprette che ti fanno ciao, vero Malatestino?
Mettiti un cappello ( ) quando esci...
Ciao

AM

[DocFlipperino]

mi sa che ce lo siamo perso......

ci vorrebbe un dottore

[DottorMalatesta]

Fa tanto caldo anche lì sui monti con Heidi e le caprette che ti fanno ciao, vero Malatestino?

Ci si squaglia anche sui monti... Ma domani MARE!!!!! Castelli di sabbia, aquiloni, braccioli, baby-dance e parco-giochi... Insomma, una figata pazzesca (soprattutto per la piccola Miriam)!!! Torno il 22: fate i bravi!!!

mi sa che ce lo siamo perso......

Se è per questo... già da un pezzo!!!

ci vorrebbe un dottore

Peccato che su OD non ce ne siano... abbastanza!!!



Ciao!

DM

[DocFlipperino]

Non so a me LFDD sembra un racconto "a pezzi" o meglio a blocchi, a cui manca quel filo conduttore che ti prende all'inizio dell'opera e ti porta fino alla fine come in un crescendo

è uno dei motivi per cui direttori anche grandi hanno miseramente fallito nella Forza del Destino. non capire che l'alternanza di musica sublime (in testa ad alcuni personaggi) e musica "di colore" deve essere legata in un unico continuum. La Forza va accettata così: vanno esaltati i momenti incantevoli e vanno accettati i momenti bruttini (siamo sinceri, un paio sono veramente imbarazzanti.... "rataplan...." "sì, sì ma in otto giorni...."). chi ha accettato ed enfatizzato questa dicotomia ha fatto - a livello di direzione e concertazione - un grandissimo lavoro: mitropoulos, schippers, levine, serafin e muti (purtroppo gli ultimi due con due protagoniste - imho - totalmente non all'altezza del ruolo).

viva la forza del destino! (e a questo punto chi si vuole toccare, si tocchi......)

buona giornata
marco

[DottorMalatesta]

Non so a me LFDD sembra un racconto "a pezzi" o meglio a blocchi, a cui manca quel filo conduttore che ti prende all'inizio dell'opera e ti porta fino alla fine come in un crescendo

è uno dei motivi per cui direttori anche grandi hanno miseramente fallito nella Forza del Destino. non capire che l'alternanza di musica sublime (in testa ad alcuni personaggi) e musica "di colore" deve essere legata in un unico continuum. La Forza va accettata così: vanno esaltati i momenti incantevoli e vanno accettati i momenti bruttini (siamo sinceri, un paio sono veramente imbarazzanti.... "rataplan...." "sì, sì ma in otto giorni...."). chi ha accettato ed enfatizzato questa dicotomia ha fatto - a livello di direzione e concertazione - un grandissimo lavoro: mitropoulos, schippers, levine, serafin e muti (purtroppo gli ultimi due con due protagoniste - imho - totalmente non all'altezza del ruolo).

viva la forza del destino! (e a questo punto chi si vuole toccare, si tocchi......)

Sono molto molto d´accordo. E la cosa vale a maggior ragione dal punto di vista registico.
Non era (del tutto) una boutade il mio sognare una FDD riletta da Tarantino, un genio nella sua capacitá, tutta postmoderna, di mescolare tra loro linguaggi i più disparati. Una vera e propria “macedonia “come la ventisettesima opera di Verdi o sei in grado di gestirla, o meglio lasciar perdere… Almeno IMHO.

DM

P.S.: Grazie a Vittorio per il suo intervento. A mio parere "Abitare la battaglia" resta tuttora un libro pieno di intuizioni felicissime. E, a costo di essere lapidato, trovo Baldini molto meno invecchiato del ben più celebre (e celebrato) Mila.

[teo.emme]

E, a costo di essere lapidato, trovo Baldini molto meno invecchiato del ben più celebre (e celebrato) Mila.

Non sono molto d'accordo sull'invecchiamento precoce di Mila. Certo non tutti i suoi giudizi sono da sottoscrivere - ora come allora - ma nell'ambito della sua materia, che è propriamente storica, trovo che i suoi testi migliori rappresentino ancora una guida se non indispensabile quanto meno utilissima. Mi riferisco, in particolare, ai lavori su Mozart (di cui amo particolarmente l'agile volume sull'opera sinfonica). Considerando lo stato dell'epoca della ricerca sulle fonti (oggi ovviamente "sappiamo di più"), trovo che in larga parte mantengano la loro validità, unendo due qualità: l'approfondimento e la leggibilità. Mila - a differenza di molti suoi colleghi - scrive molto bene e ha la rarissima capacità di non annoiare il lettore in eccessi di tecnicismo o in eccessi di "pettegolezzo". Per fare confronti immediati ritengo Mila molto più interessante del superficialissimo volume di Salomon Maynard (già autore di una ingiustamente celebre biografia beethoveniana) e del datatissimo Paumgartner (che - a mio giudizio - si può leggere solo come un romanzo storico). Non per infierire, ma l'opera di Mila è tanto più apprezzabile quando si ha la ventura di imbattersi nei "saggi" di Buscaroli o nelle scorribande metamusicali di Baricco (non cito volutamente i libri intervista di certi esecutori alla moda, che hanno lo stesso valore degli instant book dei calciatori).

[marika]

Ho visto che sul podio c'era Mehta; come ti è sembrato?

mi è sembrato ... preciso e malinconico !!!