Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Baviera

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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda Enrico » dom 04 ago 2013, 23:39

mattioli ha scritto: Oggi è bello storicamente, è forse una tappa importante nello sviluppo storico della messinscena del Boris, ma non può essere riproposto come un Boris "di oggi", perché non lo è e non può esserlo.

A parte il fatto che stai parlando di qualcosa che non hai visto, quando leggo queste discussioni sulle regie "vecchie e nuove" che tornano ciclicamente mi chiedo perché cerchiamo l'innovazione teatrale e dobbiamo invece accettare l'eterna riproposizione di musiche e testi vecchi di cento o di duecento anni: l'azione si può cambiare, ma le parole non si toccano; l'ambientazione si può stravolgere, ma poi pretendiamo la lingua originale, il rispetto delle note, l'integralità, le quartine della pira o il pianissimo dei cieli azzurri, lo stile di canto appropriato: perchè? non credo che basti qualche novità nella recitazione o nell'impostazione vocale di alcuni cantanti per far sembrare attuale un tipo di musica e un testo che non mi sembra corrispondere per nulla al mondo di oggi. Come appare vecchia la tecnica registica di Tarkowskij, o superato il disegno fatto a mano di Biancaneve, o primitivo il linguaggio in bianco e nero di Chaplin o di Buster Keaton o di Dreyer; come appare incomprensibile al lettore medio di oggi l'italiano di Manzoni o di Dante, così mi sembra che siano inevitabilmente "pezzi da museo" tutte le opere di Mozart Beethoven Verdi Bellini Wagner e via dicendo: strumenti, tecnice compositive, stili esecutivi, sono qualcosa che si è tramandato nei secoli, con lentissime evoluzioni che ne hanno modificato soltanto la superficie, e credo che non si possano comprendere se non "storicamente" o ingenuamente, se in maniera infantile ci si lascia prendere dall'amor ch'è palpito o da testi che in sé non esprimono, né nel linguaggio né nei contenuti, situazioni o sentimenti che possano apparire attuali.
Ho visto al Superga di Nichelino anziane signore che piangevano commosse vedendo per la prima volta l'umiliazione di Nabucco o la pazzia di Lucia, ma il loro atteggiamento era quello del bambino di una volta, che si spaventava vedendo nel libro di fiabe la strega di Biancaneve o l'orco di Pollicino: noi invece ci annoiamo e sbadigliamo se non vediamo qualcosa di nuovo, se non ci sono idee nuove, se l'interpretazione non è in ogni dettaglio geniale: forse le nostre pretese vanno oltre le effettive potenzialità delle opere che si mettono in scena, e l'allestimento innovativo, geniale, profondo, prende il sopravvento sul "capolavoro" tramandato dalla storia, che rimane un polveroso pezzo da museo: ne è conferma secondo me l'affermazione, letta più volte, secondo la quale non si va più a teatro per vedere lo svolgimento di una storia, ma per vedere invece come e con con quanta raffinatezza e genialità il vecchio contenuto viene riproposto: ma il zum-pa-pa di Verdi o gli accordi sublimi di Wagner restano sempre quelli, e le sinfonie di Beethoven, nonostante le centinaia di esecuzioni e registrazioni più o meno belle che posso ascoltare, sono sempre quelle, e mi dispiace che non esistano una decima undicesima e dodicesima sinfonia...
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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda Luca » lun 05 ago 2013, 8:41

Faccio presente che in Youtube c'è l'illustrazione dello spettacolo del Boris con inteventi di Bieito alla tv tedesca. Per chi conosce quella lingua credo sia istruttivo. Io ci ho capito poco anche perché quando Bieito comincia a parlare in spagnolo (lingua che conosco) si sovrappone la traduzione audio tedesca e tanti saluti alla comprensione di quanto dice.

Saluti, Luca.
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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda DottorMalatesta » lun 05 ago 2013, 9:01

Sai Luca, non è mia abitudine leggere o ascoltare quello che un regista ha voluto esprimere nella sua opera (a volte, lo ammetto, lo faccio tanto per il gusto di farmi quattro risate, come nel programma di sala del recente Ring di Cassiers alla Scala :mrgreen: ). Perché se una regia tiene, tiene indipendentemente da ogni buona o cattiva intenzione o proclama. E la si puó giudicare indipendentemente dalle premesse o dalle giustificazioni del regista.
Ciao,
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Ad Enrico: e allora perché non smettere di rappresentare anche l´Edipo re, se il teatro altro non è se non un noioso manufatto di civiltà antiche e perdute?
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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda teo.emme » lun 05 ago 2013, 10:58

Enrico ha scritto:Sorry, la parola incriminata mi era sfuggita. Invito teo.emme a cercare un'espressione meno offensiva (ferma restando la sua piena libertà, dal suo punto di vista, di considerare meraviglioso il Boris di Tarkovskij e pessimo quello di Bieito) e nell'attesa intervengo con un cartellino di censura...

Purtroppo (e per fortuna non qui non avviene spesso) c'è a volte chi definisce "sciocchezze" le opinioni altrui, c'è chi legge "idiozie" qui o in altri siti, c'è chi dà del "cialtrone" o del "pagliaccio" o del "coglione" a un critico a un cantante a un regista a un direttore, e si corre il rischio dell'assuefazione, senza che ci rendiamo conto del fatto che simili espressioni possono risultare gravemente inopportune e offensive: dovrò diventare più cattivo e bannarvi senza pietà per una settimana o due la prossima volta che vi dimenticherete le regole della buona educazione?

Chiedo venia...provvedo tosto alla correzione :oops:
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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda Enrico » lun 05 ago 2013, 13:22

DottorMalatesta ha scritto:Ad Enrico: e allora perché non smettere di rappresentare anche l´Edipo re, se il teatro altro non è se non un noioso manufatto di civiltà antiche e perdute?

L'ultimo Edipo che ho visto era quello di Branciaroli: riscritto, trasformato, rielaborato: l'unica incoerenza consisteva nel presentarlo come Edipo Re di Sofocle. Più tradizionale quello di Glauco Mauri, o di Lomonaco a Siracusa, o di Lavia (monotonamente declamato pur se in abiti moderni). Ma non ho mai visto l'Edipo Re "originale", ma traduzioni (spesso con qualche adattamento) di un testo antico del quale si è persa la musica (a parte il fatto che oggi non si usano le maschere, e anche le donne possono recitare): ogni Edipo Re rappresentato oggi equivale a una Traviata declamata in tedesco senza musica: sarà bellissima, ma non sarà più la Traviata di Piave e Verdi. Ho l'impressione che molte opere stiano diventando testi privi di senso, buoni per tutti gli usi, purtroppo accompagnati sempre dalle stesse musiche. O forse è semplicemente il caldo che mi rende polemico.
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Re: Boris Godunov (regia di Calixto Bieito) a Monaco di Bavi

Messaggioda DottorMalatesta » lun 05 ago 2013, 13:38

Per vedere/ascoltare la Traviata di Piave e Verdi (cosí come per l´Edipo Re) servirebbe la macchina del tempo. E comunque, come scrivevo ieri a proposito di un fantomatico viaggio a Bayreuth per la prima del 1886, temo che se anche vedessimo tali spettacoli "originali" rimarremmo alquanto perplessi e, in fondo, non li capiremmo neppure troppo.
Ciao!
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