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Il percorso inverso

MessaggioInviato: sab 02 apr 2011, 16:37
da VGobbi
Non sapevo, anzi tutto in quale sezione di Operadisc collocare.

Comunque, volevo proporvi un quesito, un argomento che credo non sia mai stato sviscerato. Spesse volte si parla dei nostri vecchi ricordi di ascolti discografici, in cui al momento ci fecero un'enorme impressione, ma con il passare del tempo determinate incisioni discografiche sono state ridimensionate.

Ma mai vi e' capitato invece di rivalutare un cd, che al primo ascolto e dopo diversi anni ... siete giunti a cambiare parere, erigendolo a paradigma?

Re: Il percorso inverso

MessaggioInviato: sab 02 apr 2011, 17:18
da pbagnoli
E' una buona domanda, cui risponderei "Sì, mi è capitato" se non fosse che non saprei dirti - così sui due piedi - con quale disco mi sia capitato.
Pensandoci bene ti direi forse, ma molto forse, l'Otello di Barbirolli.
E' però più spesso vero il contrario, no? Diciamo che tutti noi pensiamo più spesso che i nostri entusiasmi giovanili siano stati...errori di gioventù!

Re: Il percorso inverso

MessaggioInviato: sab 02 apr 2011, 17:50
da Enrico
Maria Stuarda: Sutherland/Pavarotti/Bonynge

Re: Il percorso inverso

MessaggioInviato: sab 09 apr 2011, 19:10
da teo.emme
Io direi la Turandot di Karajan. E sto per arrivare persino ad una rivalutazione del suo Ballo in Maschera...

Invece un'incisione appena risentita e che devo dire mi ha fatto letteralmente orrore (mentre tempo fa la prendevo a paradigma), è la Bolena della Sills...

Re: Il percorso inverso

MessaggioInviato: sab 09 apr 2011, 19:49
da wverdi1980
Per me, "Un ballo in maschera" di Leinsdorf (Bergonzi-Price-Merrill) e diverse interpretazioni di Vickers, a cominciare dal suo Pollione dal teatro di Orange ( in DVD, però).

Re: Il percorso inverso

MessaggioInviato: sab 09 apr 2011, 20:22
da pbagnoli
teo.emme ha scritto:Io direi la Turandot di Karajan. E sto per arrivare persino ad una rivalutazione del suo Ballo in Maschera...

Invece un'incisione appena risentita e che devo dire mi ha fatto letteralmente orrore (mentre tempo fa la prendevo a paradigma), è la Bolena della Sills...

La Turanda di HvK l'ho rivalutata anch'io da un bel po'.
Per impasti timbrici mi sembra superiore - e non di poco - anche a quella di Mehta; il problema è che mi è insopportabile il Calaf di Domingo, mentre riesco a trovare interessante la principessa di Katia (adesso Luca legge quello che ho scritto e mi scomunica).
Sul Ballo...boh.
Sulla Bolena, io sono rimasto deluso - dopo tanti anni - da quella Gencer 1965 (Glyndebourne)

Re: Il percorso inverso

MessaggioInviato: sab 09 apr 2011, 20:23
da pbagnoli
wverdi1980 ha scritto:Per me, "Un ballo in maschera" di Leinsdorf (Bergonzi-Price-Merrill) e diverse interpretazioni di Vickers, a cominciare dal suo Pollione dal teatro di Orange ( in DVD, però).

Non mi si applica: adoro da sempre Vickers in qualunque cosa

Re: Il percorso inverso

MessaggioInviato: sab 09 apr 2011, 20:56
da wverdi1980
pbagnoli ha scritto:
wverdi1980 ha scritto:Per me, "Un ballo in maschera" di Leinsdorf (Bergonzi-Price-Merrill) e diverse interpretazioni di Vickers, a cominciare dal suo Pollione dal teatro di Orange ( in DVD, però).

Non mi si applica: adoro da sempre Vickers in qualunque cosa


Sulla statura dell'Artista, assolutamente nulla da dire, tuttavia ho impiegato un po' di tempo ad abituarmi al timbro della sua voce...adesso però, tanto per dirne una, non riesco ad ascoltare altro Giasone all'infuori di lui.

Re: Il percorso inverso

MessaggioInviato: dom 10 apr 2011, 9:02
da Maugham
VGobbi ha scritto:Non sapevo, anzi tutto in quale sezione di Operadisc collocare.

Comunque, volevo proporvi un quesito, un argomento che credo non sia mai stato sviscerato. Spesse volte si parla dei nostri vecchi ricordi di ascolti discografici, in cui al momento ci fecero un'enorme impressione, ma con il passare del tempo determinate incisioni discografiche sono state ridimensionate.

Ma mai vi e' capitato invece di rivalutare un cd, che al primo ascolto e dopo diversi anni ... siete giunti a cambiare parere, erigendolo a paradigma?


Bell'argomento. A me capita sempre ed è sempre capitato. Penso sia giusto così.
Non solo riguardo al singolo disco, quanto ad intere fette di repertorio.
A vent'anni o giù di lì praticamente ascoltavo solo il belcanto, il primo Verdi e conoscevo a menadito titoli di cui, adesso, a malepena ricordo l'argomento.
Adesso fatico non poco con Handel, mi stuficchio con il Verdi delle barricate e stravedo per Richard Strauss.
Registrazioni?
Ho ridimensionato mostruosamente (per dire le prime che mi vengono in mente) gli entusiasmi per il Parsifal di Kna, la Lucia con Pav. e Suth, il Rossini Abbado primi Settanta (quello poi non riesco ad andare oltre le Sinfonie)...
Tra li tanti ho rivalutato il Verdi in tedesco e soprattutto le registrazioni operistiche di Toscanini che, fino a un decennio fa, consideravo con la degnazione con cui si valutano i reperti archeologici.
Ciao
WSM

Re: Il percorso inverso

MessaggioInviato: dom 10 apr 2011, 12:11
da Tucidide
Io sto rivalutando la Olivero, che fino a poco fa non potevo ascoltare senza un misto di orrore e ilarità. Adesso, certe sue interpretazioni mi convincono, addirittura al punto da considerarle straordinarie: la sua Adriana, tanto per essere originali, e il famosissimo finale I di Traviata.

Devo dire che anche la Traviata Muti-Scotto, che fino a poco tempo fa consideravo grigia, spenta e funerea, sta cominciando a piacermi. Boh... si vede che sto invecchiando. :oops: :mrgreen:
teo.emme ha scritto:Invece un'incisione appena risentita e che devo dire mi ha fatto letteralmente orrore (mentre tempo fa la prendevo a paradigma), è la Bolena della Sills...

Teo, parli della registrazione nel suo complesso o della Sills in particolare?

Re: Il percorso inverso

MessaggioInviato: mar 12 apr 2011, 17:17
da teo.emme
Tucidide ha scritto:
teo.emme ha scritto:Invece un'incisione appena risentita e che devo dire mi ha fatto letteralmente orrore (mentre tempo fa la prendevo a paradigma), è la Bolena della Sills...
Teo, parli della registrazione nel suo complesso o della Sills in particolare?

In realtà parlo di tutto: Sills compresa (salvo alcune pagine isolate). Trovo inaccettabile la direzione di Rudel (si critica tanto Bonynge - a volte giustamente - ma al confronto pare Bruno Walter), chiassosa e pesante; pessimi gli uomini (con il Percy peggiore mai ascoltato); e pure le donne - in quella concertazione trascinata - non colpiscono. La Sills è vocalmente inadeguata (soprattutto nel registro grave), e fa di Bolena una piagnucolosa donnetta; la Verrett è la migliore, ma penalizzata da una visione sillscentrica; Smeton anonimo. Pronuncia pessima per tutti e qualità audio discutibile.

Di contro ho rivalutato (e moltissimo) la Bolena Sutherland/Bonynge.