Riporto integralmente dal sito "delteatro.it"
Decisa la Cig al Carlo Felice. È la prima volta di un teatro lirico
Per salvare il Carlo Felice di Genova dalla bancarotta, non è rimasta che la cassa integrazione. È la prima volta che una simile misura - più consona al mondo industriale - viene adottata in un teatro d'opera ma è parsa anche l'unica in grado di scongiurare scenari peggiori. In ogni caso, ha detto il petroliere Riccardo Garrone, che finanziò a suo tempo il restauro e il rilancio del Carlo Felice, l'attività artistica che sarebbe dovuta riprendere a settembre rimarrà sospesa perché altrimenti il "rosso" dei conti - attualmente attestato a 14 milioni e 700mila euro - riprenderebbe inesorabile a salire, con la previsione di raggiungere entro dicembre i 17 milioni.
La decisione di aderire alla cassa integrazione in deroga è stata assunta dal Consiglio di amministrazione del teatro, riunitosi martedì, dopo l'ok dell'assessore regionale al Lavoro, Enrico Vesco. Il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, probabilmente avrebbe fatto a meno dello stop ma il pessimismo della ragione alla fine ha prevalso sull'ottimismo della volontà.
Renzo Fossati, manager di fiducia di Garrone, è stato incaricato di redigere il piano di rientro dei conti. Stando alle notizie apparse sulla stampa, l'accesso alla cassa integrazione (che dovrà essere finanziata in parte dalla Regione con fondi europei e in maggioranza dallo Stato) consentirà di risparmiare circa due milioni; altri due milioni e mezzo arriveranno sotto forma di sponsorizzazione dalla multiutility dell'energia Iride e da Finmeccanica.
Per la parte rimanente si pensa ad una serie di sponsorizzazioni poco onerose, con tagli intorno ai centomila euro, per cercare di allargare la cerchia degli operatori interessati al rilancio dell'attività del teatro. Ma sullo sfondo si intravede già l'ennesimo scontro di competenze: da un lato il general manager Fossati, sostenuto da Garrone, dall'altro il neosovrintendente Giovanni Pacor, nominato appena il 6 luglio scorso dopo un lungo e tormentato periodo di commissariamento del teatro.
WSM